[Loggia Draconica] Il passatempo e l'amica, la conoscitrice e la draconica (OK)

Shariziah
00domenica 8 novembre 2015 17:23
Aingeal, Shariziah

Goffredo aveva bisogno di alcune informazioni sul Pendragon e anche io avevo solo idee confuse a riguardo, così mi sono recata dalla Iodrak dei draghi sulla cordigliera draconica. Lei mi ha subito accolta con un calore e una cordialità che non ho mai ricevuto da uno sconosciuto. E’ stato strano. Comunque ci è voluto poco ad entrare nel vivo della discussione. Le ho chiesto di spiegarmi il ruolo e la figura del Pendragon. Si è mostrata da subito molto disponibile a soddisfare la mia insaziabile curiosità. Mi ha raccontato la storia dei draghi sull’isola, mi ha parlato delle loro diverse specie, della sua congrega e della simbiosi tra cavalieri e draghi. Ero convinta fossero creature mitologiche, prima di arrivare in questo posto. Mi sembra di essere entrata, senza essermene accorta, in uno di quei libri che tanto mi piacevano quando ero una bambina. L’ho riempita di domande e ciononostante non si è indispettita neanche un momento. Lei deve aver avuto un qualche rapporto con Goffredo che andava oltre la semplice conoscenza. Deve aver intuito che sono arrivata da lei per bocca sua, ma non mi ha chiesto e io non le ho detto. Mi ha invitato a rimanere, mi ha aperto la sua casa, ma la terraferma mi reclama, la mia congrega mi reclama, la mia casa mi rivuole indietro.


Commento: Sinceramente non sapevo come sarebbe andata, non avevo proprio idea di come Aine e Shariziah si sarebbero reagite a vicenda. Sono rimasta sorpresa da come si sono trovate e dal fatto che hanno intuito entrambe ciò che le “accomuna” ma, in un accordo tacito, hanno deciso di non parlarne. Grazie Stefania e alla prossima!

Per il Master: Aine racconta la storia dell'arrivo dei draghi ad Avalon (la riporto in rosso per comodità). Le parla anche della sua congrega e del ruolo del Pendragon. Non so se questi ultimi siano passaggi di informazioni da approvare, in ogni caso li segno in verde, così li trovate subito.

Al solito, spero di non aver scordato nulla!


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Registrazione:


SHARIZIAH [Spiazzo Esterno] La salita che conduce alla loggia draconiana è un lungo sentiero di montagna. Forse avresti dovuto aspettartelo quando ti sei proposta per andare a visitare quel luogo, ma non si sa mai cosa aspettarsi prima. Hai passato gli ultimi minuti, quindi, a percorrere quel sentiero prestando attenzione a dove mettevi i piedi e cercando di non ruzzolare giù. La tua fortuna è che gli sfarzosi abiti da damina non hanno niente a che vedere con te. Un paio di pantaloni neri, infatti, copre le tue gambe mentre una camicia bianca si è presa la briga di coprirti la parte superiore del corpo. Sono tutti abiti dall’evidente taglio maschile, in cui l’unica nota di colore è data dall’effige di congrega appesa sulla camicia all’altezza del cuore. Alla cinta è legata una tasca al cui interno hai conservato dei fogli di pergamena e dell’inchiostro: oggi sei lì nella tua veste di curiosa conoscitrice e dunque hai portato con te gli attrezzi del mestiere. La mano destra regge una torcia accesa nell’intento di rischiarare il cammino: per quanto tu possa fare affidamento sulla tua elfica vista, il sentiero sembrava troppo tortuoso per affrontarlo ad occhi nudi. I capelli e il loro strano taglio sono scombinati come al solito e, data la leggera brezza che tira sulla montagna neanche ci provi a rimetterli a posto. Piuttosto, arrivata in cima, nel largo spiazzo, sei rimasta un paio di minuti ad osservare la stupenda visuale che quel panorama offre, un po’ per soddisfare la metà elfica tanto legata alla natura, un po’ per riprendere fiato dopo la salita. Un paio di minuti per regolarizzare la respirazione. Un paio di minuti per prestare attenzione e studiare il luogo in cui ti trovi. Un paio di minuti per fare mente locale. Un paio di minuti e poi prendi un respiro profondo. {Ci siamo!} sussurri, quando infine ti decidi a voltarti e a dirigerti verso la parte del portone a misura di uomo. Una volta raggiunta, la mano destra si chiuderà a pungo e andrà a bussare due colpi decisi sul massiccio legno. Inutile dire che, come al solito, più del solito, i sensi sono stati eletti a fedeli sentinelle, con il compito di monitorare la situazione -sensi sviluppati-.

AINGEAL  { Biblioteca -> Salone esterno } ° { Con un leggero cigolio si apre la porta della biblioteca. Una nube di fumo si allarga nell’immenso salone, fumo che la giovanissima Iodrak cerca di dissolvere agitando appena le braccia, emergendo da quella coltre nebulosa non senza un colpo di tosse e gli occhi vagamente arrossati. Il custode della biblioteca, il vegliardo drago di bronzo, non si priva mai del tabacco e della sua amatissima pipa; certo è che restare anche solo un po’ lì dentro equivale ad una intossicazione vera e propria. } Sigieth, se non sono morta in quel luogo e avrebbe avuto un senso almeno… metterai fine alla mia esistenza con del misero tabacco… sappilo! { La ragazza si volta verso l’interno della biblioteca, ma nel vedere le pupille verticali del vegliardo brillare in quella nebbia chiude velocemente la porta. } Sei davvero permaloso! { Le pizzica la gola e ha gli occhi arrossati. Le piace passare il tempo con il vecchio drago, ma superato un determinato tempo i suoi polmoni reclamano necessariamente aria fresca. Allunga il passo nell’immenso salone esterno per raggiungere il piccolo salottino che scompare nella vastità della sala, ma lì almeno può soddisfare, con un abbondante bicchiere di acqua fresca, la sua gola arsa. C’è un divanetto e due poltrone di fronte divisi da un basso tavolino, una credenza appoggiata alla parete rocciosa. Questo è l’arredamento sobrio ma elegante di un salone che ha visto il susseguirsi di nobili creature millenarie. Ha i capelli biondo/rame raccolti in un basso chignon, occhi vispi e luminosi, pantaloni scuri e corpetto turchese. Il cinturone che le cinge delicatamente la vita è spoglio della sua spada, lasciata nei suoi alloggi privati. Sta per sedersi quando ode bussare al portone. Osserva la luna dal grande foro della montagna posto proprio sulla sua testa. Alza appena un sopraciglio dirigendosi verso l’ingresso. [ °°Aspetti qualcuno?°° ] La voce del dorato si insinua nella sua mente. [“Forse…!”] ammette la ragazza con un sorrisetto. In realtà potrebbe essere Goffredo… o la giovane conoscitrice arcana che le ha scritto qualche giorno addietro, o un confratello tornato all’ovile. } Chi siete? { Domanda in modo cortese prima ancora di aprire il portoncino dalle dimensioni sicuramente più modeste ma non meno lavorate rispetto al portone che dava l’accesso alla montagna ai draghi di un tempo. }

SHARIZIAH [Spiazzo Esterno] Bussi al portone. Lo fai e attendi risposta. Ci sono sempre dei secondi di attesa tra una chiamata e una risposta, che al mittente sembrano sempre infiniti. Ci sarà nessuno? Saranno disposti a ricevermi? Ho sbagliato luogo, orario, qualcosa? Tu quei secondi li passi guardandoti intorno curiosa. Studi il portone e la sua lavorazione, per poi alzare gli occhi alla cornice che lo tiene aggrappato alla roccia. La percorri nella sua interezza per poi voltarti e guardare nuovamente il cielo alle tue spalle. Le stelle. Ci potresti perdere la testa tra le mille domande appese tra di esse. Ti ritrovi a rilassare l’espressione senza rendertene conto. Lo fai senza pensare a niente di particolare, ma tenendo in realtà la mente piena di mille pensieri. Poi ecco che un rumore di passi rompe il silenzio. Qualcuno si avvicina, dall’altro lato della porta - udito sviluppato -. Prontamente ti rigiri verso la porta raddrizzando le spalle e riportando la torcia nella mano destra. Lo fai alzandola all’altezza del viso, ma stando attenta a non bruciare ne te ne il legno. La tieni a quell’altezza cosicché il tuo viso sia ben illuminato per chiunque appaia oltre il portone. Poi le tue orecchie odono la domanda. {Shariziah, la conoscitrice arcana} rispondi con un tono cordiale, alto abbastanza da farti sentire dall’altro lato. Lo fai mentre la tua mente cerca di ricostruire il volto al quale quella voce potrebbe appartenere. In fondo dovrebbero aspettare una tua visita. la sola speranza è che non ti chiedano di tornare un alto giorno. L’aver scalato la montagna a vuoto è un pensiero che proprio non ti alletta.

