Batman Begins.

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ISKRA!
00giovedì 23 giugno 2005 02:13
Il nuovo film di Nolan (Insomnia, Memento) è il quinto del ciclo dell'uomo pipistrello.
Il primo funzionalmente.
In un epoca in cui il prequel va per la maggiore.

Non lo ho (ancora) visto...
Ma lo guarderò.
Per molti motivi... Sembra avere perso i tratti kitch che avevano reso terribili le ultime reincarnazioni del vigilante della DC.

Questo Batman oscuro e psichiatrico potrebbe interessarmi...
Vedremo...

Intanto ve lo consiglio per uno degli aforismi di presentazione:

Per vincere la PAURA
Bisogna divenire la PAURA...


Con un inizio così... non poteva non attrarmi...
eheheheh...



H.S. [SM=x584452]
ISKRA!
00giovedì 21 luglio 2005 20:03
Stasera...
vado a vederlo...
Tanto Piove... quindi non mi perdo una delle migliori sere d'Estate possibili...

[SM=x584431] [SM=x584458]

Tra poco, volenti o nolenti vi sorbirete la recensione...

[SM=x584481]
ISKRA!
00venerdì 22 luglio 2005 11:07
L'oscurità dentro la Paura.

I prequel sono i classici film che raramente lasciano il segno... Ma l'operazione di restaurazione cinematografica dell'uomo pipistrello doveva passare forzatamente da un riazzeramento della sfilata di orrori che è stata la produzione dei Batman pos-Burtoniani. Pellicola di 140 minuti a dimostrare una certa mania per il titanismo delle pellicole che non sembra venire meno, il film si snoda con un inizio un po' macchinoso delle "origini del pipistrello" che passano dirette per i famosi "sette anni in Tibet" per poi affontare il classico tema del villain di turno che pianifica la distruzione di Gotham.
Il regista di "Memento" si pone l'obbiettivo di approfondire l'intospezione dell'eroe della DC prima attraverso l'uso sapiente del flashback, dopo avvalendosi di dialoghi forse sovrabbondanti ma tutto sommato esplicativi... In fondo la componente introspettiva, assieme a qualche scena dall'atmosfera azzeccata, aiuta a divincolarsi almeno con la mente da una sceneggiatura che non convince, appare forzosa e priva di di una solidità portante.



Le implicazioni su temi come Terrorismo, Giustizia personale, ruolo del Vigilantes, sono importanti anche se incentrate su un modello americano di visione delle cose, risultando in parte ridondanti per uno spettatore europeo; non si può non sottolineare però come il regista scelga con forza di attualizzare la pellicola, mostrando il potere distruttivo del PANICO, ed il modo in cui la popolazione viene trasformata (dalla paura) in Zombie di memoria Romeriana, privi di intelletto e spinti ad una folle etero ed auto-aggressività è forse la critica sociale e politica più cocreta ed azzeccata.

Quello in cui il film riesce bene è mostrare la decadenza urbana e lo squilibrio e la fragilità che derivano dalla miseria, dai lutti, dalla disperazione. Una gotham che diventa la fucina dei vizi, del disvalore e si trova come contraltare una giustizia che vive la sua scissione tra vendetta e soppressione del nemico ed equilibrio e tensione verso una convenza inafferrabile come assunto.

L'atmosfera, mutuata con un certo gusto dalla cinematografia del thriller e dell'horror, ci mostra un batman notturno, che "caccia" nemici diventate prede, che colpisce nell'ombra, che diviene ricercato più della malavita stessa. Anche l'utilizzo del rogo come momento catartico ha una funzione di distruzione ed evoluzione che si trasforma in fine in rassicurazione ("la ricostruirò eguale, mattone su mattone") quasi che la purificazione possa sì essere distruttiva ma non possa prescindere dalla continuità, anche nell'immaginario. Sotto questo aspetto non si può che rilevare che la critica al sistema, pur presente, è rivolta non alle fondamenta ma solo ad alcune implicazioni, non a caso la famiglia Wayne, rappresentativa dello sforzo autenticamente positivo (filantropico in senso lato) costruisce la sua fortuna sul commercio di armi (di distruzione di massa) e su forniture militari, eppure questo non le impedisce di svolgere un ruolo realmente benefico nella percezione che il film vuole dare.



Attori sono in forma solo relativa, Christian Bale (il mandolino del Capitano Corelli), il cui volto forse non notissimo, permette di identificarsi meglio nel personaggio, riesce solo discretamente a trasmettere la tensione, mentre la raucedine vocale quando è sotto la maschera di grafite più che mettere tensione farebbe consigliare un buon logopedista; doppiaggio da rivedere. Katie Holmes (Wonder Boys) perde un occasione in più per mostrarci qualche espressione diversa dal solito e troppo ristretto repertorio, dimostrandosi in difficoltà in un ruolo "adulto" lei, abituata ad essere l'eterna adolescente (più o meno problematica). Godibili, Morgan Freeman e M. Caine che svolgono a pennello i ruoli di spalle designate.

Gli effetti speciali e la tecnologia sono un complemento di spettacolarità che supporta la pellicola nei momenti di azione e di farraginosità della sceneggiatura. L'uso che ne viene fatto è comunque sapiente nel permettere al film di indugiare, ad esempio, su un lungo e spettacolare inseguimento automobilistico che occupa diversi minuti senza alcuna funzione narrativa apparente.

Pellicola probabilmente per appassionati, opera minore per quel che riguarda Nolan, ma in grado almeno di riportare la figura di Batman lontano dal macchiettismo delle produzioni di fine anni '90 e di centrare, in qualche modo sul percorso introspettivo l'iter di edificazione di un eroe.

Voto complessivo:
6 e 1/2
La cosa Migliore: Scenografia e Location, effetti speciali.



Nota a Margine: Peccato non poter ancora vedere in salsa cinematografica Il ritorno del Cavaliere Oscuro fumetto di Frank Miller del 1986 che non si può dimenticare in quanto pietra angolare della storia del Nero eroe di Gotham.




Alla prossima...
[SM=x584452]
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