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00lunedì 19 agosto 2013 19:34
Prima di iniziare è meglio fare una piccola premessa:
come per gli altri miei avvistamenti, vi esporrò i fatti come li ho vissuti io ed essendo senza prove concrete, non vi chiedo di crederci. chiedo solo il rispetto, dato che questo evento mi ha causato molti problemi.
dunque è sabato 24 luglio del 2010; la città è semideserta, c'è chi è al mare, chi in montagna. chi è rimasto in città quella sera o è andato ad una cena cittadina, nel medioevale bastione della città, oppure è andato al concerto di Gianna Nannini su nella fortezza di Arezzo.
io ero rimasto a casa, quella sera, i miei erano partiti da poco per il mare.
erano le 22:47 quando mi squilla il telefono e un mio amico mi dice, guarda ci sono gli UFO in cielo! (ovviamente mi prendeva in giro, erano solo lanterne cinesi). mi fiondo in terrazza binocolo in mano e quello che mi trovo davanti non è uno spettacolo usuale.
nell'area a ovest della città, in corrispondenza del parco "pertini", il parco cittadino, vedo 18 luci arancioni, più 3 luci più grandi rosse. erano alte nel cielo, davvero alte, a circa 250 - 300 m da terra. chiedo al mio amico dove avevano lanciato le lanterne e lui mi dice che le avevano lanciate esattamente da dove sono loro, un bastione situato a est rispetto al parco. inoltre c'è un po' di vento che tira da sud ovest quindi le lanterne si erano spostate dal punto di lancio; quindi non era possibile che fossero le lanterne.. o forse no..
Dopo averle individuate tornai a vedere le altre luci, che al contrario delle lanterne erano sempre lì, ferme nel cielo, come se fossero incollate alla volta celeste. e allora intuii di cosa si trattava. certo credevo e credo agli UFO, ma mi pareva impossibile, una cosa del genere. tremavo come una foglia. avevo le mani che stringevano così saldamente la ringhiera della terrazza, che mi erano diventate completamente bianche. cercai di calmarmi, ma era quasi impossibile, dovevo ragionare a mente lucida, ma il cuore batteva così forte che sembrava uscirmi dal petto. a fatica ripresi il binocolo in mano e iniziai a guardare meglio. erano oggetti semi piatti di forma ovoidale, e sopra di loro vi era un oggetto più grosso con tre luci rosse sempre di forma ovoidale che girava su se stesso come se avesse un perno che lo teneva fermo. non sapevo che fare. ripresi il telefono in mano e richiamai il mio amico chiedendogli se anche lui li vedeva. mi disse che da dove era lui, la visibilità era limitata, ma avrebbe cercato di spostarsi e mi avrebbe richiamato.
continuavo a ripetermi che era impossibile, che stavo sognando. mi davo pizzichi e ripetevo "non è un sogno". era già 5 minuti che quello spettacolo andava avanti, o almeno era da 5 minuti che li stavo guardando io. poi le luci iniziarono a scomparire, a 3 a 3 improvvisamente, scomparendo di colpo, come se ci fosse un interrutore che li spengeva. decisi allora di cercare una macchina fotografica e fare foto, quando tornai era rimasto solo l'oggetto più grosso a luci rosse, cercai di fare una foto ma improvvisamente anche l'ultimo trio di luci sparì. infilai subito le scarpe e uscì di casa immediatamente cercando di recarmi nel luogo del mio presunto avvistamento. erano le 23:10 circa quando raggiunsi il parco, ma insolitamente ad ogni entrata del parco c'era una pattuglia di carabinieri o polizia e un paio di volanti continuavano a girare intorno al parco. allora decisi di cambiare strategia. iniziai a suonare i campanelli casa per casa nei dintorni del parco, chiedendo se nessuno avesse visto niente. nonostante rischiassi denunce a cadere per schiamazzi notturni, non ricevetti nessuna risposta da nessuno. allora iniziai a fermare i passanti che gironzolavano li attorno (cosa che poco dopo avrei scoperto scoperto essere uno degli errori più grossi che avessi potuto commettere), ma anche con loro un buco nell'acqua, ma continuai così fino alle 01:40 continuando nel frattempo a riflettere su cosa avessi visto e cercando di trovare risposte logiche e razionali. alle 23:30 mi richiamò il mio amico dicendo che aveva visto solo le 3 luci rosse spegnersi. alle 01:40 chiamai la mia collega di ricerche e le raccontai tutto, mi disse per prima cosa di calmarmi e smettere di fare domande a destra e a manca, poi di raggiungere il mio amico e farmi raccontare per bene quello che LUI aveva visto, così da evitare eventuali errori. chiamai allora fabio (questo mio amico), e gli dissi di aspettarmi ad un dato parcheggio, così mi diressi lì ragionando su tutto quello che avevo visto. ero in via delle fontanelle, una di quelle tipiche viuzze antiche strette e buie, quando da dietro mi si avvicina un uomo, carnagione mediterranea, capelli corti, con jeans scuri e camicia bianca righe blu, sui 35 anni. senza neanche guardarmi mi dice "sei tu che fai tutte quelle domande in giro? bene, tu stasera non hai visto niente!" e se ne andò così come era arrivato.
