liama
00venerdì 6 luglio 2007 11:33
dal nostro corrispondente
Anna Guaita
NEW YORK (5 luglio) - La tradizione vuole che un film di successo possa essere trasformato facilmente in una fortunata serie tv: vedi la popolarità di Buffy, l'ammazzavampiri, o Mash, nati sul grande schermo e diventati programmi di immensa popolarità televisiva. L’opposto, invece, raramente succede: difatti né Twin Peaks, né X-Files hanno riprodotto sul grande schermo la popolarità di cui avevano goduto in tv. Ora, però, due programmi televisivi immensamente popolari hanno deciso di dimostrare che si può passare dal piccolo al grande schermo e fare storia. Si tratta di due serie "cult”, conosciute in tutto il mondo: fra tre settimane arriva nei cinema Usa la versione cinematografica dei Simpsons, l’irriverente serie di cartoni animati giunta al suo ventesimo anno in tv, e il prossimo settembre cominciano le riprese di Sex and the City, la serie tv che raccontava le vicende amorose-sessuali di quattro amiche newyorchesi.
Sono naturalmente due produzioni diversissime, con un pubblico diverso e una storia diversa. Ma entrambe dovranno superare lo stesso scoglio: dimostrare di avere abbastanza fiato per reggere un film di due ore.
I Simpsons sono già bell’e finiti ed escono nelle sale il 27 luglio (in Italia arrivano in settembre). In quale città avverrà la prima per ora non è ancora stato annunciato: negli Usa esistono varie cittadine con lo stesso nome della immaginaria Springfield, casa dei Simpsons, e varie si sono candidate. Per quella in Massachusetts è perfino sceso in campo il senatore Ted Kennedy, che rappresenta lo Stato, e che non sembra molto disturbato dal fatto che uno dei personaggi, Joe Quimby, sindaco di Springfield nonché impenitente cacciatore di gonnelle, sia stato ritagliato sulla sua immagine.
In attesa di scegliere la cittadina per la prima, il creatore della serie Matt Groening ha mostrato una decina di minuti del film a Londra a un pubblico sceltissimo, e le reazioni sono state generalmente ottime, ma qualche critico ha ammesso di non poter predire il valore dell’intero film sulla base di dieci minuti di spettacolo. Comunque sia, chi ha seguito, o anche solo conosce superficialmente le vicende di Homer, Marge, Bart, Lisa e Maggie, sa cosa aspettarsi: una parodia graffiante e irriverente dell’America di classe media. E forse anche un po’ di più: nel film si prenderà in giro la nuova passione dell’ambientalismo e allo stesso tempo si attaccherà la passione religiosa. A condire il tutto, avremo anche modo di vedere Bart che va sul suo skate-board completamente nudo, con le parti private all’aria. «In America - ha spiegato Groening - c’è sempre qualcuno che finge di essere offeso da qualcosa. Così noi decidiamo di irritare la gente. E’ parte del nostro fascino. Divertiamo alcuni e irritiamo altri».
In occasione del lancio del film, la catena di piccoli supermercati 7-Eleven, contro i quali la serie tv scatena i suoi lazzi satirici, ha deciso di allearsi ai suoi ”nemici”. Così, alcuni supermercati della catena verranno ribattezzati temporaneamente Kwik-E-Mart, come vengono chiamati nella serie (in Italia sono invece chiamati Jet Market). Non solo: all’interno dei 6.000 negozi della catena si troveranno i prodotti che in genere vengono consumati dalla famiglia Simpson, dalla Buzz Cola, ai cereali KrustyO’s, alle granite Squishees, alle ciambelle ricoperte di glassa rosa che piacciono tanto a Homer. L’intera catena di 7-Eleven proporrà questi prodotti nelle prossime settimane. Il presidente del marketing della società spiega così la strana alleanza con il programma che li prende sempre in giro per i loro prodotti: «Sappiamo che si fanno gioco di noi. Ma anche noi ci vogliamo divertire con i nostri clienti e con i Simpson».
Sex and the City. Comunque vada il film, la serie dei Simpson è comunque destinata a continuare. Il contratto per la stagione 2007-2008 è stato firmato e Groening è già al lavoro per le nuove puntate. Invece è del tutto improbabile che l’arrivo sul grande schermo di ”Sex and the City” riporti in vita l’omonima serie tv. Quando le avventure di Carrie, Miranda, Charlotte e Samantha si conclusero nel 2004, milioni di appassionate del programma si sentirono tradite e abbandonate. Ma Sarah Jessica Parker, che aveva a lungo vestito i panni (e le scarpe) di Carrie, cercò di consolarle dicendo: «Non è detto che questa sia davvero la fine...».
Da allora non si è fatto che pensare e discutere e raccogliere voci e pettegolezzi sulla possibilità che la serie tratta dagli articoli autobiografici di Candace Bushnell potesse diventare film. E a un certo punto sembrò che tutto fosse pronto al ciak, ma poi Kim Cattrall, la focosa Samatha del programma, si impuntò su due questioni: voleva lo stesso pagamento della Parker e voleva avere voce in capitolo sulla sceneggiatura. Alla fine, dopo mesi di discussioni, pare che la bionda attrice abbia ottenuto l’esaudimento della prima delle due richieste. E pare abbia rinunciato alla seconda. Kristin Davis (Charlotte) e Cynthia Nixon (Miranda) sono dal canto loro prontissime a ricalarsi nei loro personaggi.
Ma di cosa parlerà il film? Dopotutto, la serie si concluse con tutte e quattro le ragazze felicemente accasate e appagate. Le ritroveremo con i compagni che si erano scelti? Alcuni sicuramente torneranno, in particolare Chris Noth, l’amatissimo Mister Big di Carrie. Ma per il resto tutto è categoricamente avvolto nel segreto, anche se Michael Patrick King, produttore esecutivo della serie e regista del film, ha già completato la sceneggiatura, con la collaborazione della stessa Parker.