Dispensatrice Vice. Avida Vice. (Ok)

Gheof
00martedì 8 dicembre 2015 02:49
Edave, Gheof.
Riassunto: Sanitarium. In quel posto la gente si cura, non si dovrebbe minacciare di morte. Al Sanitarium, le persone che ci lavorano minano la mansione di Signora Morte curando i feriti che tanto allettano e titillano le voglie di Donna Decesso.
Ma arriviamo al dunque. Proseguono le ricerche per il libro della storia di Barrington e caspita, come non parlarne con la Vicegovernatrice che sta dietro al governo da più tempo di Almarth? Bene. Ci sono approfondimenti a riguardo della nascita del Caos, ipotesi sul motivo per la quale è scattata la guerra e non per ultimo, anzi, potremo dire colui da dove tutto parte, informazioni sulla figura di Kubren il Senza Corona. Razze oscure. Discorsi da non approfondire troppo se si vuole sopravvivere a loro. Ma occhio, confidenze –volute?- sul pensiero personale della Vice nei confronti del Governatore. E che non si sappia oh no! Altrimenti giù la testa, facciamola rotolare in fondo al lago! Ah se si rivedranno, magari al matrimonio del caro amico Almarth e di donna Dodaiux buona e fedele mediterranea nonché carissima amica da otto lunghi anni di Edave. Si rivedranno. Sicuramente. Dispensatrice di informazioni. Avida di potere.

Commento: Eh beh. Qui ci sono un sacco di info in più. Manca Rohan e la conferma sull’ipotetico motivo della guerra del Caos contro Avalon avvallato da Edave.

*se voi non credeste alla dea accettereste che la vostra terra calcata da razze oscure e da genti libere fosse sotto il giogo delle sacerdotesse? Questa a mio avviso la risposta del perchè il caos si riunì e conquisto questo fazzoletto di terra dove hanno sede tutte le congreghe di servizio delle due terre* .

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In rosso nella role qui sotto troverete le info su Kubren, sulla scoperta della nuova Ductor, riconferme sulla storia di Barrington narrata da Leia, qualche info sulle razze oscure, in particolare i mannari cui Gheof non conosceva l’esistenza.

Ci sono molte ipotesi di Goffredo, non so se debbano essere confermate anche quelle. Non si tratta di nessuna verità ma supposizioni basate sui dati raccolti.

Una gran bella giocata, ricchissima di spunti! Figa, fighissima!

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GHEOF -Esterno- E' tutto pronto per stasera. Ogni cosa. Capello in ordine, barba tagliata nella maniera che a lui par giusta -non più lunga di qualche millimetro- abiti profumati ma non troppo che quei profumacci pizzicano ed infastidiscono le narici, -quanto è sano il buon sapone delle lavandaie-, mantello nero spesso sulle spalle, ben allacciato che dannazione, l'inverno sta arrivando e qua al nord arriva sempre troppo presto, e sotto una camicia color porpora e calzoni neri come il mantello. Cintura di cuoio e stivali bassi marrone scuro. Sono certo dettagli ma non c'è nulla fuori posto. La scarsella contiene qualche denaro, un taccuino, inchiostro in un'ampolla, pennino e lenti arrotondate posate sopra la punta del naso. Guarda proprio la porta del sanitarium da là dietro arcuando le sopracciglia e socchiudendo le palpebre per mettere a fuoco il luogo. No, non è che non ci vede è piuttosto un vizio che ormai si porterà dietro finchè la morte non si deciderà di prenderlo tra le sue braccia una volta per tutte. (E' un desiderio nascosto!! Nascostissimo! Pauroso ed eccitante!) Una volta raggiunta la porta le dita della mano destra, pollice ed indice vanno a prendere il mento carezzandolo una sola volta decidendo poco dopo di assicurare, sempre con quella mano, tre colpi ben assestati con un pugno, ma non troppo poderosi. Non è nel suo stile, suvvia, uno così piccolo in altezza, rispetto ai nordici, evidenziamolo,e di massa non proprio muscolosa e pompata non potrebbe buttare giù la porta. Insomma. Tre colpi decisi e via. Aspetta solo una risposta dall'interno.]

EDAVE ( h - atrio) Il caso vuole che sia proprio la mannara ad aprire la porta a Gheof, i suoi sensi la hanno avvisata dell'arrivo di qualcuno (senso sviluppato udito) ancora prima che le sue mani si posassero sul portone. Armata del suo miglior sorriso aprirà osservandolo con attenzione. Un lungo abito azzurro si lana pesante, i rossi capelli ad incorniciare il viso pallido e gli occhi verdi che si poseranno nei suoi mentre solo un saluto lascerà le sue labbra *Dia Abar avete bisogno?* di certo non è facile comprendere l'animo di un mannaro, quanto nella sua forma più ferale sia crudele, quanto possa essere deliziosamente delicato quando la luna non chiama il proprio figlio. La mano che rimarrebbe posata allo stipite mentre troneggia dalla sua altezza notevole osservando il mediterraneo.

