Il senso di mortificazione schiacciante della propria dignità.

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parliamonepino
00giovedì 16 aprile 2009 20:35
Il peso di alcuni momenti della nostra vita ci porta spesso a provare un grande senso di smarrimento.

Oserei dire, che in alcuni casi, si perde il senso della vita.

So quello che dico, infatti, dopo 20 lunghi anni passati all’interno di una comunità religiosa, in modo seriamente operativo, e dopo essermi accorto che il “percorso” che stavo facendo doveva cambiare, mi sono trovato in uno stato di grave disagio interiore.

Non è esatto sostenere che i valori in cui credevamo erano sbagliati.

Il fatto è che sono mutate le relazioni nelle quali le persone che ci stavano intorno, si sono collocate.

Uscire da un sistema totalitario non significa necessariamente che rigettiamo tutto, ma solo che non siamo d’accordo in alcune “direttive”.

Il discorso è abbastanza complesso, perché si prova una sensazione di rifiuto e di abbandono, invece è solitudine con se stessi, anche se, in alcuni aspetti diventa emarginazione.

Si crea, così, un vuoto esistenziale, in cui è predominante un forte senso di sofferenza interiore.

Ecco spiegato il senso di mortificazione della propria dignità.

In poche parole, il soggetto integrato all’interno di una comunità, improvvisamente, uscendone, non è più se stesso.

Crisi di identità e mancanza di autostima.

In alcuni casi viene a mancare il rispetto di se stessi, il bisogno di giustizia; così, diventa inevitabile un conflitto interiore.

Nel fascino di nuovi orizzonti possiamo trovare la motivazione ed, in seguito, il risveglio di una rinnovata personalità per essere più presente ad affrontare la nostra vera identità nel mondo, dove possiamo esprimere il nostro messaggio personale.

saluti
Pino Lupo

[SM=x1061918]


®@ffstef@n
00giovedì 16 aprile 2009 23:53
Che dirti Caro Pino

La nostra esistenza è un continuo susseguirsi di relazione con qualcuno e/o qualcosa e l'unico prezzo che dobbiamo pagare si chiama scelta, di conseguenza questa scelta, (dettata dal libero arbitrio)
non può assolutissimamente appartenere a nessun disegno,
se non,
a quello che ci fa sentire in pace con noi stessi...PRIMA, DURANTE e DOPO.


p.s.

Solo quando le scelte sono dettate da altri (molti casi),
perdiamo anche la fiducia di noi stessi
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