Era una serata di maggio, una di quelle serate dove iniziava a fare caldo anche di notte, non avevamo niente da fare e stavamo io e la mia amica parlando nel giardino di casa (patio) e iniziavamo a programmare la sera:
“stasera ho voglia di andare a cenare in un posto fantastico” dicevo alla mia amica
“con i nostri soldi neanche una pizza in calle obisbo possiamo permetterci” diceva Vivian, cosi si chiama la mia amica di infanzia, siamo cresciute insieme,abbiamo attraversato mari e monti,avevamo un modo particolare di fare,ci chiamavamo entrambe LOCA,adesso lei vive a milano e è al suo secondo matrimonio con un italiano,con la quale penso che presto finirà anche,lei ha un particolare che la differenzia da me,agisce sempre di istinto,istinto che spesso ci ha portate in guai a Cuba
Durante questo discorso, ironia della suerte,suonava la canzone fantasy di Mariah Carey
Gli rispondevo “stasera voglio essere una principessa, vorrei fare qualcosa che mai avevo fatto”
“loca, già siamo abbastanza pazze,dove vuoi arrivare!”
“una sera che ci lascerà il segno,entre nosotros, per il futuro, mas que una locura” gli rispondevo nella piu piena convinzione
“cosa”
“bene non lo so” intanto mi alzai e inizia a ballare sognando, con il sottofondo della canzone fantasy.
Dopo un poco di silenzio e che continuavo a ballare, le dico “voglio un principe,voglio che mi regali emozioni,voglio sentirmi bambina….”
Lei faceva ancora finta di non capirmi e diceva: “tu eres loca”
La mia risposta, “si lo sono,però adesso prepariamoci che stasera non lo dimentichiamo mai più”
Abbiamo iniziato a prepararci per la serata era ancora presto e tampoco la novela era iniziata, iniziamo a farci le manicure, i capelli, ci trucchiamo, dopo un poco eravamo due stelle che brillavano da molto lontano, eravamo bellissime quella sera e ci iniziamo a portare verso la calle dove tutti, non solo uomini, ma anche donne, ci guardavano dalla testa ai piedi.
Avevamo un’aria di arroganza,ci sentivamo come se il mondo starebbe ai nostri piedi,andiamo per la avenida e aspettiamo un passaggio il primo ci porta direttamente a la ciudad deportiva, da li avremmo aspettato il nostro passaggio o per il vedado o per habana centro,aspettando si femavano molti turisti che volevano darci un passaggio,ma io rifiutavo,mentre Vivian non capiva dove volevo arrivare
“perché non vanno bene questi, sono giovani” mi diceva mentre i ragazzi cercavano di convincerci
“no, espero,qualcosa di specile,devi avere pazienza che arrivano” replicavo
“andiamo al vedado,cosi possiamo cercare e trovare meglio”
“meglio qui,” insistevo con un aria di certezza anche verso la mia amica
Durante la nostra attesa,passava un poco di tutto,tutti si fermavano per darci un passaggio non solo turisti,ma specialmente cubani, dopo un poco arrivava un carro blu,dei turisti,erano dei turisti italiani,il ragazzo che stava al fianco del guidatore mi aveva colpito subito,cosi mi ero fatta avanti per parlare.
“Ciao belle caribeñas,cosa aspettate” mi diceva il ragazzo, che era veramente un ragazzo carino, aveva piu o meno 23/24 anni e noi avevamo 19 anni
“hola guapo, aspettavo un angelo,bene adesso sei arrivato tu” dico io
“non è la stessa cosa”
“me lo devi dimostrare”
“vuoi dire, che volete venire con noi?”
“no”
“perché no”
“perché non ci hai ancora chiesto!”
“vuoi un invito speciale?”
“sono qualcosa di speciale!” rispondevo con tutta la mia convinzione
Il ragazzo scende dal carro, prende la mia mano e dice “Mi caribeña, vuoi uscire con noi stasera?”
Gli rispondo diretta e dico “no!”
“perché?”
