[QUEST MEDAGLIONI_CAOS] “Sono pronta, sia Caos o sia Morte” [OK][CA MASTER ALIAS]

.Melisande.
00martedì 10 novembre 2015 19:06
Riassunto: E’ notte, la baia è stranamente quieta e una nuova avventura si profila all’orizzonte per Liandrin. Infatti la terra trema e, proprio qualche metro oltre la figura della donna armata, si apre una botola. Liandrin la raggiunge, scende le scale infilandosi in una grotta scura e umida. La botola si richiude e per la prima volta è in trappola. Davanti a lei ci sono tre possibili vie da percorrere e l’Aspirante Ductor del Caos sceglie il tunnel tutto a destra. Il tunnel è umido, acqua scorre in rivoli sulle pareti, scansando di qua e di la muschio rampicante. La via sotterranea è illuminata da funghetti fluorescenti. Dopo il tunnel c’è una grotta: anche questa è fiocamente illuminata, da essa si diramano due tunnel e al centro dello spiazzo circolare è presente un altare con un diadema che sembra valere molto. Liandrin, con l’ausilio della spada, riesce a recuperare il diadema.. quello che non le riesce di evitare, però, è lo spiacevole incontro con quella che è semplicemente una VOCE. La Voce le dice che deve morire per aver preso il diadema, ma che invece del suo corpo si accontenterebbe dei suoi sogni, dei suoi incubi e delle sue visioni per 365giorni a partire dalla data dell’incontro. Tra una minaccia e saggi pensieri d’altri alla fine Liandrin riesce a barattare il diadema e la vita con 12 sogni (uno al mese) e prima che il Mangia-Sogni ci ripensi imbocca uno dei due tunnel che la condurrà in un’altra grotta, questa volta illuminata a giorno da una fonte di luce misteriosa. La grotta non ha uscite e al centro di essa sono presenti tre calici colmi quasi fino all’orlo di un liquido denso che appare identico tranne che nel colore: viola, rosso e nero. Il Mangia-Sogni, interpellato di nuovo, rivela all’umana che possiede due alternative: tornare indietro o scegliere uno dei calici e compiere il suo destino. La scelta di Liandrin è fortunata: dopo aver bevuto il liquido nero si ritrova a fluttuare sopra labirinti di specchi e misteriosi laghi fino all’ingresso del castello di vetro, una struttura imponente e luminosa ben diversa dai cunicoli che in quel luogo l’hanno condotta. Una volta varcato l’ingresso di quel castello si ritroverà in un ampio ingresso con due scalinate che sembrano raggiungere parti opposte del castello fino ad un banco di fitte nuvole che sembrano fatte di panna montata. Seguendo le indicazioni stradali (si, c’è anche la segnaletica) Liandrin mette piede su uno dei gradini di cristallo, la porta si chiude e compare una segretaria eterea (elfo?fata?boh!) che le dà il benvenuto, la sottopone ad un colloqui motivazionale e infine la invita a seguirla.. nelle nuvole! Qui Liandrin verrà recuperata dalla Nuvola Speedy (la sola, unica e inimitabile nuvola di Goku) che la condurrà nella Sala Circolare.

Commento e Motivo Asterischi:
Procediamo per gradi!
Ho ideato una sorta di “percorso ad ostacoli”. Dalla grotta principale ogni tunnel avrebbe condotto Lia al lago e da qui dal Castello che è, poi, la meta finale. Ogni svolta, però, poteva condurre la malcapitata o più lontano o più vicino alla meta e ogni svolta aveva un ostacolo da superare! Qualora dovesse servire ho anche una mappa.
*Demone Mangia-Sogni&Diadema: Lia è stata davvero molto furba a non toccare il diadema con le mani ed è stata particolarmente fortunata con i dadi quindi ha ottenuto il massimo dalla situazione: per 12 mesi, nella notte tra il 13 e il 14 del mese il Demone Mangia-Sogni si prenderà i suoi sogni, i suoi incubi o eventuali visioni inviatele. Ovviamente Lia in ON non sa la data precisa, sa solo che succederà! E ha recuperato il Diadema… poi quando questo filone si esaurirà, se Lia vorrà potremo approfondire la storia del diadema.
*Grotta con i tre calici: anche qui la ragazza è stata davvero fortunella! Scegliendo il calice nero è andata avanti. Se avesse scelto quello Viola si sarebbe ritrovata in mezzo al lago mentre con quello Rosso sarebbe tornata indietro e avrebbe dovuto ricominciare tutto da capo con evidente perdita di tempo e nuovi ostacoli.
*Segretaria: il colloquio motivazionale ultimamente è la prassi… non potevo non inserirlo! Devo dire che la prima risposta mi ha lasciata insoddisfatta, quindi le ho fatto perdere tempo anche qui!

Ricapitolando:
- Per 12mesi, nella notte tra il 13 e il 14 del mese il Demone Mangia-Sogni ruberà sogni/incubi/visioni del PG;
- Liandrin ha un diadema d’argento e rubini di cui non sa nulla.

E' possibile chiudere la chat provvisoria!

Ringrazio la player per il tempo che mi ha dedicato! Alla prossima Lia! :D

E per qualsiasi domanda… sono qui!



[ ATTENDERE RESPONSO ]

Liandrin. Il Pendragon, dall’alto della sua magnificenza, ha accolto la tua richiesta. Verrai giudicata da Lui e da Lui soltanto. La tua avventura, umana, donna e forse anche guerriera comincia qui, questa notte. In baia. Ecco dove sei, in baia. L’aria è fresca, immobile: l’inverno, si sa, sta per arrivare. La temperatura è scesa. E’ una notte in cui Selene, tonda ma non troppo troppo, illumina con i suoi raggi la zona della baia. L’acqua del lago, placida e scura, ti mostra il riflesso della luna. La foschia che si agita sull’acqua mostra, ma non mostra, l’Isola delle Mele. L’isola di Avalon. L’isola del MITO! L’isola che i piedi di Morgana sfiorarono, la stessa isola che vide i due fratelli condividere lo stesso giaciglio per una lunga, appassionata e devastante notte. L’unica testimone di quella notte è stata la Dea. Tu credi nella Dea, umana? L’isola delle mele risplende di purezza e corruzione tanto quanto è cupa e corrotta la cittadina che, con il Caos, vorresti governare. E allora, Liandrin.. Che l’avventura abbia inizio e che vinca il migliore! Chi è abbastanza folle da voler governare il CAOS? Dichiarare posizione e armamento. Ti ricordo che l'armamento che dichiari questa notte sarà valido fino alla fine della QUEST per la conquista del Medaglione del Drago.

