Una brillante carriera politica

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Franz Goldzerberg
00venerdì 31 marzo 2006 19:59
[SM=x329195] Indovinate un po'?
Nuovo racconto in vista!!
Dopo quello su Reggio,pubblicherò un racconto che parla di un personaggio molto speciale!!
Tra pochi giorni,appena concluso il precedente,lo inizierò!!
Buon vento a tutti i Patrizi!! [SM=x329195]

P.s.:inserite i vostri giudizi del racconto precedente nella discussione "RACCONTO DI UNA GRANDE AVVENTURA"!! [SM=x329167]
Franz Goldzerberg
00lunedì 5 giugno 2006 19:01
John Linnelewer,Patrizio di Londra (Capitolo 1)
Era l'anno 1290,quando la signora Erika Linnelewer diede alla luce il suo primogenito.Era un caldo giorno d'estate,il 12 Agosto,il sole abbagliava tutti e l'afa aveva invaso la solitamente fresca città di Londra.Il ragazzo neonato fu chiamato John.Suo padre,guardandolo con affetto,non poteva immaginare che aveva vicino una futura insigne personalità della Lega Anseatica.Quella stessa notte,tuttavia,John perse la madre,che non ce la fece a sopravvivere al parto.
Così trascorse la sua infanzia solo con il padre,un ricco imprenditore di Londra.Ma giunto intorno ai quindici anni,anch'egli gli fu strappato:una banda di sicari,assoldati dal sindaco della città che vedeva inpensierita la sua posizine dalla sua ricchezza,gli tese un agguato e lo uccise.Così,solo sei anni dopo,il ragazzo ereditò l'azienda di famiglia,trovandosi davanti a non pochi e non poco gravi problemi:
1) La morte del padre aveva gettato l'azienda sul lastrico,anche per l'inadeguata gestione del tutore di John,per cui le fabbriche (non poche,e peraltro sparse:diciotto allevamenti di bovini a Danzica,venti stabilimenti pescherecci a Lubecca,e quindici tra fonderie,segherie e officine a Stoccolma) si trovavano semivuote,e i magazzini pieni della merce prodotta a costo elevato ma con regole scadenti.
2) Il sindaco di Londra,che non era cambiato,aveva ora in mente di uccidere lui,anche se egli non era a conoscenza di ciò.

(Continua)
LittleTeo
00lunedì 5 giugno 2006 19:51
Evvai, Franz Goldberg, continua così! Mi piace molto l'inizio, e chi ben comincia è già a metà dell'opera! [SM=g27811]

Un po' sfigatello (si può dire?) il personaggio...

[Modificato da LittleTeo 05/06/2006 19.52]

Benjamin Martin
00lunedì 5 giugno 2006 23:05
Grande!!! Questa storia si promette entusiasmante...
Vai continua così Franz!

[SM=x329166]

[Modificato da Benjamin Martin 05/06/2006 23.08]