AINGEAL  { Ingresso - Salone esterno } ° { Ha ereditato la bellezza di sua madre seppur di natura assai differente, Alexandra algida e austera, una bellezza quasi intoccabile mentre lei… beh lei è Aine… lei è il cigno dei Wright. E’ luminosa, chiara, con quell’aura dorata data dai suoi capelli o dal drago che condivide la sua giovanissima esistenza; solo i suoi occhi sono di un blu profondo, capaci di insinuarsi facilmente in ogni cuore. Ha una regalità tutta sua,semplice eppure potrebbe far impallidire qualsiasi nobildonna di qualche corte lontana, una grazia innata ma d’altronde è pur sempre la regina dei draghi. Il nome che ode oltre il portone se l’è ben impresso e non attenderà oltre nel far scivolare i pesanti chiavistelli lungo i binari, non senza un minimo sforzo e qualche cigolio. Una volta liberati gli anelli apre il portone abbastanza da poter visionare la figura che ha davanti. } Vi stavo aspettando. Non vi facevo così notturna, ma come vedete anche io dormo poco! { Le sorride come se stesse sorridendo alla sua più cara amica, così come il tono della voce che usa. Si scosta da un lato facendo cenno alla donna di accomodarsi. Se la conoscitrice avesse accettato l’invito ad entrare, richiuderebbe il portone dietro di sé bloccandolo nuovamente con i pesanti ganci. } Prego… da questa parte… lo so è immenso il salone, ma laggiù c’è da sedersi in tutta tranquillità! { Indicando dall’altro lato della sala il piccolo salottino. Le torce accese, appese alla parete rocciosa, si susseguono a intervalli regolari donando un’atmosfera un po’ surreale in quell’immenso luogo. }

SHARIZIAH [Ingresso] Da dietro il pesante di portone del metallo cigola, si lamenta: segno che qualcuno ha messo mano ai chiavistelli. Di lì a poco la porta si aprirà e potrai finalmente dare un volto alla scritta, all’odore di cannella, alla voce. Attendi. Lo fai con le verdi iridi che scrutano il legno, come se avessero il potere di guardarvi attraverso. Sei un essere curioso e su questo nessuno può dire il contrario. Un po’ di rumori in più contornano i tuoi pensieri, finché il portone non si apre e una ragazza giovane, almeno all’apparenza, ti si palese innanzi. Ti stava aspettando e tu hai la conferma che stavi cercando: lei è proprio la donna che questa sera dovevi incontrare. {Scusate l’orario, spero di non disturbare} rispondi al suo saluto riportando il tono di voce basso: adesso che il legno non vi divide più, puoi tornare al tuo solito volume. Lo sguardo indugia un momento sulla donna, a studiarla. Impossibile non notare quel sorriso così caloroso, nonostante non ti conosca ancora. Le rivolgi un cordiale sorriso di rimando. Non sei sgarbata, neanche ci pensi a mancare di rispetto. Ma la tua natura da mezzelfo ti ha donato una certa reticenza nei confronti del mondo in genere, senza distinzioni di sesso ne di razza. Ti fa cenno di entrare, ma tu rimani ancora un attimo sulla porta, per imprimere la sua immagine nella tua memoria, sotto la voce: Aingeal. Sorridi e stai ben attenta a non essere invadente ne fastidiosa con lo sguardo. Un attimo dopo il suo invito, infatti, hai già fatto un passo avanti nella direzione da lei indicata. Entri così in quell’immenso salone che, di per se, metterebbe paura a qualsiasi agorafobico. Approfitti dell’attesa, mentre la donna richiude il portone alle tue spalle, per guardarti intorno. Lo sguardo percorre le pareti, si alza sul soffitto, si insinua tra gli intarsi dei mobili. Le orecchie intanto stanno attente ai rumori alle tue spalle. Sembra avere chiuso il portone. Nell’esatto istante in cui te ne accorgi, volgi lo sguardo ad osservare le fiaccole appese alla parete, cercando uno spazio libero per la tua torcia. {Vi spiace se poggio questa qui?} chiedi quindi indicando la postazione libera più vicina al portone. Se ti dovesse dare il permesso posizionerai lì la tua torcia, per poi tornare a rivolgere a lei la tua attenzione. Il salone è immenso ma la donna fa gli onori di casa, invitandoti a seguirla verso un salottino che sembra fatto apposta per chiacchierare in tranquillità. Annuisci alle sue parole. {Vi ringrazio per avermi accolta, pur non conoscendomi} le dici, mentre la segui verso il luogo da lei designato.

AINGEAL  { Salone esterno - salottino } ° { Ed è proprio dall’odore di cannella che la donna potrà associare la missiva al viso della giovane Iodrak. [ °°Per essere lo Iodrak non darai troppa confidenza? Non sai chi hai davanti, non ti sei nemmeno presentata e tantomeno hai salutato come si conviene. Vorrei che ti contenessi un po’ di più. Sei troppo… troppo espansiva!°° ] Continua a sorride alla donna ignorando bellamente la voce del dorato che continua a borbottarle nella mente cosa dovrebbe o non dovrebbe fare. Beh probabilmente il suo solito entusiasmo le ha fatto perdere un momento lo scettro, ma non sarebbe Aine se fosse tutta d’un pezzo. Lei non è come la madre, né come la sorella… e tanto meno non è come la sua sorellastra. Aine è la pecora bianca n un ovile di pecore nere come la pece. La conoscitrice potrà sicuramente valutare la giovanissima età, sedici o diciotto anni, non di più. } Prego, appoggiatela pure qui! { Indicando un anello libero non troppo distante dal portone. La Iodrak le indica la poltrona ben rifinita, dal morbido velluto rosso bordeaux. } Scusatemi non mi sono nemmeno presentata, ma avrete capito sicuramente che sono io Aingeal Wright! Accomodatevi. { Indicando la seduta invitante. } Gradite un bicchiere di vino o preferite una tisana calda? L’ultimo tratto del sentiero è davvero impervio per chi non è abituato, sarete affamata o stanca. Ho del formaggio con del pane fresco oppure dei biscotti alla cannella. { Si allontana verso la piccola credenza addossata al muro, mettendo sul vassoio un po’ di tutto, così che si senta libera di scegliere in tutta tranquillità. Si affaccenda per pochi minuti a sistemar il tutto: un bicchiere di vino rosso, il bricco con l’acqua calda e un vasetto di erbe miste; non farà fatica la conoscitrice arcana a riconoscere la camomilla, il tiglio, l’alloro, e anche una punta di menta. Un tagliere con del formaggio, una mezza pagnotta fresca e un cestino di biscotti dorati. Verrà tutto appoggiato sul tavolino basso davanti alla poltrona occupata dalla donna. Alla fine si siederà sul divanetto posto proprio davanti alla donna, così di averla frontalmente. Accavalla la gamba destra sulla sinistra scoprendo così i piedi nudi, ma è talmente elegante che non stona nemmeno quel dettaglio mancante nel complesso. }

