ancora sulla satira

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..bullo..
00martedì 18 ottobre 2005 16:52
dal blog di daniele luttazzi:
"Il sondaggio sulla mia partecipazione a Rockpolitik proposto da questo blog ha visto la vittoria schiacciante di chi avrebbe voluto rivedermi comunque in tv. Con lo stesso affetto, una minoranza mi consigliava di non farlo. In casi come questo, le motivazioni contano più dei numeri, e ringrazio tutti per l'aiuto e gli spunti di riflessione davvero preziosi.

Gli argomenti cui avete fatto ricorso per convincermi in un senso o nell'altro sono riconducibili a sei categorie psicologiche:
la reciprocità ( “ ti offrono l'opportunità di andarci, vacci e spara a zero ” / “ ti vogliono solo per fare audience “ );
la coerenza ( “ finisci per approvare la Rai che ti ha cacciato ” / “ vacci solo se…” );
la riprova sociale ( “ la maggioranza ti rivuole in tv ” / “ non prestare il fianco a chi vuole solo strumentalizzarti “ );
la simpatia ( “ sei da Celentano “ / “ Celentano è amico di Tony Renis “ );
l'autorità ( “ Celentano parlerà della libertà di informazione “ / “ Celentano è solo un populista “ );
la scarsità ( “ Quando ti ricapita? “ / “ Ti vogliono solo perché sei proibito “ ).

Uno di questi argomenti mi ha convinto. Così, ieri alle 19,45 ho dettato all'agenzia Adn Kronos il seguente comunicato:
“In merito alle notizie apparse sulla stampa relative alla mia partecipazione al programma Rockpolitik, ringrazio Adriano Celentano e Carlo Freccero, ma devo declinare l'invito per gli stessi motivi ricordati da Enzo Biagi nel suo articolo sul Corriere di domenica. Quando la Rai sarà bonificata dai dirigenti che al nome di Biagi/Santoro/Luttazzi si autosospendono, quello sarà un grande giorno.”

Il bello di situazioni del genere è che vedi in moto la macchina dell'informazione. Dieci minuti dopo, l'agenzia ANSA ( la stessa che diffondendo una falsa notizia sui miei Dialoghi platonici a Genova, nel novembre 2003, finì per scatenare un putiferio ai miei danni ) se ne usciva con la versione seguente: “ Intanto è già saltata la possibilità di rivedere in tv la triade formata da Biagi-Santoro-Luttazzi: il primo ha preferito dire no e ha spiegato ieri sul Corsera i motivi; il secondo non può per ragioni, sembra, di ordine legale; il terzo, da solo, non avrebbe lo stesso significato. “

La differenza apportata dall'ANSA è minima, ma significativa: viene smussata la presa di posizione ( mia e di Biagi ) sui dirigenti Rai che non si sono mai vergognati di assecondare l'ukase bulgaro di Berlusconi. Ovvero che non si può andare in una rete che ha come dirigente uno come Del Noce. L'anno scorso, il direttore di Rai1, nella conferenza stampa del Prix Italia, a un giornalista che gli chiedeva quando sarei tornato in tv, ha risposto: “Luttazzi? Uno che mangia escrementi in diretta, per finta o realmente, non potrà mai lavorare qui.” Notare prego la perfidia di quel "realmente".

( A proposito: Del Noce lo vedo sempre sui rotocalchi mentre bacia questa o quella ragazza. Dovrebbe smetterla. E' come se volesse dimostrare qualcosa. )

Dopo le polemiche sulla censura a Paolo Rossi e a Tucidide, Del Noce dichiarò che la satira non fa parte dei piani editoriali della Rai. E dato che la libertà di satira di un Paese corrisponde al suo gradiente di democrazia, traete da voi stessi le allarmanti conclusioni.

