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la violenza sulle donne

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    ivanspider82
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    00 14/05/2007 22:46
    Nel forum più volte si è discusso del rapporto tra la donna e l'uomo,tra la donna di oggi e quella di ieri e sono emerse spesso discussioni interessanti.
    volendo dar maggior risalto all'argomento...cosa pensate della situazione odierna?
    e in particolare le evidenti situazioni di discriminazione e violenza come potrebbero essere limitate?negli ultimi anni si sono fatti tanti passi in avanti ma credo esistano troppe realtà in cui la donna è ancora schiava,ancora vista come oggetto e ciò non solo in alcuni paesi islamici ma anche qui da noi,in molti casi dove spesso la violenza resta soffocata tra le mura domestiche.
    mi è venuto in mente tutto ciò leggendo questa notizia sul corriere.


    Rapita nel Casertano, liberata in provincia di Frosinone
    Stuprata tutta la notte e abbandonata sull'A1
    Una donna di 34 anni violentata da tre uomini stranieri per 7 ore. Ritrovata in stato di choc e seminuda

    CASERTA - Un calvario durato sette ore. Una notte di violenza e di abusi consumati su una spiaggia del litorale domizio dove, a turno, è stata violentata da tre romeni, e poi lasciata sul ciglio di una carreggiata dell'autostrada A1 tra Roma e Napoli. Questo il racconto di una donna di 34 anni, una casalinga, mamma di due bambini, su cui ora sta indagando la polizia.

    SEQUESTRATA - A.T., queste le iniziali delle vittima degli abusi, è stata trovata in stato di choc, infreddolita, mentre camminava lungo la corsia nord dell'autostrada del Sole in territorio di Pontecorvo (Frosinone). Agli agenti che l'hanno soccorsa ha raccontato di essere stata sequestrata in provincia di Caserta, a Castelvolturno, poco dopo le 21.30 di domenica sera, da tre uomini stranieri che hanno abusato di lei. A.T., trentaquattrenne, originaria di Napoli residente nella cittadina del litorale domiziano è ora ricoverata sotto choc nell'ospedale di Pontecorvo. Sulla vicenda indagano gli agenti della polizia stradale di Frosinone.

    IL RACCONTO - L'incubo di A.T. è cominciato sulla stataleDomiziana, abituale ritrovo di prostitute. «Stavo camminando a piedi a Castelvolturno - ha detto la donna ai poliziotti - quando in tre mi hanno afferrato trascinandomi in auto. Uno mi ha puntato una pistola alla testa, un altro alla pancia». La donna, casalinga e separata è madre di due bambini. La violenza, secondo il racconto di A.T., sarebbe avvenuta su una spiaggia del litorale domizio, dove a turno, i tre romeni avrebbero abusato di lei. «Dopo ore di violenza sulla spiaggia - ha riferito la vittima agli agenti della Stradale - mi hanno di nuovo portata in auto e durante il viaggio continuavano a violentarmi. Poi, dopo sette ore di calvario, mi hanno gettata sull'autostrada tra Frosinone e Cassino».

    I SEGNI - Quando A.T. è stata trovata sull'A1 a Pontecorvo (Frosinone) non era nuda, ma aveva sul corpo segni evidenti di violenza. Ematomi e graffi su viso e gambe erano marcati. Trasportata all'ospedale di Pontecorvo è stata sedata perchè sotto choc. Ora le sue condizioni psicofisiche sembrano migliorare. Poco dopo le 17 di lunedì, infatti, A.T. ha riaperto gli occhi e ha sorriso alla vista degli agenti di polizia che ne attendevano il risveglio per sentirla nuovamente.



    non mi interessa parlare solo degli stupri..come già fatto in QUESTA discussione....mi piacerebbe che si affrontasse il problema più in generale....

    [Modificato da ivanspider82 14/05/2007 22.54]

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    00 16/05/2007 13:40
    più in generale il problema è nell'educazione.

    finchè ci saranno donne che crescono uomini convincendoli che le uniche "pulite" sono loro e le altre sono tutte poco di buono, finchè i bambini già da piccoli si vedranno sbattere in faccia tette e culi e donne apparentemente lascive, umide e sessuali - a portata di maschio - finchè le religioni non smetteranno di essere misogine nel profondo e finchè le donne non capiranno che non c'è niente di sbagliato nell'avere una vagina e due ovaie, fino ad allora cambierà veramente poco.


    consiglio la lettura di "Contro le donne nei secoli dei secoli" di Silvia Ballestra, ed. Il Saggiatore, per meglio saper affrontare l'argomento. E' il pamphlet di una donna stufa marcia di vedere la donna mercificata ad ogni angolo di strada; un po' incompleto, ma essendo più uno sfogo che un saggio propone più che altro degli esempi e delle conclusioni personali su cui riflettere e in seguito sviluppare meglio l'argomento.

