coloro che sono ignoranti sono i piu' felici

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POLVERE ALLA POLVERE
00martedì 27 dicembre 2005 03:13
"coloro che sono ignoranti sono i piu' felici"
(postata da aerials88 sulla sezione libri sul topic delle citazioni)questa frase mi ha fatto riflettere e pensare che in fondo qualcosa di vero c'è.

Voglio dire, che teoricamente meno qualcuno si interessa al mondo che lo circonda, meno si fa problemi su come funziona e sul modo con cui eventualmente migliorlo , meno si arrovella il cervello preoccupandosi e piu' vieve la sua vita sereno e tranquillo e quindi piu si è felici.

Pero' rinunciare a conoscere il mondo che ci circonda vuol dire rinchiudersi in un proprio piccolo universo perfetto, che pero' non è quello vero, e quindi si finisce per isolarsi e per non vivere davvero.

Quindi teoricamente ci vengono poste 2 scelte: vivere davvero, accettando le preoccupazioni , oppure chiudersi nella propria bolla di sapone chiamata felicita'.

Personalmnte credo sia meglio la rpima ipotesi.

Voi che ne pensate?( a parte che dovrei bere di meno, chiaro [SM=x282945] )
metal17601
00martedì 27 dicembre 2005 03:23
Mi piace come disc
Sì è vero l'ignoranza puo rendere felici ma molto meglio affrontare i problemi e prendere mille calci nel culo perkè l'ignorante secondo me prima poi ne prenderà uno ke se lo ricorderà per tutta la vita e lì sveglaitosi saràò ormai troppo tardi.
Quindi io preferisco la prima oppurtunità
El Gab
00martedì 27 dicembre 2005 04:16
Re:

Scritto da: POLVERE ALLA POLVERE 27/12/2005 3.13
"coloro che sono ignoranti sono i piu' felici"
(postata da aerials88 sulla sezione libri sul topic delle citazioni)questa frase mi ha fatto riflettere e pensare che in fondo qualcosa di vero c'è.

Voglio dire, che teoricamente meno qualcuno si interessa al mondo che lo circonda, meno si fa problemi su come funziona e sul modo con cui eventualmente migliorlo , meno si arrovella il cervello preoccupandosi e piu' vieve la sua vita sereno e tranquillo e quindi piu si è felici.

Pero' rinunciare a conoscere il mondo che ci circonda vuol dire rinchiudersi in un proprio piccolo universo perfetto, che pero' non è quello vero, e quindi si finisce per isolarsi e per non vivere davvero.

Quindi teoricamente ci vengono poste 2 scelte: vivere davvero, accettando le preoccupazioni , oppure chiudersi nella propria bolla di sapone chiamata felicita'.

Personalmnte credo sia meglio la rpima ipotesi.

Voi che ne pensate?( a parte che dovrei bere di meno, chiaro [SM=x282945] )


Oppure più semplicemente (e forse in maniera più inquietante) esistono altre due opzioni moolto più in voga.
Il vivere conoscendo le preoccupazioni e comunque trovare tante piccole felicità.
E il vivere inconsapevolmente in un mondo tutto nostro, un po' fantasioso, ma forse non molto felice...

"coloro che sono ignoranti sono i piu' felici" mi sembra si vero, ma un po' utopico..

Due frasi a proposito che mi sono ribalenate in mente leggendo le tue parole:

"Vivi intensamente ogni piccola cosa della tua vita, perché un giorno, queste piccole cose, sembreranno grandissime"

"Essere allegri non significa necessariamente essere felici, talvolta si ha voglia di ridere e scherzare per non sentire che dentro si ha voglia di piangere"


Eeeeh chi le ha scritte era un bel po' più avanti a tutti noi... [SM=g27823]

[Modificato da El Gab 27/12/2005 4.24]

