Crisi Alitalia

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lordtiranus
00giovedì 13 settembre 2007 11:13
Copio questa notizia dal sito dell'Ansa:

RYANAIR: 1 MILIARDO DI DOLLARI PER MALPENSA E ORIO


Un miliardo di dollari per Malpensa ed Orio al Serio con 80 nuove rotte e 18 nuovi aerei B737 entro il 2012. Questa e' l'offerta che Ryanair presentera' domani a Sea in un incontro ''molto spartano'' che si terra' a Dublino. E' quanto ha anticipato il portavoce ufficiale della compagnia in un incontro a Milano.

L'operazione è stata presentata dal portavoce Peter Sherrard, che ha definito quello di Ryanair per Malpensa "un vero manifesto". Nel dettaglio, la società prevede per quanto riguarda l'hub di Malpensa che "non ha mai potuto sviluppare le proprie potenzialità perché per anni ha scommesso sul cavallo sbagliato, Alitalia, che applica tariffe troppo alte", la compagnia low-cost irlandese mette sul piatto da qui al 2010 "dodici B737, per un valore di 840 milioni di dollari". Vettori che consentiranno "l'apertura di 50 rotte internazionali a tariffe basse da Malpensa e l'apertura di dieci rotte nazionali collegando Milano al sud e alle isole". "A Sea - ha spiegato Sherrard - chiediamo però efficienza e prezzi molto più bassi".

Dopo aver però precisato che Ryanair "non ha come obiettivo quello dei voli intercontinentali", Sherrard ha spiegato però che "può garantire a Malpensa uno sviluppo dagli attuali 3 milioni a oltre 10 milioni di passeggeri". Secondo il portavoce ufficiale della compagnia "l'area metropolitana di Milano, che comprende anche province come Vercelli, Varese e Piacenza, è paragonabile per abitanti a Londra, che ha un bacino d'utenza di 7 milioni, ma che con i suoi aeroporti fa volare 18 milioni di passeggeri".

L'offerta di Ryanair, secondo il portavoce della compagnia, "può consentire a Malpensa di crescere ulteriormente, perché dove arriviamo noi è ormai provato che aumenta anche il traffico delle altre compagnie". In particolare Ryanair, ha aggiunto Sherrard, non è vero che "fa volare persone che hanno pochi soldi", ma consente "a tutti di volare di più e si rivolge non alle multinazionali, che non guardano al costo dei voli, ma a quella moltitudine di piccole e medie imprese che debbono controllare i costi e nello stesso tempo far viaggiare i propri collaboratori per sviluppare le relazioni internazionali e raggiungere nuovi accordi". Una struttura che, secondo Sherrard, "vede la Lombardia e l'Irlanda sullo stesso piano, anche da noi ci sono molte piccole e medie imprese che hanno grande necessità di viaggiare".

La compagnia prevede poi il raddoppio della presenza della nella base di Bergamo Orio al Serio, con 6 nuovi B737 entro il 2012, per un investimento di 280 milioni di dollari già deliberato. Il pacchetto "é già stato approvato ed è operativo" ha spiegato Sherrard.
Trammax
00giovedì 13 settembre 2007 14:14
Musica per le orecchie dei low-cost users....

Anche se non mi aspetto che a Malpensa gli spalanchino le porte così facilmente.....Alitalia & soci si dibatteranno non poco prima di mollare l'osso. [SM=g27994]
cliobini
00giovedì 13 settembre 2007 14:22

chiediamo però efficienza e prezzi molto più bassi

Più che altro dovranno fare i conti con questa richiesta...
euge1893
00giovedì 13 settembre 2007 19:37
Questa è una notizia bomba che potenzialmente può sconvolgere non solo le aspirazioni di Malpensa, ma tutto il panorama degli aeroporti minori (come il nostro).

Se FR si concentra a Malpensa oltre che a Bergamo, scordiamoci di avere in futuro collegamenti con questa compagnia, che avrà tutto l'interesse di spostare i suoi apparecchi a Malpensa e "costringere" i potenziali passeggeri point to point residenti nel raggio di 150-200 Km ad andare nel varesotto per imbarcarsi per le loro destinazioni.

