Mostruosi i lupi mannari...il concetto che cercavo di esprimere era un pò diverso.
Parlando del fascino proprio del vampiro mi riferivo al suo ascendente, al suo alone diabolico e magnetico che non ha nulla a che fare con l'aspetto fisico...vediamo se riesco a spiegarmi.
Un licantropo è potente, maestoso, selvaggio...ed evidentemente
innaturale o contro natura, se vogliamo. E' palese la differenza, la distanza dall'essere umano. E questo lo rende
mostruoso (perché diverso). Al contrario il vampiro (per come lo intendo io e molti della generazione post-Rice), è apparentemente identico ad un uomo o una donna. Non è certo quello che comunemente potremmo definire mostro: in virtù della sua forza, della sua grazia e bellezza (generalmente) gli esseri umani tendono ad annullare la propria volontà, a prostrarsi ai piedi del vampiro, a desiderarlo...Diversamente, da un lupo mannaro si fugge a gambe levate! Chiaro ora?
Riguardo la superiorità/inferiorità...sì, indubbiamente hai fatto notare una certa verità, ovvero la ricchezza e la bellezza della fragilità, della mortalità. Ma a parte questo, quali sono gli svantaggi oggettivi? Niente tintarella?
Si parla di esseri che se esistessero potrebbero giungere allo stadio di semi-divinità: immuni al tempo, alle malattie, alle futili preoccupazioni umane...Coscienze potenzialmente secolari se non millenarie, depositarie di chissà quali segreti. Non sarebbero forse degli
dei? Figure che nascono dalle spoglie di uomini e donne e che si evolvono e raggiungono lo stadio ottimale e si incamminano verso la perfezione (sfruttando al massimo i cinque sensi, sviluppandone altri, completandosi nel tempo).
E' questa, la mia visione del vampiro...