[ Serra ] - [ Di piante magiche e funghi ] - [ok] [erebo]

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00venerdì 17 aprile 2015 12:18
ANYA [serra] nulla di più semplice e più naturale che passare del tempo in una serra, eppure alla Fortezza non c'è nulla di davvero semplice nè di maturale del tutto. L'avrebbe già scoperto, non ultimo il suo incontro con Tiuma. E questi non è che il secondo passo. Entrerebbe nell'ambiente pregno di magia che ha imparato a conoscere, ne ha già fatto una sorta di mappa, indicando i nomi di piante, erbe, frutti e fiori, appuntando una postilla per ognuno che potesse essere spostato all'aperto, così come richiesti da Alexandra tempo addietro. E' tutto pronto, deve solo trovare qualcuno che possieda il dono del teletrasporto, oppure decidere di sporcarsi le mani e spaccarsi la schiena... Annuserebbe l'aria, come un animale in un giardino sconosciuto, prima di dirigersi con sicurezza verso la zona dove ricorderebbe benissimo d'aver visto le piante più curiose. In pantaloni e camicia, con le maniche rimboccate, porterebbe un athame appeso in cintura e una sacca sulla spalla. All'interno avrebbe cercato di stipare ciò che potrebbe tornare utile: pezzuole di cotone, uno straccio da legare intorno al volto per evitare di respirare polveri o vapori strani, così come le era stato insegnato da Tyana, contenitori vari, pinzette, cucchiaini... e utensili vari. Quel che le manca potrà recuperarlo in seguito nel laboratorio attiguo. Avrebbe comunque legato i capelli con un nastro di stoffa e infilato il pentacolo in una scarsella delle brache. Qualunque cosa accada, meglio tenerlo al sicuro.


[ ATTENDERE ESITO ]

Le bellezze della serra arcana sono infinite, prima fra tutte il fatto che qualcosa riesca a crescere in quella bolla sotterranea, dove la luce solare non può giungere naturalmente. Eppure le foglie della genziana sono rigonfie di linfa, così come i petali delle rose nere e i lunghi steli delle orchidee o le radici della mandragola. E’ una notte silenziosa, pacifica, e l’istruttrice ne approfitta per darsi da fare e selezionare le piante da porre all’esterno ora che, ormai, è giunta la primavera. Alcune rimarranno lì, fra quelle mura sature d’ars, altre invece verranno poste nella serra esterna se non addirittura nel grande giardino interno della Fortezza. Il giglio porta con sé gli strumenti utili per ciò che ha in mente, e certamente se abbisogna d’altro potrà trovarlo all’interno del laboratorio d’erbologia, rifornito e ben mantenuto pulito. L’arco della serra verrebbe oltrepassato dalla donna e potrà ammirare le varie sezioni della serra, ove le piantine crescono in ordine e ben mantenuto pulito. L’arco della serra verrebbe oltrepassato dalla donna e potrà ammirare le varie sezioni della serra, ove le piantine crescono in ordine e ben mantenute. In fondo a destra, a ridosso della parete, potrà invece notare –poste più alla rinfusa- altre piante di diverse dimensioni che può riconoscere in seno alle sue conoscenze in materia [ Cannella, gigli, menta, passiflora, palma da dattero, mandorlo, orchidee nere] Mentre altre sono del tutto sconosciute, come ad esempio quei Funghetti –sembrano essersi ulteriormente moltiplicati dall’ultima volta] di colori accesi che vanno dall’ocra al carminio, dal verde smeraldo al blu topazio, più ogni altro colore acceso e, di primo acchito, pericolosi proprio per tale ragione (in natura è così, no?). Poi, invece, un albero piuttotao grande, dal fusto molto spesso e resistente, di colore mogano e dal lucente color ossidiana. Foglie larghe, che terminano a punta, ricolme di linfa rosso sangue e leggermente innervate e perciò rugose al tatto. >

ANYA LANCIA 3 DADI!

ANYA ha ottenuto: 1
ANYA ha ottenuto: 29
ANYA ha ottenuto: 41

Eppure c’è qualcosa di diverso in quell’albero, non ci sono più quei grandi fiori bianchi e dall’apparenza cristallina, stavolta ci sono dei frutti che Anya non potrà non riconoscere. Un frutto estivo, fresco e gustoso, dal colore giallo uovo-arancio con alcune sfumature rosse lungo il lato scavato, la buccia vellutata: delle albicocche! Ce ne sono, in tutto l’albero, almeno una cinquantina. E sono grandine, circa 10 centimetri ognuna, cosa assai rara essendo solitamente di dimensioni dimezzate. Che ci sia qualcosa di ambiguo sotto? [GDR PLAY – Vai Anya!]



