[QUEST ELFI- BOSCO DRIADI ] Draugceleb, Herualdar - La forza dell'amore?

ALIAS.ALIAS
00giovedì 17 marzo 2016 00:35
[GDR START - ATTENDERE RESPONSO]

A volte può capitare di trovarsi nel posto sbagliato al momento giusto oppure nel posto sbagliato al momento sbagliato, non si può mai dire cosa accade sino a quando ciò che deve accadere non è accaduto o non inizia ad accadere. La luna splende nel cielo, una piccola e misera falce nelle tenebre, un sorriso appena abozzato che come una pennellata colora appena il cielo pieno di >>

stelle che fa da tetto ad avalon. La foresta delle driadi è un tripudio di pace e serenità stasera e la temperatura buona invoglia ad una passeggiata chiunque. E anche l'elfo Draugceleb si è lasciato innamorare dal desiderio di uscire stanotte e ha scelto come meta il bosco delle dridi. cammina lungo un sentiero, non gli serve pensare dove va, è il sentiero stesso che, costeggiato di alberi>>

lo trasporta verso il centro della foresta.

[GDR PLAY, VAI DRAUG - DICHIARARE ARMAMENTO]


DRAUGCELEB (sentiero)La magione era ormai alle spalle, e tutto è in muto silenzio, se di silenzio si può parlare in un bosco, coperto dal manto della notte. Eppure questo è quello che sente, silenzio, perchè è quello il suono della natura, il suono della madre che lo porta per quelle contrade. Una tunica nera corta al ginocchio, copre il suo corpo e così pantaloni e stivali alti al ginocchio. >>

DRAUGCELEB Porta la lunga elfica al fianco, ben sistemata e assicurata alla cintura che porta in vita. Lo scudo, il buckler è legato alla coscia destra non che sia di molta utilità, alla difesa preferiva volteggi o insomma, movenze da elfi. Cosa porterà questa notte non lo sa ma vaga, con la mente vuota e i sensi all'erta per pura abitudine.

[GDR PAUSA]

[GDR RESTART - ATTENDERE RESPONSO]

Cammina nella notte il cavaliere, cammina l'elfo in quel luogo meraviglioso. La natura canta ad ogni suo passo, lo accompagna in quel luogo meraviglioso che si apre ai suoi occhi, che si dischiude come un fiore baciato dal sole. Non vi è nulla che lo faccia sentire in pericolo, tutto tace, è solo il bosco e la sua meraviglia. Il sentiero si snoda lungo quel lussureggiante luogo, curva >>

leggermente a destra a soli 5 mt dal punto in cui si trova Draugceleb e li si vede una roccia bianca, enorme, quasi splendente nemmeno assomigliasse ad un quarzo, impossibile non esserne attratti visto che rilascia una luce che sembra farlo pulsare. Nello stesso bosco ma proveniente dalla parte opposta (dalla direttrice della fortezza dei ghiacci dei druidi per intendersi), vi è un altro elfo>>

che avanza avvolto a sua volta dalla meraviglia di quel luogo, Herualdar. Il sentiero per lui è diritto, non fa svolte, a sua volta vede la luce pulsante anche se si trova a 10 mt dalla radura in cui si erge il masso.

[GDR PLAY, TURNI: DRAUGCELEB, HERUALDAR DISTANZE: TRA DI VOI CI SONO 15 MT MA NON VI VEDETE IN QUANTO DRAUGCELEB E' NASCOSTA DALLA CURVA DEL SENTIERO, LA RADURA SI APRE A 5 MT DA DRAUG SULLA SUA DESTRA E A 10 MT DA HERUALDAR ALLA SUA SINISTRA, IL MASSO E' BEN VISIBILE DA DRAUG MENTRE HERUALDAR E' ATTRATTO DALLA LUCE LAMPEGGIANTE CHE VEDE AVANTI AL SUO PERCORSO, PER FAVORE HERUALDAR DICHIARA>>

EQUIPAGGIAMENTO EVENTUALE]


DRAUGCELEB (sentiero) Percorre il sentiero l'areldar, in quella quiete che da tempo non lo pervadeva. Un qualcosa di strano e allo stesso tempo normale è adesso di fronte ai suoi occhi, vi si avvicina riducendo la distanza ad 1,5 metri. Se non fosse perchè è cosciente di trovarsi ad Avalon, avrebbe scambiato quella luce e persino anche a roccia dalla quale quella luce proviene, per l'albero di Valinor>>

DRAUGCELEB o anche per un Silmaril, delizia degli occhi e poi rovina della stirpe eletta. Ne osseva la superficie, guardando e registrando ogni particolare di esso e se ve ne fossero anche le irregolarità che costituiscono la trama di quella che sembrerebbe normale pietra. Dovrebbe riuscire a distinguere l'odore dell'altro elfo (senso sviluppato) quando si sarà avvicinato abbastanza. Una luce>>

DRAUGCELEB simile a quella cantata dagli elfi più antichi e due elfi, un caso singolare in questa sera. Il bosco sembra essere ancora in pace nonostante quella presenza, indisturbata e placida come all'inizio, quando i suoi passi l'avevano spinto ad addentrarsi in quel luogo senza scopo alcuno.

HERUALDAR [Sentiero -> Radura] Ammantato di verde, nel completo color foresta, con perizia elaborato dai mastri artigiani di Avalon. Avanza il Silvano, con la serenità ed eleganza che è propria del suo essere Immortale. Può essere un Eterno legato a pensieri terreni? Da essi turbati? Adesso lui lo è, sì lo è. Perchè non ha apprezzato il trattamento ricevuto dai Rangers, da coloro che si ergono a >>

HERUALDAR protettori e custodi unici dell'Equilibrio, ma che di fatto, non fanno più di quanto egli stesso fa e continuerà a fare. Avanza, accorto, cercando d'esser silente perchè voglia alcuna avrebbe d'incontrare altri essere viventi ora. I palmi delle mani posano sui foderi delle gemelle legate ai fianchi, per attutirne l'eventuale rumore. Alla schiena sono assicurati arco e faretra. Chiude il >>

