ELUANA:

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lilly54
00domenica 18 gennaio 2009 23:50
17 ROSE PER UN ANNIVERSARIO DI DOLORE
LECCO - Diciassette rose, come gli anni del calvario di Eluana Englaro. Diciassette rose, come gli anni trascorsi dal terribile incidente che da allora l'ha costretta a vivere una sorta di non vita, le sono state donate oggi. Un dono simbolico che papà Beppino le ha portato al capezzale, nella clinica dove è ricoverata.

Sono trascorsi oramai 6211 giorni dal 18 gennaio 1992 quando Eluana, appena 21 anni, uscita da una festa con gli amici, mentre stava tornando a casa, si andò a schiantare con la macchina presa in prestito dai genitori: erano circa le tre e mezza di una notte tra sabato e domenica e sulla strada provinciale che collega Calco a Lecco, la sua auto slittò sull' asfalto ghiacciato.

Un testacoda, un muro, un palo e la corsa in ospedale. Strappata alla morte dalla rianimazione, prima cadde in coma poi in stato vegetativo permanente. Oggi, dopo diciassette anni "di inferno", il padre ripete "cerco di sopravvivere" senza nascondere il dolore.

Dolore e tristezza non li nasconde nemmeno una delle amiche del cuore di Eluana, Cristina. Inseparabili dai tempi dell'asilo, Cristina, ora mamma a tempo pieno, racconta. "Quella sera io non c'ero e l'avevo sentita al telefono prima che uscisse. Mi aveva detto che sarebbe andata a letto perché era stanca". Invece convinta dagli altri della compagnia poco dopo si vestì e andò nel locale.

"Così è successo, quel che è successo. Da quella sera non ho più potuto parlare con Eluana". Cristina dice che quello fu "un colpo grande per tutti", un "colpo enorme per me, perché era come una sorella". E adesso? "Adesso non so neanch'io come mi sento, sono passati così tanti anni...".

Di tanto in tanto Cristina va a trovare Eluana nella clinica Beato Luigi Talamoni, le parla della sua vita, le ricorda alcuni episodi del passato, quello che avevano condiviso: "Ma lei - aggiunge - non dà alcun segno. E lì che non sente, non parla, non vede, non sorride e non reagisce. Nessuno sa quel che c'é nella sua testa. I medici dicono che c'é il buio, che non comunica con l'esterno. Per me, semplicemente, Eluana non c'é più".

Cristina fa un sospiro e ricorda che "era un uragano, non stava mai ferma, aveva sempre voglia di fare, di andare. La cosa più bella è che c'era sempre per qualsiasi problema, nel bene e nel male. La prima frase che ti diceva era: 'non preoccuparti'. E allora come fai a non sentirne la mancanza?".

Sono in tanti tra i suoi amici a sentirne la mancanza. Come Nicola, compagno di liceo e ora avvocato, che di lei dice: "Era una persona molto entusiasta e molto partecipe. Era sempre in grado di cogliere le tue aspirazioni, i desideri, le tristezze e di coinvolgersi con te".

Insomma per Nicola, Eluana non "ti dava l'impressione di ascoltare tanto per ascoltare, ma aveva sempre un attenzione particolare". Eluana definita da alcuni "argento vivo" ha lasciato un grande vuoto. Un vuoto che quelle diciassette rose che oggi ha ricevuto in dono non fanno altro che rimarcare, perché da diciassette anni, per dirla come Cristina, "non c'è piu".

Beppino: rispetterò patto di sangue con mia figlia
LECCO - "E' tutto come prima ma prima o poi ci arriveremo. Vado avanti per rispettare l'accordo tacito e il patto di sangue con mia figlia". Lo ha detto Beppino Englaro, il papà di Eluana, qualche istante prima di ricevere 17 rose davanti alla clinica Beato Luigi Talamoni, un dono simbolico per la figlia ricoverata nella struttura. Parlando con i giornalisti Beppino Englaro ha ribadito che andrà avanti "nella legalità all'interno della società.

E a proposito del fatto che alla fiaccolata abbia partecipato molta gente, alcune centinaia di persone, ha affermato: "Eluana non è sola, in tanti si sono resi conto che la questione delle libertà fondamentali ci riguarda tutti. Noi siamo i primi ad aver iniziato questa battaglia - ha proseguito - anche se non ci eravamo resi conto di quante difficoltà c'erano state".

Rispondendo a una domanda, Englaro ha ammesso "é arduo dire che siamo vicini all'epilogo" e ha ripetuto "andremo avanti nella legalità perché non si può tradire la propria creatura". Beppino Englaro ha escluso per ora una soluzione della vicenda all'estero ("sempre e solo in Italia") perché se così fosse "sarebbe una sconfitta per la nazione e sarebbe una sconfitta della civiltà".

