LE QUOTE CARINE

CORRIERE DELLA SERA
1 novembre 2005
SU «LA7»
Il premier: donne in Parlamento se brave e carine

«Io sono politicamente corretto... Silvio Berlusconi non è affatto maschilista... Sono il primo a volere la presenza delle donne, carine e anche brave, in Parlamento. Così come sono normalmente le parlamentari nostre, molto brave, sempre presenti, molto diligenti». Con queste parole Silvio Berlusconi introduce, in una lunga intervista concessa a Rula Jebreal e trasmessa nel corso della trasmissione Omnibus su La 7, il tema delle quote rosa. Cioè le quote proposte nei giorni scorsi dalla maggioranza e poi bocciate alla Camera anche con il voto dell’opposizione. Spiega il premier sempre nel corso dell’intervista televisiva: «Le donne in Parlamento sono poche perché effettivamente c’è una scarsa offerta per quanto riguarda la politica nazionale. Diversa è invece la situazione nella politica locale. Ma per la politica nazionale una donna che ha famiglia, che ha dei figli, che ha un marito, difficilmente accetta di spostarsi a Roma per cinque giorni». Il presidente del Consiglio non nasconde anche l’esistenza di «alcune difficoltà» a trovare «signore di una certa caratura».
In ogni caso, Silvio Berlusconi sostiene di «stimare molto le donne scese in politica perché portano il loro intuito, una capacità di analisi più forte degli uomini e un senso di concretezza. Io, ad esempio, non faccio differenze tra collaboratori e collaboratrici ma attribuisco alle collaboratrici capacità che i collaboratori non hanno». Il presidente del consiglio garantisce, infine, che Forza Italia «si è impegnata insieme con Alleanza nazionale a rispettare lo spazio di presenze femminili previsto dal provvedimento sulle quote rosa».