Franz Goldzerberg
00martedì 6 giugno 2006 14:32
John Linnelewer,Patrizio di Londra (Capitolo 2)
Fu così che John si mise all'opera.
Per prima cosa,si recò a Danzica: qui poté constatare l'inadeguatezza degli impianti,la mancanza di operai,la totale assenza di materie prime.Facendo due conti,i suoi amministratori lo informarono che il suo capitale superava di poco il milione,ma si prevedeva una picchiata di oltre cinquecentomila marchi in un paio di settimane.
"Per prima cosa,qui,si devono ridurre le fabbriche" disse.
E così fece.Demolì sei allevamenti,e fece costruire una nuova ala alla cattedrale cittadina,dieci pozzi,sedici vie e donò al vescovo locale trentamila marchi. Intanto si era recato anche a Tallin,dove fece costruire dodici stabilimenti di allevamento degli ovini,sei impinti di estrazione del sale,e cinque campi di canapa,visto che gli serviva per questi tessuti e i suoi magazzini ne erano sprovvisti.
Si recò dunque a Stoccolma,dove la sua attività di imprenditore di attrezzi,ferro e legno era ben vista da tutti.Non ci furono molte modifiche da fare all'insieme delle costruzioni di quella città:mise all'asta una delle sue segherie e costruì un'altra officina.
Infine si recò a Lubecca.Quì la situazione era piuttosto ingarbugliata.I suoi venti stabilimenti pescherecci erano senza uomini,senza materie prime e sembrava che il suo tutore non se ne fosse preoccupato.Inoltre tutti lo disprezzavano profondamente,perchè quelle fabbriche improduttive erano state una volta la maggiore fonte di lavoro per gli abitanti.
Decise allora di demolire (mettendoli all'asta non sarebbero valsi niente) otto stabilimenti.Costruì inoltre altre case,e sei fabbriche di mattoni.Grazie alle sue rotte comerciali,poteva garantirsi l'approvvigionamento di ognuno dei suoi impianti sparsi per il Baltico.
Ma decise di restare a Lubecca ancora un po',per poter osservare da vicino gli effetti delle sue modifiche:gli erano costate ben trecentocinquantamila marchi,e ci voleva un po' prima che dessero i loro frutti.
Intanto,a Londra,il sindaco stava progettando una sorpresa per il giovane imprenditore.
"Voglio che non ci sia più traccia dei Linnelewer nella Lega Anseatica entrò due settimane" disse ai suoi uomini.
Così,una settimana dopo,John decise di tornare nella sua città natale,dopo un'assenza di oltre un mese.
Mentre i suoi galeoni attraversavano lo stretto di Aalborg,tra la città danese e Oslo,furono intercettati però dai sicari del sindaco di Londra.
John,affidandosi ai suoi capitani,riuscì a scampare ad un grosso pericolo.
Ma,tornato a Londra,scoprì che le sorprese erano appena cominciate:direttosì verso la sua dimora,scoprì che era stata ridotta ad un cumulo di macerie.
(Continua)

[Modificato da Franz Goldzerberg 06/06/2006 14.35]

||MaVeRiK||
00mercoledì 7 giugno 2006 22:10
Mi appassionano molto queste storie di complotti e intrighi.
Franz Goldzerberg
00lunedì 12 giugno 2006 16:02
John Linnelewer,Patrizio di Londra (Capitolo 3)
Subito John si recò al Municipio dell'importante Ufficio Commerciale Anseatico.Qui,appena arrivato,chiese di vedere il sindaco,ma le guardie non lo fecero passare.
"E' una questione importantissima!!" gridava contro le guardie irremovibili. "Mi spiace,Linnelewer,ma se vuoi sapere quello che ti avrebbe detto il sindaco se vi foste incontrati,puoi leggere questa lettera" sogghignò uno di loro.
John,con lo sguardo carico d'odio,scrutò l'edificio.Poi prese la missiva dalle mani della guardia e si allontanò senza una parola.
"Illustre Patrizio John Linnelewer,
la Lega Anseatica è venuta a conoscenza di un reato vergognoso ai suoi danni commesso da Voi.
Siete stato accusato da Eidur Wanderohven,sindaco di Londra,di aver attaccato le sue imbarcazioni e quelle di Simon Nerberg,Patrizio residente a Scarborough.
Inoltre le navi con la vostra effigie e con la bandiera pirata sono state viste saccheggiare l'Insediamento Commerciale di Boston.
Pertanto,dopo aver preso in esame le accuse e le prove contro di Voi,siete ufficialmente espulso dall' Ufficio Commerciale Anseatico di Londra,dalla Stazione Commerciale Anseatica di Scarborough e dall'Insediamento Commerciale di Boston a tempo indeterminato.
Il Governatore della Lega Anseatica,Diehart Pleskov."
"Espulso?ESPULSO?" Totalmente incredulo,John guardò ancora una volta verso il Municipio,a stento visibile oltre i tetti delle abitazioni e delle fabbriche.Rilesse ancora una volta la lettera,poi,furioso,si avviò di nuovo verso il Municipio.
"Voglio parlare con Wanderohven!!" gridò furente alle guardie,"Toglietevi di torno!!"
Quando essi si rifiutarono,John,con uno spintone,riuscì a dividerle,e corse fino all'ultimo piano,con quei due alle calcagna.
Arrivato all'ufficio del sindaco,aprì la porta,e lo vide indaffarato a scrivere una lettera.
"Tu!!" gridò John,scrutandolo con furia."Sporco imbroglione,criminale!!" e stava per scagliarglisi di sopra,ma fu fermato dalle due guardie che l'avevano finalmente raggiunto.
Il sindaco rise malignamente."Ti ho sconfitto,Linnelewer,finalmente la tua famiglia scomparirà dalla città una volta per tutte!!Ahahahahahahaha!!!!Portatelo via!"aggiunse poi rivolto alle guardie.
John,con le armi puntate addosso,non poté opporre resistenza.
Così,senza aver nemmeno disfatto i bagagli,si preparava a ripartire,grazie alle false accuse di quello sporco truffatore del sindaco e alle false prove.Perchè quelle prove erano false.Come potevano,le sue navi,aver saccheggiato Boston e i due Patrizi?Oppure erano state manovrate da altri,da estranei alla sua compagnia?
(Continua)

