[ QUEST IDOLO ] Il sentiero del tempo: L'urlo dei corvi ( OK)

Valstaf
00mercoledì 11 novembre 2015 18:52
Riassunto: Ithilbor ricorre ai suoi poteri da vampiro antico per interrogare il cristallo e sapere cosa sia .Gli occhi della signora della torre si chiudono sul mondo reale penetrando invece il velo del mondo dell'oltre.. come prima immagine vedrà un sunto, seppure come se lo guardasse attraverso un vetro bagnato, di quanto accaduto nella tomba visto da melisande in un certo senso con gli occhi di melisande.. il cristallo che tocca la stele da però una sensazione in più alla non morta. Ovvero, le sembra che quell'uomo il vecchio stesse violando qualcosa di suo di intimo che le appartiene.. come se quel luogo, a lei fosse in realtà conosciuto o dovrebbe esserlo. :: Poi la visione cambia ed essa si trova dinnanzi a un uomo, davanti a un vecchio libro in una stanza piena di ombre e di paura.. Lo stesso cristallo la fa da padrone e un libro che fa avere un altro tassello del mosaico dei fatti iniziati con quell'incontro di Melisande al cimitero.. Oltre a vedere lo stesso stemma , pur non riuscendo a capire la scritta sulle spade, vede una traccia di un nome M- Y( rovesciata) presumibilmente una lettera o traccia di tale.. e AR finali.a chi appartiene lo scudo? e chi è quell'uomo? Ithilbor perà non è la sola spettatrice di quella sera vagabondo senza terra, di ritorno alla torre il Basilisco rientra in quella che era la sua casa, accorgendosi subito che qualcosa non va. Saggiamente non interferisce con quanto la sua signora sta facendo, ma dall'esterno ne avrà traccia visibile, prima nello spegnersi di torce e lucerne, poi in una cappa d'ombra sopra la stessa vampira che si contrae come un pungo e quando , stremata, la moth lascia il contatto col cristallo sente chiaramente nella sua testa l'urlo di centinaia di corvi..


commentoi: mi è spiaciuto che melisande non è potuta essere dei nostri.. ;9 sarebbe stata ciliegina sulla torta.. mi scuso con donatien per il mio fraintendimento. ;9 è comunque stato un piacere masterare pg di questo livello rendono il mestiere del master.. facile facile:)

QUEST IDOLO

GDR START

[ATTENDERE RESPONSO]

Cosa c'è dietro le ombre? Il mondo oltre il velo è un luogo ameno e tetro.. dietro le ombre.. c'è solo.. morte.. e silenzio. Cosa c'è dietro le ombre? Forse la sola che potrebbe scoprirlo è lei. La Signora dei Moth schiude il velo del tempo e dello spazio come si fa con la stoffa sottile di quei generosi e nullatenenti letti a baldacchino scevri di ogni lussuria, pregni di ogni >>>

godimento crudele, blasfemo e e .. dannato. Quella stoffa è solo un velo in fondo, ma dietro c'è qualcosa che non potrebbe mai capire.. Il sentiero del tempo comincia sempre con un passo, come ogni viaggio e la sua.. è una caduta. Brusca..Che porta lo sguardo a sbattere contro una parete di basalto nero come la morte. duro come la condanna , spoglio come la piu misera tomba... >>>> 

°° E come dopo ogni caduta la vista, si offusca, opaca e indisitna, almeno inzialmente prima che gli occhi della capostipite si schiudano sulla pietra bgrezza e marcia di un sepolcro, attorno c'è umido, roccia e buio.. Una figura davanti a lei, inginocchiata a una stele, con qualcosa di scuro in mano, un pezzo di vetro? un cristallo? non lo sa.. sa solo che quel frammento emana >>>>

Oscurità da tutti i pori.. pura oscurità e... male. profondo, angosciante , innumerevole male. Di quello che non c'è regua, ne alcuna pietà di quello macchiato.. no .. imbevuto di sangue.. di quello che non ha fine ne origine.. la figura si muvove.. ma lei sembra di vedere tutto attraverso un vetro bagnato.. è come se stesse guardando la notte da una finestra.. una notte nera.. nel quale>>>

nessun occhio sano e saggio entrerebbe mai ma in quella notte, loro i Maivivi,, i SempreMorti o qualsiasi appellativo vogliate dargli.. in quella notte loro, ci vivono. e lei, ne è la signora.. Ai suoi occhi la sagoma è come un fantasma trasparente e fluttuante.. lo vede toccare con quel vetro nero una pietra.. e in quel momento un onda attraverserà la sua mente.. La sensazione che >>>

ha è che quell'uomo chiunque sia stava violando qualcosa di.. suo. sta sconfinando in un territorio non suo. O meglio sta cercando di entrare in un luogo che non conosce ma che le appartiene.. °° una prima immagine, un frammento di memori.. sua? o di chi altro? Spingersi oltre e cercare la verità o.. retrocedere.. a lei dunque il passo.. GDR PLAY VAI MAX 5 INVII ITHIL PER ENTRARE MISSIVATE]


ITHILBOR  [*§*Atrio*§*] Una concessione. Come la carezza più dolce e, al tempo stesso, più possessiva che possa giungere al tuo volto, il Sangue Immortale concede quanto richiesto. Scorre nel tuo corpo, sfogandosi lungo quelle vie atrofizzate che si intrecciano l’una all’altra, in un groviglio che inneggia all’antico e al potente. Il velo del tempo è sollevato. È come se un vento lo reclamasse per sé,>>

