Alexandra.
ALEXANDRA [[Sala Comune]] || E’ stata una mattinata piuttosto intensa, ha cavalcato e passeggiato a lungo, per ore, onde raggiungere le due rocche e dar un’occhiata agli aggiornamenti vari. Fra cui uno che l’ha fatta sorridere, non con poca ironia. Adesso la fu Eletta è seduta nel grande Salone. Ha mandato via Dierna, dopo averle portato il pasto di mezzodì, di cui ora è rimasto ben poco. Comodamente adagiata sul pavimento, le spalle appoggiate alle poltroncine retrostanti. Alla sua sinistra, le due copie delle pergamene trascritte pochi giorni prima, mentre dinnanzi ha delle pergamene vuote. Alla destra v’è la boccetta di inchiostro nero, lo stesso dell’altra volta, aperto. Il tappo è stato capovolto ed appoggiato sul tavolo, distante, mentre una pezzuola di lino ingrigito è posizionata davanti il flacone, per non macchiare il tavolo e ripulire il pennino di tanto in tanto. Scriverebbe, osservando la sua scrittura simulata nella precedente missiva e cercando di imitarne le forme: dritte, curvature strette, dure, mascoline. Osserverebbe tutte le lettere scritte nella missiva di sinistra man mano che nel discorso, già formulato mentalmente, và plasmandosi, cercando di ricopiarle con quanta più perfezione possibile, e nel falsificare ha fatto molto esercizio, e dovrebbe riuscirle bene. Và continuamente a controllare, a sinistra, per rassicurarsi che ogni lettera sia copiata alla perfezione, così da non dar possibilità di riconoscere che è dissimulata. [Sotterfugio lvl.3] ||
ALEXANDRA [[Sala Comune]] || Continuerebbe a scrivere, in gran silenzio. La concentrazione è palpabile, ma per lei dovrebbe essere uno scherzo convogliare ogni suo pensiero su ciò che sta facendo, essendo una maga ancestrale che raggiunge stadi meditativi ben più profondi, e non lasciare ch’alcun ricordo, bisogno, emozione intralcino il suo fine lavoro. Si fermerebbe solo a rileggere quanto scritto e confrontarlo nuovamente con la vecchia missiva [Focus Mentale lv.5] Il nano ha parlato di accuse per cui pagherà quando tornerà Almarth, ma lei sa bene che quell’uomo non tornerà ormai. E’ morto. Lei le avrebbe dato una possibilità di fuga, con le dovute precauzioni, ma non ha potuto, nonostante ci abbia provato. E adesso deve solo rassicurarsi che tutto vada nel migliore dei modi, senza che si scateni una guerra fra antiche fazioni. La pulce nell’orecchio gliela mise Edave, e non smette ancora di battere il martello. Sono solo in tre, di maghi, e se scoppiasse una guerra fra Avalon e le razze oscure e caos, sarebbero costretti a schierarsi laddove pende la bilancia. Un po’ di pena la prova per il nano, ma è un’emozione labile, che svanisce nell’attimo di un battito di ciglia. Non vuole attaccare lui, ma la possibilità che il tutto possa degenerare, cosa che accadrà se lui rimane al trono, peggio ancora se chiamasse i suoi vecchi confratelli a proteggerlo. Bagnerebbe la punta del pennino e riprenderebbe a scrivere, concentrandosi su ogni singola frase, parola, lettera, curva. Quando appoggia la punta sul foglio scatterebbe a scrivere, e con altrettanta decisione staccherebbe la punta dal foglio, creando separazioni nette, decise, fra una parola e l’altra. Nessuna scia e sbavatura. [Sotterfugio lvl.3]||
ALEXANDRA [[Sala Comune]] || Continuerebbe a stendere il testo, con assoluta calma, come se avesse tutto il tempo di fronte a sé, un’immortalità da vivere, in un abisso di silenzio senza fine. Anya non c’è in Fortezza, mentre Reidha è scomparso. Dierna è stata mandata a riposare, prima di iniziare altre faccende. E’ assolutamente sola, e starsene lì è come esser richiusa in una bolla ch’ovatta qualsiasi rumore proveniente dall’esterno. Continua ancora a scrivere altre due copie dopo aver terminato la prima, appoggiando il foglio alla sua sinistra ad asciugare senza impicci. Le lettere ricurve sarebbero schiette, non morbide come molte scritture femminili, questo dovrebbe dar a intendere che la mano che stende quelle dure parole d’attacco sono maschili, di una persona estremamente sicura di sé, dall’anima d’adamantio. E la distanza fra una parola e l’altra, un rigo e l’altro, dovrebbe dar a intendere la medesima sensazione, e questo è un atto voluto poiché cerca, con la sua abilità, di dare una personalità anche oltre che una scrittura diversa al suo messaggio [Sotterfugio lvl.3] Infine, dopo aver scritto le due copie, di cui una nel caso servisse come scorta –per essere duplicata e consultata per eventi futuri, andrebbe a posizionarsele davanti tutte e tre, facendo attenzione di non toccare le parti scritte, nel qual caso l’inchiostro non fosse stato perfettamente assorbito dalla pergamena, per poter essere studiate. ||
ALEXANDRA [[Sala Comune]] || Le analizzerebbe tutte e tre, come oggetti dai contenuti a se stanti, diversi, e studierebbe le lettere, paragonandole alle pergamene scritte l’ultima volta e anche alla propria scrittura. Tratterebbe quelle pergamene come se fossero un fiore, di cui staccare petalo dopo petalo ed esaminarlo in ogni sua curvatura, sfumatura, aroma, sensazione tattile. Cercherebbe di notare eventuali errori, rassomiglianze alla propria scrittura, e solo se è soddisfatta. Le parole vengono rilette ancora una volta, denudate, prese e rigirare per poterne osservare ogni sfaccettatura. Persino un orafo o commerciante di pietre preziose non guarderebbe tanto a lungo un diamante. Cercherebbe di essere attenta e cauta, per ogni singolo foglio. Li analizza con la medesima attenzione tutti e tre, per rassicurarsi di non aver commesso errori. [Empatia lvl.3] Rimane lì, per tutto il tempo necessario. Vuole certezze prima di procedere oltre ||
ALEXANDRA utilizza [Sotterfugio 3]: 76 + 60 = 136 su 75 (Prova perfettamente riuscita)
ALEXANDRA utilizza [Empatia 3]: 5 + 60 = 65 su 75 (Prova fallita)