BEPPE GRILLO: SE IO VENGO QUI A PARLARE COL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO C'E' QUALCOSA CHE NON FUNZIONA

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INES TABUSSO
00giovedì 8 giugno 2006 19:58



CORRIERE DELLA SERA
8 giugno 2006
«I ministri sono co.co.co. La classe dirigente? Delle salme»
Grillo da Prodi: «È il nostro dipendente»
Incontro a Palazzo Chigi. Il comico genovese: «Gli ho presentato il programma. Se non lo rispetta lo licenziamo»


ROMA - «Gli ho portato la lettera di prelicenziamento. Lui è un dipendente, noi siamo i datori di lavoro». Così Beppe Grillo, lasciando Palazzo Chigi, racconta il colloquio avuto questa mattina con il presidente del Consiglio Romano Prodi. Il comico genovese, attraverso il suo blog, ha raccolto un milione e mezzo di firme (la formula usata è quella di «primarie dei cittadini») per una lettera (leggi il testo della "raccomandata" [1]) con la quale chiede al premier di realizzare quanto promesso. In caso contrario, «Prodi è passibile di licenziamento». «Ho chiesto a Prodi - racconta Grillo - di spiegare qual è il senso che hanno della modernità, che idea hanno. Se pensano che l'Italia debba diventare una piattaforma logistica dell'Europa. L'ho detto a mio figlio: preferirebbe emigrare». Il comico apre poi una riflessione sull'energia, ricordando che dal '92 il costo della bolletta prevede che il 7% vada per le fonti rinnovabili: «E oggi si spendono 30 miliardi di euro per gli inceneritori. Una balla, un incantesimo, sono finanziati da noi con i soldi che paghiamo sulle rinnovabili. Io sto facendo un giro nelle piazze contro gli inceneritori».

Grillo si lancia poi in uno dei suoi lunghi sermoni contro tutto e tutti, colpendo un po' dove capita: Paolo Scaroni («Non vi vergognate di avere gente come lui in posti strategici? Compra centrali nucleari a nome nostro in Slovacchia»); i giornalisti («Non vi vergognate di stare qui con i vostri microfonini che mettete sotto la bocca di chiunque esce?»); l'alta velocità («A cosa serve? A spostare una mozzarella a 300 all'ora?»); i parlamentari («Qui a fianco c'è Montecitorio e ci sono venti parlamentari condannati, che fanno le leggi, manco in Uzbekistan»). E visto che c'è, ci mette dentro anche se stesso: «Se io vengo qui a parlare con il presidente del Consiglio c'è qualcosa che non funziona». E dalla piccola folla che si è raggruppata attorno a lui, un signore piuttosto anziano risponde con una battuta: «Bravo, e allora che ci sei venuto a fare?».

Grillo racconta poi che Prodi ha preso atto delle sue richieste e ha promesso di consegnare la lettera a tutti i ministri. E non manca una battuta contro i membri dell'esecutivo: «Sono loro i veri co.co.co.». Alla fine anche uno sfogo contro la classe dirigente del Paese: «È gente di 60-70 anni che progetta il nostro futuro. Quale futuro devono progettare? Sono salme, serve un ricambio».





[1]
Roma, 8 giugno 2006

All’Onorevole Romano Prodi
Palazzo Chigi
Piazza Colonna 370, Roma

Per conoscenza:
ai lettori del blog www.beppegrillo.it
RACCOMANDATA A MANO
Protocollo n°1/06/BG


Ai sensi e per gli eletti delle disposizioni contenute nell’art. 7 della Legge
20/05/70 N°300 e di quelle contenute nel contratto collettivo del
Pubblico Impiego vigente La avvisiamo, quali datori di lavoro, della
procedura che adotteremo nel caso i Suoi Ministri non ottemperassero a
quanto promesso nei settori di competenza.
La informiamo che prima di dar corso ad eventuali provvedimenti (che
potrebbero arrivare al licenziamento) attenderemo di esaminare le
giustificazioni che Ella ci vorrà fornire entro 5 giorni dalla n/s richiesta,
dopodichè ci riserveremo di comunicarle le n/s decisioni attraverso il
blog www.beppegrillo.it.
Distinti Saluti
IL DATORE DI LAVORO



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