    Le donne subiscono violenza non solo quando vengono picchiate o stuprate o minacciate psicologicamente, ma anche quando:
    - una donna un po' sovrappeso va in un negozio di abbigliamento e si vede fare una faccia schifata dalla commessa anoressica supergriffata quando le chiede se hanno una XL (che calza una 46 di 3 anni fa se non meno);
    - una ragazza che cerca lavoro si vede rifiutare come commessa perchè non è sufficientemente 'bella' o magra anche se magari sarebbe perfettamente in grado di svolgere i compiti che le vengono assegnati.

    Senza contare il fatto che una donna nel medesimo inquadramento contrattuale percepisce in media il 30% in meno di un suo collega col pene. E viene discriminata sistematicamente se ha figli, o vuole averne, o è sposata, o soltanto convive. Tanto è inutile mentire, anche se al datore di lavoro (maschio) dici che non vuoi figli, lui crede che solo perchè hai un utero un giorno o l'altro sfornerai un moccioso e sarai costretta a metterti in aspettativa per 6 mesi o un anno se proprio va male, e lui sarà obbligato a pagarti ugualmente - anche se molti risolvono il problema proponendo/iponendo la firma su una lettera senza data in cui c'è scritto che siccome la dipendente è rimasta incinta dà le dimissione.

    E smettetela di risvegliare la femminista che è in me.
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    00 16/05/2007 13:50
    Re:

    Scritto da: montselles.com 16/05/2007 13.40
    più in generale il problema è nell'educazione.

    finchè ci saranno donne che crescono uomini convincendoli che le uniche "pulite" sono loro e le altre sono tutte poco di buono, finchè i bambini già da piccoli si vedranno sbattere in faccia tette e culi e donne apparentemente lascive, umide e sessuali - a portata di maschio - finchè le religioni non smetteranno di essere misogine nel profondo e finchè le donne non capiranno che non c'è niente di sbagliato nell'avere una vagina e due ovaie, fino ad allora cambierà veramente poco.


    consiglio la lettura di "Contro le donne nei secoli dei secoli" di Silvia Ballestra, ed. Il Saggiatore, per meglio saper affrontare l'argomento. E' il pamphlet di una donna stufa marcia di vedere la donna mercificata ad ogni angolo di strada; un po' incompleto, ma essendo più uno sfogo che un saggio propone più che altro degli esempi e delle conclusioni personali su cui riflettere e in seguito sviluppare meglio l'argomento.

    Le donne subiscono violenza non solo quando vengono picchiate o stuprate o minacciate psicologicamente, ma anche quando:
    - una donna un po' sovrappeso va in un negozio di abbigliamento e si vede fare una faccia schifata dalla commessa anoressica supergriffata quando le chiede se hanno una XL (che calza una 46 di 3 anni fa se non meno);
    - una ragazza che cerca lavoro si vede rifiutare come commessa perchè non è sufficientemente 'bella' o magra anche se magari sarebbe perfettamente in grado di svolgere i compiti che le vengono assegnati.

    Senza contare il fatto che una donna nel medesimo inquadramento contrattuale percepisce in media il 30% in meno di un suo collega col pene. E viene discriminata sistematicamente se ha figli, o vuole averne, o è sposata, o soltanto convive. Tanto è inutile mentire, anche se al datore di lavoro (maschio) dici che non vuoi figli, lui crede che solo perchè hai un utero un giorno o l'altro sfornerai un moccioso e sarai costretta a metterti in aspettativa per 6 mesi o un anno se proprio va male, e lui sarà obbligato a pagarti ugualmente - anche se molti risolvono il problema proponendo/iponendo la firma su una lettera senza data in cui c'è scritto che siccome la dipendente è rimasta incinta dà le dimissione.

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    quoto
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    00 18/05/2007 20:31
    Re:

    Scritto da: montselles.com 16/05/2007 13.40
    più in generale il problema è nell'educazione.

    Quoto
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    ivanspider82
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    00 01/06/2007 10:34
    Una giornalista del “Daily Mail” spiega pregi e difetti del nuovo indumento
    Il tanga va in soffitta, arriva il "C-string"
    Il nuovo perizoma promette di rendersi invisibile sotto qualunque tipo di indumento, sia pantaloni a vita bassa o abiti da sera



