GINO STRADA: INTERVISTA

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INES TABUSSO
00mercoledì 24 agosto 2005 08:55

Corriere della Sera
23 agosto 2005
Strada: non mi candido alle primarie Per me Prodi e Berlusconi sono uguali

ROMA - «L?idea di impegnarmi in politica non mi è mai passata per la testa».
Le primarie viste da Kabul. Con gli occhi di Gino Strada. Corteggiato dai
pacifisti in chiave di «incursore» contro Bertinotti, il chirurgo di Emergency
dice che Prodi e Berlusconi pari sono, prende le distanze dalla sinistra
radicale, critica la consultazione all?americana importata in Italia dal
leader dell?Unione. Il medico di guerra (o meglio, di pace) che è un?icona
del movimento arcobaleno non ama polemizzare ma si dice «alieno» dalla politica
italiana. E invita a guardare con più attenzione al dramma dell?Afghanistan.
Per la sinistra radicale la sua candidatura alle primarie sarebbe «un fatto
importante».
«Non so nemmeno cosa sia esattamente, la sinistra radicale. Non mi sono mai
schierato e mi stupisce di esser chiamato in causa a nome di qualcuno con
cui non mi sono mai associato».
E l?idea di sfidare Prodi e Bertinotti?
«È una cosa che non mi interessa. E il mio è un no preventivo nel caso in
cui qualcuno pensi di propormelo. Io non faccio il politico, faccio il chirurgo
in una città dove alle vittime delle mine si è aggiunta una quantità impressionante
di morti e feriti falciati da auto che corrono all?impazzata. La rianimazione,
dove finalmente stiamo installando la Tac, è piena di bambini. Solo a Kabul
ne vengono ammazzati almeno tre al giorno».
Le primarie devono apparirle poca cosa ...
«Ho altri problemi in agenda. Con tutti i militari stranieri e i bordelli
che ci sono, qui è arrivato l?Aids e se diventa un?epidemia sarà una strage».
I no global resteranno delusi, contavano su di lei per ridimensionare Bertinotti.
«Io non faccio parte di questo ambito. Emergency non ha alcuna affiliazione
con partiti o schieramenti e non capisco perché qualcuno voglia tirarmi dentro
a schermaglie politiche che non mi appartengono».
E Don Gallo? Don Vitaliano?
«Non leggo i giornali, non guardo la tv e poi queste primarie... Abbiamo
tutti davanti agli occhi quanto bene ha fatto la democrazia americana. Sono
totalmente alieno da un certo modo di intendere la politica. Da tre giorni
sto chiuso in sala operatoria, mi rendo conto che saranno cose meno importanti
di chi si candida alle primarie ma comunque, ciascuno faccia il suo mestiere.
Io il mio lo faccio bene e con molta passione».
Nel 2006 per chi voterà?
«Noi siamo sempre stati contro governi che dichiarano guerre o anche solo
vi partecipano. Mi piacerebbe vedere un governo che rispetta la Costituzione,
la carta dell?Onu e la dichiarazione dei diritti umani. Ma io un governo
del genere non l?ho mai visto e non lo vedo all?orizzonte».
Vuol dire che non voterà?
«Non voterò mai un partito o uno schieramento che non abbia al primo punto
del programma il ripudio della guerra, una barbarie che solo animali incattiviti
possono giustificare».
L?Unione ha trovato un punto di intesa nell?articolo 11 della Costituzione,
ma per r iformisti come D?Alema e Fassino l?uso della forza può essere necessario.
«Non voglio fare polemiche, mi stupisco però che la questione della pace
sia nel programma del centrosinistra quando poi noti leader dicono cose diverse.
Non mi risulta abbiano smentito posizioni entusiaste a favore degli interventi
in ex Jugoslavia e Afghanistan. Il centrodestra è andato in Iraq, ma l?Italia
è stata portata in guerra, per la prima volta dopo il ?45, da un governo
di centrosinistra».
Né destra né sinistra, quindi.
«Prodi e Berlusconi sono varianti dello stesso piatto».

Monica Guerzoni


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