GHEOF -Esterno- Indietreggia di un passo quando la porta viene aperta. E' lei, vero? Sì, è lei. La riconosce. E' un uomo avanti con l'età rispetto a tutti i giovanotti che pullulano per le strade barringtoniane ma può una mente allenata alla memorizzazione deille cose dimenticare i tratti di un volto? No. Alza un angolo della bocca al sorriso immediato che gli viene dedicato. Un sorriso vivo accompagnato da parole di cortesia. Chiede se ha bisogno. Dopotutto questo è un posto dove la gente ha bisogno e lei ne è la cicerona adesso. Aspetta un momento prima di rispondere, per darle il tempo necessario per poterlo guardare bene. Annuisce solo dopo rafforzando il sorriso con un piacevolissimo savoir faire. /diplomazia +2 empatia +2/] Abbisogno di Voi, Vicegovernatrice. Abbiamo un governatore fresco fresco di giornata rispetto a quello che ha preso il trono per un brevissimo periodo. Nessuno dei due ha avuto modo di presentarci e tocca a noi questo ingrato compito. Il buon Gildor ed il magnanimo Almarth sono troppo oberati per farci fare una riunione, almeno a chi detiene un posto a Palazzo. Sono, come mi ha soprannominato Gildor il Notaio di Barrington, con la carica forse più conosciuta di scriba della Biblioteca. Sono ufficialmente l'ultima ruota del carro del Governo ma chiamatemi pure Goffredo d'Altavilla. Goffredo se volete semplificarvi la vita. A volte i nordici si incampano nel pronunciare il mio nome in italiano farfugliando ''Gheof'', capisco bene che la lingua morbida del mediterraneo è assai complicata rispetto a quella più secca e, concedetemelo arcigna in qualche caso, del Nord. Vi ho scritto qualche giorno addietro a riguardo del compito che mi è stato affidato. E bando alle ciance. Qui si muore di freddo. [Una mano va a fregare da sotto il mantello una spalla, velocemente, tutto sempre guardando la donna negli occhi.] Ah, onde evitare idi sprecare tempo. Non ho armi con me, non ne so tenere in mano neppure una. Quelle materiali, si intende. [Assicura alle labbra un sorriso che malcela un'ironia dilagante.]

EDAVE (h - atrio) Si scosta lasciandolo entrare mentre lui parla, parla, le riversa addosso un mare di parole ma troverà solo il suo volto su cui il sorriso non manca mai. Di certo non lascerebbe trasparire in alcun modo il fastidio che lui le arreca con tutto quel ciarlare, regina della menzogna che nasconde al mondo la sua stessa natura non dovrebbe avere problema alcun a dimostrarsi benevola verso di lui, il viso lo racconta, i movimenti del suo corpo e sino all'ultima nota che esce dalle sue labbra (sotterfugio 3) *So chi siete Goffredo* e pronuncerebbe il suo nome in italiano mentre un sopracciglio appena si solleva, è una donna letterata nonostante appena due sere prima abbia ucciso una concittadina di Gheof* Attnde che lui faccia il suo ingresso, attende per chiudere la porta alle spalle, tace mentre gli passa di fianco e solo la mano destra si solleva a fargli cenno di seguirla. Percorre il corridoio sino ad un crocevia, manca solo una insegna a Ecate per renderlo perfetto, svolta a sinistra sino a giungere innanzi alla biblioteca. Non vi è alcuna parola dalle sue labbra sino a quando non si spalancherà la porta su una sala che trabocca di scaffali pieni di libri, un tavolo ovale nel centro, comode poltroncine per lo studio ben disposte e un caldo e scoppiettante camino. Illuminata da elaborate lanterne che pendono dal soffitto *conosco voi meglio di quanto voi conosciate me* ha parlato con Dodaiux, ora che lui si è presentato sa con chi sta parlando *il Governatore precedente e l'attuale avranno avuto validi motivi per assegnarvi cariche e soprannomi non sono uomini, soprattutto Gildor, da giri di parole* i suoi occhi ora sarebbero fissi in quelli di lui, sempre un sorriso che ampio si apre sul volto. Divenendo mannara ha perso le sue capacità diplomatiche a scapito di una ferocia inconsueta ma il mestiere di ospitaliere ha lasciato in lei traccia di ciò ben visibile (persuadere 3) *Ditemi, siete qui solo per farmi conoscere il vostro nome o altro che non siano esigenze di natura medica vi spingon alla mia porta?*.

