cordone ombelicale

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(mariachiara)
00giovedì 24 gennaio 2008 09:57
E' già una notizia conosciuta, ma visto che ci sono anche delle future mammine, non fa male postarla [SM=x1460501]


E' stata pubblicata sulla Gazzetta ufficiale n. 110 del 14 maggio scorso l'ordinanza del Ministro della Salute del 4 maggio 2007 concernente ''Misure urgenti in materia di cellule staminali da cordone ombelicale'' (file in formato .pdf).

Con questa ordinanza, che sostituisce la precedente scaduta il 9 maggio scorso, si conferma che l'attività di conservazione del cordone ombelicale è effettuata esclusivamente dalle banche di strutture pubbliche e assimilate.

La conservazione del cordone a seguito di donazioni, senza oneri a carico delle donatrici, è prevista nei seguenti casi:

per uso allogenico, a scopo solidaristico;
per uso dedicato, al proprio neonato o a consanguineo affetto da patologia in atto al momento della raccolta del cordone, per la quale può essere utile un eventuale trapianto di cellule cordonali;
per uso dedicato, nel caso di famiglie ad alto rischio di avere figli affetti da malattie geneticamente determinate per le quali risulti appropriato il trapianto.
L'ordinanza affronta inoltre per la prima volta la possibilità per le donne di conservare il proprio cordone per uso autologo, anche in quei casi in cui il neonato non sia affetto o sia a rischio di contrarre patologie per le quali è già oggi provata l'utilità del trapianto. In proposito l'ordinanza preannuncia un'iniziativa legislativa che disciplini le modalità e le condizioni per la conservazione ad uso autologo del cordone.

L'orientamento del Ministro della Salute, indicato nella stessa ordinanza, è quello di consentire tale possibilità limitatamente ad una quota del cordone, lasciando l'altra parte del cordone ad uso allogenico per fini solidaristici. Ai fine di garantire un principio di equità, è intenzione del Ministro della Salute, far sì che la suddetta disciplina, a fronte del pagamento delle spese di conservazione per la parte riservata all'uso autologo, garantisca comunque fasce di esenzione per reddito.
www.palazzochigi.it/GovernoInforma/Dossier/cordone_ombelicale/in...
=Ranchan=
00giovedì 24 gennaio 2008 10:02
Molto interessante MariaChiara!

Io se mai diventerò mamma donerò senz'altro il cordone!
(Sono favorevole anche alla donazione dei miei organi nel caso non mi debbano servire più! :-))
veronica1980
00giovedì 24 gennaio 2008 10:14
iuo son favorelissima!!
la scienza deve andare avanti!!!
(mariachiara)
00giovedì 24 gennaio 2008 11:41
si il beneficio è doppio, uno perchè può fare del bene agli altri e l'altro perchè si può conservare anche per uso autologo, credo sia molto importante e chi è in dolce attesa, fa bene ad informarsi subito se vuole farlo, in fondo non costa niente

Fonte: The New England Journal of Medicine
Il trapianto di cellule prelevate dal cordone ombelicale, dopo chemioterapia eradioterapia, ha salvato la vita a circa un terzo di pazienti adulti che non avevano risposto a nessun'altra terapia per la leucemia. E' il risultato di uno studio svolto presso l'universita' di Cleveland dal team del Prof. Laughlin. Si tratta di pazienti che non potevano beneficiare di midollo osseo proveniente da parenti. Il cordone ombelicale viene prelevato al momento del parto e mantenuto congelato. Fino ad oggi il cordone ombelicale e' stato utilizzato con successo nella terapia dei bambini leucemici o con altre patologie del sangue, ma la capacita' delle cellule del cordone ombelicale di poter formare l'intero sistema immunitario di un adulto era, fino ad oggi, sconosciuta
cirina
00giovedì 24 gennaio 2008 11:45
anche io la trovo una cosa importante, però non tutti gli ospedali lo fanno o sbaglio?
(mariachiara)
00giovedì 24 gennaio 2008 11:48
credo che basta avvertire prima del parto, magari una si informa presso il/la proprio ginecologo e poi verranno sicuramente a prelevarlo anche se nell'ospedale in cui siamo, non c'è una banca per questo, comunque mi informo
violella!
00venerdì 25 gennaio 2008 15:35
Re:
cirina, 24/01/2008 11.45:

anche io la trovo una cosa importante, però non tutti gli ospedali lo fanno o sbaglio?




L'iniziativa la trovo ottima, ma anche io sapevo che a tutt'oggi non è così facile donare il cordone perchè gli ospedali non sono attrezzati per riceverli e conservarli [SM=x1460407]

Cmq anche io come Ranchan sono favorevole alla donazione degli organi, perchè a me non serviranno più, ma alcune persone potranno migliorare o allungare la proprio vita [SM=x1460409]
(mariachiara)
00venerdì 25 gennaio 2008 16:31
oltretutto il cordone ombelicale, verrebbe buttato, quindi perchè non donarlo e una parte conservarlo per qualsiasi evenienza? So che non tutti gli ospedali sono attrezzati, ma basta farne richiesta e tutto si può

Donare il sangue del cordone ombelicale è un procedimento molto semplice e non comporta nessun rischio né per la mamma né per il bebè, dato che il prelievo del sangue placentare avviene quando il cordone ombelicale è già stato reciso. Subito dopo la nascita, il cordone ombelicale viene pinzato in due punti e reciso: il neonato viene staccato, accudito normalmente e sottoposto ai controlli di prassi.



Nel frattempo, un operatore esperto preleva con un ago dalla vena ombelicale il sangue rimasto nel cordone e nella placenta, che viene raccolto in una sacca sterile. Perché sia utilizzabile per un trapianto, la quantità di sangue deve essere di almeno 60 millilitri. L'unità viene trasportata presso la banca di sangue placentare in breve tempo, dove viene analizzata e controllata. Se è valutata idonea, viene congelata e conservata in azoto liquido a -196°, in attesa di richiesta da parte dei Centri trapianto. Anche la mamma viene sottoposta a controlli: si tratta in realtà di due prelievi di sangue, uno prima del parto e l'altro sei mesi dopo la nascita del piccolo. In questo modo ci si assicura che non sia portatrice di malattie infettive (epatite B e C, HIV, sifilide, eccetera) e che non soffra di anemia o di malattie ereditarie.

Il prelievo del sangue placentare può essere eseguito in qualsiasi ospedale, che sia tuttavia in grado di fare riferimento a una struttura specializzata, dove la sacca di sangue venga elaborata e preparata per l'utilizzo (una cioè delle cosiddette banche del sangue). In Italia le banche di sangue placentare sono ancora poche, ma sono presenti in diverse regioni

Per avere qualsiasi tipo di informazione sulla donazione del sangue placentare si può contattare una sezione dell'ADlSCO (Associazione Donatrici Italiane Sangue del Cordone Ombelicale), la prima associazione al mondo che riunisce le donne disposte a donare il sangue del cordone ombelicale, il cui sito italiano su Internet è consultabile all'indirizzo www.adisco.it, oppure la AIEOP (Associazione Italiana di Ematologia ed Oncologia Pediatrica).
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