Già ha cassato la parodia di Ratzinger ancor prima della messa in onda. Decide lui di cosa dobbiamo ridere. -E' eccessiva.-

Ma la satira non può essere moderata. Deve mettere a soqquadro. C'è una bella differenza, fra satira e comicità. Il comico fa una caricatura e basta. “ Berlusconi è basso.”
La satira invece usa l'elemento altezza per dare un giudizio morale. “ Il fatto che Berlusconi sia basso è un guaio non tanto per lui, quanto per i suoi seguaci. Perché è scomodo, quando devi baciargli il culo.”
By Daniele Luttazzi at 18 Ott 2005 - 11:55"
..bullo..
00martedì 18 ottobre 2005 16:56
già che ci sono, dallo stesso blog:
"Il raccontino del lunedì.
Di recente ho rotto con una gnagna. Sembrava un incrocio fra la Littizzetto e una grande ustionata ( ma meno piacevole ). L'avevo incontrata durante un appuntamento al buio organizzato da uno che non conoscevo, un passante.

La sua figa puzzava come un vagone del metrò a fine giornata. In più mi ha attaccato le piattole. Era talmente repellente che era arrapante. Per dire quanto mi eccitava, l'ho scopata di nuovo l'anno scorso e me le ha riattaccate. ( Adesso sapete perché sono sparito dalla tv. ) E' così che mi piacciono le donne: devono essere ributtanti. Non dimentico mai che baciare è appoggiare le labbra contro l'estremità piacevole di 8 metri di tubo digerente. Peccato non avesse cicatrici sul seno: scriverei solo dei suoi punti di sutura e del desiderio di sfregarci sopra il mio sacchetto delle biglie.

Scherzo: era una hostess abarth della Meridiana con grandi gengive e piccoli denti che avevo rimorchiato in piazza Ungheria fischiandole dietro; e che preferisce restare anonima per motivi che vi risulteranno, a breve, superflui. E' noto che esistono coccinelle a cui piace essere sculacciate mentre le inculi. Lei era una di quelle; solo che voleva essere picchiata talmente forte che a un certo punto la mano ti faceva male, il muro di fronte picchiettato di fiocchi di rossetto. Lei s'arrabbiava:-Perché hai smesso?-
E io:- Bè, in fondo non sei stata così cattiva. Invece di una sculacciata, perché non vai semplicemente a rastrellare le foglie in giardino? -
-Ti adoro quando fai così.-
-Esatto.-
-Esatto le mie tette.-

Col tempo, gli episodi inquietanti si moltiplicarono. Credevo che il nostro amore fosse così grande che solo il matrimonio avrebbe potuto ucciderlo. E invece… Mi è difficile parlarne, ma per soldi lo faccio volentieri. Magari non è un granchè come storia, però pensate a cosa ha saputo ricavare Hemingway da un vecchio, una barca e due vermi.

Un giorno siamo al mercato a fare la spesa quando lei sottolinea che la melanzana che ho appena scelto potrebbe essere usata non solo per la parmigiana eh eh eh.

Quella sera stessa, usa la melanzana in tutta la sua estensione per riempirsi la vagina mentre la sto prendendo da dietro. Due giorni dopo, al termine di un pranzo con mio padre, mi informa che nel risotto c'era la melanzana che avevamo usato per fare sesso. Potete immaginare la mia reazione. Lei si stupisce. Avendolo saputo prima, l'avrei mangiata lo stesso; però mi scocciava che mio padre l'avesse mangiata senza il proprio consenso. ( Io denudo il mio cuore e voi ridete? ) Lei resta sulle sue posizioni.

Qualche settimana dopo, il Parlamento italiano approva la legge medievale contro la fecondazione assistita. Lei ne è contenta. Scopro così che è contro la fecondazione assistita. Le dico che comprendo i problemi pratici: metti che due che stanno insieme congelino gli embrioni. Poi divorziano. A chi spettano gli embrioni? Già è difficile dividersi i cd. Capisco. Ma si tratta pur sempre di una legge clericale che invece di risolvere i problemi ne crea tanti altri. Le spiego che io invece sono a favore della fecondazione assistita. Purchè al bambino non si dica nulla. ( -Papà, cosa stai dicendo?! Vuoi dire che sono stato… adottato?- -E scongelato.- ) Lei resta sulle sue posizioni.