Maki
00martedì 27 dicembre 2005 10:16
Anche io preferisco mille e mille volte di più la prima ipotesi!!
insomma chi è "ignorante " in questo caso cosa fa?
non fa niente di male forse, ma nemmeno niente di bene. non fa niente.
e poi non si può amare se non si conosce, secondo me.
certo potrebbe inizialmente sembrare una bella vita, si può raggiungere una sorta di serenità forse.....ma è una vera vita?
Lars46
00martedì 27 dicembre 2005 10:57
Ricordatevi che tutte le persone sono ignoranti chi piu e chi meno...
Maki
00martedì 27 dicembre 2005 11:14
Re:

Scritto da: Lars46 27/12/2005 10.57
Ricordatevi che tutte le persone sono ignoranti chi piu e chi meno...



verissimo
Ale14KDC-left handed-
00martedì 27 dicembre 2005 11:53
Sicuramente la prima ipotesi, anche perchè non credo che la seconda sia la vera felicità. Mi viene in mente una frase di una canzone:

"If the ignorance is bliss, please knock the smile from my face"

Ecco, esatto! Ma questa cosa, il fatto che gli ignoranti sono felici, l'hanno capito da molto tempo anche capi e politici, perchè quello che si tende a diffondere in questi tempi, non è nient'altro che l'ignoranza...
rtPizzott
00martedì 27 dicembre 2005 11:57
Re:

Scritto da: Ale14KDC-left handed- 27/12/2005 11.53
Sicuramente la prima ipotesi, anche perchè non credo che la seconda sia la vera felicità. Mi viene in mente una frase di una canzone:

"If the ignorance is bliss, please knock the smile from my face"

Ecco, esatto! Ma questa cosa, il fatto che gli ignoranti sono felici, l'hanno capito da molto tempo anche capi e politici, perchè quello che si tende a diffondere in questi tempi, non è nient'altro che l'ignoranza...



Se non ci fosse tanta ignoranza ne bush ne berlusconi (un esempio del peggio del peggio) non sarebbero al governo e non avrebbero fatto tante cose negative.
Cosa serve vivere nell'ignoranza.. ci rende tutti automi.
Viviamo consapevoli del mondo che ci circonda e prendiamo parte di questo mondo, cerchiamo di migliorarlo in positivo...
Lars46
00martedì 27 dicembre 2005 13:47
Re: Re:

Scritto da: rtPizzott 27/12/2005 11.57


Se non ci fosse tanta ignoranza ne bush ne berlusconi (un esempio del peggio del peggio) non sarebbero al governo e non avrebbero fatto tante cose negative.
Cosa serve vivere nell'ignoranza.. ci rende tutti automi.
Viviamo consapevoli del mondo che ci circonda e prendiamo parte di questo mondo, cerchiamo di migliorarlo in positivo...

ma che centra,finisci sempre sui discorsi dipolitica,guarda che l'ignoranza è ovunque....pure il tuo macellaio....
Ale14KDC-left handed-
00martedì 27 dicembre 2005 13:55

Scritto da: rtPizzott 27/12/2005 11.57
Se non ci fosse tanta ignoranza ne bush ne berlusconi (un esempio del peggio del peggio) non sarebbero al governo e non avrebbero fatto tante cose negative.
Cosa serve vivere nell'ignoranza.. ci rende tutti automi.
Viviamo consapevoli del mondo che ci circonda e prendiamo parte di questo mondo, cerchiamo di migliorarlo in positivo...


Guarda che qualsiasi politico viene eletto è ignoranza uguale, talmente fanno tutti schifo...
Lars46
00martedì 27 dicembre 2005 13:58
Re:

Scritto da: Ale14KDC-left handed- 27/12/2005 13.55

Guarda che qualsiasi politico viene eletto è ignoranza uguale, talmente fanno tutti schifo...

si lo so ma lo dicevo perchè alla fine lui va sempre a finire li,volevo solo ribadire il fatto che l'ignoranza è ovunque...
Pillanz
00martedì 27 dicembre 2005 14:06
L'ignoranza è ovunque per vari motivi...
Non credo che sia un metodo per sentirsi meglio, per vivere più tranquilli, anche se spesso ci si adagia sull'ignoranza per crearsi meno paranoie, questo è vero.
Ma la più grave forma d'ignoranza è il credere di sapere senza sapere realmente.