    LONDRA - C’era una volta il tanga, un minuscolo fazzoletto di stoffa nato per coprire il sedere femminile ma presto diventato la gioia degli occhi maschili, visto il poco che riusciva a celare e le molte fantasie che riusciva a scatenare. E nel corso degli anni, le case di lingerie ne hanno sfornati di ogni modello, tessuto e colore, facendoli poi anche sbarcare sulle spiagge di mezzo mondo come pezzo inferiore di bikini sempre più succinti. Insomma, l’esatto contrario dei mutandoni alla Bridget Jones che Hugh Grant considerava assolutamente irresistibili, salvo poi restare a bocca aperta davanti a una silfide in perizoma di pizzo.
    C'ERA UNA VOLTA IL TANGA - C’era una volta il tanga, dicevamo. Che poi è diventato “G-string”, ovvero un filo interdentale piazzato proprio lì dietro, con la parte davanti ridotta al minimo indispensabile per motivi igienico-morali e due striscioline sottili a raccordare il tutto. Sexy? Dipende dai punti di vista. Ma elegante no di sicuro, perché basta un piccolo movimento a svelare l’intimo segreto che emerge dai pantaloni a vita bassa che impazzano da ormai tre stagioni (anche se gli stilisti ripetono ogni estate che sarà l’ultima e la vita tornerà ad alzarsi a livelli accettabili) e il danno estetico è fatto.
    IL NUOVO MODELLO - Dunque, se c’erano una volta il tanga e il “G-string”, ora c’è il “C-string”, che non è un errore di battitura, bensì un nuovo strumento di seduzione femminile fatto perizoma. Certo, non un perizoma qualunque. Oltre ad aver cambiato la consonante, infatti, il “C-string” ha perso anche i due laccetti laterali, tanto odiosi sotto i vestiti attillati perché impossibili da nascondere. Quello che è rimasto è un minuscolo pezzo di stoffa che ricorda la lettera “C” (da cui il nome), più largo davanti e solito filo interdentale dietro, da piazzare strategicamente. Sperando che un improvviso movimento posteriore non lo faccia uscire dal suo solco, pena figuraccia stratosferica.
    INVISIBILE - Disponibile su www.lovehoney.co.uk, sito specializzato in lingerie sexy e oggetti destinati al piacere più sfrenato (prezzo, 15 sterline, circa 22 euro), questo innovativo perizoma promette di rendersi invisibile sotto qualunque tipo di indumento, sia esso un pantalone a vita bassa o un abito da gran sera. In pratica, è come se non indossaste biancheria intima. Ma le più temerarie, oltre che patite della tintarella a tutto spiano e senza segni, possono anche provare a sfoggiarlo in spiaggia, senza però azzardarsi ad andare in mare, onde evitare di ritrovarsi con il solo pezzo di sopra e la polizia sul bagnasciuga, pronta ad arrestarvi. In Inghilterra, sono stati i tabloid “Sun” e “Daily Star” i primi a scoprire il “C-string” e a mostrarlo nella sua “interezza” addosso alle loro splendide ragazze-copertina che, ovviamente, non conoscono parole come “cellulite” o “grasso”. Logico, dunque, che su di loro quelle striscioline di tessuto facciano tutto un altro effetto. Ma messi alla prova sulle comuni mortali, è tutta un’altra storia.
    L'ESPERIMENTO DI UNA GIORNALISTA - Una giornalista del “Daily Mail” si è, infatti, sottoposta all’intima tortura e il suo esilarante racconto è finito nell’edizione odierna. A parte i commenti salaci degli uomini che incontrava per strada quando si accorgevano della mancanza di biancheria e la faccia orripilata del marito alla vista dello strano oggettino, la giornalista è riuscita a portare a termine la scomodissima missione capendo essenzialmente due cose: il “C-string” sarà anche fantastico sotto i vestiti da sera, perché non segna nulla, ma è impietoso alla prova-specchio se non siete una taglia 38-40; e, soprattutto, è da evitare come mise per la notte, perché è garantito che non si dorme. Ma, in questo caso, non è per il sesso. Provare per credere…







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    questo per me è uno dei massimi esempi odierni di violenza sulle donne:è inutile lamentarsi di società maschilista quando per prime le donne stesse si "offrono" al pubblico come merce.
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    00 01/06/2007 10:37
    Re:

    Scritto da: ivanspider82 01/06/2007 10.34
    questo per me è uno dei massimi esempi odierni di violenza sulle donne:è inutile lamentarsi di società maschilista quando per prime le donne stesse si "offrono" al pubblico come merce.

    ti quoto

    mi fa veramente schifo questo indumento(?)facevano prima a dire..andate in giro nude!!!che cambia?quelle alposto dei peli hanno un pezzetto di stoffa...a questo punto..meglio al natur!!
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    00 01/06/2007 13:07
    le mutande (elegantemente chiamati anche slip, ma sempre mutande rimangono) servono per proteggere le parti intime femminili da attacchi batterici e da sfregamenti contro gli indumenti quotidiani in quanto tale zona del corpo nella donna è molto più delicata e soggetta ad infezioni rispetto a quella maschile.

    una roba del genere non solo è antigienica ma è anche pericolosa.

    sempre e solo per la gioia degli occhi dei porci. senza offesa per i porci. quelle che fanno pubblicità a 'ste cose non sono donne ma uomini travestiti.
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    Re:

    Scritto da: montselles.com 01/06/2007 13.07
    le mutande (elegantemente chiamati anche slip, ma sempre mutande rimangono) servono per proteggere le parti intime femminili da attacchi batterici e da sfregamenti contro gli indumenti quotidiani in quanto tale zona del corpo nella donna è molto più delicata e soggetta ad infezioni rispetto a quella maschile.

    una roba del genere non solo è antigienica ma è anche pericolosa.