SHARIZIAH [Salottino] Nonostante il ruolo che ricopre la donna sembra molto giovane. Questo ti porta velocemente a deduzioni ovvie come il fatto che sicuramente non è una ragazzina come le altre. Potrebbe essere una tua parirazza? Boh, forse. Del resto ci sono mezzelfi che somigliano in tutto e per tutto agli umani. Non tutti nascono con orecchie a punta come le tue. Si, certo, le tue sono parzialmente coperte dai capelli, ma un osservatore attento potrebbe notare le punte, in mezzo alle scombinate ciocche rosse. Le persone. Quelle ti piace studiarle più dei libri. E ce ne vuole per superare il piacere che provi per la carta scritta! Nel frattempo la donna ti indica la poltrona designata per diventare la tua seduta. Annuisci in segno di ringraziamento e poi, lentamente, scendi per sederti sul rosso velluto. Lo fai occupando solo una piccola porzione della seduta, tenendo la schiena dritta e portando la caviglia destra dietro quella sinistra. Quella è una posizione decisamente composta ed educata che, in tutto e per tutto, fa a pugni con il tuo aspetto, diametralmente opposto a quello di una donna elegante e raffinata. Ed ecco che la Iodrak si scusa per non essersi presentata. A quelle parole le rivolgi un caldo sorriso. Non hai bisogno di certe formalità, anzi preferisci evitarle. Il pragmatismo ha sempre contraddistinto il tuo modo di fare. Le sorridi facendole capire che non ha motivo di scusarsi, non con te almeno. Ed ecco che adesso inizia ad affaccendarsi per imbandire la tavola. Decisamente non sei abituata a trattamenti di questo tipo. {Madama, la fatica della salita è già passata, vi ringrazio per le vostre premre. Vi prego, accomodatevi e non affaccendatevi tanto}. Lo fai sorridendole, ma con una punta di imbarazzo nella voce, data dalla tua impreparazione innanzi a tanta cordialità. Quando finalmente la vedi sedersi, prendi il bricco dell’acqua calda e versi parte del contenuto nella tua tazza, tenendo con la mano libera il coperchio, stando attenta a non scottarti. {Posso almeno versarvi un po’ d’acqua per un infuso?} le chiedi con tono cortese, cercando di ricambiare le sue attenzioni, per quanto ti sia possibile. Se la risposta fosse affermativa, riempiresti anche la sua tazza, per poi riportare il bricco sul tavolo. L’odore delle erbe intanto invade prepotente le tue narici sviluppate. Ci metti poco a riconoscerle, specialmente l’alloro: un profumo che non senti da tempo e che tanto ti ricorda le terre in cui sei cresciuta. Con un cucchiamo prendi una manciata di erbe da quel vasetto e le versi direttamente nell’acqua calda, per poi porgerlo a lei, nel caso in cui avesse risposto affermativamente alla prima richiesta. Adesso cominceresti a roteare il cucchiaino all’interno della tazza, nel tentativo di creare l’infuso. Lo fai osservando il vorticare dell’acqua, cercando di non perderti nell’oblio dei tuoi pensieri. Gli occhi rimangono su quell’avvolgente spettacolo per un paio di secondi, prima di ripercorre il tavolo e, risalendo la figura dell’umana, portarsi sui suoi. {Vi ringrazio per la tempestiva risposta e per avermi accolto nella vostra dimora}. Dici adesso, cercando di entrare nel vivo della discussione. {Come vi spiegavo via missiva, avrei delle domande da farvi riguardo il pendragon e la sua ultima apparizione}. Non smetti di sorridere alla donna così cordiale e calorosa e a lei ti rivolgi con cortesia e rispetto. Aspetti quindi che anche lei si sia preparata la sua bevanda e che ti mostri una sua reazione, prima di andare avanti.

AINGEAL  { Salone esterno - salottino } ° { Attende che si serva la conoscitrice annuendo alla richiesta di versarle dell’acqua nella tazza. Completerà l’opera facendone cadere un paio di cucchiaini nell’acqua bollente di quel miscuglio di erbe. } Preferisco anche io questi intrugli di erbe al vino. Anche il solo bagnarmi le labbra di fa perdere l’uso della ragione. { Si allunga per prendere un biscotto e riporlo sul piattino della tazza appoggiandosi finalmente allo schienale. Lascia che sia la donna a prendere la parola, ma non per questo non l’osserva seppur con discrezione così da non metterla in imbarazzo. Ha notato le piccole orecchie a punta fuoriuscire dai capelli dal un bel colore rosso, gli occhi verdi, ha la grazie degli elfi sicuramente ma è anche piuttosto pragmatica nei modi. } Vi prego chiamatemi Aine, e tanta cortesia è solo perché non ho cenato e ho una fame terribile. { Le sorride divertita per cercare di smorzare l’imbarazzo della donna provocato da tanta cordialità. [//Empatia lvl 3] Porta alle labbra la tazza fumante sorseggiandone appena un sorso facendo attenzione a non scottarsi, cosa poi non così assurda. Ascolta quanto ha da dirle la donna. Non sapeva che Tyagal fosse apparso alla torre delle adunanze, sa per certo che apparve a Eiluned, Somma stella del tempio scomparsa qualche luna addietro. Appoggia la tazza sul ginocchio accavallato percependone il calore. Sente un rumore sordo provenire dalla biblioteca e può percepire il vecchio vegliardo agitarsi in quella coltre lattiginosa al solo sentir nominare il nuovo Pendragon. Fa un sorrisetto di circostanza alla donna, facendo finta di niente e sperando che abbia sorvolato sul rumore, d’altronde è una montagna cava, con cunicoli, correnti d’aria. Torna però con l’attenzione su Shariziah. } Come vi ho scritto nella missiva, sono stata fisicamente lontana da Avalon per un po’, forse un po’ troppo, non ne ho memoria perdonatemi, ma mi dissero al mio ritorno che avevo trascorso più di quattro lune lontana dall’isola. Almeno fisicamente. { Posa la tazza sul tavolo ha paura che possa finirle a terra. } Il discorso è un po’ complesso, quello di cui posso parlarvi è come si è presentato a me e come mi abbia riportata a casa! { Non è nervosa, però parlare di quel “buco di tempo” le mette sempre una certa soggezione così come uno strano prurito in mezzo alle scapole. }

SHARIZIAH [Salottino] La donna parla e cerca di far di tutto per metterti a tuo agio, lo noti come i suoi modi cerchino in qualche modo di farti sentire “a casa”. Peccato che quella per te sia una sensazione davvero strana, perché raramente nella tua vita ti è capitato di essere accolta in questo modo. Il vino le da alla testa. Archivi quell’informazione, lo fai con qualsiasi cosa ti venga detta. Tu, al contrario, quel liquido lo mandi giù volentieri, ma oggi ne hai già avuto di veramente delizioso. Tralascerai comunque l’argomento vino: non ha veramente senso parlarne adesso. Aine. Ti chiede di usare la versione accorciata del suo nome. Le rivolgi solo un nuovo sorriso come segno affermativo. A questo punto l’infuso dovrebbe essere pronto, ma la mano che regge la tazza avverte ancora il calore come troppo forte per il tuo palato. Ti limiti allora ad avvicinarla al naso, per sentire l’odore delle erbe mischiarsi tra di loro. Inali il fumo che fuoriesce dal liquidi chiudendo un istante le palpebre, come se stessi assaporando quegli aromi prima con il naso che la bocca. Poi riporti gli occhi su Aine e abbassi di nuovo la tazza, appoggiandola sul palmo della mano libera. Uno strano rumore arriva da dietro una porta chiusa, poco più in là. Le tue acute orecchie non mentono mai. Volgi allora, lentamente, lo sguardo nella direzione di quel rumore, cercando di individuarne l’origine -udito sviluppato-. Tu di come sia costruita la loggia non ne hai proprio idea. Riporti quindi gli occhi sulla Iodrak, che sembra voler fare finta di niente -empatia +2-. Va bene. Facciamo finta di niente, del resto è casa sua e non hai nessun diritto di impicciarti su cosa succeda in giro, ammesso che qualcosa stia succedendo. Le sorridi di rimando, per comunicarle la tua scelta di non impicciarti. Poi, finalmente, il discorso prende esattamente la piega che ti ha spinto ad affrontare quell’impervio sentiero. {Sarei ben lieta di ascoltare la vostra storia} le comunichi lasciando che la tua interessata curiosità traspaia dalla voce {Sempre che vogliate raccontarmela, si intende}. Hai sentito il suo tono e di certo invadere i suoi spazi è l’ultima cosa che desideri -empatia +2-. {Prima, però, vorrei chiedervi di spiegarmi la figura del Pendragon. So che è apparso in forma di drago, ma non so molto di più di lui, se non per informazioni sparse. Speravo che voi poteste aiutarmi a mettere ordine} confessi.

