[Fortezza Ancestrale] Alexandra - Una provocazione preventiva (OK)

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00martedì 7 giugno 2016 13:55
ALEXANDRA [[Studio]] || E’ una giornata calda, piacevole. La finestrella che s’affaccia sul lato anteriore della dimora ancestrale è stata lasciata aperta, per far sì che la brezza primaverile entri nella stanza e ne alleggerisca il forte odore di pergamena e braci. La fu Eletta è comodamente accomodata sullo scranno, dà le spalle alla finestra. Avrebbe letto le novità sconcertanti alla rocca. Forse Almarth non è più fra noi, penserebbe. Gli avrebbe dato una via di fuga, lei, se ci fosse stata l’opportunità di poterlo incontrare. E gli Dei le sono testimoni che ci ha provato, proponendogli un incontro non appena lesse alla rocca della taglia su quella Nianna. Riflette, in un silenzio sia obbligato –per via del sigillo che viola il candore della pelle del collo con le sue rune antiche- sia voluto, in quanto ha molto a cui pensare. Considera tutto nel suo insieme. Le missive, l’incontro con Edave, ch’è stato notevolmente risolutore. E pensa all’impatto che potrà avere ciò che ha letto in mattinata alla Rocca. Terribile. Decisamente. Una nota di disgusto solcherebbe il suo volto. Dopotutto ha vissuto gran parte della sua vita a Barrington, quindi ha subito le molte invasioni da parte del caos, dei morti e spiriti, dell’armata delle fiamme e cavalieri d’odino vari. Ne ha vissute molte, e il suo intuito le dice che la questione, nonostante l’eventuale sparizione o dipartita di Almarth, può essere più grave del previsto. Grave, sì. Poiché colui che fu scelto da Gildor ha compiuto gravi errori, le cui ripercussioni non smetteranno a breve di far tremare la terraferma. ||

ALEXANDRA [[Studio]] || Ripensa all’ipotesi che gli aiuti richiesti da Almarth possano essersi estesi. Ha dei dubbi in proposito.. Possibile che un governatore vada a chiedere aiuto all’isola per risolvere problematiche del suo regno? Sarebbe un errore abnorme farlo in modo diretto, senza aver tentato la via della diplomazia che lui per sua stessa ammissione via missiva non ha desiderato intraprendere per sua iniziativa, facendo la parte offesa, quando in realtà ha recato forse più lui oltraggio all’altra parte chiamata in causa. Teme che scoppi una nuova guerra, per un miserabile furto e calcio. Onestamente pensa ch’ambedue le parti abbiano le loro colpe, ma un caotico può permettersi di comportarsi in tal modo, pienamente in linea con il suo credo distruttivo e deleterio, ma un governatore no, non può compiere simili atti aberranti, in netto contrasto con le leggi di cui dovrebbe essere araldo ed anche esempio. Prenderebbe carta e pennino, una pergamena comune da mercato, priva di ghirigori ma grande abbastanza da attrarre l’attenzione col suo modesto candore, e dell’inchiostro nero, che aprirebbe con cura riponendo il tappo da una parte, capovolto, sopra una pezzuola di lino ombreggiata di grigio, chiaramente usata e sfruttata ripetutamente. Inizierebbe a scrivere, dopo aver intinto la punta del pennino nel nero e denso liquido, alterando visibilmente la sua scrittura, tanto da renderla irriconoscibile se confrontata alla propria; la farebbe apparire forte e decisa, mascolina, priva di piegature verso sinistra o destra che sia. [Sotterfugio lvl.3] ||

ALEXANDRA [[Studio]] || Il pennino scorre, deciso, implacabile, e rigo per rigo stenderebbe una missiva dai contenuti altrettanto duri, ma che hanno pienamente ragione d’essere. Non è un vero e proprio attacco, piuttosto una misura preventiva per diminuire la gravezza di ciò che accadrà. Molte case e molti vicoli sono più vuoti che mai. Andando nei luoghi pubblici incontra sempre gli stessi volti. Da molto pensa che le lande si siano svuotate. Una volta entrando in bettola o locanda v’erano anche decine di avventori, ora l’opposto, l’ha notato andando nella taverna della cittadina, nella biblioteca pubblica e anche nel giardino della quiete diverse volte. Vuoto assoluto. Il silenzio. Una guerra abbatterebbe definitivamente tutto, e questo significa che l’equilibrio potrebbe vacillare tanto pericolosamente da infrangersi. Per questo scrive quelle parole, facendo scorrere con risolutezza innata la punta del pennino sul foglio, scrivendo caratteri grandi e ben leggibili, dalle curve smussate, non piene come molte scritture, che dovrebbero dare l’impressione d’esser state stese da un uomo dal carattere forte, e coadiuvati ai contenuti ingegnosi, anche saggio. [Sotterfugio lvl.3] E’ più complicato cercare di scrivere in modo irriconoscibile, e si fermerebbe spesso, per analizzare con criterio il suo scritto, per esser certa che non sia riconoscibile, ma cercherebbe di fare più alti e stretti gli accenti, più piccole alcune lettere e strette, o allungate nel caso d’altre, persino alcune le fletterebbe, in modo coerente e ripetitivo, per evitare di far comprendere che è simulata. ||

