{Quest Cavalieri di Odino} Venner Aflennar - Aquila dei Ghiacci. [DECEDUTO]

SirGuybrush
00mercoledì 21 marzo 2007 20:49



Introduzione

"Io sono un'aquila. Il piccolo mondo ride delle mie azioni ma il grande cielo tiene con sé i miei pensieri di immortalità"


Le aquile sono gli emissari del cielo, le penne d'aquila sono sacri pezzetti di spirito e non sono mai portate come un ornamento casuale ma come riflesso delle qualità di una persona: sono espressione di coraggio, buon giudizio, umiltà e di una speciale visione del futuro. Le piume erano e sono, costanti preghiere che navigano nel vento, avanti ed indietro, dal nostro mondo ad un altro, invisibile per noi. Le piume d'aquila sono i sogni del visionario, la libertà delle scelte, il legame tra il materiale e l'etereo. Il volo dell'aquila è l'abbandono della natura terrena, l’oscuro e nefasto passaggio ad una prossima altra vita. Quando trascendiamo qualcuno dei limiti umani, voliamo con l'aquila.
Il mondo dello Spirito è il luogo dove l'aquila vola ogni giorno e si crede, per tal ragione, che essa sia in connessione con gli spiriti dei defunti.

Il richiamo del passato.

Potresti sentire il rumore impetuoso di una cascata gettarsi sul mare.
Poi la tranquillità di una giornata soleggiata e le acque che si ridestano improvvisamente del vento del Levante in onde sugli scogli di un ripido fiordo.
Potresti raccogliere gli echi della natura risuonare dagli innumerevoli anfratti e dalle caverne che conducono fino alle viscere della terra, risalendo tutto il pendio, fino ad una piccola ma solida costruzione in legno, occultata da alti alberi di eucalipto e dalla conformazione della roccia alla quale si unisce, innestandosi nella montagna.

Eppure nulla di questo adesso ha importanza.
Qualcuno bussa alla porta. Prendi l’inseparabile bottiglia di acquavite e ti appresti ad accogliere il visitatore vestito di cenci sporchi e lerci. Dai un sorso profondo prima di aprire la porta. Ti sciacqui la bocca e sputi l’intruglio rimanente per terra. Chiunque sia, dovrà abituarsi al tuo aspetto trasandato, alla sporcizia che signoreggia ovunque ed al tanfo di chiuso che si respira nella casa.
Ma ancora una volta nulla di questo per te è importante.
La decadenza a cui sei approdato, in fin dei conti, è la necessaria conseguenza dei cambiamenti che hanno sconvolto il tuo tempo.
Tutto si è modificato, I valori – sono realmente esistiti?- , gli ideali –ne hai realmente avuti?-, i sogni –si forse una volta ne avevi…- ed ogni cosa si è persa nel dimenticatoio della coscienza, sotto l’inconsistenza delle illusioni per cui avevi combattuto ed inevitabilmente sotto litri e litri di acquavite, fedele compagna , che non ha mai tradito le tue aspettative.
Volevi dimenticare e lo hai fatto. Non c’è più posto per te in questo mondo fatto di razzie ed inganni, stragi e violenze, sangue e morte. Ne hai preso atto, è’ stato semplice.
Ma ancora non sai che aprendo quella porta, qualcosa ti riporterà al tuo destino. E non vi sarà più tempo per fuggire.


Un soldato di Asgard, armato di tutto punto, ti parla mentre mantiene lo sguardo calcato verso il basso. Sorridi affabile, evidentemente a volte è inutile nascondersi.
“Lord Venner…i miei ossequi, ho una missiva per voi…”
“Per me? Sono onorato…di cosa si tratta?”
“Entriamo in guerra mio Signore…L’Ottavo chiede nuovamente i vostri servigi..”
“…”
“Signore…perdonate l’ardire…ma…state Bene?”
“Ehm? Si…certo…andate, vi ringrazio..”
Sbatti violentemente la porta dietro di te, lasciando tremare l’intera casetta del moto della tua rabbia. Ti sei nascosto, ma per quanto ardui siano stati i tuoi sforzi per mantenere la tua irreperibilità, sei stato trovato e nuovamente richiamato ad un passato da cui non potrai più distaccarti.
Per quanto un uomo creda di frapporre una distanza considerevole fra il proprio destino e ciò che egli desidera realmente per la propria vita, non c’è nulla che possa fermare il ripetersi degli eventi, il ritorno delle memorie e degli sbagli.
Vicino al letto c’è quel polveroso baule in cui hai rinchiuso tutto ciò che sei stato, i profondi legami con Asgard sono rimasti impressi sulla pelle, ma le tue armi, la tua armatura era stata prudentemente accantonata, con il tentativo inutile di dimenticarsene.

