No al crocifisso in classe!!

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alfa93
00martedì 3 novembre 2009 19:59
ROMA - E' bufera dopo la sentenza della Corte europea di Strasburgo che dice 'no' al crocifisso a scuola. Il governo ha annunciato che fara' ricorso mentre il Vaticano ha bocciato la sentenza che ha definito 'miope e sbagliata', e ha parlato di 'pesante interferenza' in una materia 'molto profondamente legata all' identita' storica, culturale, spirituale del popolo italiano'. Sulla questione sono intervenuti i vescovi. "La decisione suscita amarezza e non poche perplessità: fatto salvo il necessario approfondimento delle motivazioni, in base a una prima lettura, sembra possibile rilevare il sopravvento di una visione parziale e ideologica", fa sapere in una nota la Conferenza episcopale italiana (Cei).

Secondo la Corte dei diritti dell'uomo la presenza dei crocifissi nelle aule scolastiche costituisce "una violazione dei genitori ad educare i figli secondo le loro convinzioni" e una violazione alla "libertà di religione degli alunni". Il caso era stato sollevato alla Corte di Strasburgo da Soile Lautsi, cittadina italiana originaria della Finlandia, che nel 2002 aveva chiesto all'istituto statale "Vittorino da Feltre" di Abano Terme (Padova), frequentato dai suoi due figli, di togliere i crocefissi dalle aule. A nulla, in precedenza, erano valsi i suoi ricorsi davanti ai tribunali in Italia. Ora i giudici di Strasburgo le hanno dato ragione.

Secondo la sentenza di Strasburgo il governo italiano dovrà pagare alla donna un risarcimento di cinquemila euro per danni morali. La sentenza è la prima in assoluto in materia di esposizione dei simboli religiosi nelle aule scolastiche.

"Il governo ha presentato ricorso contro la sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo", sul crocifisso nelle aule scolastiche. Lo ha detto il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini.

Secondo la Cei, "risulta ignorato o trascurato il molteplice significato del crocifisso, non è solo simbolo religioso ma anche segno culturale. Non si tiene conto del fatto che l'esposizione nei luoghi pubblici è in linea con il riconoscimento dei principi del cattolicesimo come 'parte del patrimonio storico del popolo italiano', ribadito dal Concordato del 1984".

"Per noi è una novità. Prenderemo visione della sentenza poi la scuola prenderà una decisione": questa la posizione espressa dalla dirigenza della scuola media "Vittorino da Feltre", ad Abano Terme (Padova), di fronte al pronunciamento della Corte europea dei diritti dell'uomo sulla vicenda dei crocifissi nelle classi. Una questione sollevata nel 2002 da Soile Lautsi, una donna finlandese ma residente e sposata in Italia da una ventina d'anni, i cui figli frequentavano all'epoca l'istituto padovano. "Chiaramente - dicono ancora dalla scuola - i figli della signora non sono più qui. Speriamo che adesso siano all'Università. In ogni caso abbiamo tenuto sempre ferma la disponibilità alle decisioni di legge che sono state prese sulla vicenda sollevata dalla madre degli alunni". Un iter giudiziario che il consiglio di Stato nel 2006 aveva in qualche modo chiuso con una sentenza che indicava il valore di simbolo del crocifisso anche su un piano di valori civili.

nevio63
00giovedì 5 novembre 2009 18:18
La laicita' della scuola pubblica? Allora si avra' un effetto domino su altre istituzioni: Perche' il crocefisso nei tribunali, che devono anch'essi garantire laicita'? Perche' giurare sulla Bibbia, prima di testimoniare? Perche' mantenere il crocefisso negli uffici pubblici, anch'essi frequentati da persone d'ogni sorta e credo o non credo? Insomma, da ora comincia la guerra!

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