Re: Re: Re: Re:
Scritto da: aumadoc 21/05/2007 19.13
e' gia' da un po' di tempo che gira questa tesi.
non sono in grado di esprimere un mio parere pero' ho qualche dubbio che all'epoca si disponesse della necessaria tecnologia per inviare uomini sulla luna.
inoltre mi raccontava un collega che aveva visto le apollo originali nel museo della Nasa ,che sembravano talmente fagili da apparire impossibile che avessero viaggiato nello spazio o che si fosse trovato qualcuno disposto a farlo a bordo di esse.
Che topic interessante
!
I veicoli spaziali che hanno condotto materialmente l'uomo sulla Luna danno sempre l'impressione di una grande fragilità. Ma il punto è che, in realtà, viaggiare nello spazio (ovvero fuori dall'atmosfera), di per sè, non comporta grosse sollecitazioni sulla struttura. Anzi, non ne comporta affatto. Non c'è infatti atmosfera, il veicolo spaziale non si muove in un fluido che interagendo generi forze e momenti vari cui la struttura debba resistere. Le manovre non sono mai brusche, cosicchè le accelerazioni indotte sono scarse, e nuovamente ciò non rende necessarie spessori elevati negli elementi strutturali. Anche le forze propulsive sono ridotte, perchè siccome non esiste resistenza aerodinamica da vincere, i razzi possono essere accesi solo per brevi frangenti, per cambiare traiettoria, il che capita anche solo 2 - 3 volte per ogni andata terra - luna.
L'unica grossa sollecitazione del volo extra atmosferico nello spazio è l'allunaggio: l'impatto col suolo lunare è però attutito dall'uso del razzo di cui il modulo lunare (che se non sbaglio si chiamava Eagle) era anch'esso dotato.
Il modulo Apollo (ovvero veicolo spaziale + modulo di allunaggio) è esile perchè scarsi sono i carichi da sopportare! E per questo è opportuno sviluppare le geometrie migliori per sopportare quelle poche sollecitazioni con meno materiale possibile, in modo che il modulo Apollo risulti leggero ed i vettori di lancio non debbano essere troppo potenti, il che significherebbe anche complessi, costosi e soprattutto meno affidabili.
In qualunque missione, la fase più pericolosa a causa delle elevatissime sollecitazioni sia meccaniche che termiche è l'attraversamento dell'atmosfera: ma i carichi di questa fase non sono stati sopportati direttamente dal veicolo spaziale e dal suo "allegato" modulo lunare: infatti durante il lancio verso lo spazio, questo erano contenuti all'interno del lanciatore Saturno V, che con la sua forma aerodinamica e le sue robuste schermature termiche può attraversare l'atmosfera indenne con una buona probabiltà di successo. Durante il rientro, invece, non tutto il modulo apollo scende nuovamente sulla Terra, ma soltanto la capsula-abitacolo: molto piccola, robusta ed aerodinamica, attraversa l'atmosfera orientata in modo da rivolgere verso il suolo lo scudo termico, che la protegge fino all'ammaraggio o all'atterragio frenati da paracaduti.