(Foresta di luce) "Magari tra me e voi sarà la prima a far si che ci capiamo" [Att. MDM passaggio oggetto] ok

Lucrezia Shirokokoro Ciccolella
00lunedì 8 agosto 2016 15:48
Draugceleb - Valstaf
RIASSUNTO

Valstaf contatta l'elfo per una scommessa tra loro, da lì, nasce pilotato dal mannaro, un modo per cercare di comprendere l'elfo per un motivo per preciso, comprendere effettivamente perchè e cosa ci sia tra l'areldar e la compagna ranger. La foresta diventa teatro di un duetto del tutto particolare, prima dominato dall'elfo, poi dal mannaro ed infine da entrambi per concludersi con l'affidamento momentaneo dell'arpa all'areldar e la possibilità di un nuovo incontro in futuro, il perchè rimane in forse.

COMMENTO

Non so se l'ho postata correttamente. Eh ma dopo tutto sto tempo non sai come si fa? Si lol perchè...babbè i perche non servono XD. In ogni caso, asterischi perche?

Valstaf passa la propria arpa all'elfo.


Per il resto non ho nulla da dire, bella role, mi sono molto divertita, un grazissime alla player.

REGISTRAZIONE

VALSTAF [Radura centrale- homid- ] La notte della foresta di luce è molto diversa da quella del bosco oscuro, la foresta è viva.. si sentono i versi degli animali notturni, si sente il fresco e odore di muschio. Il sottobosco sussurra attorno al lycan ammantato di nero avvolto nelle tenebre vicino alla fonte sacra. Veste di nero, come sempre, ma stavolta ha gli abiti più ricchi. casacca scura bordata d'argento a collo e polsi, cinturone con la bastarda attorno alla vita, il fregio argento dell'aquila della rus campeggia sul petto. Quanto tempo non metteva gli abiti da principe? tanto. e neanche ci si sente troppo a suo agio..Non quando sei abituato a girare a dorso nudo scalzo e solo con i calzoni addosso. Dietro di lui appoggiata a un albero la sua sacca marrone. anche quella erano anni che non la prendeva, ma quella sera è in una veste particolare.. una veste che getta ancora piu dentro il volto animale del lupo, per lasciare spazio al cavaliere nordico. al figlio delle steppe. Ma è una sfida che vuole vincere seppure piccola. E lui la vincerà . è deciso a farlo..Il cappuccio cela il volto la sua mole si fa scudo dei tronchi e dei cespugli rigogliosi per togliere dalla vista la sua sagoma.. seppure gli occhid ell'elfo sono molto piu acuti vule per lo meno celarsi a occhi indiscreti .. Il rischio per lui è alto i sensi del lycan sono allerta.. ( sensi sviluppati. vista / vol +3) lo sguardo scruta le fronde alal ricerca della figura di draugceleb.. chiunque altro non si mostrerà.

DRAUGCELEB [pressi radura] I giorni passano nella quiete della caverna, nella quiete del nulla e del tutto, a pensare, a combattere con alcune cose più che con altre, mancate risposte si aggiungono a mancate domande e forse, una meta in particolare è più vicina di quanto non ci si aspetti, ma ancora lascia che scorra un po’ il tempo perché diversa è la concezione del tempo per gli elfi, per gli areldar e i silvani così come per tutti quelli che condividono l’ immortalità. E’ in giro, a controllare che nessuno si avvicini troppo al suo nascondiglio, a quella che è la sua casa, ormai arredata come si conviene ad un areldar, nel folto della foresta, in una sera dove persino la luna guardinga campeggia nel cielo ammantato di stelle. E’ nei pressi della radura l’elfo, la lunga sulle spalle, tunica d’argento, lunga, stivali in pelle morbida grigi come i pantaloni e gli anelli dei genitori, sempre alle sue mani. La radura porta odori, suoni, poco che venga concesso alla sola vista in effetti, ma così non è per l’udito e l’olfatto e l’elegante figura si muove con grazia alla ricerca di quel respiro pesante, ma d’uomo mentre riconosce l’odore che ha già avuto modo di sentire altre volte. (sensi sviluppati) Respira a lungo prima di inoltrarsi nella radura, niente toglie alla vista la sua natura di elfo, immortale e marmoreo, freddo nello sguardo e nella posta, austero, ma cortese anche. Un lieve sorriso si dipinge sulla bocca entrando visibilmente nello spazio dove l’altro si trova. Mima un inchino con il capo e aspetta, in parte curioso di vederlo con quegli abiti che certo non gli sfuggono, poco sa del suo passato, poco sa del passato di tutti.