Chi dovrà maggiormente preoccuparsi, a mio parere, è Caselle, che di colpo si vedrebbero ridotti da una quasi base di FR (con gli enti locali disposti a sborsare un bel gruzzolo a questo scopo - nulla a che vedere con la miseria buttata sul piatto, propagandisticamente, da Burlando per ottenere l'elemosina di un voletto low cost per qualche destinazione improbabile) ad essere l'aeroporto a più grave rischio di cannibalizzazione del Nord Ovest.
GIANNUNZIO
00venerdì 14 settembre 2007 08:44
Re:
euge1893, 13/09/2007 19.37:

Questa è una notizia bomba che potenzialmente può sconvolgere non solo le aspirazioni di Malpensa, ma tutto il panorama degli aeroporti minori (come il nostro).


Chi dovrà maggiormente preoccuparsi, a mio parere, è Caselle, che di colpo si vedrebbero ridotti da una quasi base di FR (con gli enti locali disposti a sborsare un bel gruzzolo a questo scopo - nulla a che vedere con la miseria buttata sul piatto, propagandisticamente, da Burlando per ottenere l'elemosina di un voletto low cost per qualche destinazione improbabile) ad essere l'aeroporto a più grave rischio di cannibalizzazione del Nord Ovest.






per Torino Caselle si apre la stagione dei voli con gli Stati Uniti sì perchè tra poco ci sarà la liberalizzazione dei voli con quel paese e Caselle si sta già muovendo, così anche Cuneo si muove.

Poi tutta questa partecipazione del nord per MXP non la vedo proprio mi sembra che la Lombardia è rimasta isolata.

GOA? non la vedo inclusa nel giro di MXP di conseguenza può giocarsi un suo ruolo indipendente.

Concludendo credo che per MXP non ci sia un futuro di hub il suo futuro? un buon aeroporto regionale con qualche collegamento intercontinentale...

Genovacity
00mercoledì 10 ottobre 2007 17:30
non saprei che dire a riguardo.
Da una parte se malpensa fa una brutta fine, bisogna dirlo, sarebbe proprio un gran peccato. A mxp si è passati da una situazione esagerata di voli per ogni angolo del globo (che magari si potevano evitare e che avrebbe ridotto tanti disservizi e problemi, es: per il bagagli in transito mxp è un disastro) ad una situazione dove si rischia di essere catapultati in una realtà drasticamente inferiore, e non sarebbe giusto, soprattutto per gli impiegati sea.
Per quanto riguarda Goa invece, si potrà anche giocare un suo ruolo indipendente ma resta il fatto, e si parla di fatti certi e non di ipotesi, che più volte in passato Goa è stata penalizzata per favorire malpensa, a detta dell'ex presidente Raimondo che a più riprese ha ribadito le intenzioni (e non le mancanti opportunità) di lasciare che GOA oscillasse tra il milione di passeggeri e non di più. Qualche anno fa addirittura c'è stata una clamorosa (e significativa) intervista col secolo xix (mi pare) dove veniva chesta all'ex presidente un'opinione sul Cristoforo Colombo ed il suo presunto rilancio (che non è mai avvenuto), e paradossalmente dopo un paio di considerazioni trite e ritrite sul colombo e qualche accenno al mondo delle crociere, l'intervista è poi stata tutta concentrata sulle grandi potenzialità di malpensa 2000. Tirando le somme non sono sicuro che oggi, davanti ad una crisi senza precedenti per malpensa, si farebbero scelte politico-economiche diverse. E se ryanair davvero ci mette una base non riesco nemmeno ad immaginare a quante destinazioni potrebbe aggiungere da li.... magari con più frequenze quotidiane e relative tariffe stracciate, penalizzando l'unico collegamento quotidiano (almeno si spera) di fr tra genova e londra.
titoit
00mercoledì 27 febbraio 2008 22:08
Novità sulla questione Malpensa.

Anche i commercianti “scioperano” per Malpensa: il presidente della Lombardia Roberto Formigoni ha infatti annunciato oggi, 20 febbraio 2008, che il 29 febbraio i negozi chiuderanno simbolicamente per alcuni minuti le saracinesche, seguendo il motto “Malpensa deve vivere”.

«Mi hanno annunciato questa manifestazione le associazioni dei commercianti delle province di Varese e di Milano - ha detto - e anche i tassisti sostengono l'idea della moratoria, ho notizie che stiano organizzando una manifestazione di protesta».

