Le domande che ti bloccano (su gentile concessione)

Aprire questo topic è stata un'idea geniale, perciò me ne servo subito.

Il protagonista della mia ff perde un braccio fino alla spalla ed io vorrei essere maggiormente informata in proposito per non scrivere castronerie, quantomeno anatomiche.

Lo so: è una domanda macabra e difficile, ma ho bisogno di una risposta.

Ovviamente non mi aspetto esperienze personali, poiché mi auguro che tutti voi abbiate ancora l'uso di entrambi gli arti, ma mi basta anche un qualcosa di molto teorico, anatomico, magari di qualcuno che studi o abbia studiato medicina, o meglio ancora che sia medico.

Non faccio domande specifiche, ma lascio a voi la parola: io fortunatamente, usufruisco di entrambe le braccia, perciò non ho idea di come, ad esempio, il corpo reagisca alla perdita di un arto.

Non so se mi sono spiegata bene e se qualcuno sia in grado di dare una risposta alla mia domanda. Vi ringrazio comunque per qualsiasi cosa possa essermi di aiuto e mi complimento ancora con suinogiallo per aver preso l'idea nata nel forum di Phantastes ed averla sviluppata anche qui: molto utile.

I ringraziamenti li giro a Promethea che ha avuto l'idea di questo topic.
Per quanto riguarda la domanda sull'amputazione di un braccio, diciamo subito che bisogna in primis vedere se è un'amputazione chirurgica d'elezione o chirurgica post traumatica. o anche direttamente da trauma (incidente da scoppio, colpo di motosega, palla di cannone).
Nel secondo caso infatti a parte la seria possibilità di non sopravvivere all'evento, i rischi di un'infezione del moncherino sono elevati e possono portare a morte il soggetto. Questo ovviamente perche in caso di traumatismo si ha un'inquinamento della zona da materiali vari quali terra ed altro.
Se il soggetto sopravvive all'amputazione (come presumo nella tua storia), l'amputazione di un'arto crea più che altro problemi di tipo psicologici proprio per la mancanza di un'arto (ci si sente incompleti ed inutili) che possono sfociare anche in crisi depressive.
Inoltre, se l'arto è quello dominante, il soggetto avrà anche dei problemi di ordine pratico quali il dover imparare a scrivere e ad usare correttamente l'arto non dominante (ad esempio un destrimane dovrà imparare a usare la sinistra facendolo diventare l'arto dominante), per cui dovrà sottoporsi a cicli di riabilitazione e rieducazione.
Dal punto di vista invece strettamente organico spesso si può incontrare la sindrome dell'arto fantasma, una sindrome dolorosa del moncherino che viene però interpretata dal soggetto come un dolore proveniente dal braccio stesso (che non c'è più, per questo viene chiamata dell'arto fantasma), causata dalla formazione di un neuroma, ovvero un groviglio di fibre nervose che si rigenerano e che non trovando più l'arto al quale facevano capo si aggrovigliano. Il cervello non riesce a identificare i segnali provenienti da queste cellule e risponde con un dolore localizzato nell'ultimo posto conosciuto, ovvero l'arto che è stato amputato.

Spero di esserti stato utile e se ti servissero delle delucidazioni chiedi pure.

Hasta Luego

Wow...

Grazie mille, adesso un'idea generale ce l'ho e mi sei stato molto utile, suinogiallo.

Dunque, il mio caso è quello della perdita di un braccio in seguito ad un'esplosione e, da quello che hai detto tu, a questo tipo di amputazione è più difficile sopravvivere.

Però il mio protagonista, anche e soprattutto grazie alla sua forza fisica, sopravvive.

Ora, oltre alle tue spiegazioni di livello psicologico, delle quali ti ringrazio molto (mi serviranno ), mi servirebbe una spiegazione più pratica circa la coagulazione del sangue (non so se il termine sia dei più adatti, dato che non si tratta di una semplice ferita) ed i modi migliori di trattare il moncherino e fare in modo che la ferita si rimargini.

Non sono un medico, quindi spero di riuscire ad esprimermi bene: perdonate la mia ignoranza. ^^''

Insomma, mi servirebbe un chiarimento di questo tipo.

Grazie mille. ^^

Discorso coagulazione.

Dunque, subito se possibile va applicato un laccio al di sopra della ferita per arrestare l'emorragia (ci sono dei vasi arteriosi piuttosto grossi da quelle parti e se non si arresta la perdita di sangue anche il più forte degli uomini ci lascia le penne), in seguito (nel più breve tempo possibile) vanno messe in atto tutta una serie di tecniche per chiudere i vasi.
In un moderno pronto soccorso si interverrebbe con l'elettrobisturi o la diatermocoagulazione oltre all'uso di farmaci coagulanti in modo da cauterizzare la ferita e si cercherebbe di legare i grossi vasi con fili di sutura. Localmente si potrebbero applicare delle spugne coagulanti (spongostan o altre) o gel a base di trombina. Se questo non fosse possibile (perche si è lontani da un PS o perche storicamente ancora non ci sono) la cauterizzazione si può fare con un oggetto rovente. Non è un metodo sicuro ed indolore ma quando la medicina era ancora una pratica empirica non si andava tanto sul sottile.