HERUALDAR suo equipaggiamento un pugnale, nel fodero, assicurato anch'esso alla cintola. I passi aggraziati per natura, celeri poggerebbero sulla soffice erba, ma allo stesso tempo delicati, per il rispetto che prova per ciò che lo circonda, ciò per cui vive e respira. [//manto di yawanna, agilità +3]. Percorre il sentiero e non farebbe deviazioni, se non fosse colpito da una strana ed intensa luce>>

HERUALDAR che attirerebbe la sua attenzione, quasi provocandogli un certo fastidio che lo spingerebbe a socchiudere gli occhi ridotti a due fessure sottili [//ipersensibilità dei sensi], ma non per questa la visuale dovrebbe essergli ottusa, anzi, tutt'altro. [//vista crepuscolare]. Senza esitazioni muoverebbe in direzione di quella luce, con l'intento di coprire la massima distanza possibile nel >>

HERUALDAR minore tempo, ma allo stesso tempo, se possibile, senza rivelare la sua posizione a chi o cosa potrebbe essere la fonte di quella luce. [//agilità +3, manto di yawanna]. Allo stesso tempo, non dovrebbe essere un grande sforzo, il tentativo di ricondurre quel fenomeno ad un qualche fenomeno naturale già visto, qualcosa di già noto, all'interno del bosco. [//conoscenza naturali +2]

[ATTENDERE RESPONSO]

Tutto appare terribilmente calmo stanotte, quasi una bucolica fotografia che immortala un momento trasportandololungo l'asse del tempo e dello spazio, innaturale per alcuni che amassero addentrarsi in filosofeggiamenti particolarmente arditi. Draugceleb sarebbe il primo a giungere lungo il sentiero, la distanza da coprire verso la roccia che pulsa quasi fosse viva è decisamente minore.>>

Pare complesso anche per i suoi sensi sviluppati, in particolare il suo olfatto cogliere l'essenza del silvano che profuma di bosco e che con esso si confonde (//gli elfi sono dotati di olfatto definito sensibile, il range di azione dell'olfatto sensibile permette di rilevare odori forti percepite fino a 80 metri - odori normali percepite fino a 25 metri - odori deboli percepiti fino a>>

15 metri, Herualdar è un silvano, vive nella natura, è parte della stessa e il suo odore non è classificabile nemmeno come odore debole mescolandosi con ciò che lo circonda), ed in pià vi è a distrarre la sua concentrazione anche quella luce che pulsa. Ma non da fastidio alcuno alla vista, è una luce che adegua alla perfezione la sua stessa esistenza con il bosco e che in esso danza >>

in piena armonia. Si avvicina Draugceleb ma prudentemente si mantiene ad 1,5 mt dalla pietra potendo osservare con cura come sia liscia, priva di alcuna impurità o crepa e come sia in grado di emanare un calore sottile che quasi culla i sensi. E' perfettamente ovale, una palla alta 3,5 mt, opalescente, liscia, appare pesante alla vista, non emana alcun odore. Herualdar avanza di 5 mt, ora vede>

con chiarezza sia la misteriosa ''roccia'' che l'areldar, suppone forse nella sua mente ma ancora alcuna congettura esprime a sè stesso o al suo compagno.

[GDR PLAY, TURNI: HERUALDAR, DRAUGCELEB - DRAUG DISTA 1M5 MT DALLA ROCCIA CHE VEDE FRONTALMENTE A SE', HERUALDAR DISTA 5 MT DALLA ROCCIA CHE SI TROVA NELLA RADURA, APPENA LUNGO IL SENTIERO ALLA SUA SINISTRA, VEDE ANCHE DRAUG ILLUMINATO DALLA LUCE]


HERUALDAR [Radura] S'avvicina, dunque, scorgendo una figura nota, alla quale presta particolarmente attenzione e verso la quale sussurra. '' Mae govannen (//Ben trovato).'' delicato nel tono, di poche parole, come sempre. E come potrebbe essere diversamente, giacchè quella luce che aveva attirato la sua attenzione, ora si palesa chiaramente nella sua essenza. Non attende risposta, continua ad avvicinarsi>

HERUALDAR fino ad un metro circa di distanza dalla pietra. Se non vi fossero impedimenti di sorta, fletterebbe entrambe le gambe, una volta fermato il passo, per osservare ancora più da vicino i dettagli di quella meraviglia. Non parla, contempla. Studia e contempla. Non crede d'aver visto nulla del genere prima d'ora, nè tantomeno d'aver letto a riguardo. Ma si sforza di trovare un senso a quanto >>

HERUALDAR gli si presenta dinanzi. Accovacciato, si prende il tempo necessario affinchè l'istinto, l'esperienza, la sua conoscenza, possano eventualmente suggerirgli una spiegazione. [//conoscenze naturali +2, conoscenze storiche +1, manto di yawanna].

DRAUGCELEB (radura)Quando sente le paro,e rivolte nella sua direzione, girerà il capo lentamente riconoscendo la voce e le sembianze del silvano. La luce che gioca nei suoi occhi li rende color del ghiaccio. Nei suoi giri di pattuglia non aveva incontrato l'altro elfo,non sapeva dove si fosse recato e pensava avesse lasciato Avalon per il mare. La voce profonda, darà il benvenuto al fratello dopo che>>

DRAUGCELEB si sarà accovacciato di fronte alla roccia. ''Nae saian luume''' (È passato troppo tempo) Ricerca nella sua memoria l'elfo di fenomeni simili a quello che vede ora. Ma gli unici due esempi erano proprio quelli a cui aveva pansato all'inizio. Dal momento che la luce non gli arraca alcun fastidio agli occhi e per questo si affiancherà al silvano, rimanendo però in piedi e guardando alla sommità>>

DRAUGCELEB di quella che è la roccia. Un unico pezzo che non presenta imperfezioni, frutto forse di chissà cosa forse figlio di magia bianca diantica forma e potenza. ''Di cosa sei testimonianza?'' Questa frase è accompagnata da un sussurro che comunque il signore degli alberi potrà percepire. Ora checi pensa forse proprio questo è il significato del nome dell'altro ma non è tempo nè luogo per perdersi>>

DRAUGCELEB in pensieri sulla lingua degli elfi.