[Modificato da Franz Goldzerberg 12/06/2006 16.04]

Franz Goldzerberg
00lunedì 3 luglio 2006 22:03
John Linnelewer,Patrizio di Londra (Capitolo 4)
John partì.Sapeva già dove trasferirsi:sarebbe andato a vivere a Lubecca.Con 20.000 abitanti un posticino per lui lo avrebbero trovato,pensò con una sorta di ironia sconsolata.Arrivò a Lubecca,e subito si incamminò verso il suo ufficio commerciale.Pioveva.Perfino il tempo sembrava avercela con lui.Cos'altro poteva capitargli? La risposta gli sbattè addosso.Un uomo,basso,mingherlino e irascibile,correndo,l'aveva urtato pesantemente,facendolo quasi cadere insieme al suo baule di pelle."E guarda dove vai!!Se fossi il Governatore ti farei vedere io!!" aveva gridato,allontanandosi irritato,per non dire furioso.E John in quel momento realizzò cosa doveva fare.Subito,veloce come il fulmine,era entrato in casa.Prese il suo calamaio,la sua penna,e scrisse una lettera al Governatore,in cui chiedeva la revisione delle accuse,e un riesame al caso.
La lettera partì il giorno dopo,con il suo più fidato piccione viaggiatore più fidato,il bianchissimo Fred.
Passarono i giorni,e John si abituò pian piano alla frenetica vita di Lubecca.Dirigeva da lì i suoi affari,e aveva dovuto fronteggiare la crisi che aveva seguito la sua condanna con astuzia e intraprendenza,e sì,anche con un pizzico di fortuna.Aveva anche sentito parlare di una città che era diventata indipendente dalla Lega Anseatica.Non aveva capito molto,ma aveva altro a cui pensare.
Fu così che un giorno assolato di mezza estate arrivò Fred,insieme alla risposta del Governatore.La lettera,scartata da John con impazienza e felicità,gli fece crollare il morale.
John la gettò rabbioso dalla finestra,e cadde nella strada selciata.Alla luce del sole di luglio,si leggeva questo:
"Illustre Patrizio John Linnelewer,come certamente saprà,la città di Londra,un tempo Ufficio Commerciale Anseatico,si è resa indipeendente,e per legge il Governo Anseatico non può usare la forza per annullare la decisione del suo sindaco.
Pertanto,la città in questione non è più competenza della Lega Anseatica.
Il Governatore della Lega Anseatica,Diehart Pleskov."
Ciò avrebbe dovuto farlo saltare di felicità,ma lo rendeva più abbattuto che mai.Poteva tornare a Londra,la sua terra madre,ma non sarebbe stato più in territorio anseatico,e peraltro sarebbe stato in pericolo,per gli attacchi del sindaco.Che fare?
La mattina dopo,John si alzò,stanchissimo,ma determinato.Aveva deciso cosa avrebbe fatto:sarebbe diventato Governatore della Lega:visto che a Pleskov era stata soffiata una città,ed egli non se ne preoccupava,ci avrebbe pensato lui.
(Continua)
Benjamin Martin
00mercoledì 5 luglio 2006 14:01
Grande Franz continua così! [SM=g27811]