Vai Liandrin [GDR PLAY]


LIANDRIN [Baia] è immobile e guarda fissamente l’acqua scura. E’ immobile come esattamente immobile sembra essere tutto intorno a lei. Nessun refolo di vento agita le pieghe del suo mantello. L’aria è incredibilmente mite rispetto alla stagione, segno inequivocabile che forze sovraumane stanno giocando con la vita della cittadina e con la vita di chiunque, come lei, abbia espresso un desiderio. Se di desiderio effettivamente si trattava. Era alla Bettola, si ingozzava o meglio dire si impastoiava con la sbobba che Ricard le aveva messo davanti, quando la voce del Pendragon annunciava la morte del sedicente Ductor e la cerca del Medaglione del Drago. Non si era dispiaciuta, anzi. Aveva posato il cucchiaio e teso i suoi mortali sensi al limite del consentito, onde far suo quel messaggio. E nel mentre che i suoi occhi esploravano il deserto loco, per cercare qualcuno con cui levare un calice di sidro per brindare alla fine di lune su lune di pessimo governo, la sua coscienza esprimeva il desiderio di governare il caos. O meglio di essere Caos, rottura dell’equilibrio, destabilizzazione, forza… insomma di essere se stessa!. I suoi passi, misurati ed efficienti, l’avevano portata alla Baia, appena il pensiero era stato compitato. Ed ora è li: il mantello nero, il cui cappuccio è profondamente ammainato sul capo dai capelli biondo cenere severamente acconciati, cela la guerriera finora mercenaria e tutto il su armamento. La cotta di maglia leggera che posa sulla cotta di cuoio scuro. Un regalo di Latis. La spada del mercato pende nel fodero sul suo fianco sinistro. La punta batte leggermente sugli stivali da guerra, dentro uno dei quali (il sinistro) è infilato un pugnale. Lo scudo giace sul dorso ai suoi piedi, pronto per essere infilato qualora ve ne fosse bisogno. Alza per un attimo gli occhi verdi come l’erba d’Irlanda. Occhi freddi, gelidi. Quegli occhi scevri da ogni pietà che associati ad un carattere totalmente anaempatico, hanno portato i suoi nemici a chiamarla “Senz’Anima”. E se il Fato ora si chiedesse come la chiamano gli amici, l’ovvia risposta sarebbe che Liandrin non ha amici. E se li avesse, non si sarebbe mai resa conto di averli. Alza quindi questi freddi occhi alla luna sghemba, come a dire: “Sono pronta, sia Caos o sia Morte”.

[ ATTENDERE RESPONSO ]

E che l’avventura di Liandrin, donna e guerriera, abbia inizio. Nell’immobilità della notte si udirà un rumore cupo, come se stesse accadendo or ora un terremoto. L’umana lo potrà udire distintamente e, altrettanto distintamente, potrà vedere ad un metro di fronte a lei il terreno smuoversi e la sabbia crollare verso il basso, precipitare seguendo la legge della gravità. Grazie alla luce di Selene, poi, qualora volesse l’umana avvicinarsi per curiosare secondo natura femminile sullo strano fenomeno beh.. vedrebbe un’apertura quadrata di 1,5mtx1,5mt. Ma guarda! Sembra essersi aperta una botola con tanto di scala a pioli per permettere la discesa, anche se non troppo agevole, di un corpo minuto lungo un tunnel illuminato solo in parte dalla luce dell’astro notturno. Vuoi scendere, umana? Se intraprenderai questa via, scendendo lungo il tunnel… che luogo raggiungerai? Una caverna circolare di raggio 2mt.. angusta, dove l’aria è umida e c’è puzza di muffa. Una caverna illuminata da curiosi e simpatici funghetti fosforescenti che ti permetteranno, una volta che i tuoi occhi si saranno abituati, di scorgere ben tre aperture davanti a te. Una alla tua destra, una di fronte a te e una alla tua sinistra. Tutte e tre le aperture mostrano l’ingresso di tre distinti tunnel, abbastanza larghi e alti da permettere una passeggiata agevole al chiaro di funghetti luminosi.

Distanza Lia-Botola 1mt | Lunghezza scala: 3mt | Distanza Lia-Tunnel: 2mt

[ GDR PLAY ]


LIANDRIN Baia  Tunnel] continuerebbe imperitura nella sua immobilità, come se il rombo non fosse abbastanza forte da svegliare la stessa Morgana, come se tutto questo non stesse succedendo proprio a Lei. Eppure il Fato l’ha udita ha percepito la sua dichiarazione. Sono pronta. E mentre il terreno trema, Liandrin proprio così si sente, pronta. Non ci sarebbe paura, non ci sarebbe angoscia per quanto sta succedendo anzi forse nei suoi freddi occhi, l’attento lettore potrebbe scorgere un guizzo di esaltazione del folle. Non potrebbe mai esserci terrore e angoscia in quella sua mente distorta dal nulla. Un nulla congenito forgiato poi da numerose avventure, che ora le impediscono di essere veramente sorpresa [Sangue Freddo Liv.2]. Si piegherebbe quindi verso lo scudo, per imbracciarlo e se nulla venisse a frapporsi tra lei e il suo armamento, piegandosi, probabilmente noterebbe la botola che ora fa bella mostra di se nel terreno smottato. Con un movimento lesto quindi, aggancerebbe lo scudo alla schiena, di modo da avere le mani entrambe libere. Appoggiando con cautela i piedi sulla sabbia franante, un passo dopo l’altro, raggiungerebbe il ciglio dell’apertura coprendo con molta attenzione il metro che la separa dal buco, e i suoi occhi lo scruterebbero alla luce della luna. Inutile tergiversare: questa botola è ciò che il Fato ha deciso che lei deve affrontare. Un respiro, preso con forza, come l’apneista che sta per immergersi. Un carico di ossigeno inglobato come se potesse veramente essere l’ultimo. Se nulla succedesse di aggiuntivo ora, Liandrin si lascerebbe scivolare coi piedi fino al primo piolo della scala, per poi discenderli con misurata e accorta lentezza. Non appena il suo busto dovesse scomparire sotto il limitare della botola, le sue mani si aggrapperebbero ai pioli, per dare più stabilità alla discesa. Giù nel buio, nel fetore, ancora più giù. E se ad un certo punto, uno dei suoi piedi dovesse trovare terreno più solido di uno scalino allora saprebbe di essere arrivata al fondo di quel pozzo della lunghezza di due metri, che pare essere il suo banco di prova. Strizzerebbe gli occhi per abituarsi a questa nuova illuminazione. Non che fuori, la luna fosse un vero faro nella notte, ma la sua luce era sicuramente meno spettrale, meno nemica. Il fetore di muffa e stantio continua a percuotere le sue narici ma questo disagio non si riflette sul volto di Senz’Anima che cercherebbe ora di guardarsi intorno, cercando di scorgere quanto più possibile! Se potrà toglierà lo scudo dalla schiena, leverà il mantello lasciandolo cadere a terra. Lo recupererà se ci sarà tempo e modo di farlo. E se ancora avesse qualche secondo, mentre i suoi occhi si abituano alla nuova condizione, approfittando della solitudine, aiutandosi con la mano destra, aggancerebbe saldamente lo scudo all’avambraccio sinistro e poi, se questa azione fosse andata a buon fine, porterebbe la mano destra sull’elsa della spada che spunta dal fodero appeso al fianco sinistro. Con movimento fluido la estrarrebbe e la porterebbe in esterno destro dirigendo la punta in modo tale che la spada formi un angolo di 45° col terreno. Il braccio sinistro invece si richiuderebbe a libro sul suo busto, per far si che lo scudo possa proteggere quanto più corpo possibile ma che la visuale non le sia preclusa. Se i suoi occhi ora si fossero abituati e potesse scorgere le tre aperture, le tre scelte, le tre vie, non avrebbe dubbi su quale intraprendere. Alcuni probabilmente direbbero che la Guerriera è semplicemente avventata, altri che è folle e sanguinaria. Ma tutto questo non ha alcun riflesso negli occhi di Liandrin, dato che le sue scelte non sono mai un mero ascolto del cuore, ne preda di un istinto primordiale. Liandrin crede che il cuore sia quel muscolo che pompa sangue ad altri muscoli proni a muovere gli arti necessari al combattimento. Un muscolo che se spaccato con la spada, ti porta alla vittoria. A quel muscolo ora infatti chiederebbe di pompare sangue ad altri muscoli che permetteranno alle gambe di dirigersi con circospezione verso il tunnel di destra. E così, pronta ad affrontare l’ignoto nell’unico modo che Liandrin conosce, cioè armata fino ai denti, cercherà di coprire la distanza che la separa dall’ultimo tunnel, cioè quello di destra e se questo le riuscisse, se nulla si frapponesse tra lei e la sua scelta, un nuovo capitolo di questa cerca potrebbe compiersi, proprio imboccando quella apertura.