“non conosci neanche il mio nome!” era un mio modo di fare,per farmi in qualche modo apprezzare, dopo vari risposte e repliche, decidiamo, anche se ero tutto il tempo convinta, di andare con loro, avevamo deciso di andare a prendere un mojito, visto che questi ragazzi erano alla loro prima esperienza con la isola, decido i andare in un locale sulla rampa, visto anche che i ragazzi eravamo coetanei non c’era neanche da aver paura della policia, anche se si stava molto sull’attenti.
Abbiamo trascorso una piacevole serata con delle discussioni molto profondi, dove riconosceva in Giovanni una persona abbastanza intelligente, cosi andando sul diretto gli ho iniziato a chiedere:
“ti sei mai innamorato?”
“non direttamente”
“come non direttamente, non penso che in amore, si innamora direttamente o indirettamente”
“bene se parli di quel amore,che si soffre e che la notte non si riesce a dormire,ammetto che mi è successo”
“allora sei stato innamorato” gli chiedevo io accompagnata da un mio sorriso
“mai di una ragazza come te”
“capisco che mi vuoi sorprendere,però raccontami di questa tua storia che ti ha spezzato il cuore”
“non direttamente mi ha spezzato il cuore”
“se non riuscivi a dormire la notte”
“bene è che me ne sono accorto molto dopo,di quello che mi stava succedendo,della importanza che ha avuto quella donna per me!” mi diceva lui con un aria triste
“penso che riconoscere quella importanza, sia un gesto del tuo amore, verso di lei?”
“bene, è una ragazza che difficilmente posso dimenticare,però sai come si dice in italia,tutti gli uomini prima o dopo, soffrono per una ragazza!”
“non si dice direttamente solo in italia,è un pezzo di vita, che anche noi abbiamo”
“tu hai sofferto per amore?” Per fare ritornare il discorso su di lui e visto che non mi piaceva la domanda, ho rivolto un’altra domanda e chiesto a lui:
“dove vive lei adesso?”
“in italia,vicino casa mia”
“allora la vedi spesso?”
Avevo intuito che non volevo rispondermi direttamente “tutti giorni e questo mi fa male,però con il tempo sto dimenticando!”
“allora sei ancora innamorato di lei?”
“penso di no”
“perché mi dici che stai dimenticando?”
“perché lei mi ha fatto riconoscere,sentimenti e passati di vita,indimenticabili”
“bueno, io sono convinta che sei ancora innamorato,ma hai paura di innamorarti di nuovo?”
Lui sorseggia il suo mojito,prende un grande sospiro e dice:
“innamorarmi si, anche se ho paura del dopo”
Fissandolo per un poco negl’occhi e dopo che ho cercato con lo sguardo la mia amica, gli domando:
“Però cosi non puoi mai innamorarti se già pensi al dopo?”
Lui dopo un lungo sospiro e attesa, con nello sfondo qualche canzone romantica dei Genesis mi dice: “ Lo so,per questo mi stai dimostrando di essere tu una persona con qualcosa di speciale, con uno sguardo che colpisce”
Ammetto che ero rimasta come un tronco, non sapevo cosa fare cosa dire,avrei voluto che lui mi baciava,era la situazione e l’ambiente perfetto,invece lui allunga la mano e prende una sigaretta, in quel momento il mio animo saliva e scendeva, stavo iniziando a sudare e sentivo le mie gambe tremare, a un tratto, mi alzo e urlo: “LOCAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA – andiamo in bagno”, mentre lei stava seduta sul bancone del bar e vedevo che tra lei e il ragazzo c’era anche qualche feeling, ma Vivian, sempre faceva avvicinare in se i ragazzi facendoli illusionare troppo senza pensare alle conseguenze.
Arrivate in bagno le dico:
“lo quiero è fantastico, sono felice e ho paura”
Lei mi guarda, senza che ha ancora capito nulla e mi dice:
“non ti capisco, que pasa”
“niente è che è dolce, tenero”
“perché paura?” mi dice lei con un aria da pensatrice
“paura di innamorarmi e che dopo va al suo paese e non mi pensa”
“non pensare a domani,pensa adesso”
“lo so, però non voglio soffrire”
“ricordati quella cosa speciale che volevi oggi”
“la ricordo,ma non volevo qualcosa di cosi speciale”
“stai con lui e non pensare niente”
“lo farò” intanto come noi donne solo sappiamo fare ci guardavamo nello specchio e aggiustavamo il trucco.
