La spazzatura digitale che finisce in Africa
Usiamo quotidianamente i computer, per lavoro o per divertimento. Ormai siamo circondati da apparecchi elettronici che, con il tempo, diventano obsoleti o si rompono. Il problema della spazzatura elettronica non è dei più discussi, eppure sta diventando una delle piaghe mondiali.
Un servizio girato in Ghana fa il punto della situazione, rivelando una realtà spaventosa: luoghi ricoperti dai detriti dei monitor e dalla plastica, ragazzini che maneggiano componenti di computer, e nubi tossiche che provengono dalle sostanze chimiche presenti negli hard disk e nei processori.
I ragazzini che respirano questi gas hanno gravi problemi di salute: c’è chi non riesce a dormire, chi ha sempre mal di testa, chi non riesce più a mangiare. Senza contare che molti dei computer abbandonati in queste discariche contengono ancora informazioni come conti bancari, operazioni finanziarie, che potrebbero essere usate per scopi non legali.
Tutto questo sta accadendo in India, Pakistan, Cina e varie parti dell’Africa: le varie nazioni del mondo dovrebbero interessarsi al problema, visto che, come al solito, sono soprattutto i bambini ad andarci di mezzo. Il piombo rilasciato dalla combustione ha un impatto devastante per lo sviluppo dei bambini e del sistema nervoso centrale, con il rischio di un’alta mortalità infantile, difetti e disfunsioni celebrali.