[ ATTENDERE RESPONSO ]

Tutto fino ad ora ti viene concesso: riesci a spogliarti, ad armarti e rivestirti signora senz’Anima. E appena muoverai un passo in compagnia dei funghetti luminosi, appena lo farai… beh comincerà a vibrare l’aria attorno a te, il rombo del terremoto si farà sentire ancora e l’apertura che dal nulla era comparsa nel nulla ritornerà, come se non fosse mai esistita. Sulla testa cadono alcuni granelli di sabbia, come a riprova che la via è chiusa. Il tutto piomba, inesorabilmente, nell’oscurità. Non ci sarà più il pallore di Selene ad illuminarti la via: ci siete tu, il tuo armamento, i graziosi funghetti ma, soprattutto, c’è la tua determinazione umana. La scala e i suoi pioli, qualora tu decidessi di tornare indietro, sarà sempre lì ma non condurrà a nessun passaggio: dolo fredda e umida pietra grezza. Vorresti avanzare lungo il tunnel, allora? E’ umido, abbastanza largo da permetterti un passaggio agevole e alto due metri. Sembrano grotte naturali, con la pietra che trasuda acqua e mucchietti di muschio qua e là. Spesso i volentieri ci saranno loro, i funghetti, a farti vedere dove mettere i piedi su quel pavimento pavimento scivoloso che, di tanto in tanto, si vela di sabbia. Dopo aver percorso 4 lunghi metri il tunnel si apre in una gotta simile a quella in cui sei piombata all’inizio di questo percorso: qui si aprono due tunnel, uno a sinistra e uno di fronte a te. Al centro della grotta, poi, c’è una specie di altare rettangolare fatto di pietra, anche questa grezza e coperta di muschio. Su questo altare beh.. c’è un diadema in oro bianco, finemente lavorato e ornato con un grande rubino. [Immagine diadema: http://divinacreatura.altervista.org/I2/Aerin.jpg] E’ assai bello questo diadema!

[ GDR PLAY]


LIANDRIN [Tunnel di Destra >> Grotta] è in pieno stato di allerta! E infatti, non appena comincia il suo lento e inesorabile viaggio nel tunnel scelto, la terra ricomincia a tremare. Si arresterebbe quindi immanentemente voltandosi di scatto verso l’uscita, che non può più vedere, ma intimamente consapevole che ora le è preclusa. Inutile tergiversare sul passato seppur così prossimo. Rimuginare non è una caratteristica su cui si è mai spesa con solennità. I granelli di sabbia che scendono lievi sulla sua capigliatura, censiscono con definitiva chiarezza, che l’unica opportunità di uscir viva e vincitrice da quella cerca, è davanti a lei. Dietro a Lei nulla più l’aspetta, nessuna via di ritorno a ritroso: solo cambiamento, solo futuro. Senz’Anima quindi rivolgerebbe nuovamente il suo freddo sguardo verso il canale buio e umido. I suoi piedi cercherebbero di percorrerlo con quanta più cautela possibile, ad ogni passo saggiando il terreno con reverenza, assaporando ora la scivolosa pietra, ora la sabbia fine che talvolta la ricopre. Un passo dopo l’altro, la guardia sempre alta, i sensi tesi al massimo delle sue competenze. Non c’è terrore nel suo spirito [Sangue Freddo liv. 2] ma solo fredda determinazione. Se nulla venisse a frapporsi tra lei e quei 4 metri di lento e accorto incedere, si fermerebbe davanti all’altare che si erge in quella nuova grotta, simile alla precedente se non per il numero di tunnel nuovamente a sua disposizione. I suoi occhi impietosi focalizzerebbero, grazie al potere fiocamente illuminante dei funghi misteriosi, il diadema posto su un altare di pietra grezza. Istintivamente si blocca, saggiamente riflette. La mente la porta a ritroso nella memoria tra i suoi ricordi della Torre Oscura. Le parole della Sposa rievocano le descrizioni delle terribili trappole del luogo. Quale strada percorrere, cosa non toccare. Eppure il diadema è invitante: la mente calcolatrice della Guerriera si invaghisce del suo valore più che della sua beltà. Liandrin non è avvezza a sfoggiar gingilli, di cui ignora ogni fascino. Il valore intrinseco dell’oggetto però l’alletta; una volta uscita da questa situazione (magari viva) forse potrebbe rivendersi l’oggetto e farne parecchi quattrini. Un stortura che vorrebbe saper di sorriso, compare sulle labbra della Guerriera, la mano destra, che regge la spada, si muoverebbe per portare la punta della stessa verso il diadema. Nel frattempo le sue gambe si allargherebbero istintivamente di 30 cm, lasciando che i piedi (con la punta rivolta all’altare) restino paralleli. E se tutto questo avvenisse con contemporanea celerità, Liandrin cercherebbe si agganciare il diadema alla punta della spada. Di una cosa è sicura: non ha per ora alcuna vera volontà di toccarlo con le mani nude.