L'ultima Guerra...le immagini....i ricordi dei compagni perduti...."actar" sussurra, come se avesse un coltello tra la lingua e le labbra "....bianca tigre...Io non appartengo a nessuno...a nessuno!" guarda l'acquavite....ne tira sù una generosa sorsata...Lui...il Cavaliere dello Spirito...Lui e il rimorso di non aver ucciso chi l'avrebbe un giorno tradito.
Da quel momento i suoi servigi vennero racchiusi nel baule.
"Perdonami fratello mio....Asgard chiama ed ancora una volta il libro dei ghiacci si aprirà....perdonami..."



No, non puoi dimenticare. E mentre ti chiedi che cosa tu abbia a che fare con una Guerra di conquista, ti radi e ti dai una ripulita. Un Cavaliere di Odino rimane tale fino alla Morte.
E allora che sia la Morte a decidere il tuo posto in questa storia.

Dopo un silenzio durato vent’anni, il sonno e l’attesa, l’Aquila dei Ghiacci è nuovamente pronta per la Guerra. Ma questa volta combatterà solo per se stessa, per recuperare una fiducia persa, una ragione dimenticata.
In questa guerra contro l’ignoto, si limiterà ad essere se stessa.
Il suo canto ricorderà alle tenebre Chi bisogna realmente temere.
Oltre lo spazio e il raziocinio, oltre il materiale e l’etereo, l’Aquila tornerà a brillare fulgente nel cielo, richiamando a se le anime che si occultano nel male, liberandole dai legami che le trattengono ad un’odiata esistenza, dalle tenaglie strette della sofferenza, dalla Dannazione che corrode la speranza e il futuro.
Forse non è così male affidarsi nuovamente al richiamo del passato. Venner indossa la preziosa armatura forgiata nel tempio di Hell, afferra le due asce da guerra, assicurandole ai ganci alla cintola. Sono lucide e ben levigate. Ha lasciato la bottiglia di acquavite sul tavolo. Con uno sforzo indicibile si sottrae dal desiderio di ingurgitarne un sorso.
“maledetto verme…come ti sei ridotto” soggiunge a se stesso mentre abbandona, questa volta per sempre, il rifugio in cui aveva rinchiuso forse troppo codardamente il suo passato.



Caratteristiche fisiche, note del personaggio, poteri:

Karma:24000 S/F/M 400.
Nome Completo: Venner Aflennar
Razza: Umana.
Clan:Nordico.
Agilità+3 / Forza +3 /Resistenza +4.
Età: non conosciuta.
Allineamento:Legale/Neutrale


Altezza 1,90 mt,
Peso 89 kg.
Corpo agile e flessuoso, ha il volto scolpito dai freddi venti nordici delle sue terre con pelle chiara e zigomi pronunciati su di un naso aquilino. I capelli sono neri e portati sulle spalle mentre i movimenti sono calibrati e ponderati. Lo sguardo è antico che cela una saggezza scolpita dalle battaglie combattute e dalla sapienza acquisita, vera arma contro i nemici capace di sondare l’animo di chi innanzi si pone come a varcarne i confini materiali per giungere all’essenza che cela. Sostenere tale sguardo è prova non da poco.
Combatte generalmente con due asce monopenni con degli spuntoni in argento alle estremità, che utilizza con estrema maestria, chiamate “gli artigli dell’aquila”.
Essendo una sorta di sciamano ha sul corpo diversi tatuaggi tribali come simboli di potere grazie ai quali riesce a “vedere” sul piano materiale e su quello dei morti. Questi tatuaggi gli donano anche la capacità di parlare con gli spiriti dei defunti e di sopportarne quindi la loro visione (vedere regole spiriti). Tale capacità soprannaturale, di avere un contatto con il mondo dei morti, lo porta ad essere immune a qualsiasi tipo di paura o terrore generato da un effetto.
Non può cadere vittima: dello charme dei vampiri
la cantilena del Darkgul
dell’aura di morte degli spettri
della presenza terrificante dei draghi
qualsiasi effetto basato sulla paura o la manipolazione del pensiero

Inoltre tale vista lo porta a vedere al buio due volte meglio di un essere umano (visone crepuscolare) e a stanare qualsiasi creatura che utilizzi l’abilità di nascondersi nel buio (come spettri e drow) nel raggio di 15 metri.


Metri percorribili in un round: 6
Infravisione: nessuna
Sensi sviluppati: vista
Bonus taglia: nessuno
Capacità singolari: Immune ad effetti di paura o terrore, visione crepuscolare


Skill di razza.

Ambidestria liv. 3
Conoscenze arcane liv. 3
Esperienza armi da guerra leggere liv. 3
Volontà ferrea liv. 3
Resistenza magica liv. 2

Introduzione e Poteri a cura di Kubren.
Supervisione e Storia a cura di Amon.
=Macstar=
00domenica 18 novembre 2007 12:38
gdr di riferimento

L'Epilogo
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 17:18.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com