La sera stessa, dopo tre anni di monologhi in cui invito i leader di sinistra a non andare più in tv da Vespa e Costanzo, Cofferati dichiara in tv di trovarla una buona idea. Lei la giudica una stronzata, perché così si lascia il campo libero alla destra. Ah! Come se Porta a porta ti aiutasse mai a capire le questioni. Si parlano addosso, si interrompono di continuo, urlano, alla fine non ne ricavi nulla. Io guardo Porta a porta per vedere soubrette seminude che dicono qualcosa sull'Islam. Quando voglio essere confuso, sniffo una tanica di benzina. ( Non vedo l'ora di sentire l'opinione di Valeria Marini sulla crisi del welfare. Torchiala, Bruno! Non lasciare che si tenga i suoi segreti tutti per sé. ) Lei resta sulle sue posizioni.

Il mese seguente, nonostante la morte di Arafat, Israele continua a erigere il muro contestato. Bush approva, la mia ragazza pure. Le faccio notare che i palestinesi ormai sono così avviliti che non hanno nemmeno più la forza di farsi esplodere. E che Sharon non ha mai imparato la seconda strofa di Viva la gente! Lei resta sulle sue posizioni.

Dulcis in fundo: si discute al Senato il finanziamento alla guerra in Irak e LEI E' D'ACCORDO COI DS! ( In sintesi: i DS sono contrari alla guerra in Irak, perciò vogliono che i soldati restino in Irak! Una posizione talmente limpida che hanno dovuto pubblicare un paginone di spiegazioni su tutti i quotidiani nazionali. Un costoso bollettino di contorsionismi dalemiani da cui si evince che per una “grande forza politica democratica e riformatrice” “ le conseguenze catastrofiche della guerra coloniale di Bush, Blair e Berlusconi non rendono realistico il ritiro immediato delle nostre truppe.” ) Ci becchiamo. Lei resta sulle sue posizioni.

Signore e signori della giuria! Se un uomo parla nel mezzo della foresta e non c'è nessuna donna che lo ascolta, ha torto lo stesso?
( Non arrabbiatevi con me, faccio solo il mio lavoro. )
By Daniele Luttazzi at 17 Ott 2005 - 08:55 "
news.danieleluttazzi.it/


Sabin@
00mercoledì 19 ottobre 2005 11:07
Io sto col boicottamento di Celentano ad ogni costo, dalla sua filippica contro la donazione degli organi con me ha chiuso.

E poi, vogliamo davvero credere che il suo programma sarà un'oasi di libertà di parola?
Ma dai...

L'unica chance da prendere in considerazione era quella di accettare per poi dare il bollettino delle cose che non aveva potuto dire.
Tanto, quando la scelta è tra stare seduto due ore da Vespa per parlare un minuto di capperi sotto sale e stare seduto due ore da Mentana per parlare un minuto di Albano...

E comunque il problema è talmente radicato che non sarà risolto neanche con un governo di sinistra, certo, non sarà così evidente, né così macroscopico, ma la lottizzazione della Rai non finirà certo con una vittoria della sinistra.
Non ci credo.
Ricordo ancora che col governo D'Alema la Dandini inventò la par condicio della satira, chiedendo alla Guzzanti di fare dieci minuti in più di Berlusconi perché il programma era troppo pieno di lei che faceva D'alema.
Cosa gravissima per mille motivi che mi sembra superfluo elencare, ma non ultimo il fatto che la richiesta venisse da una donna di spettacolo come la Dandini.
Insomma, se vuoi lavorare in tv devi scendere a patto con regole antiche che non sono messe in discussione.

Viva Zapatero era illuminante su come viva la satira nel resto d'Europa.


P.S. - Bellissimo il raccontino del lunedì! [SM=x584424]
..bullo..
00mercoledì 19 ottobre 2005 11:43
io credo che tutto sto casino su celentano sia solo pubblicità al programma, scientificamente gestita da celentano stesso.
tutto il resto è fuffa.
e son d'accordo sul fatto che una comparsata di biagi e luttazzi non avrebbe cambiato nulla.
il vero dramma è che non cambierà nulla chiunque vada al governo....
Sabin@
00giovedì 20 ottobre 2005 10:32


Plaude l'Unione, mentre la Cdl si appella alla par condicio

Santoro si dimette e va da Celentano

Il no al video dell'ufficio legale di Viale Mazzini avrebbe irritato il presidente della Rai Petruccioli e alcuni esponenti del Cda