GHEOF -Atrio- Parla, eccome se parla la donna del nord. Non sarà Vicegovernatrice solamente per le sue grazie femminili. Qui in questo mondo le donne hanno potere di fare quel che vogliono alla stregua degli uomini sia in campo diplomatico che del mero combattimento. La segue restando in silenzio andando a slacciare il mantello mentre si guarda intorno. Allarga solo un momento gli occhi quando lei gli svela di sapere già con chi ha a che fare. Infila le mani in tasca non dando adito a quella conferma non ulteriormente perlomeno. Nota i libri, la sala, il tavolo, il camino, tutto. Si schiarisce solo un momento la voce prima di muoversi in direzione di una delle poltroncine, quella più vicina al fuoco. Si permette di sfilarsi il mantello andandolo a posare sul bracciolo della poltrona. si sfrega le mani rispondendole con un sorriso a labbra chiuse alle sue ultime. Si accomoda. e lo fa accennando un:] Con permesso. [ Andando a sedersi sul bordo della seduto, portando la scarsella posata sulle gambe.] Mh. [La apre con calma andando a spostare lo sguardo, all'inizio tra le e ed il contenuto della borsa.] Come già vi ho preannunciato tramite missiva, vengo a disturbarvi perchè ho bisogno di informazioni, più informazioni possibili a riguardo di Barrington. Barrington, la sua nascita, il suo governo. Mi affido a Voi anche perchè spero che sappiate qualcosa in più a riguardo. Ci sono diverse cose che so, ho parlato recentemente con tale Leia, non so se la conoscete. Mi fu consigliato da Gildor di parlargli ed effettivamente ho avuto numerosissime informazioni a riguardo ma un buon ricercatore non si ferma ad ascoltare una sola campana. Campane. [Sbuffa una risata dal naso andando a fregarsi la bocca:] Che detto da me, che fui monaco al servizio della Chiesa fa un po' ridere. Perdonatemi se esco fuori dal sentiero qualche volta parlando, ma è l'abitudine di chi comincia ad avere parecchi anni sulle spalle. Comunque. Accomodatevi anche Voi e se possibile, vi chiedo: che sapete voi, del governo in generale? Dell'armata del Caos e dei rapporti che intercorrono tra di loro? O intercorrevano. Insomma. La parola è vostra. Inutile dirvi che vengo qui non per giudicare qualcuno bensì per redigere la verità sulla terra che calpestiamo. E talvolta, non onoriamo abbastanza. [Annuisce guardandola carezzando la sua scarsella.]

EDAVE (h - biblioteca) Un sorriso obliquo sul volto, lo osserva, lo studia con calma, non le sfugge nulla, nessun gesto, nessuna espressione, nessuna evoluzione che il suo discorso possa fare, nemmeno il battito del suo cuore è esente dal suo orecchio allenato e da quel sesto senso che ha realizzato nel corso degli anni (empatia 3). Non si siederà, rapida e veloce si sposterà sino ad un mobile traendone due bicchieri puliti e una anfora di vino, tornerà verso di lui e come cortesia verso l'ospite concederà a lui di aprila, di rompere il sigillo prima di accoccolarsi sulla poltrona come una grossa fiera a riposo *Leia è il nuovo Ductror del Caos, capitano delle guardie governative nonchè mia amica da molto tempo* inizierebbe parlando lentamente e osservandolo appena *ogni cosa che vi possa aver detto di certo è corretta dato che conosce questa città meglio di chiunque altro* un attimo di silenzio mentre nella sua mente si affolleranno ricordi *Un tempo Barrington apparteneva alla cittadella di Avalon ma poi, grazie al colpo di mano di alcuni divenne la cittadella del caos, io non ero ancora giunta al tempo ma la storia mi venne raccontata da Raine, vi dice nulla questo nome?* attenderebbe che lui stappi il sigillo e poi tenderebbe i calici così che lui li riempia *in quel momento non esisteva alcuna forma di governo che non fosse lo stesso caos, il caos regnava attraverso il ductor sulla terraferma, il distaccarsi dei due poteri è un qualcosa di assolutamente recente e prima di Gildor mai era avvenuto chiaramente, nemmeno Variniel che sedeva sullo scranno prima di lui riusci a staccarsi del tutto dal caos, era lui stesso parte di esso anche se formalmente aveva abbandonato ogni carica*.

GHEOF -Biblioteca- Mmh. [Ummeggia afferrando la bottiglia che gli viene porta. Annuisce mutamente continuando a seguire il suo cammino adesso verso la poltrona. Non aprirà la bottiglia, non prima che lei si sia debitamente accomodata. Strappa il sigillo con un cenno fermo andando ad afferrare il collo della bottiglia con una mano e per poi stapparla con l'altro. Va ad annusare il tappo, come un vero e proprio intenditore. Arriccia il naso sotto le lenti andando a versare il contenuto dentro i due bicchieri puliti. E' in silenzio che ascolta quanto gli viene detto con dovizia di fonti da cui ha appreso determinate informazioni.] Perdonatemi se prendo appunti a riguardo. Non vorrei mai che la mia mente decidesse di dimenticare qualche particolare. [Posa i due bicchieri su un tavolino vicino, riaccomodandosi, aprendo scarsella ed afferrando il taccuino, per aprirlo. Apre, da dentro la scarsella l'ampolla che è adagiata in uno scomparto sicuro, dove, afferrando il pennino lo intingerà con la dovuta cura dentro l'inchiostro, cominciando a tracciare qualche riga su quanto detto. Annuisce di volta in volta senza aggiungere nulla.] Il colpo di mano di qualcuno. So di due scontri principali, di cui l'ultimo, dove Stavrogin, fermatemi se non riconoscete nomi, ha vinto la battaglia finale, contesa con Dado. Colui che fu elemento fondamentale in tutta questa storia è conosciuto come Rohan. Mi è stato presentato come un semplice diplomatico Barringtoniano, che detta così vuol dire tutto ma anche nulla. Sapete che tipo di potere aveva per poter decidere delle sorti di questa terra? Detta così non poteva nè far parte di Avalon ma neppure del Caos. Questa persona al di fuori delle parti, chi è? Cercherò a giorni nei fogli delle persone censite per vedere se posso saperne di più attraverso le carte ma se Voi ne sapete di più tanto meglio. Altra cosa. Perchè il Caos, che dato che di caos si tratta, ha voluto prendere possesso di questo fazzoletto di terra? Per farne la sua roccaforte? Per darsi un'identità meno... caotica e mettere un po' d'ordine in quello che è? E, scusate la foga, ma sapete per caso da dove nasce questo tipo di congregazione? Ha a che fare con Avalon? Aveva tra le sue fila persone che facevano parte del regno Avalonese e sono una cricca di combattenti esterni provenienti da altre terre? Come nasce l'idea? Arriviamo poi a Gildor. Prima ci sono troppi passaggi che mi sono oscuri. [Annuisce andando ad afferrare il proprio calice di vino alzandolo verso di lei, senza per questo berne il contenuto.]