AINGEAL  { Salone esterno - salottino } ° { La Iodrak la osserva ha quasi la sensazione che non è abituata alla gentilezza. Forse per la sua natura mista? [//Empatia lvl 3] Cosa penserebbe Aine se sapesse che lei è il nuovo “passatempo” di Goffredo e che è stato proprio lui a inviare la conoscitrice perché troppo codardo per riuscire a guardare negli occhi nuovamente Aine. Beh il rumore è evidente che l’ha sentito e il suo viso come al solito maschera molto male quello che pensa, ma Sigieth è innocuo, è solo l’argomento a fargli sollevare il capo dalle sue pile di libri. Aine è una creatura apparentemente delicata, eppure ricopre un ruolo che idealmente solo un uomo con prestanza fisica e muscoli potrebbe occupare. Condurre una congrega di cavalieri non è certo roba da giovani ragazzine, eppure oltre alla gentilezza che traspare, c’è una forza nel suo sguardo che pochi sanno di avere. Una consapevolezza di essere finita nell’inferno e di esserne uscita con le proprie gambe. Prende un profondo respiro alla domanda della conoscitrice. } Il Pendragon rappresenta, oltre al legame più prossimo tra gli Avalonesi anche lo spirito dell'isola, è l'anello di congiunzione tra le razze mortali ed i draghi del mondo, nonché messaggero della volontà della Dea. Se la Dea materialmente non può intervenire se non tramite l’intercessione delle sue ancelle, il Pendragon è la figura terrena alla quale ogni abitante può rivolgersi. Come vedete è tutto abbastanza semplice in realtà, per usare un paragone che avrebbe usato un mio… } Si sofferma un momento di troppo non sapendo che sostantivo usare per quell’uomo che ha amato più della sua stessa vita. } …amico; se avete un po’ di nozioni su questa religione che è oltre le sponde del lago, sono le figure dei santi alla quale si rivolgono i fedeli così che intercedano verso il loro Dio. { Ci pensa un po’ meglio ma alla fine annuisce convinta. } Credo sia l’esempio più calzante per farvi comprendere la figura del Pendragon. Le similitudini sono talmente tante che non capisco a volte l’astio che questi cristiani hanno contro chi professa una fede differente alla loro. Ma è un’altra storia questa che al momento non ci riguarda. [ °°Ancora ci pensi?°° | “No, non ci sto pensando!” | °°E perché allora avverto una nota di malinconia? Lo sai che sei una pessima bugiarda e che anche volendo non puoi nascondermi nulla, vero? Ti fai solo del male così.°° | “Piantala, sì è vero per un momento mi sono sentita malinconica ma non per il motivo che credi tu. Credimi. E’ così!” ] Il battibecco mentale termina ma sul suo viso rimane il solito caldo sorriso. Ormai ha un’iterazione così profonda con il proprio simbionte che potrebbe parlare contemporaneamente con Nahorem e Shariziah senza nessun problema. }

SHARIZIAH [Salottino] Oh no! Non fraintendiamo. Shariziah ha avuto la fortuna di essere amata, parecchio anche. Quella a cui non è abituata è la gentilezza degli estranei. Ha davanti una ragazza mai vista prima che la tratta come se fossero grandi amiche. E’ indubbiamente strano. E’ strano per te che la prima impressione non sia stranita nel vederti. La gente ti studia, si chiede cosa tu sia, da dove sia venuta fuori. In genere, se la prima impressione non è di disgusto, è sicuramente di curiosità. Ma stavolta no. Stavolta sembra tutto insolito. Persino la ragazza che hai di fronte non deve essere una comune ragazzina: è a capo di una congrega di cavalieri nonostante la giovane età e le sembianze di damina composta ed elegante. E’ per questo che, a parte il discorso che avete intrapreso, ha catturato la tua curiosa attenzione. No, non se ne vedono tutti i giorni di persone così. Con gli occhi puntati su di lei ascolti attentamente le sue parole, nell’intento di cogliere tutti i dettagli di ciò che sta dicendo, anche se minimi ed apparentemente insignificanti -focus mentale +2-. Ti spiega la figura del pendragon. Vorrebbe spiegartela con un esempio. Si ferma nel cercare la definizione per il rapporto che ha con una persona in particolare. Inclini leggermente il capo di lato, durante quella pausa: ti stai chiedendo perché cercare una definizione ad un rapporto che non ce l’ha. Amico, dice. Amante? Ex Amico? Ex amante? Ma che importa di cosa sia stata questa persona per lei? Forse è importante per lei definirlo. Forse no. Continua con l’esempio. Un cristiano! Questo “amico” è un cristiano! Sarà per caso lo stesso cristiano? Chi altri se no. Socchiudi un attimo le palpebre, come a scrutarla meglio. In realtà stai pensando, studiando, collegando. Rimani in quella posizione per un attimo, dopo che lei ha finito di parlare, cercando di mettere in ordine idee e concetti. Che vuol dire quel tono lontanamente malinconico che forse potresti avvertire nella sua voce quando si parla di religione ? -empatia +2-Poi riporti la testa in posizione verticale. {Se ho capito bene} provi a posizionare le sue parole nella tua memoria {Il pendragon è il portavoce della Dea tra i suoi fedeli, sacerdotesse incluse, suppongo. Giusto?}. Cerchi conferme. {Devo quindi dedurre che sia un intercessore ulteriore oltre alle ancelle del tempio. Ma perché? Qual è la necessità di un’ulteriore entità, quando la Dea ha già un’intera schiera di sacerdotesse pronte a esaudire la sua volontà e a difendere l’equilibrio?} In realtà non ti è chiara neanche la posizione dei santi nel cristianesimo. Forse dovresti approfondire un po’ meglio anche i tuoi studi riguardo questa religione.

AINGEAL  { Salone esterno - salottino } ° { Riprende la tazza in mano leggermente meno bollente, sorseggiando un po’ di tisana e aspettando pazientemente che quanto ha spiegato alla donna possa essere recepito e fatto proprio. Del resto è un bene che a Barrington venga tenuto un resoconto di quanto è successo. Resoconto che prima o poi dovrà fare anche a sua madre. Alexandra. E’ da tanto tempo, troppo, che non la vede, così come la sua gemella. Ci sarà tempo di andare a trovare anche loro. [°°Secondo te è un caso che più di una persona ora vogliano sapere del nuovo Pendragon? O forse è talmente codardo di affrontarti mandando qualcun altro a recuperare informazioni al posto suo? Non mi stupirebbe che questa donna sia al suo servizio!°°] Il simbionte ha dato voce ad un suo pensiero, ma non ne ha la certezza e se anche così fosse il problema è del cristiano, non suo. Lei non prova nessun astio nei suoi confronti, ma questa è un altro aspetto che Goffredo non ha mai digerito. Per essere un seguace di Cristo è piuttosto inconcludente e contraddittorio. Senza accorgersene fa spallucce, non è più un problema suo del resto, anche se… beh non rinnega di certo quello che ha provato per lui. Non potrà mai odiarlo., ne mai l’ha fatto. Sorride a Shariziah allungandosi per prendere un altro biscotto dal piatto e riprendere la posizione, con le gambe incrociate sopra la seduta. Più che un colloquio tra Iodrak e una conoscitrice arcana, sembrerebbe più un conviviale incontro tra amiche; alle formalità Aine non ci ha badato mai troppo. Per lei è importante mettere a suo agio che mantenere il distacco da ruolo gerarchico. Ascolta le perplessità della donna riguardo la figura del Pendragon e annuisci. } Non credo ci sia una risposta corretta o sbagliata a questa domanda. E’ la stessa Triade che ha voluto che ci fosse un ulteriore congiunzione tra lei e i suoi figli. La storia del Pendragon risale a molto tempo fa a qualcuno che è considerato una favola, una leggenda, anche se questa terra è pregna ancora di quella magia primordiale. Uther Pendragon, marito di Igreine, -sorella dell’allora dama del lago Viviana e padre di Artù- fu un valoroso condottiero, il suo stemma con il quale la Britannia lo identificava era prorpio il drago, ed è stato colui che ha dato i natali a colui che doveva essere l’anello di congiunzione tra la nuova e l’antica religione. I draghi hanno sorvolato i cieli Avalonesi per molto tempo e non solo quelli di stirpe metallica ma anche quelli di stirpe cromatica e gemmata. { Sono informazioni complesse e se solo dovesse riferire di tutta la storia, potrebbero star qui giorni interi. } La volontà della Dea non sempre è pienamente comprensibile, e io non sono certo all’altezza per parlare dei suoi misteri, forse dovreste consultare qualche figlia diretta se voleste approfondire questo argomento in particolar modo. { Sbocconcella il suo biscotto prestando attenzione, almeno apparentemente, a non far affogare il dolcetto nella tisana, sbirciando, di tanto in tanto, la reazione della donna. }