ITHILBOR  >>per poterti mostrare quanto mantenuto nella memoria di quell’oggetto. Una discesa tra le spire del tempo, l’abbandono verso un vuoto che culmina in uno spazio angusto e ristretto: buio come la notte, freddo come la morte. La tua bocca cercherebbe di pronunciare ad alta voce la descrizione di quanto i tuoi soli occhi possono vedere: un miasma che non ferisce, la baraonda di emozioni che non>>

ITHILBOR  >>ti toccano, la figura evanescente di chi par essere spettro, l’oggetto nero indistinto che tiene tra le mani, la stele che lo accoglie. Poi è un colpo inferto. La mente viene attraversata da una ventata di quella che ha tutta l’impressione di essere una… violazione. Profanazione. Come se stesse facendo irruzione in Torre, come se intaccasse qualcosa di strettamente personale. Gli occhi si>>

ITHILBOR  >>stringono ancora sull’oggetto, nel chiaro intento di voler sondare ancora e ancora. E allora faresti appello a tutta la tua volontà [II] per cercare di rimanere appigliata a quell’incanto: affinché le spire del tempo continuino a mostrarti i più oscuri segreti nascosti in quel cristallo. Affinché tu possa vedere nei riflessi che pare emanare, tutte le angolazioni di una stessa scena. >>

ITHILBOR  >>Il sangue correrebbe ancora impetuoso nel tuo corpo; la bocca non narrerebbe più alcunché. E la mente, sapiente come solo quella di un antico sa essere, resterebbe sorda al richiamo della Bestia. Ché questa è notte per un’altra caccia, per un altro sangue [tenebra I; veggenza I; veggenza III – round 2]

[ATTENDERE RESPONSO]

ITHILBOR TIRAMI UN DADO PER FAVORE 

ITHILBOR  ha ottenuto: 67

La notte è un mondo che non è per tutti.. ci sono pericoli dietro le tenebre, ci sono demoni oscuri, ci sono paure e dubbi, ci sono predatori.. dietro le ombre. Quando scende la notte è un altro mondo non si può affidarsi ai comuni sensi.. è il regno dell'istinto, in cui l'udito, l'olfatto, prendono parte fondamentale.. e la vista invece cede il passo a un occhio che non è mai fisico.. >>>

ci vuole coraggio per guardare dentro la notte, si rischia di esserne risucchiati. .. Per tutti, è inaccessibile la notte o almeno quello che la notte nasconde.. Ma lei, non è chiunque, lei è la signora di quel mondo oscuro.. °° Si aggrappa alla sua volontà , si aggrappa a quell'immagine per andare oltre, dinnanzi a lei tremula la luce di una candela e una luce mostra una nuova >>>>

immagine.. sfuocata, una figura china su un grosso libro.. impossibile per lesi sapere cosa ci sia scritto ( a meno che non lo guardi..) ma di certo vedrà bene il cristallo nero in mano a una figura do uomo ( http://i205.photobucket.com/albums/bb193/Peromyscus/small.jpg ) dinnanzi il vecchio che aveva tentato di entrare nel mondo sotterraneo che le appartiene.. L'immagine è abbastanza >>>

nitida seppure tutto ha l'apparenza di quando la l'unidità rende il mondo annacquato, come attraverso un velo di quella irritantissima stoffa che costringono fin da fanciulli a usare per coprire.. certe parti.. C'è paura nell'aria,, e ansia.. e.. potere. molto potere.. un'alone oscuro irradiato dal cristallo che sembra dare una luce strana, quasi.. irreale alla scena.. Cosa farà >>>>

adesso la signora? .. °° Dentro di lei, è ombra ma fuori.. sia ddensano le tenebre alla torre e l'atrio illuminato dalle torce sembra virbare come carico di elettricità.. una folata d'aria fredda attraversa la lussuosa stanza, .. e ogni cosa, torna al buio.. ma non un buio comune quella è tenebra viva.. E' per questo che sei tornato ? O perchè ti eri stancato di libri vecchi e senza >>>

THORON  -7 storia ? Senza sangue soprattutto? Difficile dirlo, ma il passo porta Il Basilisco a strisciare in quelle ombre come fosse a casa, nel momento in cui le luci si spengono , e tu, come lei rimani solo avvolto nelle ombre. E' per quelle ombre che sei tornato .. Donatien? DISTANZA ITHILBOR DONATIEN 5 MT - GDR PLAY ORDINE DONATIEN- ITHILBOR. ]




DONATIEN  [atrio 5m ithil] Palpita la fiamma al soffio invisibile che l'accarezza, trema, lotta eppur si spegne morendo sopraffatta dall'avidità di quell'oscuro Bacio che le tenebre dell' Eterna Torre riservano alla Luce. Buio che non conosce requie. Freddo nelle carni. Bruciante nello sguardo di chi non può vantare i sensi con cui ora, il predatore, cercherebbe e dovrebbe riuscire ad osservarsi attorno>>

DONATIEN  >>> [veggenza I] individuando per prima Ella, la Sposa. Bianca nel virginale abito che ne sottolinea la giovinezza del corpo in contrasto con la, probabilmente evidente, profonda ed esperta concentrazione nella quale il Basilisco dovrebbe ritrovarla. Tenterà di non ostacolare ed intaccare quell'intimo Suo contatto col Potere del sangue eppure Sa che la sua presenza lì, in quel momento>>