EDAVE ( h - biblioteca) Appena lui versa il vino porterà il calice alle labbra e lascerà che tutto il suo contenuto si versi nella sua gola prima di tenderlo nuovamente a lui *sapete mio caro che parlate veramente tanto e quasi troppo? non credo che a lungo andare questa agitazione e questa ansia che vi circondano vi renderanno la vita più semplice* e non è solo la sua capacità empatica a suggerirle quanto Gheof sia curioso, nevrotico, chiacchierone ma anche il suo udito e la sua percezione della sua salute (senso sviluppato trekindoo udito + percepire equilibrio 3) che le fanno dare questa risposta. sarà di certo gentile e mai sgarbata ma di certo non lascerà adito a dubbi * Di Stavorgin so il nome e lo conoscevo di persona, degli altri due di cui mi parlate non ho mai udito nulla se non quanto siete voi stesso a riferirmi ora, forse potrei consigliarvi di chiedere a chi calca queste terre da un tempo più lungo del mio, di certo alla casa dei mestieri vi è un mezzo che si chiama Lothrel e forse lui ricorda quei tempi. Se era un diplomatico di certo non ha svolto il suo mestiere nel modo corretto non credete* e sposterebbe appena le gambe portandole sotto le terga così da accoccolarsi come un gatto *se lo fosse stato avrebbero risolto la questione a parole e non certo attraverso le armi. Come sorse il caos è una memoria che mi sovviene da alcune parole che mi disse Raine, ductor del caos ora defunta, quando io e Dodaiux fummo sue ospiti nelle prigioni che ora ospitano la De Morlock* è un passato distante e deve cercare nei ricordi umani per essere certa di ciò che dice *Ricordo solo che vi erano tre nomi e che l'unione della loro forza creò il caos, ancora oggi esiste uno dei tre e calca a volte le nostre terre, ricordate il Senza Corona? Sapete chi sia Lord Kubren?* un sorriso mentre lei ricorda con chiarezza chi sia *non posso dirvi da dove venissero ne perchè fossero giunti qui ma di certo presero parte alla conquista* tace, tace per un attimo, la testa che si volge verso di lui *se voi non credeste alla dea accettereste che la vostra terra calcata da razze oscure e da genti libere fosse sotto il giogo delle sacerdotesse? Questa a mio avviso la risposta del perchè il caos si riunì e conquisto questo fazzoletto di terra dove hanno sede tutte le congreghe di servizio delle due terre* .

GHEOF -Biblioteca- Mantiene il sorriso mentre riporta quanto detto dalla donna. Certo che sente quel che ha da dire su di lui. Mentre lei lo fa inarca un sopracciglio, mantenendo in ogni caso una certa serenità in quel che esprime, anche quando adesso alza lo sguardo di sottecchi da sotto le lenti. /volontà +2 verbo del mare +3/ Non risponde sulle prime piuttosto denota una cosa in particolare. La donna, anzichè accomodarsi come dovrebbe, da Signora Vicegovernatrice che racconta verità, quindi, in maniera composta, va ad acciambellarsi sulla poltrona come farebbe un gatto, un animaletto, a suo agio. Come se stesse cercando la posizione giusta per marcare il contatto con la sua dimora di cui lei è padrona e che lì e di fronte a chiunque, può adagiarsi come vuole. /empatia +2/ Mentalità maschile? Accenna un sorriso più marcato che va a formare una fossetta sulla guancia, ritornando sul suo foglio. Non la interrompe, non ha intenzione di farlo, per nessun motivo. Calca sul foglio per imprimere il nome di Lothrel, mezzo. Bene, un fratello di razza di Shariziah. Annuisce facendole cenno di andare avanti umettando lentamente le labbra mentre segna con compita attenzione. Non pensa ad altro che questo. La storia. E' focalizzato lì. /volontà +2/ Solo dopo che avrà terminato alzerà lentamente la schiena per portarla diritta. Allunga il braccio verso il bicchiere afferrandolo e portandolo sotto la punta del naso. Intanto verserà dell'altro vino per lei, che ne ha trangugiato un bicchiere d'un fiato. Tutto guardandola negli occhi. Le sorride, amabile ed in silenzio fino a che non indietreggia con il bicchiere e la schiena andando a posarla lungo lo schienale, mettendosi comodo.] Sapete? Questo mio modo stranisce tutti i nordici. I miei modi. Il mio parlare. Il mio chiedere con foga. E' che, concedetemi, il sangue mio è riscaldato dalle correnti saline del mediterraneo e dal sole che infuoca il mio animo ed accresce la mia sete di sapere. Sapere ogni cosa. Dettaglio per dettaglio. Talvolta investendo chi mi trovo di fronte. Ma credo, dal mio punto di vista, di avere uno scoglio temprato e quindi non mi do freni su quel che vi chiedo e non ho intenzione di nasconderla in alcun modo. Questa mia foga. Che non è ansia, bensì, eccitazione. Che viene confusa, troppo, molto spesso, soprattutto dagli animi temprati dal gelo di queste terre. E' come se appartenessimo a due razze differenti, in fondo. [Beve un sorso dal suo bicchiere reclinando il capo di lato.] Comunque, sono d'accordo con voi, sulla fantasiosa diplomazia adottata dal fantomatico Rohan. La De Morlock. Pace all'anima sua, rapita dal Pendragon! [Allarga gli occhi enfatizzando quanto detto per poi sorvolare con la mano che regge il pennino sventolandola, cacciando via questo particolare.] Non ricordo nessun Senza Corona. Non ho idea di chi Voi stiate parlando. E poi, sono d'accordo con Voi, sull'egemonia delle sacerdotesse su quel pezzo di terra. Egemonia di donne che sfruttano il loro potere contro chi non è con loro. Anche solamente quando si tenta di fare domande. Addirittura buttando maledizioni così forti che potrebbero essere benissimo messe a confronto con le metodologie della Chiesa. Quindi se non ho capito male, le razze oscure, quindi parliamo di... drow. Ho sentito anche di donne e uomini che succhiano sangue per vivere. Si chiamano sanguisughe, se non avessero forma umana. Mai m'è capitato di incontrarne uno, per grazia del Signore. Parlatemi di Lord Kubren, dunque. [Le sorride. La cosa si sta facendo estremamente interessante. Tiene il naso a contatto con il bordo del bicchiere. Continua a guardarla.]