SHARIZIAH [Salottino] Tenere a bada la tua curiosità, in certi casi, è veramente un’impresa titanica. Ti risulta difficile non esplodere in mille domande sparate a raffica contro il tuo interlocutore. Questo però è quello che facevi da piccola. Da allora sono passati così tanti anni che non sei mai riuscita a contarli. Amico, dice. E allora perché non è voluta andare in città per incontrarlo? L’enorme rete di collegamenti e ipotesi che si intrecciano nella tua mente è incontenibile adesso. Ma calma. Cerchiamo di non distrarci. Una cosa per volta. Il pendragon. La mano sinistra, quella sulla quale è poggiata la tazza, segnala che la temperatura del liquido potrebbe essere scesa abbastanza da permettere alla bocca di assaporarlo. La destra allora solleva la tazza portandola alla bocca. La calda tisana scende lungo la gola e la avverti riscaldarti da dentro, la menta poi lascia dietro di se quella freschezza che rende il tutto ancora più piacevole. Riporti la tazza alla sua posizione iniziale. Il tutto ti permettere di concentrarti su qualcosa di diverso, per un secondo, e riportare la mente al reale argomento di discussione. L’atmosfera poco formale aiuta. Non sei neanche tu avvezza al rispetto della gerarchia e delle formalità. Quante discussioni avute con Had proprio per questo tuo essere selvaggia. Nel frattempo cambi posizione. Porti le gambe parallele tra loro, su di esse appoggi i gomiti e inclini leggermente la schiena avanti, protendendoti verso il tavolino e quindi verso la donna. {Stirpe metallica, gemmata e cromatica, dite. Posso chiedervi la differenza? Vedete, prima di arrivare in questo posto ho sempre creduto che queste creature esistessero solo nella fantasia di bambini e di adulti non disposti a rinunciare alle storie raccontate} ammetti con una punta di imbarazzo dovuta alla tua ignoranza. {Lo scoprire che in realtà non erano tutte mere invenzioni della mente mi ha stupito non poco e, per questo vorrei capirne di più}. Annuisci nella sua direzione, sperando che comprenda il tuo stupore. {Ah si! Già che ho ammesso questa mia mancanza, spero non vi offendiate se vi faccio anche un’altra domanda}. Sorridi, leggermente imbarazzata per la domanda che stai per farle. {Ho sentito parlare di alcune linee denominate “linee del drago” che dovrebbero attraversare la terra che calpestiamo. Non so perché esattamente, ma mi è sembrato di capire che ci siano persone che credono abbiano poteri speciali. Ne siete a conoscenza? Sapete dirmi se esistono veramente e se sono in qualche modo legate alla storia di queste terre a cui mi avete accennato?} La tua razionalità sussulta. Tu che credi solo a ciò che è razionalmente comprensibile e dimostrabile, nel tempo passato su queste terre ti sei dovuta scervellare così tante volte per cercare spiegazioni logiche ad eventi che, evidentemente, non ne possedevano. Questo è ciò che più ti ha messo a disagio dal tuo arrivo a Barrington: una dea che non si vede ma che fa sentire viva la sua volontà, cavalli volanti che ti portano in terre perdute e lontane, draghi che si materializzano dal nulla, pezzi di metallo con una volontà propria. Sorridi, ma forse la donna potrà leggere il tuo disagio, come quello di una bambina che, dopo aver letto tanto, si ritrova all’interno delle pagine che da sempre le hanno tenuto compagnia come buone amiche.

AINGEAL  { Salone esterno - salottino } ° { La notte e giovane e, considerando le domande della Conoscitrice probabilmente saranno accarezzate dalla tenue luce dell’alba, quando il sole è ancora troppo timido per far sentire il suo calore, ma colora il cielo di sfumature che sono proprie dei sogni. Le informazioni che Aine le ha dato ha scatenato altri dubbi oltre a quelli per la quale ha affrontato l’impervio cammino. [ °°Se non altro dimostra la giusta curiosità per capire qualcosa di più di quel vecchio!°° | “Non vuoi proprio mollare eh?!” ] E’ un tono ironico quello usato dalla ragazza per azzittire il simbionte dorato. [ “Eri molto più paterno e affettuoso quando ci siamo… conosciuti. Ora non fai che criticare tutto e tutti!” | °°Prima non eri lo Iodrak, anche se nutrivo grosse speranze e il potenziale c’è sempre stato. Mettiti nei miei panni. Se non tirassi le redini tu andresti a briglia sciolte e, permettimi di dirtelo, non sempre è un bene!°° | “Va bene, va bene, basta che ora la pianti!” ] Osserva la donna e può notare il disagio che avverte nel dover rivedere le sue convinzioni. Convinzioni che ad Avalon decadono nel’istante in cui dalle nebbie emerge il profilo dell’isola. [//Empatia lvl 3] Annuisce con pazienza arcuando le labbra in un sorriso. } Sono ben contenta di poter dissipare i vostri dubbi e soddisfare qualche curiosità. Da dove iniziare? { Cerca di fare mente locale per non dare informazioni frammentarie o disordinata. } Noi cavalieri dei draghi condividiamo la nostra esistenza con appunto un drago che ci sceglie una volta terminato il periodo di apprendistato. Da quel momento in poi stabiliamo un contatto vero e proprio, una simbiosi con il drago che ci permette di comunicare con lui e di attingere a qualche suo potere. I draghi in questione però non sono su queste terre, furono banditi dopo l'epico scontro tra Hasgarlt e Chevalier. I due semidei combatterono sull'Isola di Avalon, affiancati ciascuno dalle sue schiere di fedeli draghi. Fu Harsgalt ad essere sconfitto e cacciato per sempre dai territori di Chevalier. Quali siano state le motivazioni reali di quello scontro non è chiaro, ma conoscendo la natura dei rivali, entrambi votati all'equilibrio, si può supporre con una certa sicurezza che la battaglia era necessaria, così come la sconfitta di uno dei due semidei. { Prende una pausa ricordando l’incontro con Tyagal,quando fu proprio lui a farle vedere in quel libro magico tutta la battaglia, quasi fosse una reale spettatrice. } Chevalier conquistò così il titolo di nuovo Pendragon maledicendo tutti i draghi schierati dalla parte di Harsgalt e tutti i loro discendenti, impedendo loro di tornare sull'Isola di Avalon. Il semidio Hasgarlt era consapevole di non poter eliminare la maledizione, ma tramite il suo potere riuscì a benedire le discendenze dei suoi alleati, consentendo loro di entrare in simbiosi coi cavalieri e tornare così a manifestare la loro presenza sull'Isola. L’isola è aperta ai draghi metallici solo per una ragione di sicurezza, perché sono “buoni” a dispetto delle altre due stirpi. I nostri simbionti sono nelle nostre menti perché sanno che su Avalon esiste la sola cosa in grado di spezzare la maledizione che impedisce loro di essere completamente liberi e noi cavalieri siamo gli unici in grado di aiutarli. Per quanto riguarda le tre stirpi quella metallica, come vi ho già accennato, è la stirpe della via del cuore. Sono saggi, giusti, sono convinti che prima ancora delle armi è il dialogo ad essere la risoluzione dei problemi, ma quando l’oratoria non basta più si ergono a difesa di tutto ciò che credono, proteggendo se stessi e i propri alleati. Potrete incontrare su queste terre draghi d’oro, d’argento, d’ottone e bronzo. { Sorridendo pensando a quel brontolone di Nahorem che per risposta soffierà zolfo nella mente della ragazza facendole storcere per un momento il naso. [“Permaloso!”]} Ci sono i cromatici -nero, rosso, verde e bianco- che seguono la via del braccio. Rappresentano appunto il braccio armato della congrega. Sono esseri spietati e feroci e il cavaliere che ne condivide l’esistenza è destinato a divenire un temibile guerriero, anche se la simbiosi con un cromatico è davvero difficile da sopportare e i cavalieri dovranno mostrarsi mentalmente più forti di loro per per non rimanere assoggettati dal loro potere. Ed infine c’è la via gemmata - ametista, quarzo, topazio, zaffiro- la via della mente, la via della conoscenza, dell’illusione, del mentalismo. A differenza dei cromatici preferiscono colpire sul piano mentale, fino a soggiogare la mente del proprio avversario. { Si umetta appena le labbra. } Questo sono in linea di massima le differenze tra le tre vie… per quanto riguarda le linee del drago… { Ci pensa un po’ aprendo qualche cassetto della memoria sperando di aver letto qualcosa in proposito nella biblioteca di Sigieth. } Devo aver letto qualcosa, ma sono piuttosto sommarie, niente di certo o di appurato. Dovrebbe essere una linea immaginaria che passa sopra ad alcuni luoghi importanti con una forza “magica” specifica. [//conoscenze mitologiche lvl 5] Mi spiace non ne so altro, ma non credo che c’entri direttamente con i nostri draghi. { Prende una lunga sorsata di tisana, ormai tiepida, per dar irrorare la gola arsa da tante parole. } Scusate se sono stata prolissa ma non potevo darvi informazioni frammentarie.