DONATIEN  >>non sfuggirà alla Sposa che è Antichità in quel loro mondo fatto di Non morte e non vita. Abiti scuri e d'alcun pregio sulle membra, specchio di morte quel volto dai tratti spigolosi, taglienti eppur giovanili. cerulei, lividi ma orribilmente affascinanti, spaventosamente seducenti: la magnificenza di ciò contro cui il Tempo nulla può perchè, semplicemente, è Eternità. >>

DONATIEN  >>Sfida la Notte. Sfida la Fame. Sfida l'Orgoglio che, nell'intimo, grida ancor più della Sete di Sangue or che così vicino alla Sposa egli si trova eppur la schiena è diritta, lo sguardo imprigionato al fantasma evanescente ch'è riflesso, nel buio, della moth. e Melisande? Fprse anche la sua presenza verrà rilevata in quell'oscurità. attende.

ITHILBOR  [*§*Atrio*§*] I sentieri del Tempo sono infidi e pieni di ostacoli. Di veli che non si scostano, di polvere che si ammassa, di parti consumate dal ricordo stesso e di porte che devono rimanere chiuse. Avvinta da quella sensazione di profonda invasione, tu continueresti a solcarli. Come se fosse una questione di sopravvivenza, come se da questo tuo viaggio a ritroso dipendesse la salvezza della>>

ITHILBOR  >>tua stirpe. Immersa in una notte oltre il tempo e oltre lo spazio, nella stessa anneghi con la scioltezza di chi, nell’incubo, consuma la propria esistenza. E scivoli senza ritegno, posando lo sguardo sulla luce tremolante di una candela, nella cui fiamma ogni Falena che si rispetta dovrebbe immolare se stessa. Superbia e perenne istinto alla sfida dei tuoi stessi limiti, la mano sinistra si >

ITHILBOR  >>si tenderebbe verso quella candela, neanche potesse toccarla. Ti sporgeresti su quel libro che par essere oggetto di estremo interesse per una nuova figura. Un uomo dai lunghi capelli biondi posto innanzi all’anziano che reggeva il cristallo, i tuoi occhi che vorrebbero viaggiare agilmente tra tumulti d’ombra per captare anche solo frasi sparute di quel sapere messo per iscritto>>

ITHILBOR  >>[scurovisione 36 mt]. Il cristallo è come se vibrasse: un’aura oscura che lo avvolge, la percezione – forse distorta o forse errata – di magia palpabile che si spande nell’aria. E poi è come se quella stessa magia abbandonasse il passato e si fiondasse nel presente, plasmandosi nelle sembianze di un vento freddo e improvviso che sembra portare con sé ogni cosa. Le mani si stringerebbero sul>>

ITHILBOR  >>cristallo e gli occhi sullo stesso vorrebbero rimanere fissi. Ma il Fato, questa notte, è – se possibile – ancor più beffardo del solito. L’aria della notte che sferza i visi e ingoia le fiamme è pregna di un odore. Di Quell’odore. Quello che hai ricercato ogni notte, ritrovandolo solo nella memoria. Potresti mai esser tratta in inganno, Sposa? Sì: e tu lo sai. L’inganno supremo della Mente>>

ITHILBOR  >>che, prima tra gli infami, ti ritorce contro il potere delle illusioni che ad altri hai inferto. E fa di te la vittima ideale, toccando corde tese che aspettano solo di essere stuzzicate. È così che reagiresti, se potessi: facendo del cristallo la tua ancora di salvezza, digrignando i denti e cercando disperatamente, con tutta la volontà che possiede la tua essenza [II], di rimanere>>

ITHILBOR  >>imbrigliata tra le trame del tempo [tenebra I; veggenza I; veggenza III – 3 round]

[ATTENDERE RESPONSO]

E' il loro mondo la notte, le tenebre sono le loro vesti, i loro visi sono oscurità, eppure in quel buio, gli occhi del Basilisco si schiudono su qualcosa che è difficile da identificare.. qualcosa di vivo. enormemente vivo. e .. oscuro.. Qualcosa di potente vibra nell'aria dlela torre , che gia basta la sua fama a rendere tetra e terribile... e ora diventa morte. diventa abisso >>>>>

di qualcosa che inghiotte tutto e minaccia di farlo anche con loro.. C'è un alone che si muove come mosso dal vento sopra la figura di ithilbor, c'è un'aura color dei corvi, che tuttavia scintilla come fosse.. luce. una luce nera. la vede molto bene ora che si avvicina a meno di 2 mt da lei.. anzi, lo sente.. se avessero la pelle sarebbe un brivido a esserci lasciato.. una carezza di dita >>

THORON  di tentacoli lucidi e neri come frustini da cavallo, affilati come fossero pugnali.. E' davanti a lui.. a portata di dita che se allungasse la mano potrebbe quasi sentirla , se mai avesse quel miracolo che si chiama.. tatto.. e che rende un esser umano quel che è ma loro hanno altri modi di sentire e non sono umani.. non del tutto.. e lui quella tenebra la vede come fosse pieno giorno. >>>> 

di tentacoli lucidi e neri come frustini da cavallo, affilati come fossero pugnali.. E' davanti a lui.. a portata di dita che se allungasse la mano potrebbe quasi sentirla , se mai avesse quel miracolo che si chiama.. tatto.. e che rende un esser umano quel che è ma loro hanno altri modi di sentire e non sono umani.. non del tutto.. e lui quella tenebra la vede come fosse pieno giorno. >>> 