ROMA - Con una mossa a sorpresa, Michele Santoro lascia l'Europarlamento e annuncia il sì ad Adriano Celentano: giovedì parteciperà all'esordio di Rockpolitik e presumibilmente parlerà della sua vicenda professionale. L'uscita dell'ex conduttore di «Sciuscia» divide i Poli - plaude l'Unione, mentre la Cdl si appella alla par condicio - e spiazza l'azienda che tuttavia non ne blocca la partecipazione allo show di Raiuno: giovedì - fa sapere Viale Mazzini in serata - il giornalista sarà da Celentano. Sotto gli occhi del direttore generale Alfredo Meocci, che conferma la sua presenza negli studi di Brugherio.
A Strasburgo Santoro, 54 anni, era entrato a far parte del gruppo del Partito socialista europeo per il quale faceva parte della Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni, e della Commissione per la cultura e l'istruzione. «Il mio sì a Celentano è indipendente dalla mia posizione di deputato europeo, e comunque alle 10,30 di mercoledì è stata presentata al Parlamento europeo la mia lettera di dimissioni irrevocabili».
Michele Santoro (Ansa)
ALLA FINE LA RAI DICE SI' - La conferma definitiva della presenza di Santoro da Celentano arriva dopo una giornata di polemiche politiche e duelli giuridici: il parere dell'ufficio legale di Viale Mazzini, secondo il quale Santoro resta un soggetto politico e come tale non può intervenire in un programma di intrattenimento, avrebbe infatti irritato il presidente Claudio Petruccioli e alcuni esponenti del consiglio. Nessun problema, invece, secondo il numero uno della Vigilanza, Paolo Gentiloni: «Santoro è tornato ad essere un giornalista».

«LE MIE IDEE PESANO DI PIU' DA GIORNALISTA - La decisione di lasciare il seggio di Strasburgo, spiega Santoro in conferenza stampa, è legata alla consapevolezza che il Parlamento europeo non può andare oltre la denuncia in materia di libertà di espressione: le mie idee pesano di più se torno a fare il mio lavoro». A prescrivere il suo reintegro, «nelle stesse funzioni e con programmi simili o uguali al passato», ribadisce, sono le sentenze della magistratura: «Ma le lettere inviate ai vertici Rai sono rimaste finora lettera morta».
LE DIMISSIONI - Alle dimissioni da Strasburgo, Santoro pensava da tempo: «Ogni volta che veniva fuori il mio nome legato a questioni televisive si tirava in ballo la mia carica di deputato europeo», ma in questo modo «si rinviava a data da destinarsi la realizzazione della mia volontà: tornare a fare il mio lavoro, come hanno stabilito le sentenze della magistratura».

I LEGALI RAI: DIMISSIONI NON EFFETTIVE - L'annuncio di Santoro scatena la ridda dei commenti. In cda, plaudono i consiglieri di centrosinistra Sandro Curzi, Nino Rizzo Nervo e Carlo Rognoni: l'azienda - sottolineano - recupera una risorsa importante. Giuliano Urbani lancia un altolà: «Dobbiamo rispettare la legge», mentre Giovanna Bianchi Clerici sottolinea che in Rai la «preoccupano altri problemi». All'ufficio legale di Viale Mazzini, che fa notare come le dimissioni di Santoro non siano ancora effettive, si contrappone il parere di Gentiloni: «Mi pare si debba prendere atto delle dimissioni di Santoro, che ha deciso di tornare a fare il giornalista interrompendo la breve parentesi da europarlamentare». Il presidente della Vigilanza si augura che Santoro «possa tornare presto in Rai non solo come ospite di una trasmissione».
20 ottobre 2005

(Corriere.it)

..bullo..
00giovedì 20 ottobre 2005 10:59
a proposito...



