MA COME? E IL LIBRO? CHE IRRICONOSCENZA!

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INES TABUSSO
00mercoledì 21 settembre 2005 13:16
21/09/2005 - "CORRIERE DELLA SERA", Pag. 16
STEFANIA CRAXI: LA MORONI? E' SOLO UNA POVERINA
Intervista a: STEFANIA CRAXI
di: MARIA LATELLA

Stefania Craxi: la Moroni? E? solo una poverina
ROMA - Categoria nota è la «mater dolorosa», ed esistono pure le «politiche
dolorose», ma, ecco, Stefania Craxi s?è stufata di vedersi infilata nella
seconda casella. «È vero che il mio impegno politico nasce dal dolore e mi
riconosco nel ritratto di una donna appassionata, ma basta con questa cretinata,
col dire che faccio politica col rancore e con i risentimenti. Se mi fossi
fatta governare dai risentimenti non avrei organizzato la commemorazione
di Craxi quando presidente del Consiglio era Giuliano Amato e presidente
della Camera era Violante. Non avrei partecipato a un convegno della Fondazione
Italianieuropei. E non avrei visto in privato, in un incontro di cui non
ho mai parlato, il leader più intelligente della sinistra post comunista,
Massimo D?Alema». Non ne può più dell?immagine emotiva che la rappresenta
sempre sull?orlo della commozione. Sa bene che una tecnica, antica e attuale
insieme, consegna le donne alla insidiosa dimensione della passionalità.
E si sa, quando si vuole, la passionalità diventa anche sinonimo di modesto
autocontrollo. «Invece, semplicemente, io mi sono posta il problema di sciogliere
i nodi di questa storia». La "storia" è il suo tormentato rapporto con coloro
che ancora chiama "postcomunisti", e il nodo non è sciolto, visto che lei,
Stefania, continua a rimanere nella Cdl mentre si annuncia una trasmigrazione
di socialisti nel centrosinistra.
Gianni De Michelis, per citare il nome più sorprendente. «Lo so, ha detto
"mai più sotto nuove macerie". Ma se gente come lui è finita sotto le macerie,
di chi è la colpa? Di fronte alla tragedia, De Michelis ha dato prova di
tradimenti, infingimenti e viltà. Se è rimasto sotto le macerie, la colpa
è anche sua e di quelli che sono scappati. Non so se la sua decisione di
passare col centrosinistra sia definitiva, o se rientri in una trattativa
con la Cdl. Penso che De Michelis dovrebbe semplicemente fare un generoso
passo indietro e smetterla di sventolare vecchi simboli per ottenere un posto.
Forse sarebbe meglio cominciare a sventolare le proprie idee e fare sì che
trovino posto. Non è esattamente la stessa cosa».
Se sui più "vecchi" il giudizio è netto, ci sarà forse maggiore comprensione
per le nuove generazioni socialiste? Chiara Moroni, eletta a Montecitorio
tra i socialisti della Cdl, la più giovane deputata italiana, ha alle spalle
una vicenda tragica, la morte di un padre ai tempi di Tangentopoli. Eppure
anche lei si appresta a cambiare schieramento. «Mah... Poverina». Stefania
Craxi non concede di più, né si commuove per la sofferta decisione del giovane
ministro Caldoro: «Non me lo ricordo schierato in prima fila per difendere
la legge Biagi, e come me non se lo ricorda Maurizio Sacconi».
Non ditele che è rimasta sola, che è l?ultima socialista accanto a Berlusconi.
«Sola? Ma via, l?unità dei socialisti è un imbroglio. La stragrande maggioranza
dei socialisti non sta certo nel misero un per cento di De Michelis, o nell?un
per cento dall?altra parte. Sta con la Cdl e vota Forza Italia. Non mi pare
proprio di essere rimasta sola. Quanto alla mia scelta, faccio una battaglia
di verità dove trovo lo spazio per farlo». D?altra parte, aggiunge, «con
Berlusconi c?è sempre stata una consuetudine di famiglia, e non era una roba
posticcia. C?era, era vera. C?è sempre stata».
Di consuetudine e di incontri di famiglia, invece, non ce ne sono più con
suo fratello Bobo e anche questa è storia nota, ma Stefania Craxi, proprio
respingendo l?immagine della politica dolorosa, dice che, scelte di campo
a parte, succede in tante famiglie che i fratelli non si frequentino. «Ci
vedevamo poco anche quando c?era ancora mio padre. È sempre stato così, amici
diversi, interessi diversi. L?ultima volta l?ho visto il 19 gennaio scorso,
a casa di mia madre». Quel che le sta a cuore, oggi, è chiarire i nodi del
suo rapporto, o non rapporto, con i Ds. «Massimo D?Alema l?ho incontrato
tre anni fa e non l?ha saputo nessuno, ha fatto da tramite il rappresentante
palestinese in Italia perché quella è il solo pezzo di storia che ci unisce.
I Ds pretendono che sulla vicenda Craxi si stenda l?oblio e c?è pure gente
che su questo gli va dietro. Un?operazione che non accetterò mai. Da D?Alema
mi dividono gli anni Ottanta: se non prendono atto che quelli sono stati
gli anni della vittoria del socialismo riformista, negano la storia. La verità
è che a loro interessa fare un partito-Coop». Un partito Coop? «Sì. Un supermercato
dove puoi trovare di tutto: Berlinguer e Che Guevara. In un angolo, in fondo
a un corridoio, vorrebbero metterci pure un Craxi Ogm, modificato storicamente.
Ma Berlinguer era un conservatore e Craxi un innovatore».

Maria Latella


[Modificato da INES TABUSSO 21/09/2005 15.05]

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