si lo so, detta così fa tanto alla pinguini di madagascar, ma vi assicuro che in quel momento mi si gelò il sangue nelle vene. arrivai dal mio amico, bianco come un morto e quando mi chiese spiegazioni, gli raccontai tutto. non ci credeva. chiamai mio padre, gli raccontai tutto e lui mi diede un numero di un suo grandissimo amico e compagno di banco ai tempi delle medie e del liceo, un generale in pensione dell'esercito. mi disse di chiamarlo. lo chiamai e gli spiegai la situazione, ciò che avevo visto, delle mie domande, la mia visita inaspettata. mi disse solo di andare a casa e di aspettarlo l'indomani. così feci, ma arrivato a casa scoppiai a piangere. non avevo la più pallida idea di come affrontare la situazione. alle 04:00 ricevetti la telefonata di un certo mauro (l'uomo che stavo cercando di convincere a farmi avere la foto di quella sera, prima di scrivere di questo avvenimento qui sul forum), amico della mia compagna di ricerche, dicendomi di avere una foto di quella sera ma di aver ricevuto una spiacevole visita che gli chiedeva di distruggere le foto in questione. io gli risposi che era meglio se dava retta a quell'uomo. piangevo ero terrorizzato..
lui ne salvò una sola, ma ancora la custodisce gelosamente e non la vuole mostrare in giro
la mattina dopo gli avvistamenti, ero distrutto, impaurito. per la prima volta in vita mia avevo paura a stare da solo. erano le 07:30 circa quando suonò il campanello. era R. M. questo militare di cui mio padre si fidava ciecamente. mi spiegò la situazione senza entrare nei particolari. mi disse di evitare di raccontare in giro questa cosa (almeno per un po' di tempo), di cancellare foto e video se ne avessi avute e di stare tranquillo. mi disse che avrei avuto telefoni e computer sotto sorveglianza per un po' di tempo e di restare calmo. aveva fatto un po' di telefonate, che mi assicuravano la tranquillità.
so che mio padre deve molto a questo suo amico, per avermi tirato fuori da questo casino e anche io non lo ringrazierò mai abbastanza.
dopo un paio di giorni incontrai la mia amica e le raccontai tutto per filo e per segno, così decidemmo di sospendere per un annetto le nostre ricerche, così da far calmare le acque. nel frattempo so che, tramite un aggancio del marito della mia amica, è riuscita a scoprire che anche i radar dell'aereoporto di firenze avevano registrato questa attività anomala.
ora eccoci qui. la paura di quei giorni è stata tantissima, ho ripreso le mie attività, dopo una decina di mesi circa. ho cercato in tutti i modi di farvi avere quella foto. e continuerò ancora a cercare di farvela avere.
come ho scritto nella premessa, NON CHIEDERO' DI CREDERE ALLA MIA STORIA, MA SOLO DI AVER RISPETTO per quanto ho vissuto io. credrci o no, è a vostra discrezione