[ ATTENDERE RESPONSO ]

Nessuno scivolone, Aspirante Ductor. La tua cautela e la tua costanza ti permettono di raggiungere indisturbata la grotta che sopra abbiamo descritto, seppur lento è il tuo incedere. I tuoi occhi, che si sono abituati abbastanza alla luminosità latente riescono a scorgere il diadema. Cautela e Gola si scontrano in una lotta che alla fine la diplomazia vince: prendere il diadema senza, tuttavia, toccarlo con le mani. La punta della spada solleva il monile dall’altare, lentamente. Questo, delicato, rimane in equilibrio perfetto senza cadere. Tutto tace. Improvvisamente non si sente nemmeno lo scorrere dell’acqua sulle mura, l’aria sembra immobile quasi come se l’intero luogo stesse trattenendo il respiro. E, nell’immobilità, una voce echeggerà nell’etere riempiendo ogni cosa. E’ una voce roca, profonda, terribile. Un tono che promette torture indicibili *Chi osa prendere il mio Diadema?* E’ una voce da uomo che, in realtà, è composta da diverse voci. Mette i brividi! *Dovresti morire umana, per questo affronto!* Uh! Minacce di Morte: proprio la cosa che serve ad un aspirante Ductor del Caos. Dovrai farci il callo: sai quante ne riceverai se mai diventerai il capo di una gilda tanto affascinante quanto indisciplinata? Il tuo ruolo verrà continuamente messo in discussione. *Ma sono molti secoli che gli umani non attraversano queste lande desolate, quindi ti lascerò vivere… se mi darai… i tuoi sogni! Voglio i tuoi sogni!!! Per 365 giorni a partire da oggi ogni tuo sogno, ogni tuo incubo, ogni tua visione saranno miieeeei!!! O questo… o la morte!!!!* Muhahhaahahahah ride l’entità, ride! Si fa beffe di Senz’Anima!

[ GDR PLAY]


LIANDRIN [Grotta] la soddisfazione di essere riuscita ad infilzare anche con una certa delicatezza il diadema viene presto sostituita dall’onnipresente allerta. Tutto si fa immobile, tutto tace. E’ chiaramente la quiete prima della tempesta. La voce infatti le rimbomba tutto intorno. Le parole sono chiare come chiara è la minaccia nemmeno lontanamente velatamente sottesa. Liandrin è una Guerriera. I tempi di riflessione vengono sempre ridotti all’osso per favorire invece l’azione ma in questo caso si prenderà qualche secondo in più, per aggiungere ad una potenziale ragionamento, una verifica della situazione fisica. Lo sguardo si perde in ogni anfratto di quell’immonda grotta che ora le dà l’idea di essere il ventre di una bestia, in cui si è autonomamente infilata. Nonostante l’immobilità dell’aria stessa, l’impressione è quella di essere stata fagocitata da un mostro. Niente: non vede nulla ora anche se chiaramente le cose potrebbero cambiare, sembra essere sola. La mano sinistra, dopo avere lasciato scivolare a terra lo scudo, andrebbe a cercare il borsello dei soldi e se nulla si frapponesse tra lei e i suoi intenti, sempre con misurata delicatezza, manovrando la spada sulla cui punta è incastrato il diadema, con perizia acquisita nel tempo [Esperienza Armi da Guerra Leggere] cercherebbe di prendere la mira e di portare la punta verso l’apertura della saccoccia per lasciarci scivolare il gioiello all’interno. E nel mentre che queste operazioni si compiono (nel modo desiderato o no) sul volto di Senz’Anima compare un sorriso tagliente come la sua spada. E la sua voce pacata e flautata, che contrasta appieno con la rozzezza della sua mancata empatia, risponderà al nulla ciò che lei pensa di minacce non fisiche: “Chiunque tu sia, immaginario o no, non ti approprierai di qualcosa di mio a colpi di inutili parole. Non che io tenga ai miei sogni, pur essendo loro prologo di progetti; non che io conti di farci qualcosa degli incubi che raramente si affacciano in me ma stai certo che se non ti presenti qui ora a dispensarmi la morte, non mi farai certo tremare e perdere tempo con vaniloqui di sorta. Le minacce mi impressionano poco. Se intendi *spaventarmi*…” e l’ex Mercenaria cercherà di caricare quanto più disprezzo possibile nel verbo, di cui invero, per fisiologia, conosce poco il significato “…procurati una spada e affrontami. Altrimenti ti informo che mi infilerò nel tunnel alla mia destra e se desideri continuare ad annoiarmi a morte con le tue chiacchiere, considererò questo gioiello il prezzo della mia pazienza…” [Sangue Freddo liv. 2]

[ ATTENDERE RESPONSO ]

Lia tira un dado per favore!


LIANDRIN ha ottenuto: 82

Tutto ti riesce in questo strano mondo sotterraneo. Riesci a mettere nella sacca il diadema che si, essendo composto da metalli e pietre preziose, potrebbe valere una piccola fortuna. Pesa ora la sacca di Lia perché quel diadema beh… pesa! Le parole della Senz’Anima si perdono nell’aria ovattata e cupa, in quel silenzio dove solo lei sembra provocare gli unici rumori, che siano sospiri o passi o, perché no?, parole. Una cupa risata si espande nell’etere, rimbombando tra i vari tunnel, magari risvegliando entità sopite. *Non scherzare con me, bambina. Non provocarmi! Esisto da quando questo mondo è stato creato, forse da prima. Non sarai di certo tu ad uccidermi.* Ride ancora, l’Entità sconosciuta. Muhahahhahaahhahaha *Dammi i tuoi Sogni, o non uscirai da questo labirinto di tunnel e non potrai compiere il tuo destino. Potresti rimanere qui, per sempre! Voglio i tuoi Sogni, Liandrin.* Sembra abbastanza chiaro, no? Non vuole lasciarti andare. E a riprova di quanto appena detto, una seducente nebbiolina comincerà a riempire l'aria, ad offuscare i sentieri già non propriamente ben illuminati. [Visibilità ridotta a 0.5mt] *Cosa sono pochi sogni per te?*

[ GDR PLAY ]


LIANDRIN [Grotta >> Tunnel Destra] è soddisfatta di essere riuscita a mettere il diadema nella saccoccia ma il tutto dura più poco di un battito di ciglia: il diadema, che ha rilevato con la punta della spada senza alcun intoppo, ora sembra pesare come un macigno. La Guerriera però non è disposta assolutamente a lasciarsi sconfiggere e quindi, raccogliendo tutte le sue forze, chiedendo al suo fisico e alla sua mente il massimo delle possibilità consentite [Potenza +1] cercherebbe di muovere i suoi passi verso il tunnel di destra. Ma altre sorprese sono in agguato e se Liandrin fosse una donna meno fredda forse avrebbe già percepito che il ventre della bestia non è ancora sazio. Non avrebbe dovuto attendere la nebbia che ora sembra danzare tutto intorno a lei, rendendo ancor più perigliosa la sua via di quanto non la stia rendendo la fatica di portare seco il diadema. Si fermerebbe quindi, poggiando la schiena alla parete del tunnel (se mai chiaramente ci fosse arrivata coprendo quei due metri che la separavano dall’apertura). Il suo respiro è leggermente affannato ma la sua mente è lucida come sempre. La voce tuona, rimbomba, stride cercando di farle battere i denti, di incuterle timore. Ma Senz’Anima resiste o almeno ci prova al meglio delle sue possibilità [Sangue Freddo Liv. 2]. Ma un’altra voce si aggiunge a quella del Ventre bestiale, la Sposa. Un sussurro che forse solo Liandrin sente, un ricordo, un’ammonizione: “Ricorda che alcune volte il compromesso al suo valore Mercenaria, soprattutto se ti permette poi di annegarlo nel sangue”. Si, nel sangue come solo il Ductor sa fare. Assolutamente ragionevole, forse concorda ora il Fato. Per Liandrin è semplicemente così. Se l’ha detto la Sposa, va bene. E allora la voce di lei di leva sublime, senza una vera empatia che purtroppo si percepisce: “Uno.” Non che sia stata mai una vera oratrice, Liandrin. “Ne puoi prendere uno, ma attenzione, non deve riguardare la Sposa!”