EDAVE (h - biblioteca) Sorride innanzi al suo sproloquio *Ben conosco i mediterranei, vi ricordo che Dodaiux vive e lavora qui con me da 8 lunghi anni* e in quella frase si nasconderebbero molte verità *Razze diverse avete ragione, io e voi apparteniamo a razze diverse* non mente in alcun modo ora, asseconda le sue stesse parole e in esse mistifica una realtà che potrebbe spaventarlo se solo sapesse *Se un giorno vi cederanno le coronarie non temete sono un ottimo guaritore ma se non vi sarà nulla da fare, non temete ancora, curerò la vostra salma prima di consegnarla al becchino* un sorriso che si apre candido sui denti mentre ora sorseggia il vino *Kubren, il senza corona è uno spettro, è lo spettro di un cavaliere decaduto che ha vinto la morte* ne parla con calma, si fa forza della mente che la sorregge sempre (volontà 3 + volontà mannaro 1). *Si dice che viva al bosco oscuro e che comandi gli zombie e l'esercito di scheletri che in esso vive* solleva appena il sopracciglio alle sue parole sulle sacerdotesse *E' terribile incontrarlo e non lo affermo per sentito dire ma per esperienza personale, quando giunge il giorno e il calore muoiono, un coro di voci immortali canta la sua nenia spaventosa, il sole si spegne. E' silente, i suoi piedi non sembrano toccare il suolo, i suoi abiti sono consunti, se guardate dentro il suo cappuccio vedrete il nulla che vi si vomita addosso insieme alle tenebre e al silenzio che poi rimbomba doloroso addosso a voi* trema per un secondo al ricordo dopo 5 anni, trema al solo pensare *popolerebbe i vostri sogni anni e anni dopo il vostro incontro con lui, se riuscite a sopravvivere* abbassa appena le palpebre *il suo tocco è spettrale, maligno, corrotto imputridisce la vostra carne, si seccano i vostri tessuti e se troppo a lungo rimanete nelle sua mani tutto il corpo avvizzisce sino alla morte* lascerebbe cadere il silenzio osservandolo mentre per ritemprarsi beve ancora del vino *Solo il potere delle sacerdotesse può guarirvi quindi non disprezzatele, sono solo donne che difendono la loro casa, donne che combattono per la loro fede, donne che hanno scelto di percorrere una vita e che non la abbandoneranno mai* in risposta alle sue parole sulla egemonia delle sacerdotesse *Su barrington vivono drow, vampiri e mannari mio caro Goffredo, sono mescolati a noI e non li potete distringuere, gli ultimi due, da persone normali ma vi assicuro che una buona consapevolezza vi permette di sopravvivere anche vicino agli oscuri* e ora il sorriso si aprirebbe maggiormente.