    sempre e solo per la gioia degli occhi dei porci. senza offesa per i porci. quelle che fanno pubblicità a 'ste cose non sono donne ma uomini travestiti.

    giusto!
    devo dire che si travestono molto bene però!!XD
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    00 01/06/2007 13:42
    Re:

    Scritto da: montselles.com 01/06/2007 13.07
    le mutande (elegantemente chiamati anche slip, ma sempre mutande rimangono) servono per proteggere le parti intime femminili da attacchi batterici e da sfregamenti contro gli indumenti quotidiani in quanto tale zona del corpo nella donna è molto più delicata e soggetta ad infezioni rispetto a quella maschile.

    una roba del genere non solo è antigienica ma è anche pericolosa.

    sempre e solo per la gioia degli occhi dei porci. senza offesa per i porci. quelle che fanno pubblicità a 'ste cose non sono donne ma uomini travestiti.

    sono donne....purtroppo sono la maggiorparte delle donne di oggi che giudicano positivamente ste merdate...le stesse donne che rivendicano la libertà di poter fare tutto e comunque...le stesse donne poi vittime di ignobili soprusi che esse stesse favoriscono...
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    ivanspider82
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    00 15/07/2007 12:42
    «L’Italia è il Paese delle donne nude»
    L’accusa del Financial Times. «Corpi esibiti in spot e tv, tradito il femminismo»



    MILANO — Far finta che il «caso» non esista, stavolta, è davvero impossibile. Basta alzare gli occhi durante il check- in in aeroporto, o accendere la tv. Loro sono lì, che aspettano. Donne, donne, donne. In formato gigantesco, sembrano uscite da un film di Fellini. Scollature profonde, sguardo malizioso. Sono lì per convincere: a comprare una valigia, a scegliere una nuova tariffa per il cellulare. Oppure, semplicemente, per «intrattenere». Succede in Italia, patria della bellezza femminile — e del suo sfruttamento. Perlomeno è questa, secondo il Financial Times, l’immagine che colpisce chi arriva nelle nostre città: corpi (inutilmente) scoperti che ammiccano dai cartelloni stradali, ragazze di nulla vestite che ancheggiano nei varietà.
    Ieri, l’autorevole quotidiano della City ha dedicato la copertina del suo inserto culturale alla naked ambition (la «nuda ambizione») delle donne italiane: «A trent’anni dalle richieste delle femministe su divorzio e aborto, qui le teenager vogliono lavorare come showgirl, ballerine e vallette di quiz a premi ». La prova sta tutta nella foto che domina la pagina: una Elisabetta Canalis oversize, cellulare all’orecchio, china a guardare negli occhi l’ignaro passante — sempre che il suo sguardo non sia stato già calamitato dalla scollatura messa in risalto da un ridotto bikini rosso. È un’immagine dell’ultima campagna Tim. E da oggi, per gli inglesi, è il simbolo dell’ «arcaicità» del popolo italiano.
    «Dal mio trasferimento a Milano, tre anni fa — scrive Adrian Michaels —, mi sono chiesto perché nessuno sembri preoccuparsi dell’uso incongruo che viene fatto della donna nella pubblicità e in tv... Davvero gli italiani, e in particolare le italiane, ritengono accettabile "vendere" quiz in prima serata stimolando i genitali maschili invece del cervello?». Segue reportage sul «Paese che ha dimenticato il femminismo »: Michaels elenca i balletti de L’Eredità, la gara per la successione al «trono» delle Veline, Ilaria D’Amico di cui «nessuno può dire che non conosca il calcio»,mache va in onda «invariabilmente in tubino nero», in piedi, circondata da ospiti «tutti uomini, tutti in giacca e cravatta, tutti seduti». In Gran Bretagna o negli Usa, sostiene il Ft, «questo susciterebbe reazioni di ogni tipo»; in Italia, l’abitudine ha avuto la meglio.
    Sottoscrive il ministro Emma Bonino, lei che è un’«eccezione » alla regola: «Il movimento femminile non ha mai spinto per riforme strutturali». Nel Belpaese, conclude Michaels, essere donna significa ancora «dolore e sofferenza (un riferimento agli ospedali che rifiutano l’epidurale, ndr), maternità e pasta, banche chiuse (simbolo dei servizi che ignorano i bisogni delle lavoratrici, ndr)». Ovvio, quindi, che le italiane si dividano in mamme «confinate in cucina a fare i ravioli» e figlie che cercano il successo attraverso la bellezza. Magari in formato due metri per sei. Il punto, come spiega al FT il pubblicitario Sergio Rodriguez, direttore creativo di Leo Burnett Italia, «è che qui, anche quando non serve, usi una donna».
    «Ma è proprio questo il problema: la mancanza di creatività — replica Alberto Abruzzese, sociologo delle comunicazioni di massa —. Pensiamo alle condizioni di lavoro dei nostri creativi, ai budget, all’assenza di formazione...». Va bene, ma la tv? Non è che lì vada meglio. «Che posso dire? È vero, punto.Manel sistema Italia, a partire dagli anni del boom, il corpo è considerato una ricchezza. Nella prima fase della sua presenza sullo schermo, poi, si doveva combattere il bigottismo della tv di Stato; e in questo momento, in cui avverto sinistri segnali di bigottismo strisciante, mi sento di ribadirlo ». Quanto alle donne, «mi pare che rispetto ai parametri del femminismo storico abbiano sviluppato maggior leggerezza».
    «Ma le donne protestano, eccome — si infervora la giornalista palestinese Rula Jebreal (che un ospite non identificato, nell’ultima puntata di Annozero, definì "gnocca senza testa", ndr)—. Il punto è che abbiamo bisogno del Ft per commentarlo, come se la questione non fosse palese; il mondo intero ci osserva e ride, e i nostri media ignorano il problema. L’Italia critica spesso il mondo arabo e musulmano, ma quando si tratta di guardare al ruolo delle donne nei media, in politica, dicono "ah no, è un’altra cosa". L’ultimo stadio è la mancanza di diritti, è vero. Ma il primo gradino è spingere una donna a spogliarsi e stare zitta per apparire ».