[ATTENDERE RESPONSO]

Ed eccoli li, un elfo e un areldar in contemplazione di una roccia, educati, distaccati, di poche parole, si avvicinano, studiano, contemplano, si fanno domande, chi a voce alta e chi invece chiedendo in un sussurro. Ed è proprio il sussurro di Draugceleb che fa succedere qualcosa, alla sua domanda la luce smette di pulsare, la roccia si spegne per un secondo per poi riaccendersi e rimanere >>

fissa, la superficie diviene liquida ai loro occhi e per un secondo si intravede una immagine, un cielo nero come la notte, altre pietre simili a questa che sfrecciano di fianco, un fuoco che avvolge, un cielo azzurro, l'isola vista dall'alto e poi la terra che culla come mano di madre. Poi la pietra torna ad essere ciò che era all'inzio pulsando di luce naturale, un ritmo armonioso. A quella>>

distanza il calore li avvolge, scalda i loro visi senza infastidirli. Un piccolo particolare, mentre l'immagine si è presentata il bosco si è zittito quasi immerso in una bolla di completo silenzio....

[GDR PLAY, TURNI: DRAUGCELEB, HERUALDAR - DISTATE TRA VOI UN METRO, SIETE FIANCO A FIANCO, LA PIETRA E' INNANZI A VOI A UN METRO, L'IMMAGINE IN MOVIMENTO SI E' PRESENTATA SULA FACCIA DELLA SFERA OVALE A VOI RIVOLTA, GRANDE E BEN VISIBILE]


DRAUGCELEB (radura)Sembrerebbe che sia tutto finito in pochissimi attimi ma non è così, la pietra fa qualcosa che non si sarebbe aspettato ma che non lo smuove più di tanto se non per gli occhi che tradiscono la sua sorpresa. Osserva la scena che gli si para d'avanti, c'erano altre pietre come quella che vedevano e poi il cielo, quel cielo scuro e anche l'isola. Qualcosa ha destato quella reazione >>

DRAUGCELEB e se davvero è stata la sua domanda come pensa, ciò che hanno appena visto può essere qualcosa che è accaduto o che deve ancora accadere, forse. Quel calore poi, cosa non strana e innaturale per la luce ma per una roccia si. Volgerà lo sguardo verso il silvano cercando di vedere se dal suo viso traspare qualche deduzione di sorta. Di certo adesso sanno che non è un semplice fenomeno>>

DRAUGCELEB della grande madre o forse è proprio lei che di Avalon sembra aver fatto la culla degli eventi più particolari. Ricorda bene la nuvola che dipinse colori con la sua pioggia su di lui e su Valstaf. Si muoverà di lato verso destra mantenendo la distanza di 1 m dal sasso per vedere quanto è spesso e per osservare anche l'altra faccia dal momento he non sa se anche dall'altro lato è successo>>

DRAUGCELEB ciòhe hanno appena visto distanziandosi di 1 m anche dall'altro elfo. Osserverà se vi sono stati cambiamenti e si chiederà a questo punto se èmeglio continuare a rivolgere e rivolgersi domande per scoprire altro, la curiosità si fa largo in lui che ha mantenuto comunque un contatto con l'ambiente circostante notando come il bosco sia diventato silente durante la visione.

HERUALDAR [Radura] Non è nuovo a questi fenomeni. Non è la prima volta che la Madre si manifesta in tutto il suo splendore e la sua meraviglia. Ciò non toglie che quanto accaduto lo lasci intrigato, se possibile ancor più affascinato dal mondo di cui è parte. Nulla, ora ne è certo, è sicuro di non aver mai visto una roccia simile, se di roccia dovesse trattarsi. Dopo essersi lasciato cullare da quella>>

HERUALDAR visione e da quel silenzio imperturbabile, si sforza di riprendere lucidità. Riflette ed un'idea, folle, gli solletica la mente. Se, di fatto, la pietra pare aver risposto ad una domanda, dovrà forse avere una coscienza. Antica, profonda, di natura magica. Ma pur sempre una coscienza. Fissa lo sguardo sulla pietra. Cerca di isolarsi dall'ambiente circostante. Lascia che i passi dell'Areldar >>

HERUALDAR risuonino lontani, leggeri. Il silenzio è la cornice perfetta per quello sforzo di determinazione e volontà [//fermezza di aulè]. Chiude solo un attimo gli occhi, per poi riaprirli e tornare a guardare la pietra, nel tentativo assurdo di allungare i tentacoli della propria coscienza, delicatamente, fino ad arrivare a quella roccia. Allargherebbe, con cautela, il suo raggio d'azione, fino ad>>

HERUALDAR inglobare la pietra stessa nel suo io. Vorrebbe cercare un qualsiasi tipo di contatto mentale, empatico con quell'entità che tutto può esser fuorchè una semplice pietra. Gli è capitato di farlo con le persone, con gli animali, chissà che possa riuscire anche quest'oggi. Se contatto dovesse essere, un solo chiaro ed evidente messaggio vorrebbe essere trasmesso: pace, serenità, armonia. E se >>

HERUALDAR fosse possibile, dunque, procederebbe ad immergersi, tuffarsi, in un qualcosa che forse nessuno ha mai visto prima. [//manto di yawanna]

HERUALDAR //errata corrige: manto di yawanna=sussurro di manwe

[ATTENDERE RESPONSO]

Sospettoso l'areldar, osserva, si mantiene a distanza ma non rileva nulla girando intorno alla pietra, non potrà mai sapere se ciò che è avvenuto possa accadere di nuovo dato che ormai è spento quel contatto, vede sempre e solo la pietra opalescente. Vi è invece nel silvano un lampo di genialità che gli fa comprendere come la loro stessa natura sia la chiave, come l'infrangersi delle barriere>>

sia la risposta. Cercherà un contatto, cercherà di immergersi nel nocciolo, di raggiungere una coscienza che appena sfiorata dalla sua, anche se ha deciso di trasmettere pace e serenità, all'inizio si ritrarrà, quasi a volersi nascondere impaurita. Percepisce con chiarezza Herualdar questo guizzo di curiosa paura, questo ritrarsi in un luogo nascosto, gli sembrerà di veder erigere barriere>>

alti muri spessi di difesa completamente chiusi come una fortezza serrata. E' una frazione di secondo, un immagine che è pensiero, che è suono, che è voce, che è anima, che è talmente immensa che non è possibile nemmeno alla coscienza di esseri antichi e forti comprendere di cosa si tratti. Sarà silenzio per alcuni istanti e poi sentirà nella sua mente una esplosione di conoscenza si sentirà>>

quasi violato ma non negativamente, la sua mente frugata, i pensieri nascosti nei cassetti dei ricordi tratti e letti come umao farebbe con una pergamena, un contatto che è mentale ma è fisico ed infine una immagine luminosa di un arco e di una faretra, di un essere che non è ne maschio ne femmina, di un essere che non è percepibile come vivente ma in perfetto equilibrio con la natura. E poi>>

una devastante immagine, un enorme albero ricoperto di pietre simili a quella arso vivo..esattamente arso vivo.. e poi silenzio.