GHEOF -Biblioteca- Adesso non scrive. Non può farlo, è attento a quanto gli sta dicendo. Sulle prime frivolezze risponde con un semplice:] Che Dio m'abbia in gloria nel momento del mio decadimento, quando moribondo verrò a bussare alla Vostra porta, sicuro d'essere in buone mani, insieme a quelle della cara Dodaiux. [Sorride, sorriso che scema quando, sempre con il bicchiere posato sotto la punta del naso va ad aprirsi lo scenario che riguarda la figura di Kubren. Lo descrive bene. Descrive qualcosa di spettrale, quindi intangibile. qualcosa di visibile sotto abiti consunti. Più che visibile è una mistura di sensazioni raccapriccianti. Lui non ha avuto a che fare con uno spettro in particolare ma una miriade di loro, capaci di stordirlo nell'esatto momento in cui pensava a Dio. Maledette sacerdotesse. Come lei beve, lui fa altrettanto. Un piccolo sorso che trattiene in bocca quando comincia a parlare di quello che causerebbe il tocco di Kubren. Zombie. Annuisce. Sa di che parla. Li ha visti, insieme a Ghadia, proprio dentro il bosco. Deglutisce il suo vino, cercando in ogni caso di restare impassibile per quanto l'impassibilità di un umano del mediterraneo sia altamente complicata da mantenere, cercando di vedere i fatti per quelli che sono. /volontà +2/ Sulle parole delle sacerdotesse abbassa lo sguardo scuotendo il capo.] Io credo che se dovesse raggiungermi una morte simile, non andrei da nessuna sacerdotessa e non mi farei curare da nessuna Dea. L'ho fatto una volta, per un maledizione lanciata da loro, su di me. Da quel giorno non ho mai più messo piede su quell'Isola. Io non sono oscuro o vampiro o drow o... mannaro? [Scuote un attimo il capo, alzando la mano, per chiederle un momento prima di ricevere risposta alla sua domanda.] E non ho fatto male a nessuna di loro. Eppure sono stato trattato alla stregua di una bestia oscura. In ogni caso. Per sopravvivere a queste razze, a quelle oscure che calpestano il mio stesso territorio che cosa fare? E poi. [Porta una mano sulla fronte. Schiaccia pollice ed indice tra gli occhi, sotto le lenti. Inspira profondamente. Parla a bassissima voce.] Perchè la pace tra le due terre? [E' una domanda fuori dal contesto. E' una domanda che pone più a sè stesso.] I mannari. Quindi il senza corona protegge le razze oscure? Le difende? Il Caos si è formato tramite lui ed altre due entità? Cosa sono i mannari? Mancavano al mio appello. sto cercando di comprenderlo dall'etimologia della parola ma l'unica che mi sovviene è a similitudine di suono, riconducibile ad Humanarium, ma che significa uomo. Mi manca un pezzo forse? Prendiamoci tutto il tempo perchè qui ho da segnarmi moltissime cose e se ne avrete la pazienza mi sarete di grandissimo aiuto. [Annuisce vuotando definitivamente il contenuto.]

EDAVE ( h biblioteca) Lo ascolta, sorride, beve e torna ad ascoltare *Primo* e alzerebbe il dito indice della mano destra *non vi ho detto che kubren protegga le razze oscure, ogni razza oscura vive a sè e non credo vi siano rapporti tra loro* direbbe in una supposizione che è certezza per quanto riguarda il branco *secondo se volete sopravvivere agli oscuri non impicciatevi troppo di loro* e sarebbe il medio a seguire l'indice*terzo è una storia che mi è stata narrata e io ve la vendo come tale, potrebbe anche essere una mitologia o un errore o una invenzione* e sarebbe l'anulare che in un trittico di dita sventola sotto il naso di Gheof per poi abbassarsi *Non sono una sacerdotessa e non so cosa abbiate commesso perchè vi punissero, io sono fondamentalmente agnostica e non mi interesso di dei* tolta la Madre luna che lei considera una madre appunto non una dea. Sorride verso di lui, una concessione alla sua tempra di nordica simulata *che voi siate o non siate un oscuro è un qualcosa che io non posso sapere* e in verità stavolta mente (sotterfugio 3) ma così bene con le parole, il corpo e le azioni da rendere impossibile saperlo *potreste aver comprato una pozione dai maghi e aver modificato il vostro aspetto agli occhi di tutti per quanto ne so* mormora lenta con un ghigno ironico *pare improbabile ma su queste terre tutto è possibile*. Un attimo di silenzio finendo il suo vino, è un mannaro e l'alcool lo regge un gran bene e la cosa le da molto piacere. Verserà per sè e per lui se avesse il calice vuoto *I mannari sono creature sottoposte al volere della luna, si trasformano con la luna piena ma per il resto sono come voi e me* esattamente con lei a dire il vero. Altro non dirà nel merito se non questo *Il Governo staccato dal caos è stata una scelta che i tempi che avanzano hanno imposto, la necessità di governare la cittadella in modo diverso, per garantire una pace con avalon che in anni e anni ha fatto molte vittime, soprattutto dalla loro parte a dire il vero ma come ogni cosa è momentanea ed è adesso, domani potrebbero riunirsi sotto il vessillo del caos. E' stata una scelta di Gildor che ha voluto dare una realtà diversa a questa cittadina, se sia vincente o meno solo il tempo ce lo potrà dire.

