LABYRINTH The Masquerade, Dark West e Fantasy

Capitolo III - La rabbia nel cuore

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    Coldwell
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    Presenza microcefala
    00 13/07/2005 22:16
    A bordo dell’aereo, i ghouls di Coldwell si sentono al sicuro, ma il loro padrone sa bene che non è così. Poco prima di sentire quella voce che credeva perduta, stava riflettendo su ciò che ha appena scatenato nel mondo.

    Forse la custode diceva il vero, è possibile che quel libro porti il mondo in un inferno che nemmeno il mio Clan amerebbe… ma non avevo scelta. Chiamare i Giovanni è stata una buona idea, loro potrebbero, se non altro, mettere “fine” a questa dannata faccenda. Non so cosa dirà il mio Clan, non ho ancora chiamato Mordraud perché non posso conoscerne la reazione, ma anche perché sono furente con lui. Ora è tempo di metter mano al salvabile e di agire nell’ombra, come al solito.

    La mano di Coldwell raggiunge il cellulare, contattare quella “voce amica” sarà più semplice, con un pizzico di tecnologia.

    Ho sentito il tuo richiamo, Man Kind. Aggiornami.

    La cotérie è caduta. Non resta granché del Nido di New York, quei maledetti hanno ucciso tutti, ma sembra che si siano dimenticati di me.

    La loro fretta è stata la tua fortuna. D’altro canto, solo Requiem sapeva in quale stanza ti trovavi, ed ha ben altre incombenze. Lawrence mi ha informato della morte della mia Infante, mi addolora sapere che tutti gli altri sono caduti. Soprattutto perché pare sia stato invano…

    La sua voce si fa debole, stanca e addolorata.

    Come, invano!? sono morti TUTTI, Maestro… e per cosa!!??

    La rabbia e il dolore di Man Kind raggiungono Coldwell, che pare altrettanto ferito. Seppure nel suo modo composto.

    Il mio Sire non mi ha preparato a ciò che è successo. Il Libro era incontrollabile, aveva una coscienza propria e non l’ho potuto portare con me. Londra pagherà per la caduta di New York, te lo prometto. Ho perso un’Infante che mi era immensamente cara e degli alleati preziosi e fidati. Qualcuno ne pagherà il prezzo.

    Pronunciando queste parole, nella mente di Coldwell si forma l’immagine di una porta rossa, nascosta sotto l’Hide House. Lentamente le sue labbra mutano la piega addolorata in un sorriso mefistofelico.

    Ascoltami bene, Man Kind. Scendi in cantina e apri la Porta Rossa.

    Ma signore…

    Fa come ho detto. Al resto ci penserà Lei. Tu lascia il Nido. Presto sarà pieno di ficcanaso, poliziotti e cainiti. Prendi il tuo furgone e va’ all’aeroporto Kennedy, dirò al pilota di cambiare rotta. Non ti lascerò solo. Quest’interminabile notte deve finire.

    All’interno dell’Hide House, l’unico sopravvissuto del Nido di New York raccoglie le sue armi, si fa largo tra le macerie e altri più macabri resti. Scendendo in cantina, il suo passo è visibilmente incerto e timoroso.
    Alla fine della rampa di scale c’è la Porta Rossa. Un bizzarro lucchetto che sembra più un sigillo, la chiude; ma Man Kind ha la chiave. Infila quello che pare un minuscolo pugnale in una fenditura a forma di cuore e lo affonda girandolo per sei volte. Il cuore si apre, spandendo un leggero fumo rosso che reca una fragranza di fiori esotici, poi il sigillo cade a terra. Il baali lo scosta con un piede e socchiude la porta.

    Bisbiglia alcune parole verso l’interno, ma senza guardare cosa contiene.

    Il mio Signore ha un incarico per te.

    Dall’altra parte della porta si avverte un sospiro voluttuoso di piacere e trionfo, uscire da una gola innegabilmente femminile ma ben lontana dall’essere umana o cainita. Un debole vento freddo e fragrante esce con quel sospiro, ma pare non succedere nulla, quand’ecco che una voce sussurra alla mente del baali.