SHARIZIAH [Salottino] Sono quasi certa che, prima di arrivare alla cordigliera, ti eri ripromessa di non lasciar andare la curiosità a briglia sciolta. Avevi stilato una serie di domande specifiche che volevi fare alla Iodrak e volevi seguire il piano, almeno stavolta. Povera illusa! Lo sai che proprio non ci riesci: se esiste un sentiero tracciato, devi necessariamente uscirne fuori. E poi, diciamolo, tu voglia di contenere la tua curiosità e il tuo istinto proprio non ne hai. Il sorriso si apre in po’ di più quando la ragazza inizia la spiegazione. E’ un sorriso grato per il tempo che ti sta dedicando. Sei sempre grata di trovare gente disposta a convivere il proprio Sapere. Prendi un sorso di tisana, mentre la ascolti, rivolgendo a lei tutta la tua concentrazione. Non ci sarà una parola che ti sfuggirà questa sera -focus mentale +2-. Dee, Semidei, Draghi. Tutto ciò che vive sull’isola sembra avere come scopo ultimo quello di preservare l’equilibrio. Ascolti bene anche le tre vie dei cavalieri e la descrizione della simbiosi con i draghi. I cavalieri parlano con i draghi telepaticamente. Inclini la testa, incuriosita da questa spiegazione. La donna parla con un drago anche adesso che sta parlando con te? {Qual è la vostra via? Sempre che mi sia concesso chiedere}. Non c’entra nulla Shariziah! Vuoi concentrarti sul Pendragon? Ma come si fa a concentrarsi su di un unico argomento quando c’è così tanto da sapere da questa ragazza che, seppur così giovane, possiede così tanta conoscenza? Si, se la donna parla con il drago tu vivi un costante scontro tra razionalità e istinto che trovano difficile trovare punti in comune in discussioni come questa. Riporti la testa a posto. Va bene. {Dalle vostre parole deduco che il Pendragon sia un drago metallico, essendo ammesso sull’isola. Sbaglio?} chiedi quindi cercando di riportare il discorso alla motivazione per cui sei sbarcata sull’isola. Aine si è dimostrata disponibile, ma non tutti lo sono a lungo tempo quando la tua sete di conoscenza comincia a divagare. {Il Pendragon è immortale? E se no, come si sceglie la linea di successione?} Probabilmente queste saranno domande scontate per la donna, ma non per te che non hai neanche mai visto un drago dal vivo. Per quanto ti riguarda potrebbero essere completamente diversi dalle descrizioni lette nei libri. Infine pensi a quanto ti dice sulle linee dei draghi. Rifletti prendendo un altro sorso della tisana che intanto si va raffreddando sempre di più. Hai proprio perso la cognizione del tempo, come sempre ti accade in questi casi. Annuisci. {Sapete dirmi dove avete trovato le informazioni di cui parlate? Se fosse possibile mi piacerebbe leggere da me gli scritto che avete citato. Altrimenti, vi ringrazio comunque per la disponibilità}. Sorridi sincera. Lo sai che, se quelle informazioni dovessero essere contenute in qualche biblioteca privata, l’accesso ti verrebbe negato. Te lo aspetti, tu per prima sai che non è permesso a tutti accedere a determinati posti.

AINGEAL  { Salone esterno - salottino } ° { Non ha mai avuto una interlocutrice disposta ad ascoltare tutta la storia sui cavalieri e sui loro draghi, è ben contenta di poterne parlare, anche perché sa per certo che la conoscitrice non terrà per sé informazioni tanto importanti ed è un bene che possano giungere anche al di là dell’isola. Sorride sinceramente alla domanda della donna, in effetti non gliel’ha detto a quale via appartiene. } Io appartengo alla via del cuore. La via metallica. { La donna potrà notare un’aura dorata intorno alla figura della giovane Iodrak, come se solo per averlo nominato, il drago rivelasse la sua presenza. Suggestione o realtà? [//Mentalismo simbiotico lvl 5]} Condivido i miei pensieri con un drago d’oro: Nahorem, drago di nobile stirpe per altro. { Socchiudendo le palpebre e annuendo per dare un certo spessore a quanto affermato. [°°Puoi dirlo a gran voce senza usare quel tono… ragazzina!°° | “Mi scusi sua maestà!”] Avete mai sentito un drago ridere? Aine sì e il fragore di quella che dovrebbe essere una risata, almeno così ha imparato a distinguerla da un ruggito feroce, le assorda le orecchie e la mente costringendola per un momento a socchiudere gli occhi e a prendere un profondo respiro per non scatenarle un feroce mal di testa. Condivide la sua vita col drago da talmente tanto tempo che controllare i suoi “attacchi” ormai è semplice routine. } Come vi ho spiegato Tyagal è lo spirito terreno dell’isola, è uno dei figli del Dio Drago Ao inviato sulla terra per volontà della Triade per prendere il posto di Chevalier. Non appartiene a nessuna delle tre vie, o meglio… appartiene a tutte. Plasmato proprio per essere il simbolo di tutte le stirpi. Chi l’ha visto potrà sicuramente farvi una descrizione di un drago dalle scaglie cangianti, il suo manto muta continuamente attraversando tutta la gamma cromatica dei draghi conosciuti. { Appoggia la tazza ormai vuota sul tavolino basso e prendendo al volo un altro biscotto. } Purtroppo non posso farvi accedere alla nostra biblioteca e prelevare un libro da sotto il naso di Sigieth è davvero impossibile. Ma vi assicuro che, a parte quanto vi ho detto, non c’è nient’altro. { Annuisce sincera e un po’ di spiaciuta nel non poterle dare quanto richiesto, ma il vecchio drago di bronzo è geloso dei suoi libri e dei suoi manoscritti accatastati nei suoi mille anni e passa. }

