QUESTA è LA STORIA DI UNA SERIAL KILLER DONNA....FORSE QUALCUNO DI VOI LA CONOSCE FORSE NO, MA MI HA PARTICOLARMENTE COLPITO PER LA FEROCIA DI UN SERIAL KILLER E PER IL FATTO CHE SI TRATTI DI 1 DONNA
Nata a Montella di Avellino nel 1893, Leonarda Cianciulli, segnata da un’infanzia infelice, nel 1914 sposò Raffaele Pansardi, impiegato dell’ufficio del registro, e va a vivere a Lariano, nell’Alta Irpinia. Nel 1930 il terremoto del Vulture distrusse la loro casa e gli sposi si trasferirono a Correggio, in provincia di Reggio Emilia. Leonarda ebbe diciassette gravidanze con tre parti prematuri, dieci figli morirono in tenera età. I quattro figli sopravvissuti erano per Leonarda un bene da difendere a qualsiasi prezzo, angosciata dal ricordo di una zingara che molti anni prima le aveva predetto un amaro destino: “Ti mariterai, avrai figliolanza, ma tutti moriranno i figli tuoi”. Più tardi, interrogando un’altra zingara, questa, leggendole la mano, le disse: “Vedo nella tua mano destra il carcere, nella sinistra il manicomio”.
Nel 1939, alla notizia che Giuseppe, il figlio maggiore e prediletto, sarebbe partito per il militare con la minaccia sempre più concreta dell’ingresso in guerra dell’Italia, Leonarda decise drasticamente cosa fare: sacrifici umani in cambio della vita del figlio. La Cianciulli frequentava tre amiche, tre donne sole, non giovani, che avrebbero volentieri cambiato vita per sfuggire alla noia e alla solitudine di Correggio. Tutte e tre chiesero aiuto a Leonarda, la quale decise che era giunto il momento di agire.
La prima a cadere nella rete della donna fu Faustina Setti, la più anziana, attirata da Leonarda con la promessa di averle trovato un marito residente a Pola. Leonarda convinse la donna a non parlare con nessuno della novità. Il giorno della partenza, Faustina si recò a salutare l’amica, che la convinse a scrivere alcune lettera e cartoline che avrebbe spedito appena giunta a Pola, in cui annunciava a parenti e amici che tutto andava per il meglio. Ma a Pola Faustina Setti non giungerà mai, perché cade sotto i colpi di scure di Leonarda Cianciulli, che trascina il corpo in uno stanzino e lo seziona in nove parti, raccogliendo il sangue in un catino. Poi, come scriverà nel suo memoriale, «gettai i pezzi nella pentola, aggiunsi sette chilogrammi di soda caustica, che avevo comprato per fare il sapone, e rimescolai il tutto finché il corpo sezionato si sciolse in una poltiglia scura e vischiosa con la quale riempii alcuni secchi e che vuotai in un vicino pozzo nero. Quanto al sangue del catino, aspettai che si coagulasse, lo feci seccare al forno lo macinai e lo mescolai con farina, zucchero, cioccolato, latte e uova, oltre a un poco di margarina, impastando il tutto. Feci una grande quantità di pasticcini croccanti e li servii alle signore che venivano in visita, ma ne mangiammo anche Giuseppe e io».
La seconda vittima si chiamava Francesca Soavi, cui Leonarda aveva promesso un lavoro nel collegio femminile di Piacenza. Francesca la mattina del 5 settembre 1940 si recò a salutare l’amica prima di partire. Il copione si ripeteva, Leonarda convinse la donna a scrivere due cartoline, dicendole che le avrebbe dovute spedire da Correggio per annunciare ai conoscenti la partenza evitando di far conoscere la sua destinazione. La Cianciulli si avventò sulla donna e ripeté il “sacrificio”.
La terza e vittima si chiamava Virginia Cacioppo, ex cantante lirica, cinquantatreenne, costretta a vivere in miseria e nella nostalgia del proprio passato di artista. Leonarda le propose un impiego a Firenze, come segretaria di un misterioso impresario teatrale, pregandola, come al solito, di non farne parola con nessuno. Virginia, entusiasta della proposta, mantenne il segreto e il 30 settembre 1940 si recò a casa di Leonarda dove: «Finì nel pentolone, come le altre due (…); la sua carne era grassa e bianca, quando fu disciolta vi aggiunsi un flacone di colonia e, dopo una lunga bollitura, ne vennero fuori delle saponette cremose accettabili. Le diedi in omaggio a vicine e conoscenti. Anche i dolci furono migliori: quella donna era veramente dolce».
dopo Virginia vi furono altre 5 donne uccise nello stesso modo, Serena Montale, Lucia Loreto, Sofia Amata, Annamaria Giaci, Bruna Nuoro, erano altre amiche della Cianciuli invitate a casa con scuse differenti ognuna dall'altra....e la donna ripeteva il solito macabro rituale, le saponette venivano poi regalate ai vicini e i dolci li offriva alle donne che le facevano visita (sue future vittime) e ne mangiava lei stessa.
La cognata dell’ultima vittima, insospettita per la sparizione improvvisa della donna, vista entrare in casa della Cianciulli, ne denunciò la scomparsa al questore di Reggio Emilia, il quale, seguendo i numerosi indizi lasciati dall’omicida, arrivò alla “saponificatrice”. Sottoposta a interrogatorio la donna confessò senza resistenze i nove omicidi.
La Corte stabilì che Leonarda Cianciulli era l’unica responsabile di quei turpi omicidi e la condannò a trent’anni di carcere e a tre anni di manicomio giudiziario. Morì nel manicomio giudiziario per donne di Pozzuoli, il 15 ottobre 1970, stroncata da apoplessia celebrale.
ecco le foto della cianciuli e delle sue prime 3 vittime!
OMICIDA: Leonarda Cianciulli
VITTIME: Faustina Setti, Francesca Soavi, Virginia Cacioppo,Serena Montale, Lucia Loreto, Sofia Amata, Annamaria Giaci, Bruna Nuoro
LUOGO E DATA: Correggio (RE), 1939 - 1940
CORPI DI REATO: martello, seghetto, coltello da cucina, scuri, mannaia, treppiede
PROVENIENZA: Reggio Emilia, Procura, 1949
FAUSTINA SETTI
FRANCESCA SOAVI
VIRGINIA CACIOPPO
INFINE LEI....LOENARDA CIANCIULLI
LEI NEL MANICOMIO CRIMINALE