[SM=x329190]

[SM=x329166]
Franz Goldzerberg
00mercoledì 5 luglio 2006 15:02
Tranquillo,adesso arriva la parte migliore!
Leggete anche la mia recensione/guida di Imperyal Glory alla Fortezza Asciaperpetua [SM=g27811]
Franz Goldzerberg
00lunedì 10 luglio 2006 21:36
John Linnelewer,Patrizio di Londra(Capitolo 5)
Una fresca mattina di marzo John si alzò con una strana sensazione.Come se avesse un brutto presentimento.Decidendo di non farci caso,si vestì e si aviò verso il municipio di Lubecca.Doveva iscriversi al registro dei candidabili a sindaco,così,appena fosse stato abbastanza popolare,sarebbe stato automaticamente candidato.Fu informato,con grandissimo piacere,che era già il quinto.Occorreva ancora uno sforzo.
Poi si recò alle sue fabbriche,per fare il solito giro di controllo.
Dopo aver visto che era tutto a posto,come al solito,si ritirò nel suo alloggio,a pianificare la sua scalata sociale.
I suoi progetti gli occuparono il resto della giornata,e,a sera,si addormentò senza neanche andare a letto.
Il giorno dopo,John fu svegliato da un piccione viaggiatore che,tra sbatter d'ali,picchiava con il becco contro il vetro della finestra,aspettando di entrare.Subito John gli aprì,e quello,lasciata cadere una lettera dall'aria ufficiale,planò fuori e sparì nell'abbagliante luce del sole.
John l'aprì,e il suo brutto presentimento fu confermato in pieno.La lettera lo informava che il sindaco di Lubecca,in carica fino a luglio di quell'anno,era morto,sconfitto in battaglia dal celebre pirata Horzurk Von Rundstadt.Sarebbero stati proclamati quattro giorni di lutto cittadino.
"Dovevo immaginarlo" si disse.Il sindaco aveva già sconfitto numerosi pirati,e andava sempre a caccia di malviventi.
La sua morte comportava l'assegnazione della poltrona al consiglio della città,fino alle elezioni di luglio.
John provava tanta rabbia.Von Rundstadt era colui che aveva cercato di ucciderlo,insieme ai suoi uomini.
Adesso aveva anche ucciso un membro del consiglio della Lega,per di più sindaco,e suo carissimo amico:era stato lui ad accoglierlo a braccia aperte in città.
Era arrivato il momento di vendicarsi.
In segreto,John fece preparare la sua flotta di galeoni.Si recò alla taverna,e,avvistata una spia,gli chiese di procurarsi informazioni sul pirata,e quello gliele promise entro una settimana.

Una settimana dopo,John fu visitato da un uomo al servizio della spia,che gli portò le informazioni richieste.Il pirata Von Rundstadt si nascondeva vicino Danzica,e si accingeva ad attaccare la cittadina neofondata di Memel.
L'avrebbe incontrato lì.

E così partì.
Si recò a Danzica,e lì fece ospitare la sua flotta,dopo aver richiesto il permesso al sindaco,altro suo grandissimo amico.
Quando,pochi giorni dopo,ci fu notizia di un avvistamento di navi che muovevano ad est,cioè molto presumibilmente verso Memel,tutte munite di bandiera nera,John e il suo equipaggio partirono.

Von Rundstadt arrivò a Memel,sicuro di sé.
Quella città era poco difesa,perchè il fondatore non aveva ancora completato tutti i cannoni,ma solo uno,quindi sarebbe stata una facile preda,e anche ricca,visto che nelle sue casse correva voce che vi fossero oltre 20 milioni di marchi d'oro.
Dopo aver raggiunto la costa,fece sbarcare tutti i suoi uomini,e ordinò loro di entrare anche nelle case,e di fare un lavoro velocissimo.
Evitare il cannone era stato un giochetto.