Lia tira di nuovo un dado per favore!
LIANDRIN ha ottenuto: 56

[ ATTENDERE RESPONSO ]

Riesci, prima dell’innalzarsi della Nebbia, a raggiungere il tunnel che ti veniva di fronte quando sei entrata nella grotta [//Hai scritto che sceglievi il tunnel a destra, ma io ti avevo dato la possibilità di andare dritta o di girare a sinistra] e qui ti fermi. Ascolti, pensi, rispondi. Anche questa volta il destino non ti è avverso, riesci in un certo qual modo a vincere questa sfida contro l’Entità che, tuttavia, risponde. *Hai coraggio, umana. E per questo ti lascerò passare. Mi prenderò un sogno al mese, per un intero anno. E non importa che riguarderà: che sia la tua Sposa o meno, il sogno sarà mio.* E così hai passato il primo ostacolo di una lunga serie, aspirante Ductor del Caos. La nebbia si ritrae e davanti ai tuoi occhi si apre un altro tunnel in tutto e per tutto simile al precedente: umido, con rivoli di acqua che scendono lungo le pareti, pieno di muffe e di funghetti luminosi, abbastanza alto e largo da permetterti di passare con il monile che hai recuperato. Il passaggio, questa volta, sembra più lungo. (Lunghezza tunnel: 9mt].

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LIANDRIN [Tunnel] resterebbe come sempre imperscrutabile anche all’acuto lettore. Il suo viso non lascerebbe trasparire assolutamente nulla rispetto all’ira sorda che or le cova nel petto. Un sogno al mese. Qualcosa di suo, tutti i mesi per un anno, di qualsiasi tipo, senza che ella ne possa averne invero il pieno controllo. Assolutamente inconcepibile. Liandrin si è ripresa da quell’attimo di confusione che l’ha sorpresa confondere la destra con la sinistra. Forse quel luogo tetro, forse la stessa nebbia che or sembra levarsi e sparire donde era venuta. Percorre il nuovo anfratto con rinnovato pudore, cautelandosi ad ogni passo. Saggiando il terreno con gli occhi sostenuti dalla luce dei funghi, prima di poggiarvi la pianta del piede. E mentre i metri che il destino forse le permetterà di compiere al massimo delle sue possibilità, un’idea le sovviene alla mente: dovrà fare in modo di non sognare. Si ecco questa potrebbe essere la vera idea per gabbare questa entità. Chiederà a quella donna, Melisande, la persona da cui comprò lune e lune orsono quei veleni. Avrà sicuramente qualche pozione, intruglio o broda per non sognare. E con rinnovato vigore, ma sempre cauta, Senz’Anima continua il suo incedere nel tunnel.

[ ATTENDERE RESPONSO ]

E cammina, cammina, cammina! E cammini ancora, Liandrin, in quei tunnel in penombra e fetidi. Davvero un brutto affare, questo. Percorri 5 metri stando attenta a non cadere, pensando al futuro che tu vedi da vincitrice. Ma ancora molte prove dovrai superare prima di sederti sul trono che fu di molti: il trono del Caos. E allora se sarà tua volontà continuare lungo questo percorso… dopo 2 metri circa comincerai a scorgere una luce che risulterà quasi accecante. E se ancora continuerai lungo il percorso ti apparirà calda e illuminante come la luce del Sole di mezzogiorno. Alla fine del tunnel si aprirà, illuminata a giorno, un’altra grotta simile alla prima per ampiezza e umidità ma priva di funghetti luminescenti perché illuminata da da qualcosa di non pervenuto: in alto, infatti, c’è talmente tanta luce che neppure un uomo abituato alla luce del sole potrebbe distinguere alcunché.. figuriamoci tu che sei andata avanti a forza di funghetti fluorescenti!! Questa grotta, per riprendere la descrizione, non possiede uscite: prima o poi, donna, lo noterai. Ma forse noterai per primo un altare di pietra alto appena un metro. alto appena un metro e largo 1x1,5mt. Foglie e fiori di ogni genere sono stati incisi sulla pietra, come per decorare quell’altare sui lati del parallelepipedo mentre la superficie superiore è completamente liscia. Sull’altare sono presenti tre calici, uno affianco all’altro. Sono calici di cristallo, molto semplici [Immagine calici: https://static.dalani.it/i/FR-CR694WW02IDHFR-1-catalog.jpg] e lasciano vedere il loro contenuto che s’innalza quasi fino all’orlo: il calice alla tua destra (calice1) è colmo di un liquido denso e viola, il calice entrale (calice2) è stato riempito di un liquido denso e rosso, mentre l’ultimo (calice3) che è collocato alla tua sinistra contiene un liquido nero. E ora, Liandrin? Che farai?

[ GDR PLAY ]


LIANDRIN resta per un attimo sorpresa da quel repentino cambiamento di illuminazione e financo il suo cuore accelera quel tanto da manifestare un disagio che la sua espressione facciale e la sua postura sembrano voler ostinatamente ignorare [Sangue Freddo Liv. 2]. Ma passo dopo passo, avendo cura adesso di trascinare i piedi sul terreno, per far fronte con il tatto ciò che la luce invece di illuminare, sembra nascondere, pare il Destino l’abbia portata all’interno dell’ennesima grotta al cospetto di un nuovo altare. Alza la testa per un brevissimo istante ma è costretta a distogliere lo sguardo, senza invero averlo mai potuto posare sulla fonte luminosa. Si guarda intorno la guerriera e soprattutto indietro, nel tunnel da dove è provenuta, che buio forse potrebbe ristorare e riequilibrare la sua visione. E se questo fosse avvenuto, se la vista fosse ritornata equilibrata, allora con un ampio abbraccio della sala Liandrin, si renderebbe conto che ogni via di uscita le è preclusa e solo quei calici sembrano offrire una scelta. Li scruta, attentamente: viola come il lutto che le hanno insegnato ad infliggere complice il suo carattere ignorante del rimorso. Rosso come il sangue che non ha esitato a versare ne esiterà ma spargere. Nero come la voragine che ha nel petto, quella dove la Dea ha dimenticato di inserire l’Anima, di cui ormai è chiaro, è totalmente priva. “Sei ancora li, MangiaSogni?” suona la voce della guerriera tra quelle pareti fradice di umidità, forse anello dell’intestino della bestia nel cui ventre di parlava finora, Liandrin ha il sentore di essersi infilata. “Che ci dovrei fare con questi tre calici? Ma soprattutto dov’è l’uscita?”

