Credo che Claudio abbia abbastanza azzeccato il problema: la pubblicazione è stata pensata soprattutto per il grande pubblico, allo scopo di rievocare la dissennata sopressione della rete tranviaria (di cui ricorrono i quarant'anni), di fornire un corredo di immagini rievocative per i meno giovani e soprattutto di solleticare l'attenzione per la rinascita di questo mezzo di trasporto urbano ( a tale fine la carrellata di immagini relative a reti- vecchie e nuove- europee)
Da qui la veste editoriale non eccelsa, il prezzo contenuto, la diffusione attraverso il circuito delle edicole.
I libri "seri", destinati ad appassionati e specialisti, e tediosi per i comuni mortali, hanno vesti e testi più curati, tirature limitate, prezzi elevati e diffusione attraverso i canali di nicchia. All'estero sono abbastanaza nella norma, da noi un pò meno: l'ultimo libro, comunque fotografico e poco "per specialisti", è uscito più di vent'anni fa ad opera di Paolo Gassani (attuale Direttore Tecnico, mi pare, della Genova-Casella). Il rischio, forse, è di vedere apparire libri che esaltino troppo la dimensione storica e rievocativa del tram, relegandolo nel luogo dei bei ricordi andati per sempre, e questo è controproducente...
Comunque speriamo che la cosa serva a stimolare nuovi progetti...
Buon Natale a tutti, raga, ci risentiamo dopo