SHARIZIAH [Salottino] La via metallica. Era proprio la risposta che ti aspettavi. Non che tu ne sappia molto della donna che hai di fronte, ma se avessi dovuto azzardare una risposta, la via del cuore è proprio quella che avresti scelto. Ed ecco che viene circondata da uno strano alone dorato. Arricci le labbra al centro del volto, mentre le sopracciglia si inarcano e gli occhi si allargano, in un’espressione evidentemente stupita. Espressione che viene fuori completamente spontanea e incontrollata, e che cerchi di ricontrollare, non appena te ne rendi conto. Intanto lei ti descrive il suo drago. Come ci si comporta alla presenza di un drago presente, ma non visibile? {Sapientia Vobis, Nahorem}. Provi ad accennare un saluto al drago che forse può sentirti tramite le orecchie della Iodrak. Come il saluto arriva alle tue stesse orecchie, ti rendi conto di quanto stupido possa sembrare il salutare qualcuno che non si può vedere né sentire. {Scusate. Non so come effettivamente la vostra simbiosi funzioni, ho solo creduto che potesse ricevere il mio saluto tramite voi}. Abbassi allora lo sguardo sulla tazza, che tieni avvolta da entrambi i palmi, come in caldo abbraccio. Abbassi lo sguardo in un momento di imbarazzo, mentre la donna chiude gli occhi e respira profondamente. Inutile dire quanto la sua situazione ti incuriosisca. Ti chiedi cosa si provi a condividere continuamente i propri pensieri con un’altra creatura. I propri pensieri. Quella parte così profondamente nascosta di se. No. Non ce la faresti proprio. Scuoti la testa, una volta, seguendo il filo dei tuoi pensieri. Poi torni con le verdi iridi sulle sue azzurre. E’ così giovane, ma sembra avere così tanta forza. Gli umani non arrivano alla maturità che dimostra quando hanno gli anni che lei sembra dimostrare. Intanto parla e tu la ascolti. Quest’isola prima o poi ti farà uscire pazza, con tutte le sue storie. Quando lei finisce la sua spiegazione tu arricci nuovamente il labbro. Poggi la tazza, ormai praticamente vuota, sul tavolino. Annuisci. La mano destra va adesso ad afferrare il labbro inferiore, torturandolo un po’. Lo sguardo scende sulle ginocchia. Il tutto favorisce la tua concentrazione, mentre cerchi di riordinare i pensieri e cerchi di capire se ci sono altre domande a cui vorresti trovare una risposta. Forse no. Le dita allora lasciano il labbro e raggiungono le gemelle sulle gambe, andando ad intrecciarsi. Lo sguardo torna su di lei. Annuisci nuovamente. {Credo di avere le idee decisamente più chiare adesso. Vi ringrazio per il tempo che mi avete dedicato}. Sorridi. E’ difficile vederti sorridere tanto. E’ facile che qualcosa ti incuriosisca, ma è difficile che qualcuno riesca a tener testa a tutte le tue domande e riesca ad interessarti tanto. {Capisco bene la vostra impossibilità a farmi accedere alla vostra libreria. Non vi preoccupate}. Pronuncia un nome, probabilmente quello del bibliotecario. {Non so se questa mia richiesta è esauribile, ma mi piacerebbe poter vedere un drago, un giorno}. Accenni ad un debole sorriso curioso. Andiamo! E’ una conoscitrice e questo dovrebbe bastare ad presentare la sua infinita curiosità prima ancora di conoscerla.

AINGEAL  { Salone esterno - salottino } ° { il saluto al drago provoca una risata spontanea nella ragazza. Risata che non vorrà essere di scherno piuttosto è per la riverenza che ha dimostrato la Conoscitrice davanti a qualcosa che non vede, pur sapendo che esiste. } Scusate, non è per mancarvi di rispetto! { [°°Almeno è educata, più educata di tanti altri che pur sapendo se ne infischiano!°° | “E su! Per tutti i cieli e le terre! Cambia almeno argomento! | °°Non ci posso far nulla se il pensiero di quel vecchio mi fa venir voglia di intossicarlo di zolfo. Non ci sprecherei manco il fuoco con lui. Sarebbe una purificazione e non se la merita.°° | “Fattela passare come è passata a me!” | °°Peccato che a te non è passata!°° | “Sì che lo è!” | MA se hai detto tu stessa che non lo odi e che gli vuoi ancora bene!!!°° | “Ci sono diversi modi di voler bene, l’uomo ama in più modi, non esiste solo l’amore di un uomo per una donna. Te lo spiegherò con calma, non ora!” | °°Uhmm… se lo dici tu, ma io sto su questa terra da molto più tempo di te. Ti ricordo che avresti solo quattro anni se fossi nata in un qualsiasi altro luogo differente da Avalon, mentre io ne ho qualche migliaio più di te!°° | “Sei pensante!” | °°Sono un drago!°° | “La fiera dell’ovvietà!”] Probabilmente riderebbe di cuore la donna se sentisse quello scambio di battute tra la ragazza e il suo simbionte, ma fortunatamente rimane una cosa privata circoscritta alla mente della Iodrak. Si accorge dell’imbarazzo della sua interlocutrice e le sorride affettuosamente. } Non vi preoccupate il saluto è giunto a destinazione e… vi ringrazia, trova che siate tra gli umani più educati che abbia conosciuto! { E’ sincera anche ha fatto limato il pensiero del drago d’oro. Può immaginare le domande che affollano la mente della donna, del resto è privilegio o maledizione, il poter condividere i propri pensieri con una creatura millenaria. [//Empatia lvl 3] } Per quanto mi riguarda Nahorem ha sempre fatto parte della mia vita, almeno per quel che mi ricordo. Quando ero troppo piccola facevo spesso dei sogni sui draghi, che riportavo poi sui fogli… draghi sempre e solo draghi. Mia sorella diceva che ero monotona, ma credo fosse il modo di Nahorem per farmi abituare alla sua presenza. Il contatto vero e proprio l’ho avuto molto più in là, avevo già intrapreso la via dei cavalieri dei draghi, anche se ero ancora una ragazzina. In effetti sono cresciuta qui dentro, mi ci portò colui che considero a tutti gli effetti mio padre; volevo essere una guerriera per proteggere mia sorella, e quando Azhael mi parlò dei draghi, beh non c’è voluto molto per lasciare tutto e arroccarmi qui su. { Chiudi frettolosamente un capitolo che ti farebbe divenire troppo malinconica sebbene ormai la morte di Azhael è riuscita a metabolizzarla, ma la sua mancanza è sempre troppo forte. Prende un respiro profondo per diminuire il battito del cuore improvvisamente accelerato. } Avalon è piena di draghi, anche se non ne vedo qualcuno da un po’. C’è una mia amica Nyule, è un drago d’oro,dovrebbe essere nei paraggi, se sostate qualche giorno sull’isola è possibile che la incontriate. Se no c’è Sigieth… { Spostando lo sguardo sulla porta della biblioteca. } Ma non ama la compagnia e non può più prendere le sembianze del drago, vi apparirebbe come un vecchio scorbutico, irascibile e bisbetico. { Non fa in tempo a finire che si sente un tonfo provenire proprio dalla stanza indicata come biblioteca. } Ma com’è siete tutti permalosi adesso? { Alzando un po’ di più il tono della voce per farsi sentire dal bronzeo ,anche se non ce ne sarebbe bisogno. } Sto scherzandoooo! { Torna a guardare la donna facendole un sorrisetto di scuse. }