[GDR PLAY, TURNI HERUALDAR, DRAUG - POSIZIONE HERULDAR INVARIATA, DRAUG SPOSTATA DI UN METRO VERSO LA SUA DX]


HERUALDAR [Radura] E' un istante, misero e fugace. Un battito d'ali d'una coscienza antica, eterna. Uno spunto, uno stimolo, che il Silvano non può non cogliere. Si ritrae la coscienza, inizialmente, ed è l'istinto che prende il sopravvento. Senza distaccare lo sguardo dalla roccia che roccia non è, la mano destra del Silvano si solleva, s'allunga, con il solo desiderio di sfiorare ciò che gli è >>

HERUALDAR innanzi. E starebbe quasi per sfiorarla, mosso da un desiderio irreprimibile. Quasi. Ma non farebbe in tempo che immediatamente la coscienza si riverserebbe su di lui, dentro di lui, con impeto e potenza. Una coscienza tanto vasta e profonda nella quale sembrerebbe così facile perdersi, smarrirsi. Tenterebbe d'aggrapparsi con ogni sua forza, ogni sua stilla di determinazione al proprio io >>

HERUALDAR non ritraendosi, ma cercando di mantenere ben definiti i contorni ed il perimetro della sua personalità, non permettendo a quest'ultima di confondersi, estinguersi in quel qualcosa di così magico ed irrefrenabile [//fermezza di aulè +3]. Vorrebbe continuare a vedere, sì, ma con occhio leggermente più lucido, senza interrompere quel contatto mentale. Vorrebbe cercare di decifrare quella>>

HERUALDAR prima immagine, di quell'essere che per quanto ne sa potrebbe essere una vera e propria personificazione della Madre stessa. Vorrebbe resistere, immobile, a quella visione successiva. Vorrebbe resistere con tutto sè stesso, a quel dolore che è insieme fisico e mentale, atroce, che strazia il suo animo, lo riduce a brandelli. Vorrebbe piangere e piangerà. Una lacrima, una sola a rigare il suo >>

HERUALDAR volto, ad inumidire i suoi lineamenti immortali e sottili, per poi definitivamente cadere sull'erba soffice. [//Malinconia] E se quella lacrima, a mò di catarsi, dovesse essere sufficiente ad esternare tutto il proprio dolore, se solo riuscisse a resistere, ora con ancora più ferrea determinazione vorrebbe dare seguito al moto naturale del suo braccio, azzerando la distanza tra il proprio >>

HERUALDAR palmo e la pietra stessa. Come una madre che accarezza il proprio figlio, con un amore innato e primordiale, vorrebbe giungere ad un timido contatto, portando ora un nuovo messaggio, ancor più chiaro e deciso: conforto, massimo conforto e comprensione. La comprensione d'un essere che fatica a trovare il proprio posto nel mondo, che per natura vive la malinconia della vita tormentata dalla >>

HERUALDAR gloria e dai fasti del passato, un'esistenza che è più eteree, forse, che terrena. [//sussurro di manwe, manto di yawanna]. Di fronte a sè, quella coscienza eterna, ha un Immortale pronto ad abbracciarla, a compatirla, a condividere di più, magari di più. Con l'unico intento di porre fine a quell'intrinseco dolore.

DRAUGCELEB (radura) Nulla, niente, la pietra rimane ferma, immobile e quando si girerà verso l'altro elfo vedrà la reazione del silvano e non faticherà a immaginare cosa stia accadendo, quella lacrima vale molto più delle semplici ed effimere parole. C'è qualcosa che non va in quell'essere, qualcosa che deve aver sofferto. Si limiterà a guardare con volto sereno, mentre l'altro continua a sondare>>

DRAUGCELEB la coscienza dell'essere e un ricordo gli torna alla mente, il ricordo di qualcosa che aveva visto molto tempo addietro, le indecisioni e l'odio e i rancori degli ultimi elfi che avevano calcato il suolo dell'isola. Chiederà al silvano non appena lo vedrà più sereno. Ritornandogli a fianco. ''An lema?''(È stato un lungo viaggio?) Forse il turbamento e l'animo del fratello non ne hanno>>

DRAUGCELEB bisogno ma cercherà di trascinare il silvano con se in qualcosa che solo loro sono in grado di fare. Lo sforzo, varrà il risultato che spera di ottenere. Chiuderà gli occhi, rallenterà il respiro dell'areldar e la sua mente si espenderà non solo alla coscienza di herualdar ma anche a quella della nuova entità e ad ogni filo d'erba o foglia che si muove e vive.(sussurro di Manwe) >>

DRAUGCELEB Estenderà i propri pensieri alle menti di entrambi. La voce che vi imprimerà sarà calda e antica e porta con se le voci della sua gente. ''Auta i lómë, lasto beth lamen, utilie'n aure!'' (La notte è passata, ascolta le parole della mia lingua, il giorno è arrivato!) E così facendo vi imprimerebbe le sensazioni del silvano, le sue partecipi delle stesse e quelle della grande madre da cui >>

DRAUGCELEB dipendono.