    corriere.it

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    sono d'accordo su tutto
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    dadonfola
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    00 16/07/2007 14:10
    Che schifo di "indumento" [SM=x282962]
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    00 01/08/2007 17:18
    Re:
    dadonfola, 16/07/2007 14.10:

    Che schifo di "indumento" [SM=x282962]



    bahahaha quoto!non l'avevo mica visto..bahahah [SM=g27827]
    ad ogni modo.. [SM=x282960]





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    ivanspider82
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    00 22/11/2007 22:52
    altro esempio di autoviolenza da parte della donna



    SVEZIA, creata un'associazione che organizza blitz in monokini negli impianti
    Le femministe: sì al topless in piscina
    Le donne svedesi hanno intentato causa alle strutture che impediscono di fare il bagno a seno nudo


    STOCCOLMA (SVEZIA) - Le donne svedesi lottano per fare il bagno nelle piscine pubbliche a seno nudo. Per rivendicare questo, che loro definiscono un diritto, hanno fatto causa alle piscine coperte che glielo impediscono e si sono presentate in topless in diverse strutture del paese.

    DIBATTITO - «Vogliamo andare in piscina, prendere il sole e fare il bagno in monokini. Anche gli uomini hanno seni e capezzoli, ma nessuno li obbliga a coprirli», ha spiegato in un'intervista al quotidiano svedese "Kvällsposten", Ragnhild Larlsson. La ventiduenne è portavoce del gruppo "Bara Bröst", letteralmente "seni nudi", creato da una cinquantina di femministe svedesi qualche mese fa, dopo il caso di due donne allontanate a settembre da una piscina pubblica di Uppsala nei pressi di Stoccolma che si sono rifiutate di coprirsi i seni. La curiosa, quanto seria vicenda ha acceso un vivace dibattito in tutto il Paese.

    INCURSIONI - «E' una questione di uguaglianza. Vogliamo che il seno sia considerata una parte del corpo come le altre», ha aggiunto la Larlsson. Per sensibilizzare l'opinione pubblica e montare il caso è partita nei giorni scorsi dal sud della Svezia una protesta alquanto originale: diverse decine di donne compiono infatti a turno delle vere e proprie incursioni in topless nelle piscine pubbliche, dalle quali vengono sistematicamente scoperte e cacciate. Nel frattempo l'associazione ha ingaggiato una schiera di avvocati per intentare una causa legale contro i gestori che impongono questi "divieti". Per le femministe «viene leso il principio fondamentale dell'uguaglianza tra uomo e donna». In un dibattito televisivo l'associazione svedese dei bagnini ha dichiarato di non voler sostenere l'iniziativa di "Bara Bröst". «Nei mei trent'anni di lavoro questo non è mai stato un problema», ha detto Bengt Nielsen, della piscina pubblica Kockums di Malmö. «Se il difensore civico ritiene tuttavia che le donne possano fare il bagno anche in topless, semplicemente ci atterremo alle regole».


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    mi chiedo fino a dove possa arrivare la stupidità umana

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    00 23/11/2007 09:55
    Questa dei blitz in monokini io non la reputo una violenza. Se si leggono le motivazioni, si trova che questo gruppo ha avuto questa idea al fine di "desessualizzare" l'immagine del seno femminile - guerra che è persa in partenza per motivi istintuali, ma io personalmente apprezzo il gesto. Non è un'imposizione mediatica, non è una moda alquanto bizzarra come quella "mutanda" di cui è stato postato sopra. E' un'azione che ha le sue motivazioni. Che a molti di noi culturalmente crei disagio vedere una determinata parte del corpo (maschile e femminile) nuda, non significa che sia così anche negli altri paesi. Non è così nei paesi nordici e in moltissime zone del Sudamerica.
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    ivanspider82
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    00 23/11/2007 10:44
    Re:
    montselles.com, 23/11/2007 9.55:

    Questa dei blitz in monokini io non la reputo una violenza. Se si leggono le motivazioni, si trova che questo gruppo ha avuto questa idea al fine di "desessualizzare" l'immagine del seno femminile - guerra che è persa in partenza per motivi istintuali, ma io personalmente apprezzo il gesto. Non è un'imposizione mediatica, non è una moda alquanto bizzarra come quella "mutanda" di cui è stato postato sopra. E' un'azione che ha le sue motivazioni. Che a molti di noi culturalmente crei disagio vedere una determinata parte del corpo (maschile e femminile) nuda, non significa che sia così anche negli altri paesi. Non è così nei paesi nordici e in moltissime zone del Sudamerica.


    come dici tu ci sono motivi istintuali più che sociali a far perdere questa lotta in partenza.
    per me,è un grosso errore ritenere di essere pari all'uomo,ritenere il seno femminile alla stregua di quello maschile:non è così e ciò mi pare ben evidente;anzi il seno è il segno maggiormente caratterizzante della sessualità femminile,credo sia la prima parte del corpo(salvo i gusti personali)ad attirare il maschio.E' dunque un discorso che ha a che fare con la natura e con l'istinto.
    Non credo sia coerente apprezzare il gesto se questo è in contraddizione con quanto prescritto dall'istinto e da madre natura;ciò che si dovrebbe sdoganare è l'idea che non discriminazione non è sinonimo di superamento delle differenze,ma di giusto trattamento in base alle differenze che,comunque,ci sono.
    Ovviamente io parlo di "violenza" in senso lato,di una violenza non diretta ma di un modo di pensare che,secondo me,è controproducente,oltre che sciocco;con ciò poi non voglio negare la libertà di ognuno a fare ciò che crede ma allo stesso tempo mi è sempre stato insegnato che la propria libertà finisce ove inizia quella dell'altro:ora non so se quella piscina è frequentata da sole donne ma qualora così non fosse,in un certo senso,se non la libertà,quanto meno la serenità d'animo(e l'intostamento del cazzo)non resterebbero costanti in quanto l'una si affievolirebbe,l'altro,tenderebbe certamente verso l'alto.
    Al di là della cultura e della educazione di certi paesi,che non nego,non credo si possa tuttavia superare l'istinto,l'aspetto "animale" dell'essere umano ed in questo caso specifico dell'uomo:non credo che un essere umano,maschio,possa facilmente stare sereno di fronte ad un gruppo di donne nude che sguazzano felici nelle acque.
    E poi fondamentalmente è sbagliata la motivazione per la quale si agisce--->«E' una questione di uguaglianza. Vogliamo che il seno sia considerata una parte del corpo come le altre»-«viene leso il principio fondamentale dell'uguaglianza tra uomo e donna».
    Si agisce per una uguaglianza fisica che non esiste e che non ha nulla a che vedere con il principio di uguaglianza e ciò anche per i motivi di cui parlavo prima.
    La reale parità di trattamento,a mio modo di vedere,si raggiungerà solo quando certe donne si renderanno conto che essere uguali non vuol dire fare a gara con l'uomo ma essere rispettate e non discriminate proprio in ragione di quelle differenze(bellissime e tonde differenze direi io)che la natura ci ha regalato.
    Se queste differenze non fossero esistite,non sarebbe esistito il genere umano stesso.


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    Noi uomini saremmo anche porci,però voi donne per passare da embrioni a vacche ci impiegate ben poco [SM=g1363623]
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    Re:
    Lars46, 23/11/2007 11.57:

    Noi uomini saremmo anche porci,però voi donne per passare da embrioni a vacche ci impiegate ben poco [SM=g1363623]




    Questa te la potevi risparmiare.


    Aggiungo solo una cosa : se una donna si veste provocante lo fa solo per piacere ad un uomo. Avete mai visto una lesbica provocante?

    Se la mentalità maschile cambiasse, cambierebbero anche gli attegiamenti delle donne nel tentativo di "essere provocanti"... Probabilmente ci troveremmo un sacco di laureati in marketing a fare i lavavetri, ma la cosa mi sta benissimo [SM=x282956]

    ( No Gab, le lesbiche che vedi tu nei filmini non esistono... )

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    Che negli ultimi anni le ragazze dai 12 13 anni in su cominciano a truccarsi,tornano tardi la sera,fanno le provocanti qui non ci piove..Quindi voglio dire che chi violenta le donne va sbattuto in galera e gettate via le chiavi,e che però non si guardi solo agli atteggiamente maschili ma anche a quelli femminili
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    Re:
    Lars46, 23/11/2007 12.13:

    Che negli ultimi anni le ragazze dai 12 13 anni in su cominciano a truccarsi,tornano tardi la sera,fanno le provocanti qui non ci piove..Quindi voglio dire che chi violenta le donne va sbattuto in galera e gettate via le chiavi,e che però non si guardi solo agli atteggiamente maschili ma anche a quelli femminili



    rispondo qui anche se avevo fatto un post bellissimo per ivan ma ffz ha ben deciso di perdermelo nei meandri dei bit del server...