Ithilbor è in bilico, tra la realtà, e il velo tra i mondi.. tra il passato e il presente.. nella fattispecie il presente è la presenza del Basilisco, reale, per quanto può esserlo un vampiro antico come lui.. il suo odore arriva alle narici della signora come fosse una traccia olfativa che rischia di distoglierla da ciò che sta facendo.. un rischio che per quanto potente è reale.. >>>

ITHILBOR TIRO DI DADO > DI 50 RIMANI CONCENTRATA 

ITHILBOR  ha ottenuto: 93

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la tentazione di aprire gli occhi e tornare bruscamente alla realtà è forte ma la sua volontà pare esser più forte .. di questo . E la sua costanza viene in qualche modo premiata.. L'immagine tremula ancora.. la luce dlela candfela offuscata sembra quasi li li per spegnersi ma i suoi occhi rimarranno ancorati a ciò che vede.. il libro. Nha dinnanzi un libro scritto in una lingua >>> 

che non conosce una lingua simile a quelle dei popoli slavi , seppure non ne riesca a leggere vede in effetti un disegno.. un albero epr la precisione e un emblema che prende tutta la pagina.. un emblema che in qualche modo qualcuno ha gia visto.. sono due spade incorciate con una rosa nel mezzo al centro di uno scudo.. e una scritta.. sfuocata .. che non riesce a mettere a fuoco >>> 

ma che tuttavia è li.. davanti a lei come la soluzione a un enigma che ha sulla punta della lingua ma che non sa captare.. per ora.. cosa farà adesso.. DISTANZA DONATIEN- ITHILBOR 5 MT- GDR PLAY TURNI DONATIEN- ITYHILBOR. PROX è ULTIMO TURNO.]


DONATIEN  [atrio 5m ithil] nessun movimento. nessun alito di vita ne, tantomeno, di morte[non morto]. Il Basilisco percepirebbe l'elettricità statica scivolargli sulla pelle, solleticare quella ramificazione di nervi che una volta convogliava dolore e piacere alla propria coscienza e che adesso, uccise dall'immortalità, resta come silente reticolo di attutite percezioni umane e potenti sensazioni >>




DONATIEN  >>> istintuali. Animalesche. La ragione lotta muta contro l'impulso della bestia mentre lo sguardo si alzerebbe nel tentativo di comprender la natura di quella manifestazione d'oscurità lucente lì proprio nei pressi della Sposa. Troppo ad ella vicino per non destare sospetto e timore, troppo bizzarra per non allarmar i sensi [sviluppati - veggenza I]>>

DONATIEN  >>> eppure egli s'è spinto ben oltre il limite dell'ignoto diverse volte per apprendere e comprendere e perchè mai non dovrebbe questo essere il momento della sposa? Non interferisce, la ragione vince contro l'istinto, semplicemente, qualora gli fosse concesso, avanzerebbe ancora d'un metro riducendo la distanza dall'antica, quindi, ad un singolo metro>>

DONATIEN  >> ponendosi, verosimilmente, al suo fianco dx e allungando, se riuscirà, ambedue le braccia in avanti l'una, la sn dietro la schiena della moth e l'altra, la dx, al davanti del ventre sotto le mani giunte su cui ella tiene la pietra. Ancora una volta col solo intendo di non disturbare ma ponendosi nell'unica posizione che dovrebbe permettergli di partecipare >>

DONATIEN  >>il più attivamente possibile, a ciò che in fronte ai suoi occhi si sta compiendo. Perchè oggi, Basilisco, perchè diavolo tra tutte le notti d'una Non Vita Eterna hai deciso di tornare proprio Ora?

ITHILBOR  [*§*Atrio*§*] Come se si stesse consumando un sisma direttamente nel profondo della tua essenza. Uno che destabilizza corpo e mente e spinge colei che fu la Signora del Caos a cercare un disperato – quanto improbabile – equilibrio. Strattonata tra presente e passato, con la tentazione di quel profumo che aleggia e ti inebria l’essenza. Come la realizzazione di ogni più inconfessato desiderio, >

ITHILBOR  >come la soddisfazione di ogni preghiera mai pronunciata e la materializzazione di una speranza che si vede esclusivamente vana per sua stessa definizione. L’istinto di abbandonarsi a quel profumo e annegare in un altro ricordo – ché ancora la mente rifiuterebbe la possibilità che quella presenza possa essere reale; la forza di rimanere con lo sguardo incollato su quel libro, le cui parole – >>

ITHILBOR  >>parole – scritte in una lingua che non sai pescare nel baule della tua conoscenza – risultano incomprensibili. I pugni si serrerebbero e il risultato sarebbe quello di stringere maggiormente il cristallo. Ma l’albero risalta in tutta la sua emblematicità e non sarebbe difficile scorgere la presenza di quello stemma di cui la bocca di Melisande ha narrato e di una stringa di lettere come>>