GHEOF -biblioteca- Tiene la fronte corrugata guardando verso il basso. Fa tamburellare le dita sulla gamba accavallata sull'altra. Non guarda quel che lei fa con le dita se non sul terzo punto, quando le vede danzare ad evidenziare i tre punti. E' serio, si stanno stagliando novità sulla storia.] Ogni leggenda ha una verità. Non prendo nulla come oro colato ma da che sono giunto in questi luoghi ho visto sotto il mio naso più leggende in carne ed ossa di quanti non avessi mai potuto immaginare. Una cosa posso dirvela. Cercare la verità di Barrington non vuol dire in qualche modo cercare la verità nelle razze oscure? Quindi a partire da Kubren, già si sta scavando decisamente a fondo. Se veramente Barrington nasce come luogo per far vivere queste razze senza il giogo delle sacerdotesse…: supponiamo che questa cosa sia vera. Allora forse dentro il governo potrebbero esserci le tanto temute razze, per tenere insieme questo regno che ad oggi, in realtà un regno ancora non è. Burocraticamente parlando: qui siamo un governo senza un reggente . Il governatore per definizione è colui che governa un territorio a nome di cosa...? Un'autorità centrale. [Si ferma, guardandola, con la fronte estremamente corrugata.] A questo cavillo la gente potrebbe appendersi per cercare di prendere definitivamente questo governo. Oppure il governatore è un Re senza essere nominato Re? Questo, se si vuole che io scriva fedelmente la storia di Barrington lo devo sapere. E lo devo sapere anche se devo in qualche modo coprire una verità scomoda, facendo parte del nucleo governativo. Ve lo dico in confidenza, come notaio, appunto, del Governo. Che se devo annotare annoto. Annoto i fatti del Governo, che VUOLE il governo. Ed il mio compito è mettere in ordine le cose. Capirle, comprenderle e redigerle, come il mio lavoro chiede. Forse mi sto fasciando la testa ma forse voi da Vice governatrice ne sapete qualcosa in più, che siete dentro da più tempo di Almarth. [Annuisce. Lui il vino che viene riversato, lo tende verso di lei in un muto brindisi, sorseggiandone un po'. Deve essere lucido per questo.]

EDAVE ( h - biblioteca) Sorride osservandolo attenta *Ma non vi ho mai detto che barington sia stata liberata dal governo di Avalon per dare rifugio alle razze oscure* e piegherebbe appena il capo sopra la spalla destra *Non credo nemmeno che alle razze oscure possa interessare di ciò che succede su Avalon sino a quando non si ripercuote qui* e scuoterebbe il capo osservandolo *Il Governatore qui governa perchè nessuno gli ha impedito di farlo. Il primo governatore libero, più o meno, dal caos fu Variniel, si autoproclamò e nessuno si oppose, semplicemente tutti lo accettarono, non usò nemmeno la forza per prendere il potere, semplicemente un giorno si è seduto sul trono e ha detto è mio* scoppierebbe a ridere *autorità centrali un questa epoca storica sono difficili da comprendere e anche da considerare (//anacronistiche dice la player off), semplicemente qualcuno comanda un pezzo di terra sino a quando altro non decidono di comandarlo al suo posto* e poserebbe i gomiti sulle ginocchia *non siamo in democrazia, non siamo un governo elettivo, Variniel lasciò a Gildor che ha lasciato a Almarth e quando Almarth non vorrà più la carica la lascerà a chi reputerà degno salvo che non muoia prima e quindi la sua carica venga presa dal suo uccisore e tale concetto non è di difficile comprensione, il governo comanda perchè tutti gli concedono di comandare e sarà così sino a quando qualcuno con abbastanza forza non deciderà di non concordare e di reagire* si rialzerebbe, le spalle appena si scuotono mentre continua ad osservarlo *L'ultima regina caotica si chiamava Jhane e a spiccarle la testa dal collo è stato un suo adepto del caos, prima di lei era re Valamarthm caotico e ductor del caos a sua volta e via a ritroso nel tempo* un attimo di silenzio per concludere *Mio caro Goffredo Barrington non è Avalon, non vi è una Dea che dice cosa fare o cosa non fare, chi comanda o chi non comanda, vince il più prepotente, il più stupido o forse il più scaltro* rimarrebbe poi a lungo in silenzio meditando sulle sue parole *Governo non significa necessariamente razze oscure, potrebbero farvi parte come no, non lo possiamo sapere se non credo che sarebbe di interesse di alcun saperlo* e sarebbero i toni della persuasione quelli che ora danzano sulle corde della sua voce, quella parole dolci come il miele che non possono non essere ascoltate e comprese, quella espressione del volto convincente, la posa del corpo, il movimento delle mani che accompagna a ciò che lei vuole che lui creda (persuadere 3) *Vi è tutto chiaro? Il mio tempo per voi sta per terminare*.

GHEOF -Biblioteca- Ascolta tutto. Ascolta ogni cosa e quelle parole le scrive senza darsi un momento di tregua. Non vuole perdersi un appunto. Non risponde a quello che lei ha detto o non detto, semplicemente scrive. Quando lei conclude quanto detto e confessa che il tempo sta per terminare alza lo sguardo su di lei chiudendo il taccuino. Lentamente, con calma. Lo infila dentro la sua scarsella e con un piccolo pezzo di stoffa comincia a ripulire il pennino. Va a fissarla. Fa una lunga pausa restando serio in volto.] A giudicare dalla confusione delle cariche, che v'assicuro in Italia e soprattutto a Roma sono estremamente rispettate dietro nomi ben precisi nonostante avvengano dietro le più indecenti porcherie, posso confermare che Barrington è l'apoteosi del Caos, degna figlia. Che ora ci siano burattini e dietro abili burattinai è tutto da vedere. La gente in fin dei conti vuole la storia degli eventi, le figure chiave, il caos e Kubren. Se vi dicessi che mi è tutto chiaro sarei un bugiardo. Mi è leggermente più chiaro. Ma sono abilissimo a rendermi la vita oscura ed ingarbugliata con le mie idee. Io, se avrete la pazienza, verrò a bussare nuovamente alla vostra porta. Ho molti elementi e tanta carne al fuoco da smaltire. Renderò a Voi e al Governo l'opera che desiderate, come la desiderate. [Si alza dalla poltrona riponendo il pennino dentro e sfilando le lenti da vista, che posa dentro la tasca dei pantaloni. Strizza un attimo gli occhi.] Ho compreso, in ogni caso. [La indica, con il mento.] E riguardo le ultime è chiaro. Davvero chiaro. [Accenna un sorriso, tenendole la mano.] Il tempo che stringeva adesso sarà concluso del tutto. Quando verrò cercherò di farlo avvertendovi nuovamente preventivamente. Ho bisogno del vostro prezioso aiuto. [Annuisce. La guarda da in piedi, davanti alla poltrona. Il braccio teso verso di lei.]