Purtroppo siamo tutti "malati" di questa forma di ignoranza. E se lo siamo è per merito di TV, radio e spesso anche libri che ci vengono propinati.
La disinformazione attuale è diventata la distributrice d'ignoranza.
La stupidità dei programmi TV(pseudo-reality, vari programmi del cazzo) è posta là nel tentativo di distogliere la nostra attenzione dalla vera REALTà che ci circonda.
L'ignoranza è quella che la società vuole ci sia, per potere controllare meglio le persone. Meno si sa, meno ci si INDIGNA.
E di questa ignoranza, inutile negarlo, ne sono responsabili anche i politici.
A me ricorda la tristezza del medioevo. Certamente ora è attuata in modo molto più calibrato, ma il principio è lo stesso.
Prima il clero per tenere a bada le persone propinava la fede, l'oppio dei popoli. Ora l'oppio dei popoli è ben altro, e più facilmente propinabile.

Fine dello sfogo. [SM=g27820]:

[Modificato da Pillanz 27/12/2005 14.08]

=storto=
00martedì 27 dicembre 2005 15:28
sono convinto che nessuno soffra di ignoranza...

ho la sensazione che tutti abbiano ben chiaro quello che succede(dalla politica alle relazioni interpersonali), ma preferiscono far finta di niente....tanto.....

io lo chiamo menefreghismo piu che ignoranza. [SM=x282962]

[Modificato da =storto= 27/12/2005 15.30]

rtPizzott
00martedì 27 dicembre 2005 16:46
Re: Re: Re:

Scritto da: Lars46 27/12/2005 13.47
ma che centra,finisci sempre sui discorsi dipolitica,guarda che l'ignoranza è ovunque....pure il tuo macellaio....



Dai un senso tutto tuo ai post degli altri? Certo che l'ignorante può essere anche il mio macellaio, ma può essere anche mio padre o mia madre o me stesso! Questo non c'entra niente.
Con il fatto di berlusconi e bush, che erano solo un esempio, intendevo dire che con meno ignoranza avremo avuto non il politico PERFETTO, ma il migliore tra gli stupidi, ecco cosa volevo dire. Di certo berlusconi e bush non sono il meglio che uno stato può avere..
El Gab
00martedì 27 dicembre 2005 18:23
Re: Re: Re: Re:

Scritto da: rtPizzott 27/12/2005 16.46


Dai un senso tutto tuo ai post degli altri? Certo che l'ignorante può essere anche il mio macellaio, ma può essere anche mio padre o mia madre o me stesso! Questo non c'entra niente.
Con il fatto di berlusconi e bush, che erano solo un esempio, intendevo dire che con meno ignoranza avremo avuto non il politico PERFETTO, ma il migliore tra gli stupidi, ecco cosa volevo dire. Di certo berlusconi e bush non sono il meglio che uno stato può avere..


Quello che voleva dire Lars è che si parlava di "tipo di vita" in un sensio più ampio. La politica, la pubblicità, la televisione, ecc...sono fattori congiunti e (in questa discussione) non strutturali.

Mi sembra che la discussione si stia discostando un po' troppo dagli intenti iniziali..
Lars46
00martedì 27 dicembre 2005 18:32
Re: Re: Re: Re: Re:

Scritto da: El Gab 27/12/2005 18.23

Quello che voleva dire Lars è che si parlava di "tipo di vita" in un sensio più ampio. La politica, la pubblicità, la televisione, ecc...sono fattori congiunti e (in questa discussione) non strutturali.

Mi sembra che la discussione si stia discostando un po' troppo dagli intenti iniziali..