ITHILBOR  >>consumate dal tempo. Se solo il sangue non facesse brutti scherzi. Se solo la mente non cominciasse a essere annebbiata. Se solo la Sete non si facesse più pressante. Se. Se. Se. La realtà è un’altra e il passato sfumerebbe come nulla, senza la forza della determinazione a sostenerlo. La mente si rilassa, la bestia tuona. L’eterna condanna suona i suoi rintocchi e l’insolita Cenerentola è >>

ITHILBOR  >>costretta a tornare alla sua soffitta, fredda e buia, lasciandosi alle spalle ben più di una scarpetta. La presa salda sul cristallo diverrebbe una carezza e gli occhi tornerebbero a schiudersi. La spossatezza è una cappa pesante che ti cala addosso con la sicurezza e l’assolutezza di una scure. Ma la certezza, se possibile, ha un peso ancor più gravoso. Il movimento che ti vedrebbe voltare>>

ITHILBOR  la testa in direzione di quella spira di immortale desiderio che avvolge la Bestia e avvince la Bella sarebbe di una lentezza disarmante. E lui è lì. In tutta la sua regale eternità. Lui è lì. Le labbra si schiudono nel chiaro slancio della pronuncia di un nome: ma restano sospese, come a voler donare il corrispettivo di quel che per un umano sarebbe un respiro mozzato. Un battito di cuore >>

ITHILBOR  >>cuore perduto. [tenebra I; veggenza I]

[ATTENDERE RESPONSO]

Il filo del tempo è teso, nella notte le sue trame sono come corde di un colore nero lucido della consistenza del cuoio concito.. ma dietro quella notte il tempo per entrambi non ha neanche senso.. Non ha neanche piu causa e effetto.. ha solo un inizio, e una fine, in quel tempo presente, nella realtà.. la mente della signora si sforza di vedere,oltre quel libro olre quella >>>> 

carta che rimane impresasa in inchiostro rosso sangue, e nero morte. senza alcuna soluzione di continuità.. si sforza, di vedere qualcosa ma la frase incisa sulle lame è stata consumata dal tempo e non c'è alcuna risposta alla sua implicita richiesta.. ma una cosa si.. lettere. gframmento di tali.. una M maiuscola scritta a da una mano abile e piena di gotica bellezza.. una Y rovesciata >>

che sa di ossa sfatte.. e due lettere finali - A R nel mezzo il nulla.. scritte cancellate. ricordi dispersi... difficile dire cosa fosse un nome? una parola che per ora non ha senso.. in effetti.. Non per lei. Ma le forze cominciano ad abbandonarla.. vedere oltre il velo è faticoso.. anche per chi non conosce vita, e quindi rilascerà la presa graduale del cristallo ma.. nello stesso >>>>

istante in cui le dita rilasciano il frammento.. l'ombra sopra di lei davanti a donatien si contrae come in un pungo su se stessa, come risucchiata da qualcosa.. e poi.. esplode.. arrivando addosso al vampiro rinnegato tornato all'ovile nero dei senza pace, e addosso a lei, che nella mente udirà chiaramente, urla.. urla stridule e affilate.. di centiania e centinaia.. e centinaia.. di.. corvi.>

Spaccano la mente in un eco dirompente che dura svariati secondo, infrangono il silenzio della sua non vita come una folata d'aria fredda in piena estate.. e addosso a entrambi è il freddo glaciale che arriva find entro le ossa se ne avessero una e una sola.. un gelo che hannoi provato solo una volt.a.quando scelsero di non morire..quando cedettero la loro anima in cambio di quell'eterno>>> 

trascinarsi.. senza senso per alcuni.. che li ha tutti per altri.. a lorl comunque solo domande per quella notte e poche pochissime .. risposte.. GDR END GRAZIE A TUTTI E DUE. SE VOLETE POSTATE USCITA DOPO NEL FORUM;) 

.Melisande.
00mercoledì 11 novembre 2015 18:57

commentoi: mi è spiaciuto che melisande non è potuta essere dei nostri.. ;9 sarebbe stata ciliegina sulla torta.. mi scuso con donatien per il mio fraintendimento. ;9 è comunque stato un piacere masterare pg di questo livello rendono il mestiere del master.. facile facile:)



A me è "dispiaciuto" veder proseguire il filone senza di me quando mi sono mossa per prima per questa QUEST.

Come si dice? C'est la vie!
==leia==
00mercoledì 11 novembre 2015 19:00
Potrei avere un riassunto chiaro di ciò per cui si chiede approvazione per favore ?

In quanto alle eventuali piccole divergenze di vedute per questo gdr ho già parlato privatamente col master, come è del resto opportuno sempre fare.