E infatti: “Per l’Italia. Sì a Malpensa, facciamo volare la Lombardia”: sarà la locandina distribuita in tutti gli esercizi commerciali di Milano, dell’asse del Sempione (Rho e Legnano) e di tutta la provincia di Varese, a manifestare l’appoggio del terziario lombardo all’impegno della Regione in difesa dell’hub di Malpensa.
La locandina sarà inviata assieme ad una lettera a firma congiunta del presidente di Confcommercio Lombardia Carlo Sangalli e del presidente della Regione Roberto Formigoni, e si aggiungerà al fermo previsto per le 12 di quello stesso giorno.

L’iniziativa di Confcommercio Lombardia si svolgerà il 29 febbraio in collaborazione con l’Unione del Commercio di Milano (e le Ascom territoriali di Rho e Legnano) e l’Uniascom di Varese (con le associazioni aderenti di Varese, Busto Arsizio, Gallarate, Saronno e Luino). Perchè: “Bisogna saper distinguere fra il destino di Alitalia e quello di Malpensa – ha dichiarato Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio Lombardia – Malpensa è interesse del Paese, un patrimonio di tutti e non solo di qualche area del Paese. Così, occorre arrivare ad una moratoria per mantenere le tratte che ci sono”.
www3.varesenews.it/lombardia/articolo.php?id=92094

A me sembra che la questione, come sempre avviene in Italia, sia strumentalizzata dal punto di vista politico.
Insomma, al Nord hanno creato una miriade di aeroporti: Malpensa, Linate, Orio al Serio, Brescia, Verona, eccc. e pensano di mantenerseli tutti e soprattutto tutti a carico della compagnia di bandiera?
E poi questi sono gli stessi che sbandierano ai 4 venti che Alitalia è giusto che fallisca?
Personalmente a Milano Malpensa non mi sono mai trovato bene: collegamenti ferroviari e di autobus difficilissimi (al contrario di quello che avviene in tutti gli hubs d'Europa), un aeroporto a misura di auto.
E in più difficoltà nella gestione bagagli, servizi carenti,ecc.
Comunque è evidente che non possiamo permetterci due hub, non siamo la Germania o la GB.


euge1893
00giovedì 28 febbraio 2008 09:01
La Gran Bretagna ha come "vero" hub soltanto Heathrow. Gatwick ha molti collegamenti, anche intercontinentali, ma non è certo paragonabile all'aeroporto principale di Londra o, per fare altri esempi, a Francoforte, Madrid o Parigi CDG.

Il problema di Malpensa è che oggi come oggi non è l'aeroporto di riferimento del Nord (neppure del Nord Ovest), ma solo della Lombardia e neppure di tutta. Le ragioni stanno nella poco felice ubicazione dello scalo ma soprattutto nella carenza di collegamenti VELOCI (non il trenino da Milano, per intenderci) con le maggiori città del Nord, oltre alla mancata chiusura di Linate, forse la ragione più importante della debolezza dello scalo varesotto.

I politici lombardi stanno strumentalizzando un problema che essi stessi avrebbero dovuto e potuto risolvere a suo tempo.

ATTENZIONE: sulle ripercussioni fra il ridimensionamento di Malpensa e l'aeroporto Colombo di Genova, è aperta una discussione nella sezione dedicata allo scalo di Sestri Ponente.

In questa discussione, invece, si tratta del futuro di Malpensa, eventualmente in relazione con la domanda espressa dal Nord Italia.
cliobini
00giovedì 28 febbraio 2008 09:33
Forse finchè tutte le cittadine di provincia vorranno avere il loro aeroportucolo con collegamenti interplanetari non potranno essere creati uno o due veri hub nazionali...
euge1893
00giovedì 28 febbraio 2008 15:17
Credo che il problema di Malpensa non sia la presenza di tanti aeroporti attorno a lei (mica poi tanti per un'area così popolata) ma il fatto di non riuscire ad attrarre una domanda fra le più cospicue in Europa che oggi è assorbita dai (veri) hubs i quali sono tutti, tranne Fiumicino, all'estero.

Le prove sono i feeder per Parigi CDG, Madrid, Francoforte, Monaco.