[ATTENDERE ESITO]

Draugceleb per favore tirami un dado che varrà per il sussurro di Manwe, la skill prevede di poter stabilire un contatto mentale con le diverse creature che abitano le terre emerse e di inviare un messaggio telepatico a qualsiasi creatura indipendentemente dalla razza di appartenenza. Apri la mente dell'elfo a tutto ciò che ti circonda e cerchi il contatto sia con la pietra che con herualdar>>

DRAUGCELEB ha ottenuto: 33

quindi il dado mi serve per stabilire la portata di tale contatto visto la intensità oltre il normale che ricerchi, molto elfica e una bella idea ma fuori portata skill - Range dado 0 - 50 RAGGIUNGI SOLO HERUALDAR, DA 51 A 75 RAGGIUNGI SOLO LA PIETRA, DA 76 IN SU NON RAGGIUNGI ALCUNO - NB IL DADO SI TIRA AL VIA DEL MASTER, CIOE' ORA, RITIRA GRAZIE:

DRAUGCELEB ha ottenuto: 59

E' troppo ciò che l'areldar chiede a sè stesso, è troppo anche per la sua mente infinita, antica eterna, in un impeto di comunione cerca di aprire la mente al mondo, di cogliere ogni sensazione che lo circonda, di contattare telepaticamente sia il fratello che la ''roccia''. Si apre la sua mente, ma trova un solo e unico contatto, un canale che si apre innanzi al suo pensiero, un canale che>>

connette i suoi pensieri con quelli dell'essere che viene raggiunto dal suo messaggio telepatico. Ma è rischioso per Draugceleb, è rischioso perchè sentirà la sua mente assorbita dalla potenza della roccia, sentirà i suoi ricordi trainati con violenza, risucchiati dall'essere misterioso che ora lo indaga, che ora lo cerca, che ora lo vuole, che cerca di prendere possesso della sua>>

identità, che cerca di succhiare la sua energia mentale. E rimbalza con violenza il messaggio di Draug dalla pietra a Herualdar, lo sentirà gridato nella sua mente *''An lema?'' e ripetuto cento e cento volte. Li dove la sua lacrima è caduta spunterà una gemma e con una velocità assurda nascerà una pianata che con la delicatezza di una madre si arrampica sulla gamba di herualdar, non lo>>

comprime, non lo stringe, lo abbraccia, tenere foglie nascono e fiori che dimostrano loro di essere un gelsomino che con il suo profumo li avvolge *Ho paura di lui* una voce cristallina la risposta della pietra a Herualda, parole non immagini stavolta *Non siete uguali...* e poi silenzio. Draug intrappolatonella mente dell'essere e la sua ultima speranza Herualdar....

[GDR PLAY, TURNI: DRAUGCELEB, HERUALDAR - ULTIMO POST PER STASERA POI PAUSA DOPO DI VOI]


DRAUGCELEB (radura) Il contatto con quell'essere è più forte di quanto non abbia previsto, qualcosa che aveva previsto o comunque immaginato dopotutto, ma vi avrebbe opposto resistenza per quanto la sua natura di areldar gli avrebbe concesso di fare. Non apre gli occhi ma corruga la fronte e un sorriso affilato si dipinge sul suo volto mentre cerca di divincolarsi da quella presa, di chiudere le>>

DRAUGCELEB porte aperte di quelli che sono i suoi ricordi e di tutto il suo essere, non vi aveva rinunciato alla proposta gentile di Devlen e non ci avrebbe rinunciato ora che cercava di estorcerglieli con la forza di cui era disponibile, un confronto tra due eterni eppure, non avrebbe demorso, troppo antico era e non si sarebbe lasciato rompere là dove era il suo territorio forte della sua>>

DRAUGCELEB coscienza e della sua natura. ( fermezza di Aule)

HERUALDAR [Radura] Sembra distratta, la coscienza, da una presenza che il Silvano non coglie. Concentrato come è e continua ad essere, il suo sguardo permane sulla roccia-che-roccia-non-è. La sua coscienza continua ad essere immersa, ma forse, difesa maggiormente dall'accortezza dei modi e dall'esperienza. [//Fermezza di aulè +3]. Poi una fitta, nuovamente, un sentimento burrascoso che probabilmente >>

HERUALDAR non dovrebbe faticare a qualificare come simili a quello percepito precedentemente. Paura, terrore, sconforto. An lema. Parole dell'antica lingua che risuonano, un interrogativo che prepotente si fa spazio nel suo io. Invadente, forte, sempre più forte. Ed è nuovamente strazio, è sofferenza. Non s'accorgerebbe, preso com'è, di quel contatto delicato dell'edera che lo avvolge pian piano. >>

HERUALDAR An lema. Continua a gridare l'entità e continua a cercare di resistere il figlio dei boschi. Continua in quello sforzo di non piegarsi, abbracciare, ma non essere sovrastato. An lema. Un'ultima volta e poi una voce. Eterea. Pura. Un sentimento finalmente esternato con precisione. Ed è a quel punto che il Silvano forse potrebbe collegare. Potrebbe comprendere che il riferimento è >>

HERUALDAR collegato al fratello che si erge al suo fianco. E di nuovo l'intento sarebbe quello e solo quello d'infondere sicurezza, serenità. Proveniente da un animo equilibrato, solido, affidabile. Quindi un ruggito. Uno ed uno solo. '' Mellon en mellonlle! (//amico del tuo amico!'' Un ruggito mentale, rivolto ed indirizzato solo a quell'essere la cui coscienza pervade il bosco intero. Un ruggito >>

HERUALDAR inequivocabile, che possa spiegare e qualificare le parti. ''Non è la diversità che ti fa paura. Non è di lui che hai paura. Lui è diverso da me, ma il suo intento è altrettanto nobile e pacifico. Dimmi di cosa veramente hai paura. Noi ti proteggeremo. Amin naa tualle (//Sono ai tuoi servigi). '' l'antica lingua, non mente. E questo unico sussurro, dovrebbe forse essere bastevole nel fugare>>

HERUALDAR ogni dubbio riguardo sè stesso e chi lo accompagna in questa avventura surreale. Accorato nel suo appello, ma allo stesso tempo sicuro, determinato, vero. [//sussurro di manwe, manto di yawanna, fermezza di aulè +3]

[GDR PAUSA - CI RIAGGIORNIAMO PER CONTINUARE - BELLISSIMO FINO AD ORA]
ALIAS.ALIAS
00mercoledì 6 aprile 2016 12:09
[GDR RESTART - ATTENDERE RESPONSO]