ANYA [serra] dunque, varcherebbe sicura l'arco, andando poi a seguire il sentiero che si snoda fra le aiuole e le varie sezioni della serra, ove tutto cresce e sembra godere di una salute inimmaginabile in un ambiente chiuso. Se ne stupirebbe ancora, anche ormai non dovrebbe più. Infila una mano nella sacca per tirar fuori il rotolo con la mappa che lei stessa ha disegnato, lo svolgerebbe e, tenendolo aperto con entrambe le mani, si avvicinerebbe a dove la Suprema le aveva mostrato funghi e pianta. Ecco, quello che cercava. Farebbe quindi scivolare la sacca sulla spalla, posandola a terra, mettendoci poi dentro la mappa riarrotolata. Per ora non ne ha bisogno. Una prima occhiata già le direbbe che qualcosa è cambiato, suggerendole che, nonostante tutto, le piante sembrano seguire le stesse stagioni che vi sono all'esterno... forse anticipandole un pochino. I fiori si sono tramutati in frutti e i funghi... beh, in qualche modo anche quelli sembrano esplosi, in mille colori. Si avvicinerebbe guardinga, Tiuma insegna. Coprendosi con un fazzoletto bocca e naso e legandoseli dietro la testa come un bandito della peggior risma, arriverebbe a circa 50 cm, osserverebbe nei dettagli la pianta, pensando a come quella linfa che scorre le sembri talmente simile al sangue umano... si inginocchierebbe poi a terra e, se nel frattempo non dovesse accadere nulla di strano, osserverebbe i funghetti multicolore, cercando nella mente e nei ricordi di ciò che ha sin qui imparato, se possa associarli a qualcosa di conosciuto [//conoscenze naturali 2]. Colori brillanti che le ricorderebbero quelli della velenosa ammanita muscaria, fusto liscio e nei come vetro fuso e dei frutti grossi e sugosi, almeno così le sembra, che le fanno una voglia... magari più tardi. Dubita possa servire a qualcosa un'analisi prettamente scientifica e soprattutto superficiale come quella, ma è solo un primo tentativo e male non fa... forse.


[ATTENDERE ESITO]

La pianta, così come i funghi, rimangono immoti mentre l’istruttrice s’avvicina, occultando naso e bocca sotto un bavaglio, per prepararsi a qualsiasi sgradita eventualità. Il colore delle foglie di quell’albero ricordano, sì, proprio il sangue umano, e le sue conoscenze naturali la porteranno a pensare che non è certo una pianta di albicocco, anzi, riconoscerà che non ha nessun tratto simile alla suddetta pianta. Ha, inoltre, un aspetto inquietante, poco convincente, il fusto sembra composto da più rami intrecciati in modo stretto, impenetrabile, l’un l’altro, scuri come il mogano ma brillanti come la pietra levigata. Ha qualcosa di… diverso. Insolito. Anzi, la parola più adatta sarebbe: Innaturale. I funghi seguono la medesima linea di fittizia apparenza, hanno un fusto stretto e dall’apparenza rugosa, mentre il cappello è umbonato-ottuso, ovvero tondeggiante in caso che poi s’apre proprio come un sombrero, per richiudersi nella parte inferiore (tecnicamente si dice involuto), ove l’istruttrice potrà notare delle piccole sacche, grandi quanto l’unghia dell’indice, dall’aspetto cristallino ed estremamente fragile, ricolme di qualcosa del medesimo colore del cappuccio. E proprio quelle sacche sembrano fremere, quasi, a ogni respiro della donna e minimo movimento del corpo che comporto uno spostamento d’aria.

http://upload.wikimedia.org/wikipedia/it/thumb/0/00/Cappello_umbonato-ottuso_disegno.png/70px-Cappello_umbonato-ottuso_disegno.png

http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/c/c8/Margine_involuto_fungo.png/100px-Margine_involuto_fungo.png

[GDR PLAY - Vai Anya!]



ANYA [serra] per il momento è andata bene, è riuscita ad avvicinarsi e ad osservare abbastanza la pianta da capire che si tratta di qualcosa d'innaturale, sembra quasi... una colonia! Un'insieme di piante più sottili che intrecciandosi hanno dato luogo ad un'unica pianta, forse un'unica intelligenza collettiva. E, allo stesso modo, ha potuto cogliere alcune caratteristiche di quei funghetti, quel che la preoccuperebbe maggiormente sono le sacche vibranti, che tremano e fremono ad ogni minimo movimento. Una seconda analisi sarebbe facile, senza muovere un muscolo resterebbe in quella posizione privilegiata, concentrandosi su se stessa e sulle sue funzioni vitali, per ricercare il vuoto necessario a lasciare che il potere dell'Ars la riempia e la completi. Socchiuderebbe appena gli occhi, attenta al ritmo del suo cuore che pulsa regolare, rallentandolo leggermente con la sola forza di volontà e concentrazione. Persino il respiro si farebbe più sottile e delicato, in maniera che rechi il minimo fastidio a quelle piccole sacche [//sangue freddo 3, volontà 3]. Solo quando si sentirà pronta, quando avvertirà il calore che la linfa magica può fornire alle membra e alla mente, prendendo il posto di quel vuoto che ha creato in sè, lascerà che monti sino a farle aprire il terzo occhio e con quello tornerebbe ad osservare il tutto, cominciando dai funghetti che le sono più vicini, il loro bizzarro cappello colorato e involuto che sembra fatto apposta per riparare e proteggere le sacche... forse le loro spore? E con lentezza esasperante sposterà solo il capo, per dirigere sguardo e attenzione alla pianta li accanto, per coglierne ogni sfumatura che la sua nuova vista le possa suggerire. Principalmente vorrebbe capire se siano pericolose o addirittura velenose, se possa maneggiarle senza rischiare, a cosa possono servire, ammesso che non siano solo delle belle piante ornamentali. Nel frattempo, manterrebbe quella concentrazione per un'ulteriore analisi, quella dell'aura, anche se sa di dover impiegare più tempo, ma ogni notizia possa derivarle prima di toccarle, sarà la benvenuta [//focus mentale 2, id del magico 2, percezioni auree 3-concentrazione 1/2].