John arrivò nelle acque di Memel,nervoso.
Subitò vide la città avvolta dalle fiamme,e le imbarcazioni del pirata ancorate vicino alla riva.
Ma Von Rundstadt,facendo scendere tutti i suoi uomini,aveva commesso un errore fatale.Quasi tutte le sue navi furno affondate dal convoglio Pacific,e Von Rundstadt,capendo il pericolo,cercò di fuggire,con la nave ridotta malissimo,dopo le cannonate.Ma non aveva fatto i conti con l'unico cannone di Memel che era stato completato.Quello gli sparò un decisivo colpo alle vele,bloccandolo.
Gli uomini di John urlarono di gioia.
"Spariamo,capitano?" disse uno di loro a John.
"No,lo cattureremo e lo faremo imprigionare."

John entrò a Lubecca trionfante,accolto dalla gente in delirio.
Il pirata fu consegnato e confessò tutto,anche sul complotto che aveva screditato John in Inghliterra.Disse che era stato lui,con la sua ciurma,e con delle navi con uno stemma simile al suo,a compiere i crimini di cui era accusato John,d'accordo con il Governatore Anseatico.John fu riabilitato in Gran Bretagna,e denunciò Pleskov.
Egli fu destituito,e fu arrestato.
Inoltre,a John fu consegnata una lettera che gli annunciava la sua nomina a sindaco di Lubecca,e la sua entrata tra i possibli Governatori.
(Continua)

[Modificato da Franz Goldzerberg 10/07/2006 21.37]

||MaVeRiK||
00lunedì 10 luglio 2006 23:37
E bravo il nostro John, ma questo pirata saccheggia, fa e dice e alla fine è un pollo?
Franz Goldzerberg
00martedì 11 luglio 2006 21:23
Ma sai,bricconi come questo "delegano" i lavoro all'equipaggio,e loro stanno seduti in panciolle....
poi si prendono il merito [SM=g27828]
||MaVeRiK||
00mercoledì 12 luglio 2006 12:43
Già, non sono come i capitani dei caraibi che si affrontano in duelli all'ultinmo sangue [SM=g27811]
Franz Goldzerberg
00mercoledì 12 luglio 2006 16:24
Diciamo che i corsari nei miei racconti hanno una modalità da 21o secolo... [SM=x329178]
far soldi e fregarsene degli altri [SM=x329178]
Franz Goldzerberg
00domenica 23 luglio 2006 16:50
John Linnelewer,Patrizio di Londra (Capitolo 6)
John si godette una settimana di vacanza dopo la sua nomina.
Rientrato dalle ferie,si mise subito al lavoro per costruire qualche altra infrastruttura a Lubecca,compresi parecchi pozzi e vie.
Aveva una nuovo progetto: fondare una città.
La Lega aveva bisogno di un'avamposto al Nord per far da scalo ai viaggi verso Bergen,sempre molto pericolosi e difficili,anche se necessari.Le tempeste spazzavano la zona,e,soprattutto d'inverno,la parte più a Nord del mare,quella di Bergen,rimaneva bloccata dai ghiacci.Se fosse stato creato un nuovo insediamento,sarebbe stato possibile far arrivare la merce via terra in quella remota zona.
Subito andò a vedere lo spazio immenso che aveva acquistato,per 250 milioni di marchi,dalla Lega.Era una distesa erbosa,con attorno una grande foresta."E' anche un buon posto per la difesa" aveva pensato.
