PASTA LATORRE

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INES TABUSSO
00mercoledì 10 ottobre 2007 20:46


"Eppure lei è tornato in televisione anche grazie a una battaglia del
centrosinistra...
«E ci mancava che non la facessero. Comunque noi siamo in onda grazie a una
sentenza. A proposito, vorrei dire al senatore Nicola Latorre, che sul Corriere
della sera ha dichiarato che l’Unione mi ha aiutato, che quando lui doveva
essere eletto nelle elezioni supplettive in Puglia mi chiamò per aiutarlo a
vincere. Io manco volevo andarci, ma lui insistette molto, c’erano anche Prodi,
D’Alema Rutelli... Alla fine mi si avvicina uno e mi fa: “Ma lei lo sa che
Latorre ha distribuito pacchi di pasta in campagna elettorale?”. Mi sono
vergognato di me stesso. E già che ci sono voglio aggiungere pure che io ho
sbagliato a fare il parlamentare europeo, un grave errore: ho indebolito la mia
credibilità di giornalista. Anche per questo non andrò a votare alle Primarie
del Partito democratico, nonostante abbia fatto molte trasmissioni che
spingevano in quella direzione. Ma andare a votare è un gesto che ti colloca da
una parte, e io non lo faccio più»".
cfr.:
www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/politica/200710articoli/26459gi...





Mercoledì 10 Ottobre 2007
ANNOZERO: LATORRE, "STUPITO DA SANTORO, NON ACCETTA CONTRADDITTORIO"

(PRIMA) ROMA - "Sono rimasto veramente stupito dalle dichiarazioni di Michele
Santoro a La Stampa. Sono le parole di uno che non accetta critiche e reagisce
con gli insulti". Lo diche il senatore Nicola Latorre, vicepresidente del
gruppo dell'Ulivo di Palazzo Madama. "Le parole di Santoro mi hanno davvero
colpito negativamente - spiega Latorre - E' un giornalista, è stato anche
eurodeputato, eppure non accetta il contraddittorio critico. Io ho espresso
un'opinione di cui sono convinto e lui ha reagito con gli insulti, facendo
riferimento a fatti non veri, in un'intervista livida in cui si scaglia contro
tutti. E' una replica a metà tra quella di un politico navigato e quella del
primattore, che se criticato dà in escandescenze. Credo che si possano
abbassare i toni e confrontarsi con civilità - conclude Nicola Latorre - Ma
forse questo è pretendere troppo da Michele Santoro". (PRIMA)

primapress.it/index.php?pagina=inc/obj_news_dettaglio.php&id_news=7742&id_pagina=&id_pagina_madre=&prof=&id_...




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10/10/2007 - "CORRIERE DELLA SERA", Pag. 10
LATORRE: PASTA AGLI ELETTORI? NO, MI PIACE TROPPO
di: FABRIZIO RONCONE

www.difesa.it/Sala+Stampa/Rassegna+stampa+On-Line/PdfNavigator.htm?DateFrom=10-10-2007&pdf...




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IL FOGLIO
10 ottobre 2007
“Quando Berlusconi si ribellò
alla gogna, non aveva torto”
“Il suo, diciamo, è pessimo giornalismo.
Io la pasta non la regalo, la mangio”
Latorre ribatte a Santoro


Roma. Nicola Latorre s’è “pacatamente”
rotto le scatole degli attacchi di Michele
Santoro. Il senatore diessino (tendenza
D’Alema) invita il centrosinistra a fare “autocritica”.
E parlando con il Foglio esordisce
da par suo, dalemianamente: “Michele
Santoro, diciamo, fa pessimo giornalismo”.
La sinistra in passato difese il conduttore
di Annozero ma adesso, ammette Latorre,
“starei dalla parte di Silvio Berlusconi.
L’indipendenza dell’informazione – spiega
– non dev’essere la foglia di fico dietro la
quale si nasconde l’intenzione di utilizzarla
a proprio uso e consumo”. Certo, dice il
senatore, il risultato non può essere quello
di cacciare Santoro (“fu un errore di Berlusconi”).
Anche perché “ne verrebbero altri”.
Bisogna piuttosto affrontare le radici
del problema. “Ovvero la radicalizzazione
del sistema bipolare. Che comporta l’individuazione
dell’avversario politico come il
nemico da abbattere. Perché Santoro – sostiene
– è l’effetto di un’inciviltà politica
che abbiamo il dovere di superare”.
Voglia di espiazione? Pentimento per
aver bollato nel 2002 le critiche di Berlusconi
con la formula sprezzante di “editto
bulgaro”? Sì e no. “Fu giusto nel merito –
ammette il senatore – ma non nel metodo”.
D’altra parte, forse, ai tempi, la reazione
della sinistra fu troppo decisa per poter essere
oggi brutalmente contraddetta. Tuttavia
Latorre ci tiene a precisare: “Non ero
tra i girotondini. E non ho mai apprezzato
quel modo di fare televisione. Neanche
quando era rivolto contro il centrodestra”,
dice con decisione. Eppure, di buone ragioni
per dare un calcetto nel sedere alla
ex “vittima” del centrodestra, il senatore
ne avrebbe da vendere. Ultima, un’intervista
che il giornalista della Rai ha rilasciato
ieri alla Stampa. Tra una coltellata al
centrosinistra (“Prodi e il Cavaliere hanno
la stessa insofferenza nei confronti dell’informazione”)
e una concessione al martirio
subito (“fummo cancellati dalla televisione”),
Santoro ha infatti trovato lo spazio
per uno schizzetto di fango proprio all’indirizzo
di Latorre: “Mi chiese di aiutarlo
alle elezioni, poi uno mi raccontò che
andava in giro a distribuire pacchi di pasta.
Mi vergognai di me stesso”. Ma il senatore
diessino se la ride. “Sono un grande
mangiatore di pasta, figurarsi se vado a regalarla
a qualcun’altro, sciocchezze”. Piuttosto,
dice accigliato che “si tratta di una
prova ulteriore dell’inadeguatezza di Santoro.
Lui crede che il giornalismo consista
nell’insulto, nella piazza che vilipende e
mette alla gogna”. Anche il ministro Mastella
la pensa così. E infatti ha chiesto l’intervento
del cda della Rai, pena una mozione
di sfiducia in Senato.
Tuttavia “questa è la risposta sbagliata
a un problema reale”, dice Latorre. “A
questo cda, nelle condizioni date, ne seguirebbe
un altro che agirà nella medesima
logica bellica – spiega – La risposta
dev’essere politica. Dobbiamo imporre un
clima più pacato nel paese e dobbiamo
essere noi politici a cominciare”. Nessuna
ritorsione, dunque.
Per la cronaca, oggi Santoro dovrà presentarsi
di fronte alla commissione di Vigilanza
della Rai. Si tratta, fanno sapere da
Montecitorio, di un’indagine conoscitiva
“sui criteri e le metodologie informative
delle trasmissioni sui temi politico-istituzionali”.
Domani sarà ascoltato Giovanni
Floris, conduttore di Ballarò. E’ vero che la
lista è lunga e comprende persino Bruno
Vespa. Tuttavia il capogruppo dell’Udeur
alla Camera, Mauro Fabris, esulta: “Finalmente
Santoro verrà a rispondere della
macelleria nella quale ha trasformato il
servizio pubblico”.



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