[ATTENDERE ESITO]

Il potere arcano viene lentamente risvegliato col graduale accrescimento del vuoto interiore dell’istruttrice, che và concentrandosi sempre di più. L’occhio astrale si schiude sui suoi occhi come un fiore di mezzanotte e potrà captare chiaramente che attorno a sé c’è solo una fonte di magia: l’albero. Perciò su d’esso verrà rivolta la sua attenzione, giacché i funghi non mostrano alcuna traccia magica, e potrà comprenderne al meglio le proprietà. E’ una magia sfuggente, dalla traccia lieve, e non è né frutto d’un mago, tantomeno di uno stregone, ma è stata fatta certamente da qualcuno di molto potente e possiede una qualche venatura divina. Non è un tipo di magia che si incontra tutti i giorni, sembra essere frutto di qualcosa di ancora più primitivo delle Gocce, di un essere magico/divino, certamente non un uomo o una qualsiasi altra razza conosciuta finora, e non è ne buono, né malvagio. Malgrado la potenza della ‘mano’ che l’ha creata, la magia è chiara: l’albero che ha di fronte il Giglio è stato creato interamente con la magia, cosa che ha dell’incredibile poiché nessuna magia può esser capace di creare una vita, seppur vegetale che sia. Inoltre, specialità dell’albero che catturerà certamente l’attenzione, e che il suo ciclo rigenerativo non è annuale, bensì settimanale, e che darà ogni volta dei frutti diversi, senza seguire un preciso schema. E’ molto strano, e forse questa scoperta getterà luce persino sulle origini di una pianta che non è in quella serra al momento.

[GDR PLAY – Vai Anya!]



ANYA [serra] bene bene, strano a dirsi ma i funghetti non paiono avere natura magica, dovrà quindi studiarli in tutt'altra maniera. Con movimenti rallentati come in un sogno in cui si corre senza raggiungere la meta, e minimo spostamento d'aria, andrebbe a cercare una posizione più comoda, ma restando sempre a 50 cm da entrambi. Terrebbe alta la concentrazione, aiutata dal fatto che dovrebbe essere riuscita a sedersi a terra senza far cadere le piccole sacche contenenti quelle che ormai si è convinta siano le spore. Tornerebbe ad osservare la pianta, ammirata da dalla perfezione di quell'essere magico, ma è pur sempre una pianta e dovrebbe avere un'aura, quindi ora si troverebbe ad assottigliare le palpebre, stringendo senza chiuderle, per metterne a fuoco la vera essenza, la vera anima. Guarda e respira, respiri lunghi, cadenzati, come passi marziali d'un soldato in guerra. Tornerebbe ad allontanare i pensieri, anche quello che ha capito sinora, avrà tempo dopo per mettere insieme gli indizi di tutte quelle analisi. E a breve dovrebbe tornare anche il vuoto, l'oscurità del tempo e dello spazio infiniti, da cui richiamare il potere delle Gocce. Come il big bang diede vita al creato come noi lo conosciamo, così l'esplosione d'energia che sente dentro le permetteranno di incanalare quel dardo infuocato verso il centro della fronte, al di sopra dell'occhio fisico. Ciglia magiche che verrebbero dischiuse ad una nuova vista [//sangue freddo 3, volontà 3, percez aure 3-concentrazione 1/2].


[ATTENDERE ESITO]

Certo, le proprietà dei funghetti andranno studiate attraverso altre vie, magari contando sulla collaborazione di persone più esperte o affidandosi ai libri che può trovare in quella dimora di Sapere. Le sacche di spore rimarranno intatte mentre l’istruttrice si posiziona con risoluta calma e movimenti ben ponderati, tanto che potrebbe osservarle si fremere, ma non si romperanno. E non è ai funghi che donerà attenzione, bensì all’albero, di cui vuol studiare l’aura, posseduta da ogni cosa vivente, sia del mondo animale che in quello vegetale e, talvolta, per mano di qualche negromante o altri folli, persino in oggetti, quali pietre o libri. La concentrazione del Giglio sembra riuscire perfettamente.

[GDR PLAY – Vai Anya!]