Subito si diede inizio ai lavori.In un mese furono costruiti municipio e ufficio commerciale,e furono depositati nei mercati cittadini numerosi colli di merci.
Intanto,John,ritornato a Lubecca,era alle prese con la costruzione di fabbriche e case.Non ci si poteva più stare,in quella città.
Dopo circa due mesi,arrivò la notizia che le mura erano state completate,e si poteva dare inizio ai lavori per taverne,cattedrale,borsa (tralasciata in precedenza) e bagni pubblici.Secondo la legge Anseatica,non era possibile costruire una Corporazione.
La città,al termine delle costruzioni,contava 500 abitanti,che si dedicavano alla lavorazione del legno,alla pesca e all'apicoltura.Erano già presenti numerose segherie e pescherie.Bisognava solo aspettare l'arrivo di altra gente,e la missione sarebbe stata completa.Intanto,John aveva già preparato il discorso della campagna elettorale.Avrebbe conquistato tutti i consigli cittadini.
Ma,a pochi mesi dalla scaduta del contratto con la Lega(che durava ormai da un anno e mezzo),quando la città aveva già 900 abitanti,giunse una dichiarazione di guerra: le città di Oslo,Malmo e Aalborg,spaventate che il nuovo centro potesse privarle dei monopòli sul ferro,le stoffe,il miele e la lana,avevano distaccato un esercito enorme.Circa 50 mila uomini erano in viaggio verso la cittadina,che per fortuna era già provvista di mura,mortai,cannoni e altri accorgimenti per affrontare questa guerra.Solo gli uomini mancavano,visto che l'insediamento,non essendo ancora riconosciuto,era privo di un esercito regolare.
John chiese subito aiuto alle città di Edimburgo,Bergen,Ripen e Bruges.Inoltre,presentò una richiesta di formare un esercito provvisorio per la sua città.
Poco tempo dopo,l'esercito Danese-Norvegese era a soli 250 chilometri dalla cittadina di John.Ma il patrizio ricevette molte buone e cattive notizie.Il Governatore,Pleskov,rifiutò la sua richiesta di permesso per un esercito provvisorio,e anche Edimburgo si rifiutò di mandare aiuti.Probabilmente era ancora ricercato in tutta Inghilterra.Ma Bergen,Ripen e Bruges erano d'accordo: distaccarono 40 mila uomini,e Bergen si disse pronta a stanziare aiuti umanitari per i militari.
John cercò subito contatti con il consiglio della Lega: doveva riabilitare la sua posizione in Inghilterra,altrimenti gli aiuti non sarebbero mai venuti da lì,e poi sarebbe rimasto sempre un criminale nella sua patria.Il consiglio,in risposta,disse che avrebbe indagato,e il risultato delle indagini sarebbe arrivato in poco tempo.
Non rimaneva che aspettare.
La sua Stavanger(così aveva deciso di chiamare la sua città)non sarebbe mai sorta,se non fosse stata provata la sua innocenza.
(Continua)