    Che le ragazzine di quell'età si comportino come delle adulte (o pretendano di farlo) è una questione generazionale che ha ben poco a che vedere con l'argomento del topic, e le cause vanno ricercate altrove. Toccano i temi qui presenti solo di lato, l'argomento principe in questo caso è un altro.

    Cerco di riassumere la mia risposta di prima.

    Sono d'accordo con alcuni dei punti che ha espresso ivancazzodritto ma vedo altre sfumature, e forse ciò è dato dal fatto che sono una femmina.

    Dovrebbe essere SACROSANTO rispettare le reciproche diversità e i reciproci bisogni, purchè ciò non scada come succede pressochè sempre nel predominio culturale di un sesso su un altro. E' storia antica. La libertà di una donna inizia dove finisce quella di un uomo, la quale è pressochè illimitata. Si sono fatti passi avanti negli ultimi anni, ma siamo ancora nella merda totale.

    Quello che intendo io con rispetto delle reciproche diversità può essere vista come un allungamento (lo so che è un termine brutto da usare in questo tipo di discorsi, ma cercate di non pensare al vostro uccello per 5 secondi) di una regola delle compagnie naturiste/nudiste, secondo cui un uomo a cui si rizza o che fa avances di fronte alla nudità di una donna viene subito allontanato dal gruppo per non farci più ritorno. Siamo esseri evoluti, dotati di raziocinio e capacità di autocontrollo. Un uomo a cui si rizza al solo vedere un paio di tette, che non riesce a capire che il mondo NON E' un'enorme contenitore da rimorchio e riproduzione, ha qualche problema. Non riuscire a scindere i contesti sessuali e non è sintomo di mancanza totale di raziocinio. Di cui non sono una fanatica, ma tra l'intelligenza e la bestialità ce ne passa di acqua sotto i ponti. Un uomo che ha un erezione al solo vedere un paio di tette è più tendente alla bestialità che all'intelligenza, se ciò avviene in spiaggia o in una piscina. Se poi si passa dall'erezione al non riuscire a controllare la tempesta ormonale che si scatena, arrivando alla violenza vera e propria... O il maschio in generale ha qualcosa che non va, se giustifica il comportamento di un suo simile in base al fatto che "ah, però la donna era vestita in modo provocante" - perchè dire ciò, aggiungere questa postilla è SEMPRE una giustificazione - oppure non siamo esseri viventi poi così evoluti, visto che l'unica altra specie animale entro cui si verificano sporadicamente episodi di violenza sessuale è quella dei gatti.

    Vorrei dire tante altre cose a riguardo, ma devo andare a mangiare. Eventualmente riprenderò il discorso più avanti.
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    Re: Re:
    montselles.com, 23/11/2007 13.34:



    rispondo qui anche se avevo fatto un post bellissimo per ivan ma ffz ha ben deciso di perdermelo nei meandri dei bit del server...

    Che le ragazzine di quell'età si comportino come delle adulte (o pretendano di farlo) è una questione generazionale che ha ben poco a che vedere con l'argomento del topic, e le cause vanno ricercate altrove. Toccano i temi qui presenti solo di lato, l'argomento principe in questo caso è un altro.

    Cerco di riassumere la mia risposta di prima.

    Sono d'accordo con alcuni dei punti che ha espresso ivancazzodritto ma vedo altre sfumature, e forse ciò è dato dal fatto che sono una femmina.

    Dovrebbe essere SACROSANTO rispettare le reciproche diversità e i reciproci bisogni, purchè ciò non scada come succede pressochè sempre nel predominio culturale di un sesso su un altro. E' storia antica. La libertà di una donna inizia dove finisce quella di un uomo, la quale è pressochè illimitata. Si sono fatti passi avanti negli ultimi anni, ma siamo ancora nella merda totale.

    Quello che intendo io con rispetto delle reciproche diversità può essere vista come un allungamento (lo so che è un termine brutto da usare in questo tipo di discorsi, ma cercate di non pensare al vostro uccello per 5 secondi) di una regola delle compagnie naturiste/nudiste, secondo cui un uomo a cui si rizza o che fa avances di fronte alla nudità di una donna viene subito allontanato dal gruppo per non farci più ritorno. Siamo esseri evoluti, dotati di raziocinio e capacità di autocontrollo. Un uomo a cui si rizza al solo vedere un paio di tette, che non riesce a capire che il mondo NON E' un'enorme contenitore da rimorchio e riproduzione, ha qualche problema. Non riuscire a scindere i contesti sessuali e non è sintomo di mancanza totale di raziocinio. Di cui non sono una fanatica, ma tra l'intelligenza e la bestialità ce ne passa di acqua sotto i ponti. Un uomo che ha un erezione al solo vedere un paio di tette è più tendente alla bestialità che all'intelligenza, se ciò avviene in spiaggia o in una piscina. Se poi si passa dall'erezione al non riuscire a controllare la tempesta ormonale che si scatena, arrivando alla violenza vera e propria... O il maschio in generale ha qualcosa che non va, se giustifica il comportamento di un suo simile in base al fatto che "ah, però la donna era vestita in modo provocante" - perchè dire ciò, aggiungere questa postilla è SEMPRE una giustificazione - oppure non siamo esseri viventi poi così evoluti, visto che l'unica altra specie animale entro cui si verificano sporadicamente episodi di violenza sessuale è quella dei gatti.