ANYA [serra] come una ferita, un taglio preciso e perfetto che solo un bisturi potrebbe praticare, dritto, orizzontale, s'aprirebbe alla visione astrale d'una maga in perfetto stato di concentrazione. Lo manterrebbe Anya, recitando un mantra che risuona nella sua testa, creerebbe la vibrazione e la nota giusta per il silenzio che le necessita. Piano piani dalla nebbia confusa potrebbe mettere a fuoco l'alimento che circonda ogni essere, che l'ingloba e li completa, ma che solo gli Ancestrali possono vedere con chiarezza. scivola lo sguardo, guidato dalle Gocce, dal basso verso l'alto, scivola sul tronco, analizzando ogni elemento che s'intreccia sull'altro, scivola sui rami e sui frutti maturi. E alla fine si sposterà anche sui funghi, già che c'è, perché non dare un'occhiata anche funghi? [volontà 3, focus mentale 2, percez aure 3-concentrazione 2/2]. Ma cosa si aspetta di vedere Anya? Se ragionasse come una novizia, potrebbe pensare di vedere un'aura semplice, formata da pochi strati. Invece, almeno dalla pianta se non dai funghetti, si aspetterebbe qualcosa di molto più complesso, connessioni ed energia che forse nemmeno un umano avrebbe, si aspetta un arcobaleno di colori e fors'anche uno strato emotivo. Lotterebbe anche con se stessa, perché nonostante l'impulso di allungare un braccio e sfiorare la superficie liscia, si manterrebbe composta, in attesa dei nuovi indizi [//volontà 3, sangue freddo 3].
//alimento=elemento


[ATTENDERE ESITO]

L’indagine dell’Istruttrice è molto minuziosa, cerca e ricerca ogni minimo particolare sull’aura dell’albero, ora perfettamente visibile ai suoi occhi allenati in quell’arte ancestrale. Lo strato eterico, che regola le funzioni fisiche di ogni essere vivente e mantiene l’equilibrio fra ogni parte del suo essere, avvolge l’albero come una guaina, è molto ben sviluppata e la sua trama è assai stretta, d’un colore lievemente azzurrino, è palese che si tratta di una pianta molto giovane e che ha una durata di vita notevole d’innanzi a sé. Ma quel che potrebbe stupire enormemente la giovane mediterranea è che quella pianta non possiede unicamente lo strato eterico, come ogni appartenente al mondo della flora, ma possiede come una sorta di strato emotivo. Sebbene non possieda ne un’anima cosciente, o capacità mnemoniche, questa pianta è in grado di provare emozioni. Questo strato, d’un bianco candido che solo i feti ancora immersi nel liquido amniotico possiedono, è radicato in quello eterico e sembra influenzarlo, perciò verrebbe normale pensare che la “salute” della pianta possa essere influenzata da come la si tratta.

[GDR PLAY – Vai Anya ]



ANYA [serra] una pianta, un essere vivente con linfa simile al sangue scorre nelle sue... vene? Ma sì, può ben chiamarle vene. Un ritmo di vita accelerato al punto da dare frutti settimanalmente. Una magia che le permette di variarli ogni volta e un'aura innocente e pura. Una sensibilità difficile da trovare in un'espressione umano che sia divenuto adulto o in qualsiasi altra razza a lei conosciuta. Neutrale per natura, oserebbe pensare, mentre si rialza e cerca di allontanarsi dai funghetti, girando sul lato opposto della pianta, sempre con movimenti lenti e studiati, per evitare che da essi possano staccarsi le fragili sacche. Abbasserebbe il fazzoletto legato sul volto, rivelando alla pianta i suoi lineamenti e, certamente, assumendo un'aspetto per lei meno minaccioso. Allungherebbe il braccio destro e, inserendosi forse bell'aura della pianta, tenterebbe da poggiare il palmo della mano sul suo tronco. Se nulla accadesse e la pianta accettasse quel tocco leggero, la carezzerebbe per lunghi istanti, su e giù, con movimenti sempre più ampi sino a raggiungere uno dei suoi frutti. Qui, allargherebbe il palmo e ne accoglierebbe uno, esercitando una pressione leggerissima verso il basso. La donna resterebbe comunque concentrata e attenta, non solo a ciò che le succede intorno, ma anche all'eventuale resistenza della pianta [//volontà 3, sangue freddo 3] e, perché no, le invierebbe una silenziosa richiesta, incidendola a caratteri di fuoco nella sua mente, condensandola come una stella che collassa e inviandola a quella che potrebbe essere la coscienza della pianta, un semplice "posso?" mentre esercita quella pressione, senza forzare [//focus mentale 2, telepatia 3]. Attenderà, se lei vorrà lascerà andare uno dei suoi frutti, altrimenti riaprirá la mano e continuerà a carezzarla ancora.
//espressione=essere


[ATTENDERE ESITO]

Al tatto il frutto è vellutato, proprio come una vera albicocca, malgrado le dimensioni doppie rispetto allo standard. La pianta non reagisce in alcun modo, ne freme, al contatto con la mano della donna, che lentamente cerca di staccare l’albicocca dalla pianta. Non prova dolore per un’azione talmente naturale, dopotutto i frutti prima o poi si staccano dall’albero madre per cadere a terra, o per venir mangiati da qualsiasi altra creatura vivente. I funghetti, nel frattempo, non reagiscono alle movenze attente e ponderato della nordica. Che farà? Lo assaggerà? O preferirà sperimentare prima?

