CONSIGLI PER L'IRAN

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INES TABUSSO
00mercoledì 31 agosto 2005 00:47

"Putin indugia, non ha ancora deciso se cedere alle pressioni di Teheran
che ambisce a una sua visita. «Io - racconta Berlusconi - l'ho incoraggiato
ad andare. Lo aspettano, meglio che vada. C'è la questione del nucleare,
ma, parliamoci chiaro, dalla centrale nucleare alla bomba atomica ce ne vuole»".




CORRIERE DELLA SERA
30 agosto 2005

Putin ribadisce l?appoggio alla candidatura tedesca. «Ma senza fretta, ci
vuole un ampio consenso»
La Russia delude l?Italia nella corsa per il seggio Onu
DAL NOSTRO INVIATO

SOCHI (Russia) - «Noi diamo enorme importanza ai rapporti con l'Italia» dice
il presidente russo Vladimir Putin che ospita nella sua dacia sul Mar Nero
Silvio Berlusconi. Dall'Italia Putin si aspetta «un appoggio per i rapporti
con la Nato» e una stretta collaborazione in vista della presidenza russa
del G8 nel 2006.
L'amico Vladimir, però, non è in grado di accontentare il Cavaliere sulla
questione del seggio all'Onu. L'Italia ci punta, ma non può contare sul voto
di Mosca. Il presidente russo ribadisce di aver promesso il suo appoggio
alla Germania. A un patto, però. Che un'ampia maggioranza sia favorevole.
E, comunque, «c'è tempo, nessuna fretta nella ricerca di una soluzione».

Berlusconi si consola dicendo che «tanto il consenso nei confronti della
Germania noi pensiamo che non ci sia». Mentre l'Italia avrebbe tutti i diritti,
perché «siamo il sesto contribuente delle Nazioni Unite, alle quali forniamo
40 mila uomini per le missioni internazionali». Ma a suo avviso nessuna riforma
dell'Onu è ragionevole «se scontenta troppi Paesi».
Sia Putin che Berlusconi considerano un importante passo avanti l'approvazione
della Costituzione in Iraq. «E' già una bella cosa» ritiene Putin. Berlusconi
l'ha letta e l'ha trovata «ottima, contiene tutti i principi necessari per
garantire un futuro di libertà».
I due leader sembrano invece avere idee diverse riguardo alla Palestina.
Putin ha ricevuto dai successori di Arafat una richiesta di armamenti e sarebbe
intenzionato a fornire 50 carri armati per cominciare. Berlusconi cerca di
dissuaderlo. Vero è che la Palestina «ha diritto a crearsi una propria difesa»
ma farle arrivare in blocco 50 blindati creerebbe seri problemi con l'America.
L'amico Bush non la prenderebbe per niente bene. Allora, propone il Cavaliere,
Mosca potrebbe per il momento limitarsi a mandare ai palestinesi mezzi civili.

Elargisce consigli anche riguardo al comportamento da tenere nei confronti
dell'Iran. Putin indugia, non ha ancora deciso se cedere alle pressioni di
Teheran che ambisce a una sua visita. «Io - racconta Berlusconi - l'ho incoraggiato
ad andare. Lo aspettano, meglio che vada. C'è la questione del nucleare,
ma, parliamoci chiaro, dalla centrale nucleare alla bomba atomica ce ne vuole».

Sul terrorismo piena identità di vedute. «La nostra politica in questo campo
- scandisce Putin - è assolutamente comune con l'Italia. Abbiamo posizioni
solide, rigorose verso i terroristi, tali che non si prestano a doppie interpretazioni».
E conclude con un grazie al nostro Paese per il «sostegno morale» manifestato
in seguito alla tragedia dei bambini massacrati nella scuola di Beslan.

Marco Nese




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