Usa: 2006; sei mesi al voto, repubblicani giù con Bush

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SwissInfo
00venerdì 5 maggio 2006 19:27
WASHINGTON - A sei mesi quasi esatti dal voto politico di "Midterm" del 7 novembre negli Stati Uniti, i repubblicani al potere continuano a ricevere dai sondaggi segnali negativi. Gli americani che vogliono che i democratici all'opposizione prendano a novembre il controllo del Congresso è salita ora al 51%, la più alta dal 2001, cioé da quando il presidente George W. Bush è alla Casa Bianca, contro il 34% che preferiscono mantenere i repubblicani al controllo di Camera e Senato. Il tutto sullo sfondo di una scarsissima considerazione per l'operato del Congresso, che solo il 25% degli americani apprezzano (il 30% ad aprile).

Difficile indicare, a questo punto, se il presidente Bush, ai minimi storici di popolarità del suo mandato (33% per il sondaggio in questione), sia una pietra al collo del partito; o se, viceversa, il partito sia una pietra al collo del presidente.

Anche un terzo dei conservatori, il 31%, è favorevole a un cambio della guardia sul Campidoglio di Washington. Secondo gli osservatori politici, l'attuale forchetta dei favori tra democratici e repubblicani può condurre a un ribaltamento delle maggioranze, che resta, però, difficile.

Il 7 novembre gli americani andranno alle urne per rinnovare tutta la Camera (435 seggi, attualmente 231 repubblicani, 201 democratici, due indipendenti e un seggio vacante) e un terzo del Senato (33 seggi su 100, attualmente 55 repubblicani, 44 democratici e un indipendente).


SDA-ATS
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