A Villa Anna i "Buena Vista Social Club"
Ha rischiato di diventare una notte di note un po’ stonate l’ultimo appuntamento del festival “note di Notte”. Tantissima gente, forse più di quella che era stata prevista dagli organizzatori, ha letteralmente invaso Villa Anna, splendida location che ospitato l’unica tappa regionale dello storico gruppo cubano Buena Vista Social Club. L’attesa davanti ad un primo cancello, chiuso in attesa di vidimare i biglietti già acquistati in prevendita, è durata almeno mezz’ora e poi la sgradita sorpresa di trovarsi di fronte ad un secondo cancello, anche questo chiuso, che dava accesso al patio dove erano sistemati i posti a sedere. Anche qui l’attesa è durata almeno mezz’ora.
Per fortuna appena le luci in villa sono calate e si sono accese quelle sul palco, si sono placati anche gli animi degli spettatori che hanno scordato di aver atteso un’ora in piedi l’apertura di due cancelli e hanno sorvolato sul fatto che molti di loro fossero rimasti senza la sedia che avevano pagato.
L’allegria e la vitalità, i colori ed il calore di Cuba, ma anche la nostalgia e l’ inquietudine della magnifica isola sono stati rievocati dal son, dalla salsa e dalla conga dei Buena Vista social Club. Della storica formazione, tornata alla ribalta nel 1998 grazie al progetto del musicista americano Ry Corder e del regista Wim Wenders, che vollero riunire tutti i più grandi musicisti cubani dimenticati, ieri sera erano presenti solo Manuel Galban con la sua chitarra, Cachaito Lopez e il suo contrabbasso, la tromba di Guaijro Mirabal. Un concerto coinvolgente, una musica a tratti trascinante, a tratti assolutamente malinconica che è voluto forse essere un omaggio ad alcuni dei loro colleghi scomparsi Compay Segundo, Ibrahim Ferrer, Raul Gonzales, il cui spirito, se ci si crede, sembrava aleggiasse fra gli alberi di Villa Anna
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