SHARIZIAH [Salottino] Il drago ti trova educata. Sorridi a quell’affermazione. Una mezzelfa che riceve un’apprezzamento da un drago tramite una donna con la quale comunica telepaticamente. Se ti fermassi a pensarci un secondo di più il tuo cervello ti imporrebbe di fuggire via a gambe levate da quest’isola in cui succedono cose strane. Ma non glielo permetti, perché l’interesse è tanto e prepotente. Poi parla di se e del suo contatto con il drago. Nonostante la malinconia che potresti sentire incorniciare i suoi racconti, ti accorgi della naturalezza con la quale ne parla -empatia +2-. Neanche questo è facile. Non è facile trovare qualcuno così ben disposto a raccontarsi. Forse è stata proprio la condivisione con il drago a rendere la Iodrak quella che è adesso. Le sorridi, non puoi farne a meno, mentre la studi e la scruti. Torna a pronunciare il nome del bibliotecario: anch’egli un drago. Sembra che in giro ce ne siano più di quanti tu non possa immaginare. {Purtroppo non posso trattenermi troppo tempo sull’isola. La mia congrega ha bisogno di me, adesso più che mai}. Lo dici, mentre lo sguardo, per un attimo si rabbuia. La voglia di rimanere lì a studiare quelle creature è tantissima, ma hai una torre che ti aspetta, ricerche da fare, per non parlare dei nuovi compiti che il governatore vi ha assegnato. Sospiri. C’è una congrega da rimettere in piedi e hai promesso al governatore di portare a termine questo compito. {Credetemi, in altre circostanze avrei accettato il vostro invito di buon grado}. Accenni un debole sorriso. {Ma quindi i draghi possono assumere anche forme umane?} chiedi in risposta al discorso sul bibliotecario, spostando lo sguardo, seguendo quello della donna. Ci metti poco a renderti conto che quella è la stessa direzione da cui era venuto il tonfo sordo sentito all’inizio della discussione. C’è un drago lì dentro.

AINGEAL  { Salone esterno - salottino } ° { In realtà il drago c’entra ben poco. Aine è così, lo è sempre stata. Dona se stessa sempre, che sia uno sconosciuto o una persona cara. Dona perché è nella sua natura, perché lo ha sempre fatto, perché ha sempre pensato prima agli altri e a farli star bene. Il drago l’ha scelta perché è lei ad essere così; ha fatto ben poco il dorato se non quello di attirarla verso di sé. Lui voleva avere quel cavaliere. Voleva il cigno bianco e voleva strapparlo a quel mondo dove si sarebbe sentito in trappola. Per aver vissuto effettivamente quattro anni ha un bagaglio di avvenimenti tragici e bellissimi che un uomo non collezionerebbe mai nell’arco della sua intera esistenza. I suoi occhi sono il portale per arrivare dritto al suo cuore ma sono anche gli stessi capaci di penetrare anche muri più alti, quelli costruiti da chi ha paura, per difesa, per ignoranza, per solitudine. Aine sa farsi voler bene e arriva al cuore di chi ha davanti facilmente il più delle volte. } Comprendo perfettamente, del resto anche io non posso muovermi dall’isola, ora più che mai. Ma la loggia è a vostra disposizione. Venite quando volete, sarete sempre la benvenuta! { E’ sincera e il suo tono è dolce. } Qualche donna in più da queste parti mi farebbe sentire meno sola… E’ un covo di uomini rudi, insubordinati e perditempo. Non immaginate la fatica che faccia per tenerli insieme! Prendere ordina da una donna e per di più così giovane poi! { Pensa a Fehrer, a Uinen e le scapperebbe una risata, se la sentissero avrebbero di che ridire. E ne avrebbero tutte le ragioni. } Ovviamente sto scherzando! Loro sono la mia famiglia io posso contare su di loro e loro possono contare su di me. Sempre! { Annuisce convinta la ragazza del resto non potrebbe esserci verità più assoluta. } Giusto dettaglio fondamentale che ovviamente non vi è sfuggito. { Allargando il sorriso. } I draghi possono avere più di una forma. Io personalmente li ho visti in forma di elfo, per quanto rguarda Tyagal, uhmmm… no pure Nyule mi è apparsa come elfa. Nahorem per esempio ha scelto un uomo… non so in base a cosa scelgano, forse alla figura che li rappresenti maggiormente. Comunque per quanto riguarda Tyagal è un discorso a parte. La sua forma elfica è molto particolare. E’ fatto di una luce pura e candida e la sua bellezza farebbe impallidire anche il re degli elfi. Dovrebbe avere altre forme ma personalmente non le conosco. Ho visto Nahorem anche in forma animale, un gatto per la precisione. Tanta grandezza in un esserino così piccolo. Beh, non era proprio un micetto, insomma per essere un gatto aveva una certa prestanza fisica… comunque avete capito spero quello che volevo dire. { Si appoggia allo schienale osservando per un momento la luna che ora fa capolino dal foro centrale dell’immensa volta. Il colloquio si è protratto davvero per quasi tutta la notte e un po’ di stanchezza ora si farebbe sentire. } Mi auguro di aver soddisfatto ogni vostra curiosità. Ora, non vorrei cacciarvi, ma giacché preferite tornare sulla terraferma, sarebbe meglio che riprendeste la via del ritorno. Posso prestarvi il mio cavallo? Potete lasciarlo nei limitrofi della foresta di luce che tanto torna a casa se lasciato a briglia sciolte. { E’ cortese e il suo invito ad accettare il destriero è davvero sincero. Aspetterebbe comunque il rimando della donna prima di alzasi e chiudere definitivamente il colloquio. }


SHARIZIAH [Salottino] Sorridi quando ti parla della sua congrega. Sorridi di un sorriso malinconico. La sua famiglia. Come lo era la tua per te prima che decidessero si abbandonarti tutti. Tutti. Ma d’altronde da te sembra così facile scappare via. Tanto i mezzi ci sono abituati no? Su Shariziah! Non è momento per lasciarsi andare a questi pensieri. Non adesso. La ringrazi comunque con un gesto del capo, quando apre a te le porte della loggia. {Se mai metterete piede sulla terraferma, sappiate che, finché ci sarò io, la Torra Arcana sarà sempre disposta ad accogliervi}. Ricambi la sua cortesia accogliendola nella tua casa. Lo fai con uno slancio sincero. Non è facile che tu decida spontaneamente di accogliere qualcuno nella tua casa. Ascolti poi la spiegazione successiva: un elfo dalla bellezza indiscutibile. Come non aspettarselo? Un angolo della bocca si alza in un mezzo sorriso ironico. Scelgono tutti quella forma quando vogliono lasciare stupefatti della loro bellezza. Gli elfi e la loro snervante perfezione. Scuoti il capo e torni a prestarle la tua attenzione. {Vi ringrazio nuovamente per la premura che avete, ma preferirei andare a piedi}. Non sei proprio sicura di saper cavalcare. {Non mi farà male sgranchire un po’ le gambe e, in genere, camminare mi aiuta a rimettere a posto i pensieri}. Lo dici rivolgendole un genuino sorriso. {Grazie di cuore per il tempo che mi avete dedicato e per tutte le informazioni che mi avete dato. Ve ne sono grata}. Diresti infine, prima di alzarti dalla poltrona. La notte ormai sarà passata e i primi raggi dell’alba avranno fatto capolino all’orizzonte. {Credo sia giunto per me il momento di andare. Se doveste aver bisogno di me o della mia congrega, non esitate a contattarmi, sarò lieta di potervi aiutare}. Quella l’ultima frase che le rivolgi prima di salutarla e congedarti definitivamente. Poi, tu prenderai la strada per la torre e la donna tornerà alle faccende a cui si stava dedicando prima del tuo arrivo o, forse, verrà accolta da un letto che questa notte, l’ha vista tardare più del dovuto.
ALIAS.ALIAS
00lunedì 9 novembre 2015 11:59
Mi consulto con l'esperto di draghi e torno a stretto giro [SM=g27823]
ALIAS.ALIAS
00lunedì 9 novembre 2015 13:55
L'uomo del monte ha detto SI!!!

Indi per cui GDR APPROVATO

Shari possiede le info passatele da Aingeal.

Invito profuturo a non limitarsi a mettere in colorato le informazioni da passare ma a volerle enucleare nella richiesta di approvazione così che se un domani servisse recuperarle per giocate successive non sia indispensabiel doversi rileggere ogni volta le giocate. [SM=g27827]
Shariziah
00lunedì 9 novembre 2015 15:11
Ricevuto! Grazie!
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