[Modificato da Franz Goldzerberg 23/07/2006 16.55]

[Modificato da Papen82 23/07/2006 19.26]

Benjamin Martin
00domenica 23 luglio 2006 17:51
Non per fare il pignolo, ma c'è un errore: il capitolo è il n°6 non il n°7 [SM=x329178] .
Comunque questa storia mi appassiona sempre di più! [SM=g27811]

[SM=x329166]
Franz Goldzerberg
00domenica 23 luglio 2006 18:00
Mi spiace,non posso più cambiarlo.
Papen,per favore,puoi aiutarmi?
Papen82
00domenica 23 luglio 2006 19:27
Re:

Scritto da: Franz Goldzerberg 23/07/2006 18.00
Mi spiace,non posso più cambiarlo.
Papen,per favore,puoi aiutarmi?



Fatto [SM=g27811]
Franz Goldzerberg
00domenica 23 luglio 2006 22:04
Grazie [SM=g27828]
Visto,mattyilmitico?
Io e Papen,pur dissentendo su qualcosa,rimaniamo comunque amici.
Vero Papen? [SM=g27828]
||MaVeRiK||
00domenica 23 luglio 2006 22:08
Bella storia [SM=g27811] [SM=g27811] . Hai preso spunto da una partita che hai fatto?
Franz Goldzerberg
00domenica 23 luglio 2006 22:09
No,magari...
La prossima sarà tratta dalla Seconda Guerra Mondiale!
State pronti! [SM=x329169] [SM=g27828]
Franz Goldzerberg
00martedì 1 agosto 2006 17:31
John Linnelewer,Patrizio di Londra(Capitolo 7)
Era una fresca mattinata.Il sole inondava Lubecca,e penetrava dalle finestre scaldando tutto ciò che baciava.John si era appena svegliato,e stava accingendosi a scendere nel suo ufficio al Municipio,quando una lettera,portata da un candido piccione,gli giunse tra le mani.
Era del Consiglio della Lega Anseatica.Le indagini,eseguite con cura,revisionando i vecchi processi,sentenziavano che,nonostante fosse stata una sua nave a commettere i crimini di cui era accusato,essa al momento non era guidata da lavoratori della sua compagnia.Determinante era stata la testimonianza di un anziano signore di Edimburgo,un tempo lavoratore per il sindaco di Londra,che aveva riconosciuto il suo ex datore di lavoro a capo della nave,e quella del Patrizio aggredito,che dichiarò di aver scorto anche lui il sindaco di Londra a capo dell'imbarcazione.
Il malvivente venne arrestato,e fu condannato a 5 anni di prigione.
John era felicissimo,e una lettera del giorno dopo,dal re di Inghilterra,Edoardo III,lo informò che era stato riabilitato a cittadino britannico a tutti gli effetti.
Una terza lettera,arrivata circa una settimana dopo,conteneva il sì di Edimburgo al distaccamento di 12 mila uomini.
Con queste liete premesse,John,che aveva ereditato dal padre una disceta bravura nel dirigere le battaglie,si avviò verso la cittadina di Stavanger,a bordo del suo galeone.Una brezza leggera e oltre 50 mila uomini lo stavano aspettando,oltre ad un messaggero che informava che i nemici,agguerritissimi,erano ad un giorno di cammino dalla città,catapulte al seguito.
John decise di sferrare un spallata che probabilmente avrebbe potuto rivelarsi decisiva,raggiungendo nottetempo l'esercito nemico,e attaccandolo di sorpresa.
Così partirono.Verso il tramonto,l'esercito,che andava spedito,aveva già percorso 50 chilometri,e alla sera si videro le prime luci lontane,all'inizio di un boschetto.La città di Stavanger,nera e solitaria,era appena scorgibile,appena illuminata da alcune piccole fiamme arancioni delle dimensioni di capocchie di spillo.
John,che voleva concludere in fretta la campagna,radunò tutti i generali.
"Sono sicuro che ci siano un paio di uomini di guardia,ma non credo siano tutti svegli a quest'ora.Dopo oltre 1000 chilometri saranno stanchi,e sicuramente non si aspettavano un attacco del genere da noi.Proporrei di attaccare" disse,"e sferrare questa spallata ai nemici,costringendoli così a firmare una resa senza condizioni."
I generali si dissero d'accordo,e si recarono velocemente dalle rispettive truppe per comunicare gli ordini.
Dopo circa mezz'ora,a John fu comunicato che erano tutti pronti.
Un grido scquarciò la notte,facendo alzare in volo gli uccelli appollaiati sugli alberi,un segnale che scatenò l'inferno su un gruppetto di alberi e tende,catapulte e arieti: "ALL'ATTACCO!!!!"
(Continua)

[Modificato da Franz Goldzerberg 01/08/2006 17.35]

[Modificato da Franz Goldzerberg 01/08/2006 17.36]

Franz Goldzerberg
00sabato 11 novembre 2006 15:46
John Linnelewer,Patrizio di Londra(Capitolo 8)
Come John si era aspettato,i nemici erano disarmati,e furono facile preda dei suoi uomini.
Molti furono presi nel sonno,le tende furono circondate,mente molti altri si dedicavano alla distruzione delle macchine d'assedio.Forse,però,i nemici s'erano aspettato un attacco del genere,e c'era almeno un migliaio di uomini arroccati nelle colline su cui posavano le macchine. Gli uomini di John furono impegnati in una dura battaglia,e si dovettero scontrare con un altro grave problema: la mancanza di munizioni. Infatti,non essendo le città alleate con John grandi produttrici di ferro,i proiettili si esaurirono nel bel mezzo dello scontro.
Tuttavia,grazie al coraggio di molti, gli uomini a difesa delle catapulte vennero circandati e catturati.

John entrò a Stavanger il mattino seguente, accolto da un migliaio buono di cittadini. Quasi commovendosi si rese conto del fatto che la sua missione era conclusa,e abbracciò il suo assistene e i suoi generali.
Un sono pensiero turbava il Patrizio. Gli uomini affrontati nella radura,durante la notte,potevano stimarsi solo a 20-30 mila. perchè i suoi informatori si erano sbagliati?
Scacciando questo strano pensiero,festeggiò con gli abitanti tutto il giorno.