Mentre volavo a Bristol (via CDG) Sabato scorso guardavo nella rivista aziendale la mappa dei collegamenti AF: la concentrazione della compagnia francese nel Nord è impressionante. E quelli sono in gran parte voli che alimentano l'enorme aeroporto di Roissy
cliobini
00giovedì 28 febbraio 2008 15:33
Re:
euge1893, 28/02/2008 15.17:

Credo che il problema di Malpensa non sia la presenza di tanti aeroporti attorno a lei

Il problema non sono i tanti aeroporti, ma la pretesa che ognuno abbia dei collegamenti diretti con tutte le parti del mondo.

Il concetto hub&spoke - che consente la crescita degli hub internazionali - è quello di creare dei collegamenti feeder che dai piccoli aeroporti giungono agli hub, da cui si interscambia per voli internazionali o intercontinentali. Se però l'aeroporto di Albenga pretende di avere un collegamento con Honolulu (e lo ottiene) ecco che ci sono risorse umane ed impiantistiche che vengono sprecate su questi collegamenti e non incentrate sulle rotte principali.

Poi ci può anche stare che gli aeroporti di media grandezza e che funzionano, possono avere anche collegamenti dedicati


ralco
00venerdì 29 febbraio 2008 17:30
Le ipotesi sulle quali fu concepita Malpensa avevano una loro logica ed erano corrette, visto che circa 2/3 del traffico di lungo e medio raggio nazionale si origina nel nord italia.

Perchè è fallita? Secondo me questi i principali motivi:
1) Linate: doveva essere destinato al solo shuttle con Roma (impedendo un comodo feeding all compagnie straniere), ma poi non se ne fece più nula e BA, aF, Lufthansa ecc continuano a catturare passeggeri da Milano su Linate;
2) Collegamenti via terra : Non si può aprire uno hub internazionale, già di per sè scomodo per i Milanesi, e non dotarlo di adeguate infrastrutture di collegamento, ancora oggi inadeguate;
3)Interessi Romani: Alitalia è di Roma, il suo personale è in larga misura residente a Roma e non ci pensa proprio a trasferirsi ( facile vedere in sala imbarchi nazionali di Malpensa interi equipaggi che, reduci da voli intercontinetali, tornano a casa, ovviamente a costi della azienda). Inoltre ciò che Malpensa prende lo toglie a Fiumicino, con logiche e prevedibili iniziative ostative nella Capitale.
Andrebbe aggiunto oggi che l'alleanza ( o vendita) ad Air France, ma sarebbe stato lo stesso anche con Lufthansa, rende per loro superfluo un ulteriore hub, troppo vicino ai loro.
ralco
00lunedì 10 marzo 2008 21:18
Riporto dal notiziario ANSA sul web:

2008-03-10 20:44
AIR FRANCE: OFFERTA IL 14/3, ALITALIA RESTA COMPAGNIA DI BANDIERA
ROMA - Il cda di Air France-Klm ha autorizzato la compagnia a presentare il 14 marzo una offerta per l'acquisizione di Alitalia. Offerta soggetta a condizioni sospensive: tra queste l'accordo con i sindacati. Lo comunica la compagnia franco-olandese con una nota. Alitalia, garantisce Air France, "resterà una compagnia di bandiera". Il comunicato diffuso dal gruppo franco-olandese conferma che "il consiglio di amministrazione di Air France-Klm, tenutosi in data odierna 10 marzo 2008, ha autorizzato la società a presentare il 14 marzo 2008 un'offerta su Alitalia vincolata ad alcune condizioni sospensive tra cui in particolare il consenso dei sindacati". La nota sottolinea che "con l'ingresso di Alitalia nel gruppo Air France-Klm, quest'ultimo vuole rafforzare la propria posizione di leader europeo consentendo in questo modo alla compagnia italiana di riconquistare il suo ruolo di leader nazionale".

Commento: la parte in grassetto sembra ampiamente indicativa del ruolo che AF-KLM intendono lasciare ad Alitalia, giusto per coloro che negavano il fatto che si ridurrà a vettore regionale..
titoit
00martedì 29 aprile 2008 14:11
Ecco qua!
www.corriere.it/politica/08_aprile_29/berlusconi_letta_sottosegretario_656ffe48-15c2-11dd-acde-00144f02aa...

Ditemi che è uno scherzo oppure che sto sognando, anzi che sto facendo un incubo.

La compagnia aerea più indebitata del mondo occidentale viene acquistata dalla compagnia ferroviaria statale più indebitata del mondo che non sa neppure far funzionare i treni e figuriamoci gli aerei!!!
Meraviglioso!!!
E che l’Europa non osi mettersi di mezzo, capito???????? [SM=g27996] [SM=g27996]
ralco
00martedì 29 aprile 2008 20:20
Ennesima sparata..nulla di serio.