Successivamente il moncherino dovrebbe venir ricucito andando a ricoprire l'osso e medicato sterilmente per prevenire un infezione. L'ispezione della zona va fatta spesso cercando segni di un'infezione (arrossamento della ferita, pus, odore acre e pungente - difficile da descrivere se non si è sentito l'odore di un infezione da pseudomonas - ).

Tieni presente che se l'amputazione parte proprio dall'articolazione e se è da scoppio, non puoi applicare un laccio e diventa irrealistico che il soggetto sopravvive. Inoltre, sempre per un discorso di realismo, un trauma da scoppio di questo genere causa danni anche in altre parti del corpo di cui devi tenere conto.
Non conosco il periodo storico nel quale si svolge la tua storia e quindi non so se suggerire a questo punto l'uso di antibiotici ad ampio spettro e il ricorso alle trasfusioni.
Se è ambientato in un mondo fantasy o medievale puoi facilmente far ricorso all'esperienza di un'erborista esperto nell'uso delle piante, altrimenti se è ambientato dopo il 1922 puoi portare in campo la penicillina. Se è ambientato nel mondo moderno puoi usare tutti gli antibiotici che esistono.

Hasta Luego

Grazie mille: adesso è tutto chiaro.

La mia ff non è un originale, ed il protagonista non è un normale essere umano, quindi risolvere alcuni problemi di realismo sarà facile, ma ciò che mi serviva a livello basilare ora ce l'ho.

Grazie tante dell'aiuto. ^^

Ciao!
Un piccolo quesito.
Vorrei avere la certezza che non esistano orchidee blu e/o azzurre in natura... qualcuno lo sa?

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in Giappone l'anno scolastico inizia in aprile.

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Ah. Ecco, questa non la sapevo! D'oh mi si è sconbussolata mezza fic!! XDD
Più che altro perché non me lo sono mai chiesto, certe volte si danno per scontate certe cose ed invece: sopresa!

A questo punto, allora, avrei delle domande da porre.

-Quando finisce l'anno scolastico in giappone?
-Quando vengono date le varie vacanze (estive-invernali) e quanto durano?

Mi sarebbe utilissimo saperlo, in modo da potermi organizzare per la storia.


EDIT PER RANZE: mi spiace ma le Orchidee Blu o Vanda Coerulea esistono. Come esistono anche le Orchidee Azzurre o Ophrys Ciliata (anche se di azzurro ha solo una parte). Ti metto dei link così le puoi vedere:

Orchidea Blu
Orchidea Blu 2
Orchidea Azzurra

[Modificato da Melanto 15/08/2006 20.45]

Quello che mi chiedo io è come si viene assegnati a una classe in Giappone, riguardo l'età.
Sto leggendo "Misora" di Adachi. I 6 protagonisti sono tutti allo stesso anno, a scuola. Ma viene detto che l'ULTIMO a compiere 13 anni fra loro è quello nato a GENNAIO (e che quindi, se funzionasse come da noi, che si tiene conto dell'età AL MILLESIMO, dovrebbe invece averli compiuti per primo, fra i propri compagni di classe).
A meno di un colpo di scena nel prossimo volumetto, le cose invece paiono stare così (e quindi lui al millesimo dovrebbe essere più giovane degli altri di 1 anno).
Per cui mi chiedo: con che criterio d'età si viene assegnati alle classi in Giappone?

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Scritto da: Melanto 15/08/2006 20.35

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in Giappone l'anno scolastico inizia in aprile.

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Ah. Ecco, questa non la sapevo! D'oh mi si è sconbussolata mezza fic!! XDD
Più che altro perché non me lo sono mai chiesto, certe volte si danno per scontate certe cose ed invece: sopresa!

A questo punto, allora, avrei delle domande da porre.

-Quando finisce l'anno scolastico in giappone?
-Quando vengono date le varie vacanze (estive-invernali) e quanto durano?

Mi sarebbe utilissimo saperlo, in modo da potermi organizzare per la storia.


EDIT PER RANZE: mi spiace ma le Orchidee Blu o Vanda Coerulea esistono. Come esistono anche le Orchidee Azzurre o Ophrys Ciliata (anche se di azzurro ha solo una parte). Ti metto dei link così le puoi vedere:

Orchidea Blu
Orchidea Blu 2
Orchidea Azzurra

[Modificato da Melanto 15/08/2006 20.45]

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L'anno scolastico inizia nel mese di aprile e finisce nel mese di marzo. Le vacanze estive durano circa sei settimane. Oltre alle feste nazionali, gli alunni hanno due settimane di vacanza a Capodanno e due in Primavera tra il vecchio e il nuovo anno scolastico.

SITO Dove ho preso le informazioni.

Questa cosa mi era venuta in mente giusto ieri perche' nella puntata di Sakura, la ragazza andava a scuola e cadevano i fiori di ciliegio, quindi me ne sono ricordata. ^___^