[SM=g27811]
Kana 89
00martedì 27 dicembre 2005 18:57
Secondo me l'ignorante è consapevole dei fatti ke succedono nel mondo ma sapendo ke non tutto va bene cerca di ignorarli, far finta ke i problemi non esistono e così pensa di sentirsi più libero e felice. In realtà però, egli rimane nella propria inconsapevolezza mentre se proverebbe a lasciar perdere l'indifferenza, forse potrebbe cambiare qualcosa in questo mondo che non riesce ad accettare. E così secondo me è molto meglio la prima ipotesi.
caoswonderland
00martedì 27 dicembre 2005 19:11
Un certo Pier Paolo Pasolini diceva che le persone che più si avvicinano al concetto di felicità sono i bambini e gli analfabeti. Un altro, un tizio del Rinascimento di cui onestamente non ricordo il nome, diceva che la verità non è una bella donna ingioiellata ed elegante, ma un fragile uccellino rinchiuso in fondo a un pozzo.
Cosa vuol dire?
Vuol dire semplicemente che l'ignoranza, cioè la mancata ricerca dei principi su cui vogliamo fondare la nostra moderna "felicità", spesso rende felici. Può sembrare paradossale, ma è un dato di fatto. Io, però, dico due cose: questa ricerca, la ricerca dello Scibile, non solo, della Conoscenza con la C maiuscola, è sofferenza; e non è un processo reversibile. Quando uno comincia, non può un giorno chiudere gli occhi e fingere che tutto non sia mai successo. Perchè si soffre; si soffre perchè si guarda col cuore anzichè con gli occhi; si soffre perchè ci si mette in discussione, si mette in discussione se stessi, i propri principi, il proprio essere, il proprio modo di rapportarsi col mondo e con chi e cosa si ama, si mette in discussione chi e cosa si ama, è come ricominciare da zero, e questo fa soffrire. E si cambia, radicalmente. Ma nessuno ha mai detto che cambiando non si soffre. E' una piccola omissione. E tra le più grandi cavolate che siano mai state dette ci sono i vari: moglie e buoi dei paesi tuoi, chi lascia la strada vecchia per quella nuova... etc etc.

"If you point your questions/the fog will surely chew you up/but if you want the answers/you better give a piece of your ass.../you better get ready for the fire".

Cheers :smile32:

[Modificato da caoswonderland 27/12/2005 19.13]

AERIALS-88
00martedì 27 dicembre 2005 23:58
mi fa piacere che questa frase non abbia fatto riflettero solo me.
penso che per ignoranza sia inteso non solo non saper le cose, ma anche l'essere menefreghisti di fronte ai problemi, non crearsi problemi alla ricerca di un senso di tutto quanto, e questo non crea problemi per colui che non se li fa, rendendolo felice. ma per lui questa felicità non può durare in eterno, può essere indifferente fino ad un certo punto, prima o poi deve affrontarli i problemi, deve soffrire, deve porsi domande.
caoswonderland
00mercoledì 28 dicembre 2005 10:31
Re:

Scritto da: AERIALS-88 27/12/2005 23.58
penso che per ignoranza sia inteso non solo non saper le cose, ma anche l'essere menefreghisti di fronte ai problemi, non crearsi problemi alla ricerca di un senso di tutto quanto, e questo non crea problemi per colui che non se li fa, rendendolo felice. ma per lui questa felicità non può durare in eterno, può essere indifferente fino ad un certo punto, prima o poi deve affrontarli i problemi, deve soffrire, deve porsi domande.



Beh, a questo punto a me vengono in mente un paio di domande:
1) cos'è la felicità?
2) come si raggiunge?
3) per quanto tempo?