Però tocca ammettere che peggio di così la trattativa con Air France era difficile condurla..
euge1893
00martedì 29 aprile 2008 20:43
mmmmmmm.... fuffa fuffa. Vediamo se spunta qualcuno (ne dubito)
giambo64
00martedì 29 aprile 2008 21:50
Incredibile, Berlusconi comunista!!! Ora mi aspetto che trasformi la Fininvest in coop e cominci a mangiare bambini!
[SM=x1406605]
ralco
00venerdì 7 novembre 2008 13:02
Da ANSA - Sito web

2008-11-07 12:30
ALITALIA: PILOTI AVVIANO SCIOPERO BIANCO
ROMA - I piloti di Anpac e Up hanno avviato da questa mattina uno 'sciopero bianco' applicando "in modo fiscale" le regole relative ai controlli che precedono il volo rallentando quindi le operazioni. A quanto si apprende, i vertici delle due associazioni dei piloti, al centro equipaggi di Fiumicino invitano i colleghi ad applicare alla lettera tutte le procedure. Sempre secondo quanto si è appreso, ieri questo invito era stato rivolto agli iscritti attraverso sms. Al momento, comunque, i voli dallo scalo romano vengono effettuati regolarmente e non viene segnalata alcuna conseguenza sull'operativo.


C'è di bello che queste categorie sanno sempre trovare il modo di danneggiare il datore di lavoro ed i cittadini senza rimetterci un euro.. ricordate i "malati immaginari" contemporanei senza preaavviso?

E poi lamentano di sentirsi isolati..

Eh cavolo, almeno un po' di dignità nelle lotte sindacali.. [SM=g27996]
lordtiranus
00martedì 15 ottobre 2013 09:38
Dopo quasi 5 anni siamo di nuovo a parlare di Alitalia.
Il Caimano e i suoi capitani coraggiosi dopo che hanno spolpato tutto lo spolpabile evidentemente non hanno più nulla da mangiarsi, e riecco le cordate estere, il protezionismo, persino le Poste che vogliono comprarsi sto cesso di Alitalia.

E l'UE che ci bacchetta perché questi mastrussi non si possono fare.
Un'altra porcata del amico del Paese B. che ha avuto persino il culo di una barcata di morti per far dimenticare, per l'ennesima volta, i suoi eterni guai con la legge.
Ma intanto a lui non gli si chiede mai il conto di niente, figuriamoci.
titoit
00martedì 15 ottobre 2013 10:17
Sì la cosa incredibile è proprio il fatto che almeno ci fosse qualcuno che glielo mena o che gli fa pesare quella decisione disastrosa per le casse pubbliche…..no figuriamoci, ci sono le larghe intese [SM=g27993] .

Qualche considerazione su Alitalia.
1. E’ un aiuto di Stato. Le Poste sono finanziate quasi interamente dalla Cassa Depositi e Prestiti e dunque se iniettano capitale in Alitalia significa che direttamente o indirettamente è lo Stato che interviene per un’impresa. Di conseguenza è contrario al diritto comunitario e l’Italia si può beccare un’ulteriore sanzione economica e l’operazione può saltare.

2. Perché queste levate di scudi contro gli stranieri in settori (trasporto aereo e telecomunicazioni) già così globalizzati? Secondo me la spiegazione sta nel fatto che queste imprese sono utilizzate come una centrale di smistamento per poltrone, affari e inciuci di tipo sindacale e governativo.
Se Alitalia o Telecom vengono venduti agli stranieri, il management con cui trattare le relazioni aziendali non sono più riconducibili ai soliti rituali sindacali (che in Italia valgono con il datore di lavoro tanto privato quanto pubblico) e, soprattutto, alla mediazione ministeriale. E naturalmente il Sindacato perde potere, tessere e poltrone.
Non è forse in grande quello che è accaduto a Genova con Transdev, cacciata dalla Vincenzi, ma dietro specifico mandato sindacale e partitico? [SM=x1177057] [SM=x1177057]
lordtiranus
00martedì 15 ottobre 2013 10:28
A sentire tanti di voi sto sindacato sembra essere l'unico male della Terra. Nel 2008 B. e company ha fatto questo per il sindacato e le sue tessere? Ma dai, siamo seri.