Valstaf
00mercoledì 11 novembre 2015 19:14
Chiedo venia pensavo di averlo ricopiato ho dovuto scrivere il riassunto e commento due volte mi aveva buttato fuori [SM=g27814] [SM=g27814]

dunque per Ithilbor da approvare è questa parte:



Una figura davanti a lei, inginocchiata a una stele, con qualcosa di scuro in mano, un pezzo di vetro? un cristallo? non lo sa.. sa solo che quel frammento emana Oscurità da tutti i pori.. [...]ma lei sembra di vedere tutto attraverso un vetro bagnato
Ai suoi occhi la sagoma è come un fantasma trasparente e fluttuante.. lo vede toccare con quel vetro nero una pietra.. e in quel momento un onda attraverserà la sua mente.. La sensazione che ha è che quell'uomo chiunque sia stava violando qualcosa di.. suo. sta sconfinando in un territorio non suo.



questa:

una figura china su un grosso libro.. impossibile per lesi sapere cosa ci sia scritto ( a meno che non lo guardi..) ma di certo vedrà bene il cristallo nero in mano a una figura do uomo ( i205.photobucket.com/albums/bb193/Peromyscus/small.jpg ) dinnanzi il vecchio che aveva tentato di entrare nel mondo sotterraneo che le appartiene


il libro.ha dinnanzi un libro scritto in una lingua che non conosce una lingua simile a quelle dei popoli slavi , seppure non ne riesca a leggere vede in effetti un disegno.. un albero epr la precisione e un emblema che prende tutta la pagina.. un emblema che in qualche modo qualcuno ha gia visto.. sono due spade incorciate con una rosa nel mezzo al centro di uno scudo.. e una scritta.. sfuocata ..


e questa:

si sforza, di vedere qualcosa ma la frase incisa sulle lame è stata consumata dal tempo e non c'è alcuna risposta alla sua implicita richiesta.. ma una cosa si.. lettere. gframmento di tali.. una M maiuscola scritta a da una mano abile e piena di gotica bellezza.. una Y rovesciata che sa di ossa sfatte.. e due lettere finali - A R



la mente udirà chiaramente, urla.. urla stridule e affilate.. di centinaia e centinaia.. e centinaia.. di.. corvi.




Per donatien:


C'è un alone che si muove come mosso dal vento sopra la figura di ithilbor, c'è un'aura color dei corvi, che tuttavia scintilla come fosse.. luce. una luce nera.


l'ombra sopra di lei davanti a donatien si contrae come in un pungo su se stessa, come risucchiata da qualcosa.. e poi.. esplode.. arrivando addosso al vampiro rinnegato

==leia==
00giovedì 12 novembre 2015 08:31
GDR APPROVATO
Aggiorno anche i punti sangue consumati.
- Ithilbor -
00giovedì 12 novembre 2015 11:06
DONATIEN [atrio 1 mt ithil] un bocciolo livido quelle labbra che si schiudono in fronte a sè ora che il viso della sposa s'è volto ed i suoi occhi si sono riaccesi di coscienza,di presente concretezza. Tutto tace nel , fin troppo breve istante, che dividerà il primo ricambiato sguardo dei due non morti, un muto turbinare di pensieri turbolento quanto il virticare imperioso sulle loro teste dell’ oscura eppur luminosa nuvola di tenebra gelida. Simile a quella che appartiene per natura all’obelisco eppur ad essa estraneo...in questa notte. Ed ecco che anche le labbra del Basilisco si schiuderanno in un freddo, inumano sospiro di morte, ancora in quell’attimo sospeso di assoluta stasi dei presenti, in quell’istante infinito in cui sará il Fato a sceglier per loro e al termine del quale non vi saranno parole ma altre sensazioni che a quelle dell’incontro si andranno a sommare ottundendo i sensi e spingendo l’immortale essenza d’ambedue i presenti fin sull’orlo invalicabile del ricordo del dì in cui la morte, il gelo, l’assenza e la pena entrarono nelle loro carni umane per bruciare ogni traccia d’anima e vita per lasciar spazio all’eternitá e alla dannazione:alla sete. Le dita del Basilisco si serrano a pugno, le unghie scalfiscono il palmo con prepotenza mentre la mascella s’indurisce in risposta allo stringersi possessivo delle labbra tra loro. Rinnega quella sensazione il fu Anatema eppure quest’ultima lo vince e ne abbatte le difese in una sofferenza dallo spirito mortale che cosi tanto brucia nell’intimo del Predatore. Le spalle si curvano un poco sotto il peso di quell’inattesi giogo ma lo sguardo no, questo resterá, se possibile, incatenato al volto della sposa di cui vorrá cogliere ogni possibile reazione. Solo quando si sará tutto compiuto, senza badar oltre alla presenza a loro vicina [sensi sviluppati - melisande] finalmente proferirá qualche parola che non risuonare nell'aria nuda della torre ma solo nella coscienza dell'antica se il pensiero avrà saputo spingersi oltre la propria mente per raggiunger quella della sposa { un...”caldo”amichevole benvenuto mia Signora } bassa l’intonazione pregna si stanchezza quasi umana nonchèdel sarcasmo affilato del cacciatore {ritengo ci sia molto di cui parlare ma, non intendo peccare di presunzione, questo non è Luogo e non è Tempo...} [telepatia]E non vi saranno manifesti inviti da parte del Basilico eppure la lentezza con cui si approssimerá alle scale dovrebbe lasciar ben intendere all'Eterno ch'egli l'attenderá. Ora o Presto.