John,una settimana dopo,stava riordinando le sue carte.
Era a Lubecca,nel suo ufficio,seduto alla sua scrivania d'ebano. La sua penna d'aquila del meditarraneo era lì posata,aveva appena finito di firmare,insieme alla sinistra del possessore,innumerevoli lettere a istituzioni anseatiche.
Per esempio,aveva risposto alla Lega,che gli comunicava che,in vista delle elezioni,sarebbe stato proposto come primo candidato,e delle città alleate,che si congratulavano con lui.
Nessuna notizia delle città battute.

Guardando ala finestra dell'edificio,rivide una scena del suo passato: un piccione viaggiatore gli si avvicinava,con una missiva al seguito.
La lesse subito,aveva il suo sigillo,lasciato al vicesindaco di Stavanger.
"Sindaco Eccezionale John,
devo informarla di un attacco avvenuto stamane: la città è sotto assedio,l'esercito deve anora riorganizzarsi e siamo impossibilitati a ricevere rifornimenti. Chiedo istruzioni,e la prego di venire qui al più presto.
Il vicesindaco
"

(Continua)
Franz Goldzerberg
00sabato 11 novembre 2006 15:47
e con questo,vi informo che sono tornato [SM=g27828] [SM=x329167]
||MaVeRiK||
00sabato 11 novembre 2006 15:54
Finalmente Franz, la aspettavo da un pezzo [SM=g27811]
Franz Goldzerberg
00domenica 12 novembre 2006 15:56
sì,bè... ora riprenderò con una certa frequenza a postare anche qui [SM=g27828]

vi informo comunque che ci troviamo nel mezzo del racconto,più o meno [SM=g27828]
Franz Goldzerberg
00martedì 21 novembre 2006 15:17
John Linnelewer,Patrizio di Londra(Capitolo 9)
Subito John si mise in viaggio,e arrivò a Stavanger pochi giorni dopo. Ecco qui il resto delle truppe nemiche che non erano state rintracciate,almeno 20 mila soldati,armati di tutto punto.
Stavanger,a pochi giorni dalla sua proclamazione,era lì lì per essere rasa al suolo.
John osservava la scena dal galeone che l'aveva accompagnato.
I soldati sulle mura potevano tirare solo quella poca pece che restava. Munizioni quasi non ce n'erano,visto che l'esercito usciva da quella battaglia.
La situazione era disastrosa.
Subito John preparò delle lettere per gli alleati,pregandoli di rifornirlo di proiettili.
Intanto,sulle mura i combattimenti a distanza erano ferocissimi. I nemici bombardavano i bastioni merlati con catapulte e li martellavano con gli arieti; i fanti sparavano; i soldati di John stavano morendo uno dopo l'altro,o venivano catturati.



Tre giorni dopo arrivarono le risposte,in cui era spiegato che le città noon disponevano di scorte di munizioni,e che ci sarebbe voluta un'altra settimana.
Nonostante la mancanza di armi da fuoco,tuttavia,i difensori riuscivano a tenere lontani i soldati nemici,benchè le mura stessero per cedere,sotto il fuoco continuo.
Mentre,una sera,i soldati combattevano a suon di frecce,come al solito,un potente colpo di ariete fece cadere un'immensa distesa di polvere dalle mura,che oscillarono pericolosamente in quel punto. Fu il secondo colpo,un po' più potente,a fare breccia,e i soldati nemici dilagarono.
John,che dirigeva le operazioni,subito mise in pratica il suo piano. I cittadini erano stati evacuati,e si trovavano sulle navi. Una sirena squarciò l'aria fredda dela notte,e i soldati si ritirarono e si nascosero nelle foreste circostanti.
Stavanger,intanto,venne presa dalle truppe nemiche: la fine di una città dopo sole due settimane.

(Continua)

[Modificato da Franz Goldzerberg 21/11/2006 15.20]

$Mikaijl Bovrosz$
00mercoledì 28 marzo 2007 17:53
EHIIIIIII!!!
Hai detto che riprenderai a postare con una certa frequenza ma ti sei bloccato subito dopo, prima Littleteo, Poi franz, qui le storie non si concludono mai??? [SM=x329214] [SM=x329214]
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