Ovvio che io sindacato se mi sento prudere il naso che domani con i nuovi cappelli stranieri devo cacciare metà degli impiegati qualche domanda me la faccio, o no?
Ma forse anche la "sinistra" ormai vede l'aiuto, la protezione dei più deboli come una fastidiosa palla al piede di cui liberarsi al più presto.
titoit
00martedì 15 ottobre 2013 11:39
No, Berlusconi ha fatto i suoi comodi e i suoi sodali pure. Ma a questo meccanismo sono pienamente funzionali i sindacati e i partiti. Spiegami perché, altrimenti, questi soggetti sono i primi a insorgere quando ci sono privatizzazioni vere o possibili acquisizioni straniere?
Il consociativismo all’italiana è un dato di fatto, non sono invenzioni, era un modo di gestire le grandi imprese e gli enti pubblici che andava bene in periodi di vacche grasse….ora no!!!!

Il fatto è che la nostra classe dirigente non conosce altro modello.
giambo64
00martedì 15 ottobre 2013 12:43
Nel 2008 il governo di CSX aveva raggiunto un accordo con Air France per la cessione e il salvataggio di Alitalia. I sindacati erano contrari e ci furono svariati scioperi, anche riportati su questa discussione.
Con il ritorno al governo della destra, Berlusconi disse che non si poteva cedere all'estero la compagnia, per cui si intraprese la strada che ci ha portato alla situazione odierna.
Non ci furono scioperi contro Berlusconi.
Se permetti, io dico che i sindacati sono responsabili tanto quanto Silvio.
lordtiranus
00martedì 15 ottobre 2013 13:45
La vera notizia qui è che 5 anni fa il PD faceva scelte diverse da B.
Le larghe intese non erano ancora mature, ai tempi.
[SM=x1177057]

Maledetti sindacalisti, sempre a rompere i coglioni.
Tra un po' qualcuno dirà che facevano bene quelli che gli rompevano il muso o li gambizzavano.
giambo64
00martedì 15 ottobre 2013 23:11
Guarda che stai sbagliando.
Io ho sempre difeso il sindacato, tant'è vero che sono regolarmente tesserato della CGIL da sempre.
Il sindacato è indispensabile, ma soprattutto nei posti pubblici o nei parastatali ha assunto connotazioni completamente diverse da quelle che dovrebbe avere.
Il compito del sindacato è difendere i lavoratori e il lavoro, non tutelare le carriere dei raccomandati e tantomeno prendere le parti dei lavativi.
In Alitalia, come in molte altre parti, non si sono tutelati nè lavoro nè lavoratori, si sono difesi privilegi e interessi che hanno portato l'azienda al fallimento.
Criticavo allora, a maggior ragione critico oggi.
titoit
00mercoledì 16 ottobre 2013 09:09
Sottoscrivo e quoto completamente le parole di giambo.
Nelle aziende pubbliche, ma anche in quelle private di grandi dimensioni, spesso il ruolo e la funzione del sindacato è degenerata: è uno strumento di consenso e di carriera. L’esempio più eclatante è l’Ing. Moretti, già delegato CGIL e ora presidente del Gruppo FS.

Invece, ci sono tantissime realtà in cui il sindacato è utilissimo, come in imprese piccole o medie, specie nelle telecomunicazioni o nei servizi. Ho sentito dei racconti incredibili di queste realtà e lì i sindacalisti sono davvero ammirevoli.
Trammax
00mercoledì 16 ottobre 2013 13:51
Appunto ragazzi.

A parte che a parlare genericamente di sindacato si mette sullo stesso piano gli irrinuncianbili e attivi nuclei del sindacalismo di base in situazioni scabrose (lavoro precario, call center, piccole attività) e le grandi centrali nazionali della triplice che sono ormai veri e propri centri di potere, starei molto attento a non cadere nel trappolone di quelli che vogliono far credere che Aliatlia è fallita a causa di piloti avidi e dipendenti sfaticati.
Anche Ryanair, che elude sfacciatamente gli obblighi fiscali e contributivi con l'iscrizione di comodo dei lavoratori delle basi italiane presso gli enti pervidenziali irlandesi, riceve finanziamenti a pioggia dalle amministrazioni pubbliche e detiene un enorme potere di ricatto, eppure pochi si scandalizzano di questo.

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