    …si, lo so…

    [Modificato da Coldwell 13/07/2005 22.21]



    8) "It's Good To Be Bad." 8)
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    Vampiro Zephir
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    Fancazzista
    00 14/07/2005 21:28
    Scendendo dalla moto, Zephir si aggiusta l’arma a tracollo, i suoi occhi freddi scrutano nella notte nel tentativo di trovare presenze ostili.
    Le luci della pista di decollo lampeggiano illuminano a malapena la piccola zona sulla quale sono collocate, un leggero venticello lo colpisce facendogli alzare i capelli dietro la nuca.
    Il suo aspetto è ormai deteriorato, nulla rimane del nobile portamento di cui si prendeva cura alla nascita di quelle notte.
    Il crocifisso di cui aveva tanta cura ormai aveva la catenina spezzata e così Zephir se l’era legato sotto il palmo della mano, facendo scivolare la catenina tra le dita , nell'altra portava ancora il guanto nero, che lasciava parte delle dita scoperte.
    I suoi pantaloni neri erano sporchi di polvere , sangue e avevano alcune zone bruciate a causa delle fiamme all’interno dell’ Hide House.
    Il suo petto era scoperto e la croce che si era tracciato con il sangue, che giungeva fino all’ombellico era nettamente visibile.
    Legato al collo aveva un fucile d’assalto e sulla spalla destra si ergeva lo sfregio che il suo sire aveva fatto prima di passargli il dono oscuro, una cicatrice che dalla spalla giungeva fino al gomito.
    Avanzando di qualche passo, aspettò che Griane prendesse posizione con la moto, poi si voltò e con gli occhi scrutò la strada , attendendo la Jeep.
    Prima che questa potesse arrivare, Zephir notò una nuova auto , non esitò a prendere la mira ma nel vedere il volto del Ventrue al suo interno, abbassò il fucile e lasciò che questo lo oltrepassasse con l’auto quasi sfiorando il fianco ed entrare nell’aeroporto.

    [Modificato da Vampiro Zephir 14/07/2005 21.30]



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    SilentRunner
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    Essere quasi inutile
    00 16/07/2005 10:06
    La semplice berlina svolta bruscamente appena entrata nell'area dell'areoporto, senza però provocare alcun tipo di rumore molesto.
    Si ferma parallela al perimetro, il motore rimane a basso regime cantando sommesso nelle tenebre della zona scarsamente illuminata.

    Aisymar, all'interno, non accenna a scendere dal mezzo.
    Ha le mani posate sul volante, mentre lancia uno sguardo alla ragazza addormentata sul sedile posteriore..
    E' esausta pensa il Ventrue distrattamente, tornando alle sue riflessioni
    Ho la vaga impressione che qui tra poco succederà un altro macello.. quei pazzi sono irrecuperabili ormai. L'immagine di una porta rossa gli balza alla mente, nitida come non mai, per scomparire subito dopo Che cos'era?

    Adagiandosi contro la morbida pelle del sedile, si concentra su quello sprazzo che ha appena visto.
    L'Hide House.. Quel luogo mi chiama

    Scende dal veicolo socchiudendo la porta per non svegliare la ragazza, lasciando il motore acceso
    Pare stesse parlando al telefono con qualcuno, dato che ripone l'apparecchio in tasca appena dopo qualche passo

    Avvicinatosi a Zephir e Graine, inforca un nuovo paio di lenti a specchio, visto che le altre sono andate distrutte nello scontro di pochi minuti prima
    Devo parlarvi si rivolge ai due con tono calmo e deciso. Un gesto elegante della mano indica l'urgenza di quello che deve dir loro Sarò breve.. una volta ricevuta la loro attenzione prosegue
    Qui tra poco, o forse lo è già, i Giovanni si distingueranno dai comuni mortali anche a vista. Il mio Clan ha stabilito una flebile tregua, un patto di non belligeranza, o qualcosa di simile, con loro.
    Ho già messo in pericolo questa tregua prima dandovi il mio supporto.
    Ora voi di certo non andrete per il sottile.
    Anche se non condivido la maniera che avete di agire
    mantiene un tono diplomatico non posso impedirvi di muovervi come volete.
    Qui all'areoporto però potrei essere visto da Giovanni che conosco.
    Non intendo permettere che accada. Per voi non vale niente, ma per me sì.

    In altre parole, ho intenzione di prendere la mia auto e togliermi di qui. Subito.

    Li guarda in attesa di una reazione



    Doug McBrannag
    << Ti darò la caccia. Fa che trovi un solo motivo .. non ci vorrà molto >>

    Aisymar Chraighton IV -
    << L'Onore esiste anche nella Non Vita... Basta trovarlo. >>
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