Il papà di Eluana, dopo aver ripetuto che sua figlia era "un purosangue della liberta", ha detto, parlando di se stesso e della moglie "per 21 anni abbiamo rispettato la volontà di nostra figlia e adesso questa volontà non viene rispettata". E ha sottolineato che non viene rispettata in quanto "ci sono anche certi deliri umani, giuridici e politici".
ti61no
00lunedì 19 gennaio 2009 01:50
17 - 01 - 2009
Udine, l´ultimo no a Eluana "Rischieremmo la chiusura"
La clinica decide a maggioranza: temiamo il ministro


(la Repubblica, Sabato 16 gennaio 2009)

Non ci sono altre trattative. Nessuna apertura né dal Piemonte né da Emilia e Toscana


Vedi articolo.....

anto.73
00lunedì 19 gennaio 2009 19:01
Povera ragazza,su quest'articolo non ho parole per commentare [SM=g1658263] [SM=g28000]
giugiu@
00martedì 20 gennaio 2009 01:28
Una storia da brividi [SM=g28000]
ti61no
00martedì 3 febbraio 2009 11:21
ELUANA ARRIVATA AD UDINE
Eluana Englaro non può sentire fame, sete o dolore: lo sostiene l'anestesista Mario Riccio che ha staccato il respiratore a Pier Giorgio Welby. Gli stimoli, ha spiegato, dipendono infatti dalla corteccia cerebrale che nella donna non funziona più. Il rispetto del protocollo, ha detto Riccio all'ANSA, prevede che "quando il padre di Eluana lo deciderà, si passi a ridurre progressivamente il contenuto della sacca che alimenta e idrata la donna. Solo dopo non verrà più sostituta la sacca".

La sedazione alla quale potrebbe essere sottoposta Euana Englaro non servirà per evitarle dolore ma per fare il modo che la mancanza di sali minerali le provochino stati di tensione muscolari come i crampi, ha spiegato ancora Riccio. "A Eluana non verrà staccato nulla - ha ribadito il medico - e questo non è come il caso Welby".

Ogni anno, ha ricordato, in Italia muoiono in terapia intensiva 30 mila pazienti e circa 16.000 per scelta clinica di non iniziare, ridurre o interrompere le terapie e spesso le scelte vengono fatte dai medici assieme ai familiari che ricostruiscono le volontà dei pazienti. "Il caso di Eluana - ha aggiunto - non ha quindi nulla di straordinario dal punto di vista medico-scientifico, ma solo legale e politico". Il padre della donna, ha concluso Riccio che conosce Peppino Englaro da 13 anni perché entrambi componenti della Consulta Nazionale di Bioetica di Milano, "é uomo rispettoso della legge e lo sarà fino alla fine".

A curare il protocollo per il distacco del sondino sara' l'associazione ''Per Eluana' composta dal primario Amato De Monte e da altri medici e tecnici specializzati. All'associazione 'Per Eluana' è stato delegato - in base all'accordo con papà Beppino - l'aspetto sanitario del protocollo che prevede "tutta una serie di procedure e di particolari - ha concluso Campeis - che in parte erano stati già previsti nel protocollo con la clinica 'Citta' di Udiné".

Continua......
lilly54
00lunedì 9 febbraio 2009 21:21
E' MORTA A UDINE ELUANA ENGLARO
ROMA - Eluana Englaro è morta. La notizia é stata confermata a Udine da fonti dell'amministrazione comunale e regionale e delle forze dell'ordine. E' stato l'anestesista Amato De Monte a telefonare a Beppino Englaro per comunicare la notizia del decesso di Eluana. Lo si e' appreso a Udine in ambienti della casa di riposo La Quiete dove Eluana e' stata ricoverata martedi' scorso.

La notizia e' giunta poco dopo l'annuncio della Procuratore Generale di Udine e della Regione Friuli Venezia Giulia che non sarebbero intervenuti non ritenendo, dagli accertamenti disposti nella clinica 'La Quiete', che ci fossero elementi tali da giustificare quell'intervento.

PAPA' BEPPINO, VOGLIO SOLTANTO STARE SOLO
''Si', ci ha lasciati. Ma non voglio dire niente, voglio soltanto stare solo''. Queste le poche parole, pronunciate fra le lacrime, di Beppino Englaro, il papa' di Eluana.

VATICANO, CHE IL SIGNORE LI PERDONI
"Che il signore l'accolga e perdoni chi l'ha portata a questo punto": è il primo commento del 'ministro della Salute' del Vaticano, card. Javier Lozano Barragan, alla morte di Eluana Englaro.

Se l'intervento umano si fosse rivelato decisivo per la morte di Eluana "continuerei a ritenerlo un delitto". Lo ha sottolineato all'ANSA il presidente della Pastorale per gli operatori sanitari, Cardinal Javier Lozano Barragan.
ti61no
00martedì 10 febbraio 2009 19:37
Intorno al caso di Eluana Englaro si è scatenata una sbornia mediatica di notizie senza fine... [SM=g27994] una cosa è certa la storia triste di Eluana rimarrà nei nostri cuori per tanto tempo [SM=g1674899] [SM=x1322615]
anto.73
00martedì 10 febbraio 2009 20:36
Poveretta ora potrà riposare in pace [SM=g1658277] [SM=x1322617]
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