Uscita dal bagno vedevo il ragazzo ancora fumando, vedevo che era nervoso, però mi piaceva su mirada,profonda e piena di sogni,non sempre si vede lo sguardo di un bambino su un uomo, lui lo aveva, aveva qualcosa che mi aveva colpito,oltre ad essere un bel uomo, dai modi di fare e dal aspetto.
Mi siedo e mi dice e mi chiede, perché noi ragazze andiamo in bagno sempre in compagnia, bueno, è una domanda che mi hanno fatto in centinaia e sempre ho risposto “siamo cosi noi ragazze”
Mi siedo prendo un sorso della mia bevanda che già era caldissima, in generale noi non è che prendevamo molto alcohol in noi, perché dovevamo stare con la mente lucida,ma quella sera e la presenza di quel ragazzo, mi aveva sciolta, al punto che avevo bevuta tutta in fretta per prendere una nuova bella fresca.
Inizio a riprendere il discorso lasciato, ovviamente, perché mi aveva lasciato qualche segno e gli chiedo direttamente:
“hai mai pensato in una relazione a distanza?”
“dici tra noi due” mi risponde il ragazzo e mi mette in una posizione scomoda ma che però mi regala felicità, perché mi fa pensare che lui ha pensato oltre…
Gli rispondo: “perché dici di noi due?”
“perché ci avevo pensato quando ero bagno”
In me pensai, ufa telepatia, anche io in bagno pensai la stessa cosa, ma rimango sul suo discorso e gli chiedo:
“cosa hai pensato?”
“molte cose, di come potrebbe essere, cosa potrebbe succedere e altro”
“mi puoi rendere partecipe dei tuoi pensieri” nello stesso tempo lo guardo negl’occhi e lui mi prende la mano e dice:
“di come sarebbe con te,passare le giornate con te, andare al mare” lo interrompo e dico “passeggiare, cenare” stavolta mi interrompe lui, anche se io personalmente lo odio quando mi interrompono e mi dice “baciare” è stato li, che attimi seguenti ha preso lui il coraggio e mi ha dato il primo bacio, in quel momento mi sentivo felice, avevo raggiunto qualcosa,il segno che volevo da questa serata. Dopo un poco di baciarci gli chiedo:
“sei felice”
Lui mi risponde teneramente “solo se lo sei tu”
E cosi proseguimmo la serata in quel bar, ma non per molto, tra un mojito e l’altro avevamo perso il conto dell’orologio mentre la mia amica e l’altro ragazzo erano andate a ballare, lui mi chiede, se avevo voglia di andare a casa sua,non ci ho pensata neanche una volta, ho fatto direttamente cenno di andare.
Dunque, ci alziamo, usciamo insieme abbracciati a andiamo verso il carro.
Andiamo nella sua casa che era vicino al hotel riviera, saliamo e mi chiede se volevo qualcosa da bere,prendo un cerveza e mi siedo in una seggiola che stava li,lui ritorna che era andato in bagno e subito dice:
“dai spogliati che facciamo sesso”
Io con una espressione di come una che aveva capito male, gli risponde “cosa?”
“scusa avevo dimenticato di chiederti quanto vuoi” replicava lui. In quel istante non stavo piu capendo il mondo, mi chiedevo dove erano rimasti i nostri discorsi, mi stava trattando da puta,mi stava salendo la rabbia e gli dico: “mi dispiace, ma non sono quella che tu pensi” prendo la mia borse e esco, lui prova a trattenermi e chiamando ma appena vede che non ritorno, inizia a urlare alcune mala palabras in italiano…
Io non sapevo dove andare, sono andata sul malecon e ho iniziato un lungo pianto, un pianto perché perché qualcosa mi ha lasciato veramente un segno, ma non quello che volevo io
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