[ ATTENDERE RESPONSO ]

Chiede, l’umana. Chiede e per qualche istante nulla accade, ma dopo la voce che tante voci racchiude, la stessa che le è diventata così familiare risponderà alla sua domanda. Sei fortunata, Liandrin? *ahahah Mangia-Sogni. Mi hanno chiamato in tanti modi, ma mai Mangia-Sogni. Mi piace, sai?* Sembra non voler dire altro. Ancora qualche secondo e poi, però, riprende a parlare, riempiendo con la la sua voce la grotta e facendo tremare i liquidi nei calici *I calici sono la tua uscita. O almeno uno di essi. Gli altri ti condurranno o indietro o avanti. Certo puoi sempre tornare nella mia grotta… muhahahahah*. Ride ancora, l’Entità. E poi solo silenzio per permetterti di prendere una decisione. Puoi tornare indietro o puoi scegliere: Viola, Rosso e Nero.

[ GDR PLAY ]


LIANDRIN ha lo sguardo concentrato sui tre calici. “pensa dannata donna, pensa” è il sussurro a fior di labbra che si rivolge. La fronte cruciata è sintomo che Liandrin sta pensando intensamente, deve scegliere uno dei calici che per lo meno non sembrano essere avvelenati. E’ stanca, la fatica comincia a farsi sentire. Potrebbe tornare indietro ora, scegliere di mollare tutti i suoi sogni e per un un anno buggerare l’amico MangiaSogni con la sbobba di lady Melisande. No, non il Ductor del Caos no: non lo farebbe mai. Cosa è sembrato differente in questo lungo viaggio? La prima grotta aveva tre uscite destra, centro, sinistra. Ha scelto destra e la sua percezione vorrebbe che ella sia andata avanti o indietro. Chi lo sa, da qualche parte comunque è andata. Nella seconda grotta altre uscite, due sole: sinistra e centro. Pur barcollando ha scelto al centro e sembrerebbe essere andata avanti o indietro, comunque in un altro budello puteolento. Cosa manca? Cosa resta? Cosa non ha mai scelto. Ed ecco che gli occhi fermi e duri come la pietra preziosa di Liandrin si ancorano all’unica scelta che non ha ancora fatto. La sinistra. E partendo da destra col calice 1, il calice 3, l’ultimo a sinistra sembra essere una buona idea. Per lo meno un’idea fondata su un ragionamento e non abbandonata alla solita ira di pancia dell’ex mercenaria. E così la mano sinistra libera di Liandrin, quella al cui avanbraccio è ancora saldamente ancorato lo scudo, facendo molta attenzione a non urtare il bicchiere ricolmo di liquido nero, andrebbe ad afferrarlo per poi cautamente portarlo alle labbra. E se nulla dovesse interferire con questa scelta, Liandrin berrebbe. Stolida. Senza paura.

[ ATTENDERE RESPONSO ]

E ora solo pensieri, ragionamenti. Sei confusa, si comincia a far sentire la stanchezza mentale: gli uomini, d’altra parte, non sono tipi da tunnel oscuri. Piuttosto i nani sono perfetti per queste zone lugubri, o gli elfi oscuri o.. i demoni, perché no? Ma gli umani, per quanto cupi siano i loro animi, non vogliono sentirsi in trappola dentro stretti e umidi cunicoli. E alla fine la mano di Liandrin si allunga verso il terzo calice, quello che contiene il liquido nero. Lo afferra, lo avvicina alle labbra. Beve. Il sapore è estremamente dolce ma non disgustoso, è un liquido denso di consistenza. Bevi tutto, Liandrin. E quando l’avrai fatto basteranno pochi istanti per cominciare a percepirne gli effetti. Ti sentirai… più leggera! Improvvisamente ti sentirai molto leggera e.. parecchio confusa. La gravità comincerà a non essere più un problema per te, tanto che ti solleverai da terra di un metro. Una misteriosa forza costringerà i tuoi occhi a chiudersi, come se fosse un comando della mente che la mente non ha mai inviato. Ma quando le palpebre si serreranno beh.. non ci sarà buio, ma vedrai esattamente la grotta come la vedevi prima, solo meno luminosa e con due aperture: una davanti a te e una a sinistra. Ti sentirai fluttuare verso l’apertura a sinistra, volerai senza peso e con lentezza lungo il tunnel verso un’altra grotta e sorvolerai un labirinto di specchi. Poi di nuovo lungo un tunnel oscuro fino ad una grotta enorme, talmente tanto enorme che riesce a contenere persino un lago (//circa 15mt di diametro) al centro del quale sorge un’isoletta con tanto di piccola barca. Ma ancora non ti fermerai: fluttuerai senza peso fino alla sponda opposta del lago e quando i tuoi piedi toccheranno terra davanti a te ci sarà.. una struttura di rara bellezza, magnifica e splendente. Dietro di te.. il lago e i suoi misteri che, per tua fortuna, ti sono stati preclusi. [Immagine edificio: https://indipendologo.files.wordpress.com/2012/06/white_tower_by_snowskadi.jpg] Riacquisti fisicità quando i piedi toccano terra. Sei di nuovo tu, non fluttui più. E ora, Liandrin?

[ GDR PLAY ]


LIANDRIN // scusa l'off ma posso sapere se c'è una porta verso la quale dirigersi?

Liandrin potrà scorgere a circa 5mt davanti a lei un portone di vetro spesso e opaco (//hai presente il portone d'ingresso del castello di Elsa in Frozen? *_____*). Il portone sembra apparentemente chiuso ma.. provare per credere!