[GDR PLAY – Vai Anya ]



ANYA [serra] ha afferrato un grosso frutto maturo, tira leggermente e quello si stacca. Lo osserva, rigirandoselo in mano, lo strofinerebbe sulla manica sinistra... come se li dentro potesse esserci della polvere accumulata. Sa che è impossibile, ma certi automatismi non si controllano. Infine, con un sospiro un po' più lungo, lo porterebbe al naso prima e, se non sentisse odori repellenti o che possano ricordarle qualche pianta velenosa [//conoscenze naturali 2], lo porterebbe alla bocca, per addentarlo. Sa che potrebbe non essere un'idea brillante, nè salutare, ma ogni tanto un'azione insensata ed incosciente le permettono quel brivido con cui si sente viva... come andare in giro per Bartington di notte da sola! Terrebbe a freno il timore, se non proprio la paura, di quanto sta per fare, cercando di convincersi che in Fortezza non deve temere nulla, nonostante gli ultimi accadimenti e che Alex non le avrebbe mai affidato compiti potenzialmente mortali... o no? [//volontà 3]. Se non succedesse nulla di strano, tanto da convincerla a sputar via il pezzo di frutto che si ritroverebbe così in bocca, lo masticherebbe facendo ben attenzione al gusto. Anche in questo caso, cercherebbe di capire se i sapori le ricordino qualcosa di velenoso, sempre pronta a sputarlo [//focus mentale 2, conoscenze naturali 2].


[ATTENDERE ESITO]

L’albicocca al tatto sembra avere la medesima compattezza solita dei suddetti frutti, così come l’odore e il colore invitante. Ignorando ogni cautela, la giovane maga decide di addentarla, senz’ulteriori indagini e magari sperimentazione sulle cavie.. E per l’ennesima volta la buona sorta pare essere dalla parte della donna. Il sapore è il solido dolce-aspro di quei frutti, esplode piacevolmente nella sua bocca e la incitano quasi a far degli altri morsi. Non sembra risentire d’alcun effetto anomalo, i suoi sensi rimarranno perfettamente funzionanti poiché quei frutti non sembrano contenere veleno o sostanze nocive per il corpo umano.

[GDR PLAY – Vai Anya ]


ANYA [serra] morbida, succosa, del tutto simile ad una comune pianta di albicocche. Eppure non ha nulla di normale nè di naturale. Resterebbe ancora un po' ad osservarla, pensando a come procedere, certo le pare di aver esaurito le possibilità, almeno con le abilità magiche che ha appreso da quando è Ancestrale. Adesso non le resterebbero che i metodi classici, meccanici. Terminerebbe il frutto, senza fretta... ha tempo. Poi da un angolo della serra recupererebbe un attrezzo da giardinaggio, una sorta di picozzino con il quale farebbe un buco in terra, li vicino, e vi porrebbe il nocciolo del frutto. Si sa mai che ne nasca un'altra, magari si sente sola? Boh, tutto può essere, dopo che s'è ritrovare a conversare amabilmente con una pianta grassa! Dopo di che si appresterebbe a far qualcosa di ancora più pericoloso che assaggiare il frutto... cercherebbe nella sacca le pezze di cotone pulite, poi la man dritta si serrerebbe sull'athame e lo avvicinerebbe alla pianta. Con la voce più soave e calda che le riesce, si sentirebbe in dovere di parlare, spiegare alla pianta quel che si appresta a fare {stai tranquilla, non ti farò male, prenderò solo un pezzetto della tua corteccia, proverò a farne un decotto o un infuso, lo stesso farò con le foglie... magari hai potenzialità curative, oppure dalla magia che ti ha creato potremmo ricavare una nuova pozione... non saranno delle ferite vedrai, ogni pianta che utilizziamo continua a crescere rigogliosa} [//capacità oratorie 3]. Magari non serve a nulla, ma prima di esser presa a sberle o a frondate da una pianta che sembra avere il tronco con la consistenza dell'ossidiana e i fiori di cristallo... meglio essere cauti.


[ATTENDERE ESITO]

E’ una pianta,quell’albero, non possiede l’aura astrale, perciò non si muove, non parla, non pensa, ma percepisce e prova a sua volta emozioni –per qualche strana magia- che non trovano uno sbocco nella realtà d’ogni giorno. E’ questa la differenza fondamentale fra il mondo animale e quello vegetale. Soffrirà lievemente, mentre le viene tolta –a fatica perché è molto dura e liscia- la corteccia più esterna, quella più vecchia e destinata a seccare e divenire sempre più compatta, adattandosi nel mentre alla crescita dell’albero. Ma non freme, non ha una reazione fisica. Se potesse vedere l’aura, in questo momento, potrebbe notare dalla sua aura una temporanea irregolarità, una vibrazione per l’esattezza, e una minimissima diminuzione della sua lucentezza, che si rifletterà anche sulla salute della pianta, sebbene in termini così minimali da non esser percettibili all’occhio umano.

[GDR PLAY – Vai Anya!]


