Ciao ragazze e ragazzi, come avevo anticipato nella presentazione, sto facendo delle ricerche sul sostrato pagano che emerge da molte leggende della mia zona, nella Sicilia occidentale.
Leggendo le varie discussioni ho visto che molti di voi hanno un'eccellente conoscenza delle religioni classiche e pertanto sarei felice se qualcuno fosse così gentile da darmi un parere sulla leggenda che vi sto per proporre.
Narra la tradizione popolare che sul monte Bonifato, vicino Segesta, vivesse la fata Delia, che solo raramente si faceva vedere dagli uomini, in veste di custode di un gregge di pecore dai denti d'oro, e che tale fata fosse l'unica ad avere l'accesso ai tesori del monte. Un giorno un giovane, custode di una chiesetta sul monte, vide la fata e fra i due si instaurò uno scambio di sguardi maliziosi. Il giovane, incoraggiato dal padre, avido dei tesori, manifestò un giorno il suo amore alla fanciulla. Questa gli disse che lo ricambiava e si celebrarono le nozze. Prima del matrimonio però Delia gli consegnò una verga/bastone, dicendogli che se avesse battuto il suolo con essa si sarebbero sciolti i sortilegi che impedivano il ritrovamento della truvatura/tesoro.
Avevo pensato ad una possibile corrispondenza fra la fata Delia e Diana (noto l'appellativo di Diana "Delia", dall'isola di Delo che diede i natali alla Dea) e in questa direzione mi spingeva anche il fatto che Diana era venerata come Dea dei boschi (proprio un bosco fa da sfondo alla leggenda), e che Diana, come ricorda Cicerone, era la divinità più venerata a Segesta. Molto interessante mi sembra il riferimento alla verga/bastone, che, per quanto ne so, non è mai stato un elemento accostato a Diana, ma piuttosto a Mercurio/Ermes, protettore dei pastori e talvolta associato ai tesori nascosti. La verga che colpisce il suolo mi fa pensare anche ai rabdomanti, o a una bacchetta/bastone magico in generale...insomma se qualcuno ha una sua interpretazione sarei lieta di sentirla, grazie a tutti!