LIANDRIN è leggermente nauseata dal volo appena subito. Appena i suoi piedi toccano terra la sensazione a poco a poco svanisce e la concentrazione viene subito dirottata al magnifico castello davanti a lei. Si riprende in fretta la Guerriera. La fortuna sembra girare finalmente dalla sua parte! Il budello in cui si era infrattata sembra essere un ricordo e ciò che le è stato dato di vedere delle pene che si è risparmiata, la rimette immediatamente di buon umore. Una nuova sfida? Sempre bardata come se dovesse essere in prima fila alla guerra e con il diadema ben riposto in saccoccia, Liandrin muoverebbe passo accorto e attento verso il portone di vetro che fa sfoggio di tutta la sua squisita fattura. Saggia il terreno coi piedi per assicurarsi che sia solido e non nasconda altre insidie. E se così fosse, se dovesse essere semplice terra battuta, e se nulla venisse a intromettersi tra lei e questa nuova missione, percorrerebbe tutti i 5 metri che la separano dal entrata del castello delle fate. Una volta davanti all’ingresso, se potesse, picchietterebbe il vetro con la punta della spada (sai mai che esploda, penserebbe la guerriera) e se ancora nulla dovesse succedere, Liandrin poggerebbe la mano sinistra sul battente, spingendo…

[ ATTENDERE RESPONSO ]

Eh no! Il portone non esplode mica! Picchietti sul vetro con la spada, senza tuttavia scalfirlo. Quando lo sfiori con la mano entrambi i battenti si aprono e rivelano la presenza di un ampio ingresso con due scalinate: una alla tua destra e una alla tua sinistra. Immediatamente davanti a te c’è una sorta di cartello di metallo con delle indicazioni [Immagine: http://www.ik3oil.it/images/cartelli.gif]: sul cartello che indica la scala alla tua destra c’è scritto “Cavalieri di Avalon”, mentre sul cartello che indica la scalinata alla tua sinistra c’è scritto “Cavalieri del Caos”. Entrambe le scalinate sembrano essere di cristallo e si perdono verso il soffitto, come se proprio scomparissero in un soffitto fatto di materiale che sembra di.. nuvole. Le scalinate distano da te 4mt.

[ GDR PLAY ]


LIANDRIN è perplessa. Per un attimo solo per quell’attimo in cui l’ampio e magnifico ingresso si dipana davanti a lei, in tutta la sua maestosa bellezza e incredibile fattura. La porta si è aperta con estrema facilità, quasi mossa da una volontà propria che in virtù della forza, magra, che ella stessa ha applicato. Mossi i primi soliti ponderati passi all’interno, dove alcun sono fa eco ai suoi stivali da guerra, a Liandrin non resta che leggere i cartelli. Chiaro è l’intento di indicare una via. Gli occhi verdi della guerriera esaminano le scale gemelle che si perdono tra le nuvole di quello che sembra essere un paradiso celeste, in pieno contrasto con il putridume donde è venuta. Ora quella sua vena avventuriera vorrebbe forse farle percorrere la scala di destra, così per vedere com’è il nirvana dei Cavalieri di Avalon e forse, in una nota fredda del curatore di questo PG, per prenderne a schiaffi un paio. Ma alcune volte la scelta ovvia è proprio quella migliore. Forse e quindi con passo sempre cauto Liandrin si dirigerà verso la sua sinistra, verso la scala dei Cavalieri del Caos, se nulla dovesse frapporsi tra lei e il suo desiderata, ne nulla accadesse nel contempo di quei pochi metri, Senz’Anima non esiterebbe poi a mettere il piede destro sul primo gradino.

[ ATTENDERE RESPONSO ]

Un piede sul primo gradino e… il portone si chiude con un tonfo cristallino, delicatamente. Di nuovo intrappolata, Liandrin: questa volta, almeno, il paesaggio sembra essere gradevole e l’aria è leggera e non puzza di fetido. Non c’è umidità a penetrarti nelle ossa. In effetti è il clima ideale per qualsiasi essere umano: non fa nè freddo, né caldo. Luce gradevole per gli occhi, aria pulita. In un certo senso è un paradiso. Ma chissà.. forse riuscirai ad odiarlo questo castello di cristallo. Quindi dicevamo.. che il portone si chiude delicatamente e, nello stesso istante, dalle nuvole appare (a 4mt di distanza) una figura piuttosto eterea: capelli talmente tanto biondi da apparire quasi bianchi, pelle delicata, orecchie a punta e e grandi occhioni scuri. Io non la classificherei proprio come un elfo e nemmeno come una fata. Inclassificabile! Nella mano sinistra sostiene un diario, mentre nella destra tiene abilmente un pennino. Ha l’aria di essere una.. segretaria? Certo, eterea… ma comunque una segretaria. [Immagine: http://pokerpazzo.ilcannocchiale.it/mediamanager/sys.user/117190/elfo.png] Ti guarda dall’alto verso il basso, inarca un sopracciglio e poi sbuffa. *Oh! Chi abbiamo qui? Domanda retorica, ovviamente! L’unica concorrente donna della sfida! Liandrin, giusto? Bene, bene!* Non aspetta, ovviamente, la risposta. Con il pennino sembra cancellare qualcosa sul quadernetto prima di rispostare lo sguardo su di te *Contrariamente a quanto qualcuno potrebbe aspettarsi, visto che sei donna, non sei affatto in ritardo. Ma chi prima arriva meglio alloggia… Quindi… Domanda di routine: perché pensi di poter competere per il trono di Ductor del Caos?* Colloqui motivazionale! Il tono sembra annoiato e petulante. A quante persone ha già fatto la stessa domanda?

[ GDR PLAY ]


LIANDRIN pensa solo ed esclusivamente una frase “che io sia dannata” mentre i suoi occhi adesso freddi e stretti a fessura colgono ogni tratto di quella misteriosa apparizione. La mano destra va a serrarsi ancora più ferocemente sulla spada e i suoi piedi si allargano di circa 30 cm lasciando scivolare il piede sinistro leggermente in avanti. Pronta a scattare. Pronta come sempre. Per ora l’entità non sembra minacciosa in quella posa da scrivano, ma il tonfo pur delicato, della porta alle sue spalle sancisce una condizione che a Senz’Anima è assolutamente sgradita. E’ in trappola. Si può andare solo avanti e la ragione nuovamente le ingiunge di ammettere che per farlo dovrà stare al gioco. Così risponde la Guerriera a quella strana domanda, postuma ad un commento sulla sua puntualità. Come se invero ci fosse un altro modo di essere se non puntuali. “Io sono caos!” risponde con toni vellutati. Toni che potrebbero essere emessi da una consumata attrice di teatro, che per lei sono naturali e che se non fossero in contrasto con tutto il suo essere, sarebbero persino piacevoli “Io sono discepola di Belsatan Due Bestie, Apocalisse Guerra di chi fu l’essenza stessa del Caos, il Conquistatore di Barrington, Signore Oscuro di queste terre, Brandon Allen. Con me il Caos tornerà a splendere”. Poi il verbo si fermerà in attesa di qualcosa che potrebbe anche essere eterno…

[ ATTENDERE RESPONSO ]

Alle parole di Liandrin il sopracciglio s’innalza ancora di più, se possibile. *Non siete stata molto convincente, milady.* Un’affermazione chiaramente delusa *Sono sicura che potete fare di più! Quale sarebbe il vostro primo atto in quanto Ductor del Caos?* Domanda ancora, come per aiutare Liandrin ad essere più eloquente. Agita il pennino in aria, quasi volesse sottolineare le sue parole.