ITHILBOR [*§*Atrio*§*] Il presente ti avvolge nelle sue spire, quel passato che non ti appartiene e sul quale hai sbirciato danza nella recente memoria affinché non venga dimenticato. Eppure gli occhi sono lì, fissi sulla figura del Basilisco, a chiedere ancora conferma di quel che pare un inganno fin troppo sublime e perfetto persino per una mente antica e potente. Le mani vorrebbero rendersi esse stesse testimoni di quanto lo sguardo e i sensi colgono, ma restano lì, a sfiorare il nero cristallo, immobili e fredde. Particolarmente fredde, adesso. Quando la percezione della Torre e di ciò che ti circonda torna del tutto, è come se ti calasse addosso una bolla di insolita oscurità , esplodendo e gettando sul tuo corpo una sensazione che credevi perduta per sempre. La notte all'ossario, la luna piena, Sleiv e il suo ultimatum, l'anima come pegno per l'eternità, il calore perduto in favore di una morte senza fine. E tu che di freddo sei fatta, adesso lo avverti come se non l'avessi mai sentito prima. Il volto del Basilisco è simile a uno specchio: la reazione a quella percezione di gelo improvviso e inusuale ti vede serrare la mascella e stringere la bocca, assumere un cipiglio duro e spigoloso, ma restare appigliata a quell'unica certezza. La bestia urla tutta la sete e tutta l'insoddisfazione di un desiderio perenne: circondata da istinti del tutto simili – ché tutti alla morte siete rinati sotto il vessillo della Mente – prende il sopravvento sui tuoi occhi e mostra i propri. Fiotti di sangue che tingono di rosso un cielo plumbeo, il bisogno mostrato dinanzi a chi comprendere pienamente può quanto pesante sia stato il prezzo da pagare per quella visione. Le ombre si affollano attorno a voi, la tua bocca resta chiusa. E resta tale anche quando quell'intrusione avviene e la sua voce torna: danza tra i meandri della tua consapevolezza con l'agilità di un felino e ti lascia lì, ad ascoltarlo senza che il tuo viso sappia concedersi nemmeno una smorfia, un sorriso, un rimprovero o uno slancio di quella che poteva essere felicità. I tuoi pensieri viaggiano attraverso quel canale che egli stesso ha costruito: sono sibili e parlano solo ed esclusivamente alla sua mente, senza che nessun altro possa essere messo a parte di quella conversazione silenziosa [veggenza II->Donatien] oO°Non ora, non qui°Oo Gli fai eco, mentre cominceresti ad alzarti. E come in una favola del tutto sbagliata, il punto di incontro si scioglie: il Basilisco procede verso le scale, tu in direzione opposta, verso una delle stanze laterali, aggirando Melisande e prendendoti cura di scrivere su pergamena quelle lettere che i sentieri del tempo ti hanno concesso. Torneresti dalla venefica, donandole quella pergamena e mettendola a parte di tutto quel che hai veduto, chiedendole di scoprire qualcosa e annunciandole che ti recherai da Alexandra. Poi torneresti a sedere sulla tua poltroncina. Avvinta dalla Sete e intenta a fissare un punto imprecisato della parete che ti si pone di fronte. Ed è ancora freddo e buio. Ed è mente che si svuota di ogni pensiero e di ogni considerazione per annegare in un nulla salvifico e consolatorio. Non è questa la notte. Ancora, non ora, non qui. [tenebra I; veggenza I]



COMMENTO: Abbiamo fatto le nostre azioni di chiusura. Io, in particolare, ho voluto provare a fare diverse cose che, nell'ordine, sono:

- recarmi nella stanza laterale e scrivere su pergamena le lettere viste durante il viaggio nel tempo;

- consegnare la pergamena a Melisande e raccontarle la mia visione.

Ora, questa decisione deriva dal fatto che, come Melisande stessa ha specificato, lei per prima ha cominciato questo filone e in questa giocata non ha partecipato. Ma era lì, presente, e non sarebbe minimamente coerente che Ithilbor tenesse tutto per sé senza metterla a parte delle sue "scoperte".

Spero possiate seriamente considerare l'ipotesi che Melisande abbia per sé le stesse informazioni che ha avuto Ithilbor.

Grazie, saluti!
==leia==
00giovedì 12 novembre 2015 11:14
Re:
- Ithilbor -, 12/11/2015 11:06:

DONATIEN [atrio 1 mt ithil] un bocciolo livido quelle labbra che si schiudono in fronte a sè ora che il viso della sposa s'è volto ed i suoi occhi si sono riaccesi di coscienza,di presente concretezza. Tutto tace nel , fin troppo breve istante, che dividerà il primo ricambiato sguardo dei due non morti, un muto turbinare di pensieri turbolento quanto il virticare imperioso sulle loro teste dell’ oscura eppur luminosa nuvola di tenebra gelida. Simile a quella che appartiene per natura all’obelisco eppur ad essa estraneo...in questa notte. Ed ecco che anche le labbra del Basilisco si schiuderanno in un freddo, inumano sospiro di morte, ancora in quell’attimo sospeso di assoluta stasi dei presenti, in quell’istante infinito in cui sará il Fato a sceglier per loro e al termine del quale non vi saranno parole ma altre sensazioni che a quelle dell’incontro si andranno a sommare ottundendo i sensi e spingendo l’immortale essenza d’ambedue i presenti fin sull’orlo invalicabile del ricordo del dì in cui la morte, il gelo, l’assenza e la pena entrarono nelle loro carni umane per bruciare ogni traccia d’anima e vita per lasciar spazio all’eternitá e alla dannazione:alla sete. Le dita del Basilisco si serrano a pugno, le unghie scalfiscono il palmo con prepotenza mentre la mascella s’indurisce in risposta allo stringersi possessivo delle labbra tra loro. Rinnega quella sensazione il fu Anatema eppure quest’ultima lo vince e ne abbatte le difese in una sofferenza dallo spirito mortale che cosi tanto brucia nell’intimo del Predatore. Le spalle si curvano un poco sotto il peso di quell’inattesi giogo ma lo sguardo no, questo resterá, se possibile, incatenato al volto della sposa di cui vorrá cogliere ogni possibile reazione. Solo quando si sará tutto compiuto, senza badar oltre alla presenza a loro vicina [sensi sviluppati - melisande] finalmente proferirá qualche parola che non risuonare nell'aria nuda della torre ma solo nella coscienza dell'antica se il pensiero avrà saputo spingersi oltre la propria mente per raggiunger quella della sposa { un...”caldo”amichevole benvenuto mia Signora } bassa l’intonazione pregna si stanchezza quasi umana nonchèdel sarcasmo affilato del cacciatore {ritengo ci sia molto di cui parlare ma, non intendo peccare di presunzione, questo non è Luogo e non è Tempo...} [telepatia]E non vi saranno manifesti inviti da parte del Basilico eppure la lentezza con cui si approssimerá alle scale dovrebbe lasciar ben intendere all'Eterno ch'egli l'attenderá. Ora o Presto.