    Vorrei dire tante altre cose a riguardo, ma devo andare a mangiare. Eventualmente riprenderò il discorso più avanti.


    cerco di sintetizzare il tuo concetto,per comodità,e poi rispondo..se sbaglio fermami.
    il tuo concetto dovrebbe essere questo:
    1.giusto il rispetto delle reciproche differenze a meno che non porti,come in effetti è,ad un predominio dell'uomo sulla donna.
    2.la parte "animalesca" dell'uomo non può essere sempre una giustificazione a comportamenti deviati dell'uomo stesso.

    sul primo punto sono pressocchè d'accordo;infatti,ritenendo che certe manifestazioni siano sciocche,controproducenti,volgari,in senso lato violente,non giustifico la situazione attuale,quella della nostra società,evidentemente e innegabilmente maschilista.
    partendo da questo punto faccio però maturare la mia critica collegandomi al secondo.
    come dici tu tra il raziocinio e la bestialità c'è un mare di comportamenti e il più brutale tra questi,nel caso specifico,la violenza da parte dell'uomo sulla donna,non può certo essere giustificata da nulla.
    Quando io parlo di parte animalesca nell'uomo evidenzio l'esistenza di un qualcosa che c'è,esiste e che,al di là dei risultati raggiunti in millenni di lotte sociali,culturali....non è stata superata e non ritengo sia giusto superare.
    cerco di spiegarmi meglio.
    e lo faccio contraddicendoti nel momento in cui affermi che l'uomo dovrebbe far prevalere il raziocinio rispetto alla reazione fisica,istintiva;posto che siamo d'accordo sul fatto che quest'ultima non debba portare a comportamenti estremi e violenti...allo stesso tempo ritengo che l'attrazione verso l'altro sesso non possa essere limitata(quasi eliminata stando alle tue parole)attraverso un controllo zen sui propri organi genitali.
    Un conto è vedere una donna che gira nuda per strada e in piscina e essere colpito da questa cosa(con frequenti e correlati alzamenti cazzuti)...altro conto è la eventuale violenza che potrebbe scaturire da quella visione.SArebbe dunque giusto evitare la violenza;è impensabile controllare reazioni fisiche che non vedo perchè debbano essere controllate visto che sono alla base dell'istinto sessuale che,fino a prova contraria,è il motore che scatena la vita.
    Come dici tu parli in un certo modo perchè parli da donna:a me non si drizza il cazzo sempre e comunque di fronte alla visione di un corpo femminile perchè anche noi maschietti,anche se in modo diverso e forse meno complesso,a volte abbiamo bisogno di altro per eccitarci.
    Ma ciò non toglie che un certo istinto non va superato ed è scorretto pensare che lo si debba superare.Per quale motivo scusa?
    Dunque il discorso sta viaggiando su due livelli:quello naturale-istintivo e quello sociale;
    dunque facendo riferimento al primo dei due siamo d'accordo sul fatto che l'animale che è in noi non debba essere l'alibi per comportamenti scorretti ma quell'animale è giusto che ci sia per i motivi che mi pare aver spiegato e non voglio ripetere;
    sul secondo punto è evidente come nel corso del tempo l'uomo si sia evoluto e comportamenti una volta considerati normali-usuali(prendere una donna per i capelli e ficcarcelo)sono stati sostituiti quasi totalmente da comportamenti alla base dei quali un grande ruolo gioca la ragione....un grande ruolo che però non può escludere quella base di cui ho parlato.
    in ogni caso una donna provocante....provoca....dunque conoscendo la natura maschile(critichiamola...analizziamola....ma questa è...)girare con il capezzolo al vento non sarà mai un evento del tutto indifferente all'uomo.
    è giusto per la donna lottare per superare quelle discriminazioni che vi sono;non ritengo sia giusto cercare di ottenere questi obiettivi attraverso comportamenti sciocchi distaccati dalla realtà(mostrare le zinne perchè tanto siamo uguali agli uomini).
    la diversità sul piano fisico e,come abbiamo appurato,su tanti altri piani,c'è.non giustifica la discriminazione ma non è negandola che si ottengono certi diritti.
    dunque non è solo un discorso di mentalità...come dice mario.
    poi ela se hai le puppe musce e non puoi mostrarle in giro non è colpa mia (ics di).

    [Modificato da ivanspider82 23/11/2007 14:13]
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