Prima di tutto, L non voleva dei successori per capire chi fosse Kira, o perchè lo temeva, almeno a mio parere, anche perchè sennò probabilemente l'avrebbe detto a Light quando lavoravano insieme, anche per metterlo in allarme. "Guarda che se mi uccidi qualcun'altro ti prenderà" o cose così.
In seguito; quando era al Webby's House poteva aver cercato di far collaborare i due che poi, quando lui fu contattato per il caso Kira, si sono separati nuovamente. Questo per differenze caratteriali o per altri motivi a noi sconosciuti (magari si sapranno in seguito).
Bè, tu parti dal presupposto che L nel periodo in cui indagava con Light, si fosse totalmente fidato di lui e che gli dicesse tutto quello che pensava. In realtà i sospetti di L su Light non si azzerano mai ed L lo punta sempre anche quando le percentuali cominciano a diminuire. Supponendo che gli dicesse "Guarda che se mi uccidi qualcun'altro prenderà il mio posto" mi faresti fare a L la figura dello stupido XD, poichè questo avrebbe causato:
1) Light sarebbe venuto a conoscienza che L avrebbe avuto dei successori e probabilmente avrebbe fatto di tutto per sapere chi per poi ucciderli. Rischio inutile che sarebbe potuto costare la vita a Near o Mello.
2) L non aveva prove della colpevolezza di Light, personalmente penso che L ne fosse invece stato sicuro, ma non potendo dimostrare..che ci fsceva? E allora perchè dire a quello che tu ritieni colpevole che hai dei successori? Rischio inutile.
Riguardo la Webby's House, sarebbe stato un pò rischioso da parte di L scegliere come successori due esseri che non sapeva se fossero mai andati daccordo per farli collaborare, non credi? O meglio, sarebbe una mossa troppo azzardata e vacua per un genio come L..
Io ritorno a dire che, il bene è "Il giusto mezzo" (cit.), quindi L a mio parere cercava di amalgamare i due opposti. Questo perchè, se la tua teoria della soluzione "matematica" può andare bene in teoria questa si scontra con la realtà e la presenza del "terzo incomodo" Light.
Se L avcesse fatto volontariamente ricadere la scelta su i due bambini e li avesse analizzati prima, probabilmente avrebbe capito che farli scontrare fra di loro non era un buona soluzione.
E perchè no? Il trovarsi l'uno rispetto l'altro non aumenta forse la loro competività e la voglia di risolvere il caso prima dell'altro?
Near e Mello sono nemici, non stupidi, hanno comunque un'obbiettivo comune e la loro sfida sta proprio nel battere Kira.
L aveva pensato anche che il caso Kira urgesse di veloce soluzione a mio parere.. ecco, cos'è che ti incentiva di più se non una gara sul tempo col tuo peggior nemico?
Concordo con la citazione
, anche se non ho chiaro cosa intendi per terzo incomodo
Questo perchè, semplicemente, c'era un terzo personaggio, Kira appunto, che cercava di sconfiggere ed eliminare entrambi e che quindi poteva trarre giovamento, o addirittura sfruttare, l'inimicizia dei due, usandoli come marionette per scovare l'altro (come ha fatto con Near e l'NSK per trovare Mello o con Mogi per scovare Near). Così una volta conosciute le ubicazioni dei due sarebbe stato anche relativamente facile elaborare una strategia che gli permetta di scoprire i nomi o di ottenere delle foto da dare a Misa.
Oppure poteva anche aspettare o fomentare uno scontro tra i due, anche se questa ipotesi era di più difficile attuazione, poichè i due rivali sono intelligenti ed animati dallo stesso obbiettivo, la cattura di Kira, che li spinge alla competizione e al voler primeggiare sull'altro danneggiandolo per vincere.
Spero di essermi spiegato decentemente, se ci sono punti non chiari chiedi
Se Mello e Near fossero stati buoni amici, quasi sicuramente avrebbero agito insieme e nel medesimo modo. Ciò riduce le probabilità di prendere Kira, ma inoltre per Light sarebbe stato 100 volte più semplice trovare un covo che due no?
P.S. perdona gli errori di ortografia...
Macchè...........................
E' affascinante questa discussione **
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Cammino nel deserto, ma è annegato nel nulla insieme a questo sordo silenzio.
Non sono diretta verso nessun luogo poichè la deserta manifestazione del nulla fa si che non ne esistano.
I miei passi scansano solo macerie, ossa della grande carcassa umana.
Ho poca acqua e presto finirà.
Cammino, ma un giorno non potrò più farlo.
Le mie gambe cederanno, non avrò più la forza di schivare questi pezzi deformi di tempi caduti.
Cadrò a terra.
Allora avrò raggiunto la meta.