EDAVE ( h biblioteca) Si alza insieme a lui, la sua mano si tende a stringere la sua *Queste sono idee di Almarth non mie e se proprio lo volete sapere io non concordo su come governa e mi sono già premurata di farglielo notare, non è ben chiaro al nostro governatore che noi siamo a Barrington e non sull'isola della Dea e vi sono molte delle sue idee che io reputo frivole, inutili e di certo non adatte a questa cittadina e come ho già avuto modo di riferire a lui stesso in un nostro incontro, se non sarò soddisfatta esprimerò il mio scontento in modo molto forte e se non trovassi riscontro potrei anche decidere che il caos potrebbe prendere il suo posto o che la sua vita sia durata anche troppo* sorride freddamente ora mentre lo osserva *ma queste sono parole per voi caro Goffredo che non riporterete nella vostra opera salvo che non desideriate vedere la vostra testa a fianco a quella di Almarth* lentamente una mano si poserebbe sulla sua schiena sospingendolo alla porta *avere tutto chiaro a Barrington non è mai possibile e mai lo sarà, delineare i contorni, ecco il vostro scopo ma ricordatevi le mie parole, mai ficcare il naso dove non dovete o finirete a fare compagni alla De Morlock nelle nostre celle o che ne so in fondo al lago a dar da mangiare ai pesci* lo carezzerebbe con delicatezza fra le scapole *tornate pure quando volete, ci sono molte altre cose che potreste sapere, trovate le giuste domande e avrete le giuste risposte, fate le domande sbagliate e non avrete tempo di pensare all'errore* e gli aprirebbe la porta con un cenno di congedo salutandolo con un occhio alla dea luna.

GHEOF -Biblioteca- La mano stringe quella di lei. Socchiude gli occhi guardandola. Inspira ed espira profondamente restando in silenzio. Ascolta le ultime sue. Lo fa in religioso silenzio. Le lascia lentamente la mano quando comincia a parlare di Almarth e del suo modo di governare e sul fatto che a lei non piaccia. Reclina il capo anche dall'altra parte. Alza un angolo della bocca in quello che è in realtà un sorriso a mezz'asta, che non è divertito per nulla. Piuttosto pare un sorriso di conferma. Conferma a cosa? Al mondo. A questo mondo che è corrotto. Questo, come quello suo dopotutto. Scuote lentamente il capo ma per ora non dice nulla a riguardo. Solo ora. Perchè sa benissimo quanto sia bene, in certi casi, ascoltare e rimuginare piuttosto che parlare. Lui conosce molto bene Almarth. Ed è grazie al suo pronto lavoro che ha avuto e sta avendo la sua torre campanaria.] Sono molto curioso di sapere quali siano le vostre idee a riguardo del governo. I propositi di Almarth rispecchiavano in parte anche quelli di Gildor, la cultura che non è cosa frivola sebbene non ci sia solo questo. Il mantenere l'equilibrio tra Barrington ed Avalon. Ummh. Sarei curioso. Io sono un ottimo ascoltatore, Edave. E non c’è bisogno che mi minacciate di morte per farmi entrare determinati concetti in testa, forse non sapete bene con chi avete a che fare. Non mi spaventa la morte e andare a cercarsela è da stupidi. Se mi è stato dato questo compito ed io l’ho preso, è solo per il bene di una cosa. Nè di Almarth, nè del Governo e neppure di Barrington. E’ per sapere. Per non vivere come uno stupido che abbocca a tutto perchè alla fine è così che si governa, lo sapete voi, lo so io. Nella mia religione l’ascetismo piuttosto che l’eremitismo viene praticato frequentemente. E c’è una ragione in questo. Questa vita è così piena di tentazioni e potere che si finisce per rimanerci incastrati, insozzati. [pausa dovuta. Serra le mandibole. La carezza di Edave resta dietro la sua schiena, collosa quasi. Lui chiude semplicemente gli occhi e prima di salutarla mormora semplicemente.] Almarth diverrà marito di Dodaiux, la vostra cara amica. Magari ci vedremo al matrimonio, Edave. Buonanotte. [Si allontana così definitivamente. Bentornato a casa, Goffredo.]
==leia==
00mercoledì 9 dicembre 2015 13:52
Gdr approvato
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