Combatte la mente che eterna si è arpionata a Draugceleb, combatte contro la sua stessa essenza, combatte cercando di salvare sè stessa e di annientare colui che sente come nemico. Vi è qualcosa nell'areldar che stride nella sua coscienza, vi è qualcosa che costringe l'entità a dibattersi anche se sente la forza della mente di lui. Una forza che si erge a barriera da parte di Draug>>

che consapevolmente erge la fermezza della mente a contrasto. Ma sente spingere l'elfo, sente spingere con forza, con violenza, sente la sua diga infrangersi, sente un sottile tentacolo di pensiero che si insinua nella sua mente e poi, all'improvviso lo sente ritrarsi, si compone un percorso, lo vede Draug ma non con gli occhi fisici ma attraverso quel filo di pensieri. Un sentiero di >>

mattoni gialli che brillando riattraversa il varco della sua mente lasciandolo con un mal di testa fortissimo (-25 pm) e leggermente stordito. Ciò che lo ha salvato non è solo la sua volontà che non ha in alcun modo ceduto ma la mente potente di Herualdar, del silvano che ha saputo toccare le giuste corde di quell'anima tormentata. Si sente ora Herualdar avvolto, sente risuonare tra lui e >>

l'entità le sue stesse parole e riesce a percepire, in un modo che poche volte ha provato nella sua vita, il senso di comunione. L'antica lingua non mente, le parole non possono celare significati che non siano quelli reali e quella immensa coscienza comprende e pare annuire li nascosta *Sono prigioniera, sono caduta, mi hanno portato qui dove non posso stare, una strega ha lanciato un >>

gioiello e mi ha colpito* e nella mente di entrambi appare un ciondolo che racchiude un topazio e che brilla *Sono figlia della luna, sono figlio delle tenebre* nè maschio nè femmina *son scivolata sino a qui ma mia madre mi aspetta* e poi silenzio, un abissale silenzio mentre l'immagine di una enorme luna piena si spalanca nelle loro menti per poi svuotarsi e liberare la sua morsa *Aiutatemi*.

[GDR PLAY, TURNI: Herualdar, Draugceleb - POSIZIONE HERULDAR INVARIATA, DRAUG SPOSTATA DI UN METRO VERSO LA SUA DX]


HERUALDAR [Radura] Immobile vorrebbe restare il Silvano, mentre il dolore si trasforma in qualcosa di diverso, più profondo, intimo. C'è una sorta d'accettazione, lo strazio, il lamento pare esseri per un attimo sedato. C'è una nuova sensazione che ora prevale. Un abbraccio, un totale immergersi delle coscienza propria con quella dell'entità sulla quale le iridi dell'elfo dovrebbero essere sempre >>

HERUALDAR posate. E' una sensazione nuova, che lascia un certo sgomento. Una quasi totale apertura, come se quella coscienza si fosse spogliata di ogni difesa, concedendosi in tutta la sua potente debolezza. Vorrebbe accoglierla, con accortezza, rispetto, con la dovuta attenzione ancora una volta a non rischiare di restare imbrigliato nei tentacoli di pensiero prepotenti e dominanti. [//fermezza >>

HERUALDAR di aulè +3]. Si racconta, racconta di sè e di una storia nuovamente triste. Poi un'immagine, chiara, nitida, luminosa di quello che la coscienza definisce *gioiello*. Attenderebbe che la mente fosse sgombra dalle parole, attenderebbe il silenzio, sintomo che la coscienza ha terminato le sue parole. Poi nuovamente si lancerebbe in quella trasmissione di sentimenti, pensieri e parole, quel >>

HERUALDAR contatto stabilito, mentale e che mai vorrebbe interrompere. [//sussurro di manwè]. '' Ti aiuteremo, figlia della luna e figlio delle tenebre. Ma devi permetterci di aiutarti. Chi è tua madre? Come possiamo restituirti la tua libertà? Chiedi e ti sarà dato. '' è come se una mano che offre aiuto sincero e disinteressato si tendesse verso quella coscienza, desiderosa di porre fine al suo dolore.

DRAUGCELEB (folto)L'immagine di quel sentiero si specchia nella sua mente per poco o forse per tanto o quel tanto che basta perché poi quando sente scivolare via quel contatto la zona sinistra della mente dell'elfo cominci a pulsare insistentemente e in profondità. Da quanto non aveva una mal di testa? Non ha importanza, non ora è semplicemente perché quella coscienza sembrerebbe acquietarsi e >>

DRAUGCELEB ancora è confuso che porterebbe il passo destro dietro il sinistro cercando una certa stabilità più mentale che fisica in effetti e guarderà il silvano con gratitudine ma continuando a percepire le parole di quella entità e cercando di mantenersi comunque presente a se stesso e scacciare la spossatezza. Ascolta le parole e le fa proprie in qualche modo perché se c'è qualcosa che lo>>

DRAUGCELEB colpisce è il fatto che ci sia stato un distacco tra genitore e figlio e molti anni addietro era stato lo stesso per lui e quindi capiva. L ' immagine nitida della collana e della luna si susseguono nella sua mente mentre con prudenza manterrà il contatto, ma la tristezza per quella situazione di distacco sarà il sentimento che l'areldar emanerà perso nei ricordi e nei tratti gentili di sua>>

DRAUGCELEB sua madre e in quelli più affilati di suo padre. (sussurro di manwe/fermezza di aule) E per un attimo penserebbe a questa entità come ad una stella, perché il modo in cui si era descritta gli aveva fatto pensare a quelle stesse stelle che sono gioia e delizia degli areldar. ''Noi ti aiuteremo figlia dell'Ithil'' L ' unica cosa che dice prima di avvicinarsi al silvano è ascoltare portando>>

DRAUGCELEB ancora la tristezza profonda per una sorte simile alla quale avrebbero potuto forse porre rimedio.

