PECORELLA E GHEDINI: AMNISTIA? ATTO OPPORTUNO IN MOMENTO OPPORTUNO

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INES TABUSSO
00venerdì 12 maggio 2006 18:32


CORRIERE DELLA SERA
12 maggio 2006
Amnistia, si rafforza il fronte dei favorevoli
Consensi da Unione e Udc, An e Lega contrarie. Previti, possibile l’indulto: la visita di Berlusconi

ROMA - Amnistia e indulto entro l’estate: un impegno che i gruppi parlamentari dovrebbero assumere entro il 2 giugno, 60° Anniversario della Repubblica. Così, ponendo un limite simbolico, i deputati della Rosa nel pugno cercano di canalizzare i tanti consensi che sta ricevendo l’idea di inaugurare la legislatura con un’intesa tra i Poli finalizzata a varare un atto di clemenza: «Per ripristinare la legalità nei tribunali e nelle carceri» spiega Enrico Buemi. Il primo a tornare alla carica era stato Giuliano Pisapia, coordinatore del programma dell’Unione sulla giustizia: «L’amnistia e l’indulto possono disinnescare il cortocircuito tra politica e giustizia. Un atto di clemenza potrebbe essere varato subito dopo la riforma del Codice penale, sulla quale c’è l’accordo di tutti gli operatori del diritto dei due Poli». Marco Pannella, poi, non si era lasciato sfuggire l’occasione per ricordare che il nuovo capo dello Stato, Giorgio Napolitano, a Natale era, insieme a Cossiga e a D’Alema, alla marcia organizzata da radicali e da Don Mazzi.
Con «l’elezione di Napolitano la democrazia italiana può vivere un momento felice» aveva osservato Pannella. E poi, dopo la proclamazione del risultato, in molti hanno seguito questa strada, a eccezione di Antonio Di Pietro dell’Italia dei Valori («L’amnistia è l’ultima preoccupazione per l’Unione»), di Ignazio La Russa di An («Se la facciano da soli») e della Lega («Noi siamo contrari»).
Nonostante le resistenze nei due Poli, esiste un fronte che potrebbe raggiungere la maggioranza necessaria dei due terzi richiesta per l’amnistia (cancella il reato) e l’indulto (azzera in parte o in tutto la pena). Solo ieri, nei ds si sono espressi a favore Gavino Angius e il responsabile Giustizia Massimo Brutti: «L’inizio della legislatura è il momento propizio per un’intesa. Pensiamo a un provvedimento, dal quale vanno esclusi i reati più gravi e di maggiore allarme sociale». Sulla stessa linea Marco Rizzo (Pdci), Franco Giordano e Francesco Caruso del Prc («Va varata nei primi 100 giorni»), Alfonso Pecoraro Scanio (Verdi), Roberto Giachetti (Margherita).
Dalla Cdl la maggiore apertura arriva dall’Udc: «La sinistra faccia una proposta seria, siamo pronti a sostenerla» ha detto Erminia Mazzoni. Ha parlato a titolo personale Gaetano Pecorella (FI): «Col nuovo presidente della Repubblica sarebbe un atto opportuno». Anche Niccolò Ghedini (FI) ha detto la sua: «Questo è il momento opportuno». Ma ora c’è da mettersi d’accordo sui limiti del provvedimento di clemenza. E un eventuale indulto potrebbe accorciare i tempi anche per Cesare Previti, da due giorni in regime di detenzione domiciliare, in vista di una sua richiesta di essere ammesso all’affidamento ai servizi sociali. Per ora l’ex ministro di Forza Italia, che ieri non ha approfittato delle due ore d’aria concesse dal giudice Laura Longo e che ha ricevuto in casa Silvio Berlusconi e Marcello Dell’Utri, non si è ancora dimesso da deputato. Decisione che dovrà per forza essere ratificata da un voto della Camera, così come l’eventuale proposta di decadenza dalla carica che potrebbe istruire la futura giunta per le elezioni.

Dino Martirano


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