ITHILBOR [*§*Atrio*§*] Il presente ti avvolge nelle sue spire, quel passato che non ti appartiene e sul quale hai sbirciato danza nella recente memoria affinché non venga dimenticato. Eppure gli occhi sono lì, fissi sulla figura del Basilisco, a chiedere ancora conferma di quel che pare un inganno fin troppo sublime e perfetto persino per una mente antica e potente. Le mani vorrebbero rendersi esse stesse testimoni di quanto lo sguardo e i sensi colgono, ma restano lì, a sfiorare il nero cristallo, immobili e fredde. Particolarmente fredde, adesso. Quando la percezione della Torre e di ciò che ti circonda torna del tutto, è come se ti calasse addosso una bolla di insolita oscurità , esplodendo e gettando sul tuo corpo una sensazione che credevi perduta per sempre. La notte all'ossario, la luna piena, Sleiv e il suo ultimatum, l'anima come pegno per l'eternità, il calore perduto in favore di una morte senza fine. E tu che di freddo sei fatta, adesso lo avverti come se non l'avessi mai sentito prima. Il volto del Basilisco è simile a uno specchio: la reazione a quella percezione di gelo improvviso e inusuale ti vede serrare la mascella e stringere la bocca, assumere un cipiglio duro e spigoloso, ma restare appigliata a quell'unica certezza. La bestia urla tutta la sete e tutta l'insoddisfazione di un desiderio perenne: circondata da istinti del tutto simili – ché tutti alla morte siete rinati sotto il vessillo della Mente – prende il sopravvento sui tuoi occhi e mostra i propri. Fiotti di sangue che tingono di rosso un cielo plumbeo, il bisogno mostrato dinanzi a chi comprendere pienamente può quanto pesante sia stato il prezzo da pagare per quella visione. Le ombre si affollano attorno a voi, la tua bocca resta chiusa. E resta tale anche quando quell'intrusione avviene e la sua voce torna: danza tra i meandri della tua consapevolezza con l'agilità di un felino e ti lascia lì, ad ascoltarlo senza che il tuo viso sappia concedersi nemmeno una smorfia, un sorriso, un rimprovero o uno slancio di quella che poteva essere felicità. I tuoi pensieri viaggiano attraverso quel canale che egli stesso ha costruito: sono sibili e parlano solo ed esclusivamente alla sua mente, senza che nessun altro possa essere messo a parte di quella conversazione silenziosa [veggenza II->Donatien] oO°Non ora, non qui°Oo Gli fai eco, mentre cominceresti ad alzarti. E come in una favola del tutto sbagliata, il punto di incontro si scioglie: il Basilisco procede verso le scale, tu in direzione opposta, verso una delle stanze laterali, aggirando Melisande e prendendoti cura di scrivere su pergamena quelle lettere che i sentieri del tempo ti hanno concesso. Torneresti dalla venefica, donandole quella pergamena e mettendola a parte di tutto quel che hai veduto, chiedendole di scoprire qualcosa e annunciandole che ti recherai da Alexandra. Poi torneresti a sedere sulla tua poltroncina. Avvinta dalla Sete e intenta a fissare un punto imprecisato della parete che ti si pone di fronte. Ed è ancora freddo e buio. Ed è mente che si svuota di ogni pensiero e di ogni considerazione per annegare in un nulla salvifico e consolatorio. Non è questa la notte. Ancora, non ora, non qui. [tenebra I; veggenza I]



COMMENTO: Abbiamo fatto le nostre azioni di chiusura. Io, in particolare, ho voluto provare a fare diverse cose che, nell'ordine, sono:

- recarmi nella stanza laterale e scrivere su pergamena le lettere viste durante il viaggio nel tempo;

- consegnare la pergamena a Melisande e raccontarle la mia visione.

Ora, questa decisione deriva dal fatto che, come Melisande stessa ha specificato, lei per prima ha cominciato questo filone e in questa giocata non ha partecipato. Ma era lì, presente, e non sarebbe minimamente coerente che Ithilbor tenesse tutto per sé senza metterla a parte delle sue "scoperte".

Spero possiate seriamente considerare l'ipotesi che Melisande abbia per sé le stesse informazioni che ha avuto Ithilbor.

Grazie, saluti!




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