LIA CELI E "IL RIFORMISTA": IL SUCCESSO DELLE PRIMARIE? PIACCIAMO COSI' COME SIAMO

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
INES TABUSSO
00venerdì 21 ottobre 2005 10:28
Lunedì 17 Ottobre 2005
Nugae
Primarie, centrosinistra in festa: “Prodi ha vinto? Ci sarà più gusto a fotterlo”
di Lia Celi

Non saranno quattro milioni di vecchietti e di precari con la tivù pignorata a impedire a una manciata di irresponsabili di regalare un’altra vittoria a Berlusconi. Rutelli: “Macché unità, il successo delle primarie dimostra che alla gente piacciamo così come siamo: subdoli, vanitosi e pronti a farci le scarpe a vicenda”. L’analisi di Bertinotti: “Candidare un leader sostenuto da tre milioni di cittadini sarebbe estremamente volgare”. Mastella indignato dai brogli nella sua Ceppaloni: “Sulle schede c’erano altri cinque nomi oltre al mio.” Nuova crisi per Lapo Elkann: tenta di evadere dall’Ospedale Mauriziano per raggiungere il più vicino seggio dell’Unione e votare per Ivan Scalfarotto. Locri, l’omicidio Fortugno frutto della ferrea logica della ‘ndrangheta: alle elezioni politiche si ammazzava un politico, alle primarie si ammazza un primario. Il centrodestra ostenta indifferenza: “Questo voto non serve a un cazzo. E, grazie alla nostra riforma elettorale, neanche quello del 2006”.




IL RIFORMISTA
EDITORIALE
giovedì 20 ottobre 2005
SVOLTONE
I Democratici e i Democratici di sinistra

Liberazione, per la firma di Rina Gagliardi, ha scritto ieri che gli intellettuali non capiscono niente di politica. Scalfari, Maltese, Pansa, Rossanda, tutti colpevoli di non aver previsto lo straordinario successo delle primarie. Giusto. Non siamo intellettuali, ma se permettete ci mettiamo anche noi nel mazzo: non avevamo previsto lo straordinario successo delle primarie. Però la Gagliardi, che al pari nostro intellettuale non è, commette un peccato peggiore: non ha capito lo straordinario successo delle primarie neanche dopo le primarie. Non ha capito che hanno vinto i partiti riformisti del centrosinistra, e non ha capito che Bertinotti ha perso non come era previsto che perdesse, ma molto peggio. Dunque, Liberazione ha tutto il diritto di continuare a non capire perché questa possente richiesta di una forza di governo del centrosinistra richieda oggi un forte partito di governo del centrosinistra. E diciamo partito, non lista, perché c’è una bella differenza.
La lista, infatti, si farà. Il problema è se si farà il partito. E la risposta a questa domanda dipende in gran parte dalla risposta che daranno i Ds. Non oggi, ma dopo le elezioni. Perché per fare un partito nuovo bisogna sciogliere i vecchi. E se la Margherita era nata per sciogliersi, come dice Parisi, i Ds non erano nati per sciogliersi. Soprattutto se, sciogliendosi, devono rivedere la loro collocazione internazionale così poco tempo dopo averla raggiunta. Sono i Ds che devono decidere se vale la pena di fare questo nuovo salto nella modernità, dopo essere sfuggiti con un salto acrobatico, ma perfettamente iscritto nella storia migliore del Pci, dal crollo del muro di Berlino.
Sarà una discussione seria, come sempre da quelle parti. Noi ci auguriamo sinceramente che si concluda con un sì. In fin dei conti, se quel partito non si chiama «socialista» ci sarà una ragione. Ci sarà una ragione se decisero di chiamarsi - notate bene - Democratici di sinistra. Quasi come se avessero presentito questo sviluppo. Quasi come se si preparassero a diventare per l’appunto i democratici di sinistra, ovvero la corrente di sinistra del partito democratico. Corrente che ha ottime possibilità di essere in maggioranza all’apertura della nuova ditta politica, ma che sa che dovrà guadagnarsi con il sudore dell’innovazione politica e culturale quella maggioranza giorno per giorno, in un partito nuovo e democratico.
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 01:47.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com