da Unità.it
Dopo un treno sequestrato, parecchi motori andati a fuoco e più di un incidente sfiorato, i sindacati hanno detto basta.
Eurostar della famiglia 400 rallentati di 70 km all'ora per non rischiare incidenti. I rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (Rls) dei macchinisti hanno deciso di chiedere ai colleghi di lavoro di frenare i convogli da loro pilotati.
Si tratta dei treni Etr 460, 470 (quelli della Cisalpino), 480 e 485 (progenitori ormai sorpassati tecnologicamente dell'Etr 500, cavallo di battaglia della flotta Trenitalia) ancora utilizzati come Eurostar di ripiego su parecchie tratte, compresa la Roma-Firenze- Bologna con una ventina di treni al giorno, più un'altra ventina al giorno sulla linea Tirrenica Sud e la linea Roma- Potenza e Roma- Bari.
Nel giro di due mesi si sono registrati cinque incidenti gravi su questo tipo di convoglio. I Rappresentanti per la sicurezza li hanno raccolti con precisione.
20 novembre 2007 treno 9313, Etr 460 022 nei pressi di Orvieto (sulla linea direttissima Roma-Firenze) rottura dell'albero di trasmissione con principio di incendio in galleria (si tratta di un pezzo di metallo lungo tre metri, il cui distacco avrebbe danneggiato seriamente il sottocassa del treno);
11 dicembre 2007, corsa prova, Etr 470 007 nei pressi del bivio Valdarno (Firenze), sulla linea direttissima Roma-Firenze;
gennaio 2008, luogo non conosciuto, avaria analoga in corsa prova ad altro Etr 470;
7 gennaio 2008, treno 9312, Etr 485 037, nei pressi del Bivio Orvieto Nord, sulla linea direttissima Roma-Firenze, principio di incendio;
25 gennaio 2008, treno 9398, Etr 460 025, nei pressi di Firenze, galleria San Donato, direttissima Roma-Firenze, principio di incendio.
Dopo una prima lettera a Trenitalia il 13 gennaio, i sindacati hanno chiesto all'azienda un incontro. Sono state convocate le segreterie nazionali il 17 gennaio e il 1 febbraio, senza esito. La risposta è stata: «Si tratta di un problema ad alcuni nuovi motori che proveremo prima di usare».
Ma gli incidenti vanno avanti e le certezze sulle cause si sciolgono. L'ultimo incidente, quello del 25 gennaio, è il più grave e si verifica su un motore non nuovo. Porta la Procura di Bologna a decidere (dopo l'esposto dei sindacati) il sequestro di alcune parti del treno Etr 485-037 in manutenzione all'Officina di Bologna delle Ferrovie dello Stato. Si tratta dello stesso treno dell'incidente di Orvieto del 20 novembre e dunque il sequestro è stato disposto per poter mettere a disposizione dell'autorità giudiziaria competente le parti danneggiate. Ma di fatto l'intero convoglio è ancora fermo su binari dell'officina.
Ora i Rls hanno reputato che aspettare sarebbe troppo rischioso e hanno deciso autonomamente di rallentare i treni.
Lo hanno fatto con una lettera urgente a Trenitalia, al ministero dei Trasporti Alessandro Bianchi e alle Procure di Roma, Firenze, Bologna e Orvieto.
Nel testo ricordano le lettere precedenti (13 e 31 gennaio) all'amministratore delegato di Fs Mauro Moretti «rimaste senza riscontro».
La procedura che i macchinisti seguiranno sarà quella di avvertire il capotreno e chiedere che la clientela sia avvisata del problema. I ritardi sono quantificabili in 10 minuti nel tratto Roma-Firenze e viceversa (dove questi treni raggiungevano i 250 km/h) mentre per le altre tratte (dove i treni non superavano i 170 km/h) saranno di pochi minuti.
«Noi non vogliamo fare dell'allarmismo - spiega Dante De Angelis, sindacalista e Rls -. Abbiamo aspettato, invano, due mesi prima di decidere. Vogliamo ricordare a tutti che noi siamo orgogliosi del fatto che le nostre ferrovie sono le più sicure al mondo. Vogliamo lo rimangano».
Nella lettera a Moretti, i sindacati specificano: «Non vogliamo aspettare che succeda l'irreparabile. Dopo cinque disastri mancati per un soffio, riteniamo sia necessario un gesto di responsabilità da parte dei ferrovieri per ridurre le probabilità e gli eventuali effetti di nuovi incidenti. Anche se questo potrebbe comportare qualche minuto di ritardo ai treni, siamo sicuri che i viaggiatori sapranno comprendere».
Anche il Codacons protesta. «La denuncia lanciata dai Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (Rsu-Rls) delle Fs desta enorme preoccupazione e porta di nuovo alla ribalta la questione della sicurezza dei treni italiani - afferma il presidente Carlo Rienzi - . Abbiamo deciso di porre all'attenzione della magistratura la denuncia dei lavoratori - afferma Rienzi - presentando un esposto alla Procura della Repubblica di Roma, nel quale si chiede di far luce sui fatti denunciati, accertando eventuali fattispecie penali come quella di attentato alla sicurezza dei trasporti. Ovviamente - conclude Rienzi - ad una diminuzione della velocità dei treni Etr deve corrispondere una diminuzione delle tariffe praticate agli utenti per gli stessi treni. In caso contrario inviteremo i passeggeri ad una "autoriduzione" dei biglietti, ed avvieremo una class action contro le Ferrovie».