ANYA [serra] inciderebbe allora la corteccia con l'athame, due tagli da destra a sinistra, paralleli al terreno e fra loro, distanziati di circa 10 cm uno dall'altro, poi due tagli verticali e paralleli fra loro, ma perpendicolari ai primi. Si potrebbe vedere, così, un rettangolo piuttosto preciso inciso nella corteccia. A quel punto, infilerebbe la punta del coltello nell'angolo del taglio superiore e, lentamente, inciderebbe l'interno, in modo da staccare quello strato superiore come fosse un foglio adesivo dal suo supporto. Se riesce nell'intento, lo avvolgerebbe in una pezzuola bagnata e strizzata, così da poter mantenere l'umidità della corteccia. Non sa ancora come sia meglio procedere, ma vorrebbe evitare di dover asportarne un altro tassello e preferisce mantenerlo umido piuttosto che seccarlo in quel processo che risulterebbe irreversibile. Si dedicherebbe poi a tagliare il picciolo che regge una foglia. Prima di tutto si munirebbe d'un poco di cera d'api e di strisce di stoffa... la linfa che scorre all'interno delle nervature le ricorda un po' troppo il sangue umano per non considerare che potrebbe ottenere il risultato d'una ferita. Con la destra terrebbe il coltello, quasi sulla lama, in maniera che il pollice venga opposto alla lama per recidere di netto il picciolo, ma la sinistra reggerebbe un contenitore trasparente, in maniera che se quella linfa simile a sangue dovesse discendere, sarebbe pronta a raccoglierlo e avrebbe a disposizione quanto occorre per fermare l'eventuale emorragia [//focus mentale 2, con. naturali 2]. Se riuscisse in tutto questo, metterebbe via ogni cosa fosse riuscita ad ottenere da quella pianta, in previsione di nuove analisi, pur cosciente del fatto che avrà bisogno d'aiuto... ha troppo poca esperienza negli esami di laboratorio. Infine, si sposterebbe verso i funghetti, con tutte le cautele possibili, sapendo già cosa l'aspetta [//sangue freddo 3, volontà 3].


[ATTENDERE ESITO]

Tutte le precauzioni vengono prese, questo merito delle lezioni e degli studi –piuttosto onerosi- che ha fatto, nel tempo, fra quelle quattro mura e anche al di fuori da esse. L’incisione è perfetta, di eguale profondità su ogni taglio e verrà fuori un preciso rettangolo che verrà avvolto adeguatamente per essere studiato più tardi, senza che si perdano le proprietà ancora attive nella linfa. Probabilmente avrà delle caratteristiche comuni, o forse un po’ meno, quel che è certo è che si tratta di un’interessante fonte di studio a cui potrà donare il proprio nome, essendo la pianta unica. Si sposta quindi sui funghetti, precedentemente descritti, e la sua cautela farà sì che non accada nulla, almeno per il momento.

[GDR PLAY – Vai Anya! ]


ANYA [serra] molto bene, ha recuperato tutto il possibile da quella pianta magica e il frutto si é rivelato anche buono da mangiare, quindi non ha motivo di pensare che il resto possa essere velenoso. Diverso è invece il discorso per i funghetti. Ha provato a studiarli con l'occhio astrale, senza che questo le rivelasse poi molto. Che non siano naturali lo sa da tempo e che quelle sacche siamo particolarmente delicate lo ha capito da sola [//conoscenze naturali 2, focus mentale 2]. Con molta calma e delicatezza si inginocchierebbe accanto ai funghi, poi cercherebbe altri attrezzi nella sacca che s'è portata appresso per allinearli dinanzi a se: altri contenitori, altri pezzetti di stoffa, paglia, pinzette, coltello... Indi sistemerebbe un po' di paglia dentro un contenitore in modo da creare una sorta di bozzolo, un nido, come se quella sacca fosse un delicato uovo di quaglia, e lo sistemerebbe sotto al fungo più vicino a lei, su uno dei lati dove pende una sacca, anche grattando piano piano il terreno col coltellino, se fosse necessario e se il contenitore non passasse. Se non accadesse nulla di strano, proseguirebbe ponendo un cucchiaino quasi a contatto con la base della sacca, reggendolo con la sx, mentre con le pinzette tenute saldamente con la dx, cercherebbe di staccare la sacca. Se ci riuscisse, dovrebbe trovarsela sul cucchiaino con la parte sommitale aperta e lo porrebbe con delicatezza nel bozzolo poc'anzi creato [//sangue freddo 3, focus mentale 2].


[ATTENDERE ESITO]

Quei funghetti, dalle forme eleganti e simmetriche, potrebbero stuzzicare la sua gola e alimentare in lei il desiderio di farli arrosto, o fritti, o magari darli a Dierna per farne un buon stufato, ma il colore acceso, come ogni cosa in natura, sembra voler urlare, letteralmente: siamo velenosi. Ma sarà davvero così? E cosa conterranno quelle sacche, dalla consistenza simile a una placenta, o un’altra membrana organica del medesimo spessore? Se ne accorgerà, Anya, mentre lentamente usa le pinzette per stimolare il distacco di una di quelle sacche, ricolme di un liquido verd’azzurro –come il cappello del fungo- sconosciuto? Oscilla, lentamente, sembra avere la stessa densità dell’olio d’oliva, ma non lo scoprirà perché riuscirà perfettamente nell’intento, e tutto grazie ala sua mano ferma e alla sua tecnica quieta, priva di frettolosità. Riuscirà a porre la sacca all’interno del bozzolo, ma è evidente che và trattata con molta cura adesso.