Se penso alle risposte, a me viene solamente da pensare che questa della felicità, nella società moderna, sia una bella presa in giro. Se usiamo come definizione "di base" il completo raggiungimento di qualsiasi obiettivo ci si propone e, diciamo, la "pace dei sensi", è paradossale il fatto che, nella nostra società, si proponga e si cerchi questo raggiungimento attraverso il gretto materialismo (compra quest'auto e sarai felice, sii magro, bello, simpatico, sempre giovane alla moda e lo sarai), mentre a chiunque pensi alla felicità viene in mente non il corpo ma lo spirito. Lo spirito si cura attraverso la cura della mente (corpore sano in mens sana, per ribaltare un vecchio modo di dire), ma la cura della mente cos'è? E quanto dura una cura prima che ci si "ammali" di nuovo?
Io dico soltanto che l'uomo è un animale incontentabile. Perlomeno, lo è finchè si cerca la risposta nelle cose anzichè dentro se stessi. Ma, come ho già detto, nessuno ha mai detto che questo processo è indolore.
Soprattutto, per quanto mi riguarda, la felicità sempiterna è, oltre che una balla, un'utopia in senso negativo.

Per commentare il tuo post, posso dire che mi trovo parzialmente d'accordo. Non faccio rientrare la volontà di essere ignoranti sotto la categoria "ignoranza", ma sotto quella di stupidità. Visto come stanno le cose oggi, ci si deve guadagnare la "libertà" almeno mentalmente. Chi vuole mettersi a 90 di fronte a concetti pre-costituiti al fine di non pensare (cosa che poi succede) per me non è ignorante, è stupido. E non credo nemmeno che prima o poi il menefreghista possa smettere di fregarsene. E' la famigerata sindrome di NIMBY, ma al contrario (not in my back yard, non nel mio giardino), cioè una persona se ne frega dei problemi esistenti finchè non capita a lei. E spesso, vedo, una volta passata l'emergenza torna ad essere il solito menefreghista di sempre.
Warlock666
00mercoledì 28 dicembre 2005 11:08
Per rispondere alla domanda iniziale di polvere, direi che è meglio non essere ignoranti, perchè un giorno ci si accorgerebbe di non aver fatto un cavolo nella propria vita, di aver lasciato molti vuoti.
Quindi meglio cercare di conoscere il più possibile. Penso che la felicità si può trovare sapendo ben calibrare le preoccupazioni.. cercando comunque di vivere a cuor leggero.

La felicità è uno stato d'animo che tutti vogliono, ma quando la provano (quella vera, non quella effimera di cui parla caos) secondo me molti non se ne accorgono nemmeno, perchè pensano che essa derivi da grandi cose, mentre in realtà (IMO) non è così: la si trova nele cose quotidiane.

Forse questo è un post inconcludente, non lo so, ho solo cercato di esternare i miei pensieri.
caoswonderland
00mercoledì 28 dicembre 2005 12:43
Re:

Scritto da: Warlock666 28/12/2005 11.08
La felicità è uno stato d'animo che tutti vogliono, ma quando la provano (quella vera, non quella effimera di cui parla caos) secondo me molti non se ne accorgono nemmeno



Allora torniamo al punto da cui sono voluta partire io. Cos'è la felicità? Quella vera di cui parli tu.
Lars46
00mercoledì 28 dicembre 2005 14:14
Re: Re:

Scritto da: caoswonderland 28/12/2005 12.43


Allora torniamo al punto da cui sono voluta partire io. Cos'è la felicità? Quella vera di cui parli tu.

Ciao Elena bentornataaaaaaaaaaaaa!!!!!!la felicità per me è essere felici [SM=g27815] [SM=g27814] boh è difficile dirlo... :smile29:
AERIALS-88
00mercoledì 28 dicembre 2005 23:14
Re: Re:

Scritto da: caoswonderland 28/12/2005 12.43


Allora torniamo al punto da cui sono voluta partire io. Cos'è la felicità? Quella vera di cui parli tu.


la felicità può essere rappresentata in maniera diversa di persona in persona, non ha un'aspetto fisso per tutti.
POLVERE ALLA POLVERE
00giovedì 29 dicembre 2005 01:30
Re: Re:

Scritto da: caoswonderland 28/12/2005 12.43


Allora torniamo al punto da cui sono voluta partire io. Cos'è la felicità? Quella vera di cui parli tu.




la felicita' vera non è uno stato d'animo che possiamo avere in maniera pemanente, perche' secondo me rappresenta un picco, un attimo in cui per determintate condizioni noi siamo appagati sotto ogni aspetto, da quello fisico a quello mentale, insomma è un moemnto in cui ci va "tutto bene".

pero' siccome è impossibile che c vada sempre tutto bene, è ovvio che cercarla come obbiettivo di vita sarebbe utopico.