[ GDR PLAY ]


LIANDRIN comincia a perdere la pazienza e la che tutto sia delicatamente in bilico è garantito dalla vena che pulsa nelle sue tempie. Un sordo tonfo nelle sue orecchie la avverte che i suoi muscoli si stanno tendendo verso lo spasimo. Deve recuperare la calma lo deve fare perché sempre la ragione, le suggerisce che se forse ora si scagliasse verso quella figura, con ogni probabilità, sarebbe talmente tanto intrisa di magia da farla rimbalzare a terra. Nel migliore dei casi, chiaro. Così si costringerà a rispondere, brevemente, come è nella sua natura fare: “Riformare la Congrega, adunare nuovi adepti, esaminare i vecchi e chiedere pagamento dei loro debiti e…” una breve pausa per lasciare che la distorsione che lei insiste a credere un sorriso compaia sulle labbra “…fare saltare tutte quelle teste che non vogliono pagare! Quando Barrington sarà nuovamente saldamente nelle mani del Caos, forgerò tutte le alleanze necessarie per chiedere l’indipendenza dall’isola delle mele. Con la forza, se necessario. Sia Guerra, Donna, se deve”.

[ ATTENDERE RESPONSO ]

Fa spallucce, l’elfa-fata-entità-orecchie a punta. *D’accordo, ora mi sembra un quadro della situazione più veritiero. E cosa fareste in caso di mancata vittoria in questa competizione?* Chiede ancora, con una nota di curiosità nel tono di voce. E solo dopo che Liandrin avrà risposto, l’entità dalle orecchie a punta dirà *Molto bene, seguitemi prego.* E detto questo volgerà le spalle alla donna, inoltrandosi nella nebbia e sparendo alla vista dell’umana. [Distanza Lia-Nuvole: 4mt]

[ GDR PLAY ]


LIANDRIN vorrebbe ridere a crepapelle. Ridicolo pensare che non sarà lei il prossimo Ductor del Caos. Ad ogni buon grado, deve rispondere e lo farà con la solita freddezza e noncuranza. “Tornerò a casa”. Semplice pulito. Senza effettivamente lasciare intendere dove sia la sua casa anche se al lettore accanito non sarà sfuggito che per Liandrin, casa, è la Torre Oscura. E non appena Liandrin avrà sentito la creatura dichiarare “seguitemi” riprenderà il suo camminare cercando di coprire quei quattro metri che la separano dalle nuvole…

[ ATTENDERE RESPONSO ]

Entra nella nuvole, Aspirante Ductor del Caos. Te lo saresti mai aspettato? Intorno a te solo nubi, nubi e ancora nubi. Bianche, morbide… sembrano panna montata! Non sembra esserci molto a parte la solidità del terreno su cui poggiano i tuoi piedi. Poco dopo, e per la seconda volta nel corso di questa nostra avventura insieme, ti sentirai sollevare. Una nuvoletta diversa dalle altre altre perché dorata [Nuvola Speedy: http://vignette2.wikia.nocookie.net/dragonball/images/e/e1/Nuvola_dOro.png/revision/latest?cb=20150903210446&path-prefix=it] ti solleverà dal pavimento, spingendo contro le tue gambe e accogliendo il peso del tuo corpo, del scudo, della spada e pure quello del diadema che hai guadagnato abbastanza tempo indietro da sembrare un’eternità. Insomma questa nuvolina dorata (che non puoi rubare, per quanto potrebbe essere comoda da usare in futuro) ti condurrà sempre più in alto, tra le nuvole che ti precludono la vista degli interni del castello. Non c’è più la strana segretaria, il Mangia-Sogni sembra lontano anni luce.. è tutto così strano! Dopo qualche minuto di ascesa tu e la nuvola raggiungerete una grande e apparentemente spoglia sala circolare. Trema la nuvola dorata che vuole essere liberata. E guardati intorno Liandrin: potresti esserci solo tu al momento, o forse di altri ti è preclusa la vista. La luce penetra da enormi finestre chiuse che percorrono tutta la circonferenza della stanza, illuminandone ogni centimetro. E apparentemente sei sola, Liandrin. E qui io, con il Mangia-Sogni, con i miei calici e con la segretaria sexy ti saluto, Aspirante. Altri Fati ti aspettano in questa stanza circolare: dovrai solo aver pazienza e preparare la mente. Che il Caos sia con te.

Ultimo post! [GDR PLAY]


LIANDRIN viene di nuovo sollevata in aria e al sollevamento corrisponde nuovamente quella strana sensazione di nausea e quella voglia imperscrutabile di avere nuovamente i piedi ancorati a terra. Quanto tempo è passato dall’inizio di questa avventura? Ore, giorni? Sembra un’eternità che era costretta nel budello della terra e ora sta lasciando questo nirvana fatto di cristallo. E’ sicuramente una avventure più strane che le sia mai capitato di vivere. Quando finalmente la nuvola sembra dissolversi in un tremito e suoi piedi toccano un suolo rigido assolutamente più confortevole, Liandrin è quasi grata di questa buona stella e dimentica degli affanni appena patiti. La stanza dove ora sembra essere ubicata è spoglia, circolare, con enormi finestre che illuminano ogni anfratto lasciando l’immaginazione relegata nella sua mente. Niente può essere frainteso. I suoi occhi verdi non lasciano nulla al caso, i suoi sensi fanno eco allo sguardo cercando qualche segno di vita. Ma per ora sembra essere sola. Cerca una posizione comoda sulle gambe ora la Guerriera e attende che qualcosa succeda.

[GDR END]
Liandrin
00martedì 10 novembre 2015 19:43

Grazie Chiara!
Un bacio grande!

=)

ALIAS.ALIAS
00giovedì 12 novembre 2015 12:21
Ottimo, bella l'idea, io la avrei picchiata con violenza ma presto verrà il suo turno [SM=g27824]


Ricapitolando:
- Per 12mesi, nella notte tra il 13 e il 14 del mese il Demone Mangia-Sogni ruberà sogni/incubi/visioni del PG;
- Liandrin ha un diadema d’argento e rubini di cui non sa nulla.



GDR APPROVATO

Liandrin si trova in realtà, faccio me a culpa ma devo correggere per esigenze mie di narrazione, all'entrata del castello.
Ricordo anche a lei che prima dell'epilogo finale che si svolgerà a breve, è libera di giocare nella location.
Per l'occasione ho creato una provvisoria che si chiama CASTELLO PENDRAGON, vi avviso che NON SALVA e che vi possono accedere solo i partecipanti alla quest, gli altri possono liberamente leggere ma non giocarci.
Il piano terra del castello, come ho detto per Genjio è esplorabilissimo, basta mettere poi in approvazione la giocata inserendo topic QUEST MEDAGLIONI CAOS per non disperderlo nel forum.
Il castello ama cambiare e per ognuno di voi il piano terra è diverso, scatenate la vostra fantasia ricordando solo che potete trovare CIO' che volete li dentro ma che non potrete ne portarlo alla scena finale ne, successivamente via a casa. (ho il metal detector pay attention [SM=g27820] )

Liandrin
00giovedì 12 novembre 2015 12:24


Perfetto!

Il love You!

=)

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