[GDR PLAY – Vai Anya! ]



ANYA [serra] ecco fatto, la pallina di stacca senza danni e ora si trova dentro il contenitore. Sistemerebbe ancora della paglia intorno e sopra, per evitare che durante il trasporto possa lesionarsi e disperdere il suo contenuto all'apparenza oleoso. Se ci fossero altre sacche ripeterebbe tutte le operazioni, finché non ne rimanesse nemmeno una e, infine, raccoglierebbe il fungo completo, avvolgendolo in una pezza di stoffa. Solo a quel punto sarebbe soddisfatta. Raccoglierebbe tutti gli attrezzi per riporli nella sacca, tutti i campioni mettendoli sopra al tutto e terrebbe in mano il contenitore con il campione più delicato di tutti. Adesso deve solo pensare a chi rivolgersi per analizzare tutta quella roba... ce n'è che basta! E poi, vuole davvero essere lei la cavia? Mah, ci deve pensare bene.


[ATTENDERE ESITO]

Con molta attenzione l’Istruttrice riuscirebbe a staccare tutte e sei le sacche che sporgono da sotto il cappello del fungo. Subito dopo, sarà proprio il resto della pianta a venire estratto dal suolo, staccandola così dalla rete di miceli sotterranei , che non è visibile all’occhio umano dato il loro diametro pari a un millesimo di millimetro, o anche meno, che uniscono tutti i funghi in un solo organismo. Tutto viene sistemato a dovere e riposto all’interno della sacca. E’ difficile dire come andrebbe analizzato quel materiale, con chi almeno, si tratta pur sempre di un vegetale sconosciuto e che potrebbe avere proprietà venefiche, o medicinali addirittura, proprio come i campioni dell’albero magico. Ma ci sarà tempo, la nordica avrà tutta la notte, forse anche le giornate a venire, per decidere il da farsi.

[GDR END – Ultimo post! ]


ANYA [serra -> laboratorio] certo è sera ormai, quando l'istruttrice ha terminato di analizzare le piante, di studiarle e di prelevare campioni. Adesso ne ha per tutti i gusti e non sa da dove cominciare. Ma c'è la notte davanti, con le sue ombre, le sue creature e i suoi suoni. Il verso dei pipistrelli si farebbe già sentire, ma non quaggiù, nei sotterranei ove altre creature dimorano indisturbate da secoli. Varcherebbe l'arco a ritroso, sempre a piedi scalzi nell'umidità della nuda roccia in cui sono stati scavati i cunicoli. Con la sua sacca a spalle e una pila di piccoli contenitori con le polle oleose e colorate dei funghetti, si avvierebbe verso il laboratorio con l'intenzione di fermarsi qualche ora e spremere le meningi su come procedere con gli esperimenti. Ma forse li lascerà laggiù e tornerà un altro giorno ad analizzarli, questioni ben più pressanti ci sono in questo periodo.
mikyy=))
00venerdì 17 aprile 2015 13:05
Riassunto: Anya scende nei sotterranei della Fortezza, raggiungendo la serra per esaminare le due piante 'anomale' che vi sono custodite. Noterà che l'albero ha dato i suoi frutti, e sono delle albicocche mature e grandi tre volte il normale, in tutto ne conterà una cinquantina. Mentre alla sinistra di questo, piantati dei vasi, ci sono una quantità incredibile di funghi dai colori accesi più disparati. Deciderà di studiare le particolarità magiche della pianta e dei funghi, dopodichè anche le auree con la percezione auree, scoprendone le caratteristiche peculiari. Staccherà dalla pianta un albicocco e quindi, basandosi sulle sue conoscenze naturali, lo morderà.. fortunatamente per lei è un semplice frutto, molto saporito, privo di caratteristiche venefiche. Procederà quindi a prendere dei campioni, dalla pianta e dai funghi, per poterli studiare in un secondo momento.


Commento:
Grazie ad Anya per essersi resa disponibile a continuare questo filone, creato quand'ero master descrittivo. E soprattutto, grazie per aver salvato tu tutta la giocata su word! XD

Motivi (***):


- Anya ha dei campioni dell'albero magico (corteccia, foglie.. I frutti rimarranno appesi ancora per un paio di giorni e possono essere presi in automastering, idem per altri parti della pianta) e dei funghetti (sacche di 'nonsisàancoracosa' e tutto il resto del fusto).