VALSTAF [Radura centrale- homid- ] Braccia conserte al petto, la schiena addossata ad un albero. il figlio della luna pare perfettamente a suo agio nel folto profondo del bosco. Ha scelto una radura separata da quella centrale dove si trova la via per la fonte sacra. una radura appartata ,ma che piu si confà a non attirare attenzione. Se di suo ama poco i ficcanaso.. non è certo dell'intento ad attirare sguardi. Specie da quando ha mollato le effigi. Poco passa, e il folto si fa largo una sagoma slanciata. Il lycan ne cattura l'avanzare tra le fronde, agile ed elegante come sempre. Oltre tutto gli abiti grighi danno nell'occhio quanto un anello di perle al dito di una meretrice.. E non sfugge all'attenzione e allo sguardo del lupo( sensi sviluppati. vista ) attende che gli arrivi vicino poi esce dalla foresta portando il cappuccio a calare sulle spalle e il mantello ad aprirsi rivelando la tunica argentata da sangue blu della gloriosa opaca e sanguinante dorata Rus di Kiev. [ Draugceleb] breve un cenno di capo.. diretto e con pochi fronzoli. abitudine del mannaro trapiantata dal cavaliere nordico..[ quindi alla fine siete venuto] affermazione. la sua non domanda. [ siete pronto?+ detto in quel modo a tono atono basso e senza enfasi sembra dire tutto e nulla.. ma lascia all'altro immaginare . Daltronde i toni pindarici sono la specialità degli elfi.. ]

DRAUGCELEB [radura] Un semplice cenno affermativo del capo a confermare e dare ulteriore forza a quell'affermazione fatta dall'uomo. [Si.] Un si che vuol dire tutto e nulla pronunciato con un accento più marcato dell'antica lingua, di quanto non faccia effettivamente ogni giorno, ma di certo questo strano incontro, o forse non proprio strano, non vuole perderselo e per ora, questa idea rimane al sicuro nella mente antica dell'areldar, mente, che nonostante l'età piccola per la sua razza, è effettivamente più antica dell'età anagrafica, per motivi che sono e rimangono nascosti ai più e che sono motivo di gioia o forse maledizione per il popolo eletto, di cui fa parte e di cui porta maledizioni, sangue e fattezze oltre che orgoglio. Per questa sera i panni di vecchio al tempio verranno smessi per dare foggia a quelli ben più complessi dell'elfo, tralasciando o meglio eliminando del tutto quelli di cavaliere, i quali sono motivo di divisione interiore per il suo animo, specie perchè areldar e non silvano. Aspetta, ancora, silente, ben ancorato ad una postura salda e precisa, divertito in fondo in fondo, ma non in modo derisorio, quello no, per ora, quella parte che è più difficile da trattenere, seppur con altre caratteristiche, rimane relegata in una zona della sua coscienza, così radicata in lui, che è difficile persino da raggiungere.

VALSTAF [Radura centrale- homid- ] Prende da terra la sua sacca e la distende sull'erba anche se ancora non la apre. [ come volete ] taglia corto allo stesso tono atono[ in questi giorni mi è tornata in mente una vecchia conoscenza] lo guarda e non lo guarda in realtà inginocchiato a terra sta armeggiando quasi distrattamente con la sacca[ vedete ser ..mi sono spesso chiesto con voi se tutti gli elfi hanno il vostro.. temperamento] tono neutro ancora senza particolare enfasi.. [ voi mi ricordate una mia vecchia .. conoscenza. Ho conosciuto un elfa.. tempo fa.. quando ero ancora cavaliere. era cieca si chiamava ellanoir. Una della stirpe degli areldar E aveva.. un temperamento molto simile al vostro. Ebbe un incontro molto tortuoso con un rangers che la ferì per torturarla per estorcere informazioni che non aveva.. Ma la ridusse quasi zoppa. e voi capire.. era in pericolo così.. la trovai. ci misi tre giorni. in cui non tornai alla magione, tre giorni nella foresta per cercarla.. alla fine la trovai. e la portai al tempio. ma come dire.. ea tendeva anon sopportare le quattro mura.. e fuggi aiutata. costringendomi a una nuova caccia. stavolta però riuscii a far capire alla sua complice che non era nel suo interesse rimanere ferita cieca e sola.. nel folto per quanto amasse la natura. Era impossibilitata . L'ho portata alla dimora e l'ho fatta curare. per la seconda volta dagli ospitalieri ma stavolta parlai col signore della vostra razza perchè andasse coi i suoi pari.. sfortunatamente sparì prima che i suoi parirazza la salvassero. Non ho mai saputo dove era ] termina al medesimo. Rialza la testa e lo guarda diretto[ ad oggi non ho mai saputo che fine abbia fatto ] finisce di scioglier ei lacci della sacca.. [ inquieta] taglia corto[ la definirei.. tanto che per lei era normale stare ferita e sola senza vista nel folto della foresta. . pur di non entrare a conatto con noi.. umani ma vedete all'epoca riuscii a farmi intendere con lei in un modo.. solo] si alza in piedi. togliendo quel che smebra legno chiaro dalla sacca che ora rivela non una sacca da viaggio ma una custoria Il lycan trae la sua arpa e si rialza in piedi [ sapete cos'è questa ?]