ALEXANDRA [[Studio > Uscita ]] || Il pennino continuerebbe a scorrere sulla pergamena e, una volta terminata, andrebbe a prenderne altre TRE, una da apporre ad Avalon, come copia, così che abbia quanto più risalto possibile, le altre due da rimettervi nel caso vengano staccate da chi non gradisce le sue parole. Parte già prevenuta, così non dovrà riscriverle e nel caso ne avrà una sotto mano da ricopiare con la medesima scrittura e particolarità grafica. E’ cauta, sempre, e altrettanto pronta ad affrontare qualsiasi eventualità. Tiene accanto alle pergamene su cui ricopia il messaggio originale, così da poterla consultare e rivedere con molta attenzione mentre và ricopiando. [Sotterfugio lvl.3] Rileggendole, infine, farebbe scorrere gli indici d’ambedue le mani sul foglio, sotto lo scritto, analizzando lettera per lettere, in silenzio, per accertarsi che siano state ricopiate bene e, inoltre, per valutare che non assomiglino, neanche un po’, alla propria scrittura. E infine, con tutta calma, attende che si siano asciugate del tutto, quindi le arrotolerebbe e fermerebbe con una piccola cordicina. Due pergamene verrebbero temporaneamente messe nel cassetto dello studio, e lo chiuderebbe a chiave, così che al rientro in fortezza possa portare tutto il materiale nella sua stanza. Fatto ciò, afferrerebbe il mantello e, facendolo scorrere lungo le spalle, uscirebbe col tutto, nascondendo le pergamene sotto all’ampio manto e abbassando il cappuccio sul volto, così che nessuno la riconosca. Ha due messaggi da affiggere. ||

ALEXANDRA utilizza [Sotterfugio 3]: 66 + 60 = 126 su 75 (Prova riuscita)

mikyy=))
00martedì 7 giugno 2016 14:03
Riassunto: Alexandra, dopo aver letto alla Rocca della proclamazione del nuovo governatore, decide di scrivere quattro missive, di cui due da appendere nelle Rocche. La preoccupazione è palpabile. Edave le ha messo nell'orecchio la possibilità che la situazione possa sfociare in una battaglia vera e propria, ed Alexandra è preoccupata per le sorti della cittadina. Ha notato infatti la scarsa affluenza di genti rispetto ad anni prima frequendando i luoghi pubblici (biblioteca, bettola, giardino quiete), e teme il tracollo, peggio ancora se è a causa di una guerra nata da un furto e un calcio allo sterno.. Quindi decide di affiggere una missiva, che non è un semplice, banale, attacco al neo-eletto, ma anche una misura precauzionale per cercare a modo suo di contenere le conseguenze di ciò che sta accadendo.

Commento: non ho potuto farne a meno, il mio personaggio è così, non sarebbe rimasto in silenzio.

Motivi (***): Approvazione della creazione di 4 missive recanti lo stesso messaggio. Due vengono affisse a Barrington e Avalon, le altre due sono rimaste in custodia di Alexandra nel caso vengano staccate da lì.
Ho tirato i dadi per il sotterfugio lvl.3, i risultati sono ancora nella chat della Fortezza Ancestrale. Link: i.imgur.com/vxqAGZB.jpg

mikyy=))
00martedì 7 giugno 2016 14:05
Testo missiva:



Mi chiedo a quanti possa far piacere sapere che, sul trono di Barrington, sieda chi è stato fino a poco tempo fa Supremo Cavaliere e quindi abitante dell’Isola. Che poi abbiate ereditato –in che modo?- il titolo da un uomo che ha Tradito le Leggi di cui doveva essere araldo ed esempio per la popolazione, mettendola in pericolo per la sua vanità e orgoglio, è del tutto contestabile e rinnegabile. Barrington è dei Barringtoniani, messere, non appartiene agli Avalonesi o al primo straniero che la reclama. O dobbiamo aspettarci che, presto, i Guardiani dell’isola verranno a imporci le loro Leggi, i Cavalieri dei Draghi il volere loro creature, i Cavalieri la loro Lex e le Sacerdotesse la loro Dea? E’ per caso un’invasione, questa? Tentativo del governo dell’isola, con la sua nuova Regina, di sottometterci alla loro egemonia dopo averci vilmente abbandonato quando subimmo l’invasione anni or sono? Io inizio a guardarmi attorno e a cercare questi stranieri nella mia terra, e attendo paziente che il vero Governo di Barrington, quello composto dai membri noti del suo Organico, e dalla sua Nobiltà Eletta, vi appoggi, o la vostra elezione a governatore avrà lo stesso peso di una, eventuale, mia.


Link Giocata in cui Edave le mette la pulce nelle orecchie (guardacaso è pure una puzzosa mannara): CLICCA QUI!
_Burlesque_
00martedì 7 giugno 2016 14:11

In valutazione.

Torno subito...
_Burlesque_
00mercoledì 8 giugno 2016 14:01

Eccola!

Role Approvata!

Buon gioco Signora dei Maghi!
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