- La maga scopre che la magia dell'albero, cito dal mio esito: . E’ una magia sfuggente, dalla traccia lieve, e non è né frutto d’un mago, tantomeno di uno stregone, ma è stata fatta certamente da qualcuno di molto potente e possiede una qualche venatura divina. Non è un tipo di magia che si incontra tutti i giorni, sembra essere frutto di qualcosa di ancora più primitivo delle Gocce, di un essere magico/divino, certamente non un uomo o una qualsiasi altra razza conosciuta finora, e non è ne buono, né malvagio. Malgrado la potenza della ‘mano’ che l’ha creata, la magia è chiara: l’albero che ha di fronte il Giglio è stato creato interamente con la magia, cosa che ha dell’incredibile poiché nessuna magia può esser capace di creare una vita, seppur vegetale che sia. Inoltre, specialità dell’albero che catturerà certamente l’attenzione, e che il suo ciclo rigenerativo non è annuale, bensì settimanale, e che darà ogni volta dei frutti diversi, senza seguire un preciso schema. E’ molto strano, e forse questa scoperta getterà luce persino sulle origini di una pianta che non è in quella serra al momento.

- Anya ha scoperto che l'albero ha un'aura molto particolare: essa possiede uno strato eterico -color azzurrino- come tutte le cose viventi, è molto sviluppato e la trama è talmente stretta che potrà supporre che la pianta è giovane ed ha davanti a sè una lunghissima vita, forse più di qualsiasi altra pianta al mondo. Ma, cito dal mio esito: quel che potrebbe stupire enormemente la giovane mediterranea è che quella pianta non possiede unicamente lo strato eterico, come ogni appartenente al mondo della flora, ma possiede come una sorta di strato emotivo. Sebbene non possieda ne un’anima cosciente, o capacità mnemoniche, questa pianta è in grado di provare emozioni. Questo strato, d’un bianco candido che solo i feti ancora immersi nel liquido amniotico possiedono, è radicato in quello eterico e sembra influenzarlo, perciò verrebbe normale pensare che la “salute” della pianta possa essere influenzata da come la si tratta. In poche parole l'albero rimane passivo a qualsiasi cosa gli si faccia, ma la sua salute e il suo aspetto mutano in base a questo, se viene trattato bene sarà più rigoglioso e apparirà più bello, se verrà lesionato ne conseguirà un aspetto appassito, scuro.

Ecco la scheda, per permettere il gioco in automastering da qui in avanti, ho già avuto l'approvazione di Erebo in passato e di recente, ma la rimetto alla vostra attenzione:


[PIANTA MAGICA TUTTI-FRUTTI]

La pianta seppur magica è totalmente innocua e non può essere utilizzata per alcun secondo fine. Ogni settimana essa fiorisce e di seguito fa dei frutti, ogni volta di tipo diverso e dalle dimensioni spesso anche molto superiori allo standard. Il fusto dell'albero è molto spesso e resistente, duro come il mogano e di colore nero, come la pece, sembra quasi l’unione di più rami intrecciati fra loro. Le foglie larghe e terminano a punta, sono molto innervate, colme di linfa color rosso sangue. I fiori solitamente sono bianchi ed a cinque petali, sembrano luminosi, come fatti di cristallo purissimo, ma basta toccarli per comprendere che sono petali normali, solo dalla forma/colore non riscontrabile in natura.

-Magia: la magia posseduta della pianta rende il ciclo della stessa settimanale invece che annuale, perciò ogni settimana darà dei frutti.

- I frutti sono perfettamente commestibili, non possiedono nessuna proprietà speciale e hanno il sapore dei frutti che sembrano essere, salvo casi specifici determinati (jolly) dal lancio di dado.


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Tiro dadi per determinare il frutto ed eventuale Jolly:

Fragole = 1 a 10
Mele = 11 a 20
Corbezzolo = 21 a 30
Pere = 31 a 40
Albicocche = 41 a 50
Pesche = 51 a 60
Limoni = 61 a 70
Aranci = 71 a 80
Nespole = 81 a 90
Fichi = 91 a 100

Se in questo tiro escono delle decine (10,20,30,40,50,60,70,80,90,100) il Frutto avrà un sapore ‘particolare’ che non rientra nella sua 'natura'.

Tiro dadi per determinarne la quantità:
11 a 20 = 30 frutti
21 a 30 = 40 frutti
31 a 40 = 50 frutti
41 a 50 = 60 frutti
51 a 60 = 70 frutti
61 a 70 = 80 frutti
71 a 80 = 90 frutti
81 a 90 = 100 frutti
91 a 100 = 110 frutti

Tiro dadi per determinarne le Dimensioni:
1 a 33: 2 volte lo standard massimo.
31 a 66: 4 volte lo standard massimo.
61 a 99: 6 volte lo standard massimo.
100: 8 volte lo standard massimo.



- Per quanto riguarda i funghi e le proprietà della pianta magica, Anya deve studiarli con un master, magari intrecciando gioco con le altre gilde 'specializzate', perchè no? :)

[SM=g27820]
Ambrosya0
00domenica 3 maggio 2015 22:46
GDR APPROVATO INTERAMENTE

Mettere i gdr successivi riguardanti la 'pianta magica tutti-frutti' all'attenzione sia di Alexandra che di Erebo [SM=g27811]
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