Caso "Satyricon", chiesti da Berlusconi 20 mld di risarcimento
per aver "devastato l'immagine di politico e di imprenditore"
Luttazzi e Travaglio assolti
"Berlusconi non fu diffamato"
Il premier condannato a pagare 100 mila euro di spese legali
di ALESSANDRA LONGO


Marco Travaglio
e Daniele Luttazzi

ROMA - Condannato. Silvio Berlusconi aveva chiesto un risarcimento di 20 miliardi del vecchio conio, come direbbe Bonolis, a quel diavolo di Marco Travaglio, colpevole, in associazione a delinquere con l'attualmente desaparecido Rai Daniele Luttazzi, di averlo offeso, anzi di aver "letteralmente devastato - si legge nella querela - la sua immagine di politico e di imprenditore".

Ma il giudice ha deciso diversamente e ha condannato il capo del governo a pagare le spese legali nell'ordine di centomila euro. Ne dà notizia lo stesso Travaglio, molto sollevato all'idea di non dover versare a rate, per il resto dei suoi giorni, la cifra richiesta dagli avvocati del Cavaliere. E ora i fatti, come si dice in gergo d'aula.

Era il 14 marzo del 2001, un mercoledì sera. Su Raidue andava in onda Satyricon, direttore di rete Carlo Freccero, produttore Bibi Ballandi (anche loro denunciati in sede civile). Luttazzi chiama Travaglio a parlare del suo libro, "L'odore dei soldi", scritto a quattro mani con Elio Veltri. Storia non autorizzata sulle origini delle fortune economiche di Berlusconi, sui segreti meccanismi finanziari che portarono alla nascita della Fininvest, sullo strano arrivo, ad Arcore, dello stalliere mafioso Vittorio Mangano. Minuti televisivi senza filtro.

Luttazzi chiede, Travaglio risponde, con documenti e atti che ha usato per scrivere. Da dove ha preso Berlusconi i miliardi per cominciare? Perché ha ospitato un boss, poi condannato a due ergastoli, a casa sua? Perché la Rai ha sempre scansato l'ultima intervista di Paolo Borsellino, acquisita da chi indaga sulle stragi di Capaci, via D'Amelio e degli Uffizi? Intervista nella quale, spiega Travaglio, il magistrato parla dell'interesse della procura di Palermo per Berlusconi, Dell'Utri e Mangano?

"Ignobile attacco al capo dell'opposizione, libercolo diffamatorio": Berlusconi s'infuria, querela, fa querelare. Partono dieci cause che sarebbero in realtà cinque raddoppiate, una per la trasmissione e una per il libro, moltiplicate appunto per cinque. La Fininvest di Aldo Bonomo chiede cinque miliardi, Mediaset di Confalonieri si aggrega. Querelano anche Giulio Tremonti, citato perché la sua legge avrebbe garantito 243 miliardi di sgravi a Mediaset, e Forza Italia, partito offeso del leader offeso. In tutto le richieste di risarcimento ammontano a 150 miliardi di vecchie lire.

Pochi giorni fa, in sordina, la decisione del giudice, a breve la motivazione della sentenza. Travaglio, che ha appena finito di risarcire Previti per una causa persa ("Un problema di avvocato"), si dice "contento, molto contento": "Nel mio libro non dicevo niente di nuovo, mi sono limitato a riordinare documenti. Non abbiamo danneggiato nessuno perché non abbiamo mentito. Le querele sono partite solo per spaventarci. Io ho scritto acqua fresca rispetto a quel che si legge nella sentenza Dell'Utri dell'anno scorso.

Berlusconi è stato condannato in sede civile, dovrà pagare le spese legali. E' un passaggio importante. Con questa, ho vinto tre cause su dieci. Me ne rimangono altre sette...". Travaglio sta preparando un altro libro. Si chiama "Inciucio". Avverte: "Questa volta s'incazzerà anche la sinistra".


(20 ottobre 2005)

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Mac the Knife
00giovedì 20 ottobre 2005 11:45
scasso sommessamente il cazzo, per il sottile e raffinato piacere di chi non ama gli intellettuali di merda come me e vorrebbe rifarmi i connotati (ma perchè le mezze seghe attaccano sempre rissa su internette e mai per strada?(che cazzo di prosa digressiva alla swift che mi vien fuori stamattina(sono proprio un intellettuale del cazzo))),con la mia proposta: e buttare la televisione, nel senso dell'elettrodomestico, nel rusco e non pensarci più?



Modificato da Mac the Knife 20/10/2005 11.46
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