QUI NUOVA YORK: NON CI FAREMO PROCESSARE SULLE PIAZZE MEDIATICHE

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INES TABUSSO
00lunedì 8 ottobre 2007 22:29


www.corriere.it/politica/07_ottobre_08/mastella_processo_piaz...




IL MESSAGGERO
L'ira di Mastella: «Non ci faremo processare»
Insulti a New York con un manipolo di fan di Grillo

NEW YORK (8 ottobre) - «Ho pagato io per i cazzi miei». A New York per le celebrazioni del Columbus Day, schietto come sempre il ministro della Giustizia, Clemente Mastella, replica con ira e sdegno a quanto scritto a proposito della sua trasferta americana. Il ministro precisa poi anche il prezzo pagato: 8.800 euro per lui e per la moglie Sandra Lonardo, con lui nella Grande mela.

«Non ci lasceremo processare sulle piazze», ha poi sottolineato il ministro della Giustizia, confermando quanto detto domenica sul rischio di un ritorno a un clima di terrorismo che ricorda quello di 30 anni fa. «Moro disse non ci faremo processare sulle piazze, io ripeto non ci lasceremo processare sulle piazze mediatiche o su qualsiasi piazza, ha spiegato il ministro. Se uno vuole cambiamenti, ci sono le elezioni per questo», aggiunge Mastella: «Al momento del voto la gente può scegliere liberamente...C'è un senso delle istituzioni che qualcuno in Italia fa finta di non capire», ha concluso.

La replica del guardasigilli sembra indirizzata soprattutto a un pezzo pubblicato dal quotidiano la Repubblica, in cui si critica il ministro per aver parlato di un imminente pericolo neo-terrorista favorito dall'attuale clima politico in Italia. Nel pezzo si esprimono poi perplessità sull'opportunità del viaggio di Mastella negli Stati Uniti, in occasione del Columbus Day: «Ma era proprio necessario - scrive il quotidiano - mettere in mostra altri viaggi, altre spese pubbliche, altre presenze familiari come se un ministro di Giustizia, con i tempi che corrono dalle nostre parti, non avesse altro da fare che passeggiare nei dintorni di Central Park».

La contestazione. Sette o otto giovani italiani con cartelloni di «solidarietà a De Magistris», che sarebbero parte di un "Beppe Grillo support Group", hanno poi contestato il ministro dal marciapiede alla parata del Columbus Day, dove Mastella è sfilato su una Maserati Ghibli bianca. «Vi rispondo come fa Beppe Grillo sul suo blog», ha replicato il titolare della Giustizia, che ha poi definito il gruppetto di fan del comico «cinque stronzi».

Mastella si è detto stupito della contestazione. «Non capisco il senso di democrazia di questi "grilliani"», ha detto ai giornalisti, osservando che, tramite il Console italiano a New York, il gruppo aveva chiesto di incontrarlo e lui si era detto pronto a farlo.




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Mastella: ''Non ci lasceremo processare sulle piazze''

Il Guardasigilli cita la celebre frase di Moro pronunciata nel pieno degli anni di piombo per difendere la Dc, travolta dallo scandalo Lockheed. E mette in chiaro: ''Se uno vuole cambiamenti, ci sono le elezioni''

New York, 8 ott. (Adnkronos/Ign) - ''Non ci lasceremo processare sulle piazze''. All’indomani dell’allarme sul rischio di una nuova stagione di terrorismo, visto il clima creatosi nelle ultime settimane, il ministro della Giustizia Clemente Mastella non sembra intenzionato a moderare i toni. Anzi, sempre da New York dove è volato per le celebrazioni del Columbus Day, torna all’attacco utilizzando la famosa frase di Aldo Moro pronunciata dallo statista democristiano in Parlamento, nel pieno della stagione degli anni di piombo, per difendere una Dc travolta dallo scandalo Lockheed.

''Moro disse - ricorda il Guardasigilli, facendo riferimento al discorso del 18 novembre 1977 di Moro - non ci faremo processare sulle piazze, io ripeto non ci lasceremo processare sulle piazze mediatiche o su qualsiasi piazza”. Detto questo, Mastella mette in chiaro: ''Se uno vuole cambiamenti, ci sono le elezioni. Al momento del voto la gente può scegliere liberamente. C'è un senso delle istituzioni che qualcuno in Italia fa finta di non capire”.

Già ieri Mastella aveva lanciato il parallelo con l’atmosfera degli anni di piombo. ''Questo clima - aveva detto il titolare di via Arenula - rischia di essere uguale a quello della prima volta in cui venne messa in discussione la legittimità di un governo della Dc”.

Parole che anche oggi hanno tenuto alto il dibattito politico. Con l’opposizione che chiede al ministro, con il segretario dell’Udc Lorenzo Cesa, di ''spiegare in Parlamento le proprie opinioni” perché ''fare chiarezza, sui temi seri toccati dal ministro, è interesse di tutti”.

''Le affermazioni rese a New York da Clemente Mastella sono assai gravi'', dichiara Giuseppe Consolo, capogruppo di An in Commissione Giustizia della Camera che si chiede: ''su cosa il Guardasigilli basa le sue considerazioni?''. ''Se queste vengono da fonti riservate - afferma Consolo - allora Mastella ha anche l'obbligo di tacere, mentre se parlasse da Parlamentare avrebbe ugualmente tale obbligo visto che le sue affermazioni, proprio perche' rese dal titolare di uno dei due piu' importanti dicasteri in materia di sicurezza ed ordine pubblico, assumono un rilievo particolare. E poi la fretta di esternare dagli Usa rende ancor più pesanti le sue parole''.

Dalla maggioranza, per il verde Paolo Cento ''Mastella sbaglia a evocare il fantasma del terrorismo”. Mentre il presidente della Camera Fausto Bertinotti dice di ''non avere elementi di conoscenza”. Poi si concentra su una analisi sociologica del fenomeno terrorista. Per il presidente della Camera ''non c'è mai una determinazione meccanica tra una condizione sociale, economica, religiosa, un disagio o una sofferenza e il terrorismo'' che, ha aggiunto, interviene come ''atto prometeico e tragico di volontà politica''. Per la terza carica dello Stato naturalmente ''se ci sono delle condizioni di particolare disagio il terrorismo pesca in questo. Ma non si determina mai una condizione meccanica di rapporto fra la sofferenza e il terrorismo''.



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