[ATTENDERE RESPONSO]

Fluisce il fiume degli eventi, fluiscono i pensieri, le parole che le menti sussurrano e raccontano e che nessun vento potrà mai rubare *Mia madre è la luna, mie sorelle sono le stelle* e impercettibile sarebbe il cadere di una goccia di pioggia che scivola sul viso di Herualdar e che lievemente bacia le sue labbra *La strega ha rubato il gioiello ad uno come lui, ad un areldar* appena >>

percettibile il pensiero che si ritrae quasi spaventato *lo ha rubato in una terra lontana. Ha combattuto il grande elfo bianco, ha combattuto e lei ha rubato il ciondolo simbolo della sua stirpe ma ardua è stata la lotta, molto sangue ha macchiato la Grande Foresta a 50 giorni di cammino da qui* vi è cordoglio in quel pensiero che fluido scorre verso entrambi *durante la battaglia >>

ALIAS un grande mago elfo ha combattuto la strega, le ha strappato di mano il ciondolo - lo ho visto, io lo ho visto e anche mia madre e le mie sorelle* un sospiro mente la strada di mattoni gialli si erge - visibile ora ad entrambi gli elfi con gli occhi fisici alla loro destra perdendosi nel bosco * ma lei ha scatenato un maleficio e il ciondolo ha attraversato il cielo, è salito li dove con le >>

le mie sorelle io cantavo della sua crudeltà e mi ha colpito* due enormi occhi grigi si materializzano sulla pietra, un volto candido di fanciulla, bianchi capelli e pelle di perfetto alabastro *Ero una stella e ora sono una stella caduta e lei vuole il mio cuore* una lacrima scende lungo la parete di quella ''roccia'' che rivela - infine - la sua identità. *Lei vuole il mio cuore così>>

da poter essere di nuovo giovane e mi cerca, mi cerca ovunque come cerca il ciondolo* e sulla superficie della pietra ora sarà visibile anche il corpo elegante e flessuoso della stella caduta e il ciondolo di topazio che pende dal suo collo. Una mano bianca, candida e fredda, lucente come la luna piena emergerà dalla pietra, da quell'involucro che lei stessa ha creato per difendersi mentre>>

emergerà cercando il contatto fisico con Herualdar con la mano che cerca il suo petto *Dovete scoprire che sortilegio si nasconde nel ciondolo, dovete trovare il modo di scioglierlo e solo allora dovrete seguire il sentiero giallo e li, nel fondo della vostra anima pura...troverete la strega se prima lei non avrà trovato me* in piedi, tremante, meravigliosa, ecco la stella caduta >>

le loro menti carezzate da lei mentre li guarda *aiutatemi* nuovamente parole che escon dalle sue labbra.

[GDR PLAY, TURNI: DRAUG, HERUALDAR - POSIZIONE INVARIATA PER HERUALDAR , DRAUG AL FIANCO DX DI HERUALDAR A 50 CM]


DRAUGCELEB (folto)Ed è adesso che capisce, finalmente gli viene dato l'elemento che gli mancava ed è così che una leggenda diventa vera. Ne aveva letto, ne aveva sentito parlare ed ora eccola lì, ciò che gli areldar maggiormente di altri elfi cercavano e guardavano. ''Già altre volte ha consumato la carneficina.'' Guarda stupito la trasformazione della pietra e cerca nella propria mente la soluzione>>

DRAUGCELEB è forse molte ne vengono alla mente perché quando aveva pensato a lei come ad una stella, aveva avuto la giusta sensazione. ''Cha l'abbia relegata in questa forma?'' Una riflessione che fa con se stesso, ricordava che avevano descritto la maga come una donna molto capace e che adesso doveva essere con lui arnesi per strappare dal petto della ragazza ciò che a lei sarebbe servito. ''Una è la>>

DRAUGCELEB *errata corrige= adesso doveva avere con lei gli arnesi

DRAUGCELEB via...l'amore o così mi è stato detto e se la luce delle stelle continuerà a vegliare su voi, vi aiuteremo.'' È il ciondolo quello che lo preoccupa, perché non sa se è possibile ciò che ha detto o se solo una parte della storia e parla con voce calma e profonda e a stento quasi le parole fuoriescono dalle due labbra osservando anche il contatto che cerca con l'altro elfi che sin >>

DRAUGCELEB dall'inizio aveva partecipato al dolore della stella. Volte per un attimo lo sguardo alle sorelle del cielo. ''Lasto beth nin...en...aiutaci.'' Si rivolge alla luna perché lei vede e se. (Ascolta le mie parole...Guarda...aiutaci)

HERUALDAR [Radura] Ciò che accade è incanto, ciò che accade è innaturale ed allo stesso tempo manifestazione della natura stessa. Stupore sul volto del Silvano, sostituito in breve da curiosità e da un sorriso che regna sul suo volto. Una stella caduta nella foresta, ecco svelato l'arcano. Una stella che sfugge da una strega che la perseguita. S'intrecciano storie di elfi antichi ed epiche battaglie >>

HERUALDAR storie lontane in terre lontane. Ascolta ancora le parole, le soppesa, medita su di esse. Nel frattempo vorrebbe recuperare posizione eretta e volentieri accettare l'eventuale contatto con la donna-stella. '' Possiamo farlo, insieme, per te. Scopriremo cosa nasconde questo ciondolo e nel frattempo ti proteggeremo. Questa radura e questa Isola sono luoghi sicuri. Noi veglieremo su di te. >>

HERUALDAR Porremo fine al tuo tormento. '' sincere le parole del Silvano che ora vorrebbero essere trasmesse dal precedente canale mentale (//sussurro di manwe) ed anche pronunciate a voce affinchè anche l'areldar possa sentire. Prende a cuore la vicenda e già elabora una strategia. '' Non siamo esperti di stregoneria. Ma possiamo portare qualcuno che lo sia qui da te. Qualcuno di fidato. Oppure >>

HERUALDAR possiamo portare il ciondolo da questo qualcuno. Scegli tu, cosa è più funzionale alla tua serenità, figlia della Luna. Per il resto, non devi più temere. '' ed attende ora, desideroso ora di contribuire in maniera concreta ed aiutare la donna-stella il prima possibile.

[ATTENDERE RESPONSO]

Ed è un sussurro quello dello stesso vento, le stelle che per un secondo sembrano abbassarsi con la luna, un turbine che diviene fuoco, una luce che acceca anche chi è una creatura della luce, senza ferirlo ma solo impedendogli di vedere ciò che accade. E quando tutto ritorna normale Herualdar avrà fra le mani il ciondolo con il topazio e sulla testa una corona con un pendente a forma di>>

stella che brillerà sulla sua fronte cingendola in un abbraccio *Io starò con te* un sussurro rivolto ad entrambi *Decidi tu a chi portare il ciondolo, a te e al tuo compagno la scelta* si spegne la voce mentre li avvolge in quel tepore che è un abbraccio *tu cavaliere proteggerai lui che proteggerà me* il massimo che lei possa dare come fiducia all'areldar. Troppo sangue ha visto donare per>>

la loro vanità. E poi tace per Draug, tace mentre una sorta di collegamento rimane aperto solo tra lei e la mente di Herualdar *Io sono qui con te, cammina per me, vedi per me e salvami fratello* e poi silenzio. La roccia è scomparsa e ciò che rimane è ciò che avvolge Herualdar. Ora agli elfi scoprire cosa fare.