Forse cio' che dobbiamo realmente cercare e cio' che piu si avvicna al concetto di felicita' ,comunemente inteso come stato di benessere , è la serenita', che è uno stato che dovrebbe essere costante e dato da un equilibrio interiore, in cui noi riusciamo ad accettare noi stessi e cio' che ci circonda.
Warlock666
00giovedì 29 dicembre 2005 10:28
Re: Re:

Scritto da: caoswonderland 28/12/2005 12.43


Allora torniamo al punto da cui sono voluta partire io. Cos'è la felicità? Quella vera di cui parli tu.



L'ho detto, quella che si trova nelle cose quotidiane.

Chiamala voglia di vivere, ottimismo o come ti pare. Io la identifico in questo.
rtPizzott
00giovedì 29 dicembre 2005 11:01
Re: Re: Re:

Scritto da: POLVERE ALLA POLVERE 29/12/2005 1.30



la felicita' vera non è uno stato d'animo che possiamo avere in maniera pemanente, perche' secondo me rappresenta un picco, un attimo in cui per determintate condizioni noi siamo appagati sotto ogni aspetto, da quello fisico a quello mentale, insomma è un moemnto in cui ci va "tutto bene".

pero' siccome è impossibile che c vada sempre tutto bene, è ovvio che cercarla come obbiettivo di vita sarebbe utopico.

Forse cio' che dobbiamo realmente cercare e cio' che piu si avvicna al concetto di felicita' ,comunemente inteso come stato di benessere , è la serenita', che è uno stato che dovrebbe essere costante e dato da un equilibrio interiore, in cui noi riusciamo ad accettare noi stessi e cio' che ci circonda.



Beh, io quoto [SM=g27811]
AERIALS-88
00giovedì 29 dicembre 2005 22:46
Re: Re: Re:

Scritto da: POLVERE ALLA POLVERE 29/12/2005 1.30



la felicita' vera non è uno stato d'animo che possiamo avere in maniera pemanente, perche' secondo me rappresenta un picco, un attimo in cui per determintate condizioni noi siamo appagati sotto ogni aspetto, da quello fisico a quello mentale, insomma è un moemnto in cui ci va "tutto bene".

pero' siccome è impossibile che c vada sempre tutto bene, è ovvio che cercarla come obbiettivo di vita sarebbe utopico.

Forse cio' che dobbiamo realmente cercare e cio' che piu si avvicna al concetto di felicita' ,comunemente inteso come stato di benessere , è la serenita', che è uno stato che dovrebbe essere costante e dato da un equilibrio interiore, in cui noi riusciamo ad accettare noi stessi e cio' che ci circonda.


CLAP CLAP CLAP! :smile27:
krusty.il.clown
00venerdì 30 dicembre 2005 22:46
la felicità assoluta, a mio parere, è irraggiungibile
tuttalpiu l'allegria
almeno io parlo per me...felice no..allegro si!
POLVERE ALLA POLVERE
00lunedì 2 gennaio 2006 19:56
Re:

Scritto da: krusty.il.clown 30/12/2005 22.46
la felicità assoluta, a mio parere, è irraggiungibile
tuttalpiu l'allegria
almeno io parlo per me...felice no..allegro si!


ma a che pro raggiungere l'allegria ?quella semmai dovrebeb esssere un effetto dell'essere sereni\felici.Secondoi me fare finta di essere allegri quando non si è davvero davvero nelle condizioni che la presuppongono a lungo andare provoca solo sofferenza.

Perchè è un modo come un altro epr ingoiare rospi, finchè a un certo punto ne hai cosi tanti in bocca che non ce la fai piu e ligetti fuori a raffica e stai amle epr esserti trattenuto cosi' tanto .
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