[GDR END, CHIUDETE IN AUTOMASTERING - TURNI: HERUALDAR, DRAUGCELEB]


HERUALDAR [Radura] Un sussurro, un turbine, una luce. Poi un istante di buio per poi restituire la luce. Osserva il Silvano quel ciondolo che compare tra le sue mani. Lo osserva con grande curiosità e soprattutto rispetto per quello che esso rappresenta. Poi di nuovo la voce, più vicina, nella sua testa e delicatamente tutt'intorno. La risposta è chiara prima ancora che la stella termini di parlare. >>

HERUALDAR Il ciondolo verrebbe indossato, con grande delicatezza e poi nascosto sotto la veste proteggendo il topazio da occhi indiscreti. Lo sguardo si posa infine su Draugceleb. '' Il Tempio. Dobbiamo andare al Tempio, fratello. '' e se questi fosse d'accordo non vorrebbe perdere ulteriore tempo e proprio su quella strada si dirigerebbe con il Cavaliere al fianco. Un ultimo pensiero alla stella. >>

HERUALDAR Parole non pronunciate, me ripetute a voce alta nella propria mente, nella speranza che la stella possa sentire. [//sussurro di manwè]. '' Vedrò per te, combatterò per te. Che tu possa illuminare il mio cammino. ''

DRAUGCELEB (radura)Quello che succede poi è ancora straordinario eppure come sempre c'è qualcosa che in qualche modo gli sfugge e forse è sempre la diffidenza che altre razze provano per gli elfi, di tanto in tanto rimpiange la solitudine dei tempi dopo che....dopo che aveva ucciso ma questa è un ' altra storia in ogni caso. Orse proprio il ciondolo era la ragione per gli avvenimenti successivi ma a >>

DRAUGCELEB lui non importa più di tanto erano cose a cui era abituato. Un semplice cenno d ' intesa con l'altro e si dirigeranno al tempio per parlare e si aggiunge altro ai pensieri confusi dell ' elfo che già di per se ha diverse cose a cui pensare e proteggerà come è stato chiesto nonostante il mal di testa non lo lasci ancora, il che lo rende irritabile ma la cortesia viene prima e tutto.
ALIAS.ALIAS
00mercoledì 6 aprile 2016 12:23
RIASSUNTO
Draugceleb e Herualdar sono al Bosco delle Driadi, la serata è idilliaca. Provengono da direzioni opposte ma arrivano nello stesso luogo, forse non è una scelta consapevole, forse è qualcosa che - inconsapevolmente - li richiama a sè.
Una radura, una scena degna di una favola elfica, una grossa pietra lucida, sembra una pietra di luna ma è poco il tempo che passa prima che si rendano conto che è qualcosa di più.
Un contatto mentale, un soffio di anima che carezza il Silvano, la sua mente, che cattura l'Areldar, lo stringe in una morsa di paura.
Un dialogo in cui le parole non esistono, un dialogo di anime, di eternità, un dialogo che solo esseri superiori possono portare.
Ed infine la rivelazione, una stella caduta, una strega, un pendente...e una richiesta di aiuto che i due non possono non raccogliere.

APPROVAZIONE
- Herualdar ha con sè due oggetti, un ciondolo con una pietra di topazio contenente un incanto che i maghi potranno rilevare
- Herualdar indossa una corona e chi riesce a percepire le aure vedrà come "contenga" una anima antica e profonda. Le tesse potranno comprendere che sia una entità buona ma indagando avranno altre soprese, così come maghi e druidi
- Draugceleb ha un fortissimo mal di testa (-25 pm) da recuperare con una sola role di riposo da postare alla mia attenzione

COMMENTO
Ricordo alla player di Draug, come già spiegato in privato, che le conoscenze che abbiamo noi non sono le conoscenze del nostro pg, che il nostro pg sa ciò che è indicato nel bg e impara on tutto il resto. La storia ti ha ricordato un racconto di Neil Gaiman ma da esso solo sorge uno spunto, non dare mai per scontato di sapere..soprattutto con me [SM=g27828]
Herualdar, sei il miglior elfo che abbia mai letto, mi hai ispirato, ragazzi create un pg elfo e giocate con lui è meraviglioso.

Ciò detto sono a disposizione per chiarimenti e dubbi, in sezione master/admin apro discussione su oggetto magico.

Buon gioco
ALIAS.ALIAS
00mercoledì 6 aprile 2016 13:57
Una piccola nota alla approvazione che prima avevo scordato.
La corona in testa a Herualdar è in realtà la stessa stella caduta, è connessa ai suoi pensieri e può leggerli. Lui può comunicare con lei in telepatia e otterrà risposta. Se vorrà ottenere informazioni ulteriori a quelle che sono in suo possesso per arricchire fantasiosamente la storia di lei prima che cadesse gli sarà sufficiente tirare un dado semplice, se il risultato sarà superiore a 40 avrà un pezzo di racconto della stella.
Questo serve ad arricchire il Background della stella e a costruirlo e sarà la fantasia del player di Herualdar a farlo.
Per invogliarlo a giocare con altri pg do un bonus al suo tiro di dado, se la domanda sulla stella verrà posta da un altro pg con cui interagisce avrà un bonus di +10 da cui partire per avere risposte da sommare al tiro di dado.
Per quanto concerne la storia dopo la caduta, salvo i particolari sulla strega e il medaglione che la stella non rivelerà o non amplierà - restano ciò che i due elfi hanno acquisito durante la quest - , la storia può essere implementata nello stesso modo con un congruo tiro di dado con le modalità di cui sopra.
Chiedo a Herualdar di postare, ogni volta che la stella (a seguito di dado vincente) gli racconterà qualcosa, di volerlo postare qui sotto, lo userò a mia volta come spunto per la continuazione della nostra avventura.
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