DRAUGCELEB [radura] Le mani si congiungono alle spalle dell'areldar, ascoltando quella storia, quel racconto di un'elfa, areldar come lui, non comprendendo in un primo momento dove quelle parole vogliano trovare il loro luogo, ma poi comprende quando vede l'arpa, il modo in cui probabilmente, si intendevano i due. Non dovrebbe nemmeno esserci la presenza degli elfi sulle due terre, ma molti si sono attardati sulle sponde di Aman e hanno preso ancora altre vie. E' comune che gli areldar o gli elfi si assomiglino nel comportamento, così come si potrebbe dire altrettanto degli umani, specie degli umani e lo sguardo cangiante si oscura al sentire quegli eventi, nel solo pensare che ad un immortale sia stato fatto del male, quello stesso male, che lui porta sul volto, e non è arrivato in tempo per conoscerla, ma probabilmente si è rintanata nel profondo della foresta, in quel reame beato di cui aveva parlato l'altro silvano tempo addietro, oppure aveva preso il mare per fuggire e trovare pace o ipotesi ben peggiore si delinea nei pensieri dell'eletto. [So, cos'è.] Semplice affermazione, con voce calda, non saccente, una semplice attestazione e nulla più. Inutile chiedergli se sappia suonarla, non avrebbe nemmeno quell'oggetto con se.

VALSTAF [Radura centrale- homid- ] Lo osserva , come sempre difficile leggere druagceleb ma il lycan è li per quello e ormai poco lo tange . [ io ho imparato l'arte dei bardi narranti in rilanda.. per i Kelt questa è una cosa viva. è un essere a se con una sua anima e una sua essenza.. ma per i bardi è di piu è la sua anima. Vedete ser draugceleb, la dove non arriva la parola.. arriva la voce. ] sta in piedi ma l'invito è impicito.. non sarà il nordico a suonare quella notte non subito almeno [ voi non conoscete me e io non conosco voi.alla locanda la volta scorsa mi avete detto che vorreste farlo.. beh cominciate da questa ,cominciate con questa. . suonate.] non può dirlo il lycan ma si ricorda bene la voce di draugceleb nel canto che aveva indirizzato al lupo nero. e ora vuole vedere dove arriva l'anima dell'elfo.. da esso dipenderà piu del suo giudizio. forse la sua stessa vita. da per scontato che lo sappia fare. è un elfo e gli elfi amano le arpe e le usano piu degli umani.. quindi aspetta solo che lo prenda.

DRAUGCELEB [radura] Lo ascolta, ma non parla, non ancora però, scioglie la presa delle mani per prendere senza incertezze l'arpa che gli viene in pratica tesa. La osserva, lascia che le dita sentano la trama del legno modellato e saggia le corde prima ancora di cominciare trovandola accordata, probabilmente l'avrà preparata già prima, anzi, sicuramente, non si chiede mai di suonare con uno strumento scordato. Si muove nella radura, senza mai dare le spalle in effetti, ma si siederà su un tronco, riporta in lui vecchissimi ricordi questa situazione, forse troppo antichi. Guarda un'ultima volta quell'arpa, il luogo che lo circonda, prendendosi del tempo, il suo tempo tranquillo, inspirando aria e rendendo salda ma dolce anche la posa delle mani su quello strumento, chiudendo gli occhi. Si, ricorda qualcosa, una canzone che gli fa tremare l'animo, da tempo non l'ascolta, mai l'ha cantata se non nel proprio sonno senza sogni, pervaso dai ricordi. Intonerà un canto, perdendosi in quelle note fino alla sua fine, cantando, diventando un tutt'uno con le voci della foresta, unendo la propria anima, a quella dei suoi assordanti silenzi. Poi tornerà a guardare Valstaf, non dicendo nulla, ma semplicemente rimanendo fermo, distante eppure presente. ( www.youtube.com/watch?v=_5Guy0cK5X0)

VALSTAF [Radura centrale- homid- ] L'elfo sembra tentennare.. come se fosse incerto su cosa fare sull'arpa ma alal fine lo prende. Il mannaro si appoggia a un tronco lasciando che draugceleb prenda confidenza con lo strumento e suoni. Per tutta la durata della canzone non parla, sta a occhi chiusi. Arpeggio di davide a placare i demoni ardidi del re saul, o a tener a freno una bestia sempre troppo inquieta per tenerla ferma.. Il gigante e il pastore.. ma nessuna bestia si addormenterebbe su quelle note tuttavia è una cosa che fa vibrare corde dentro un ricordo di quello che era, del cavaliere dle nord perso dietro il sangue spietato e assassino del retaggio della luna. ascolta.. ad occhi chiusi e lascia che la musica scorra fino alla fine , che lo sfiori portato dla vento come se quell'arcana melodia avesse il potere sul serio di togliergli l'ansia e la spinta che ogni giorno è piu forte ogni giorno piu vicino al baratro.. E per una volta. si ferma ad ascoltare. alla fine quando le note sfumano nel silenzio della foresta riapre gli occhi guardandolo. le iridi nere sono fisse su di lui . l lycan lo soppesa, lo squadra con la sua arpa in mano sembra un al'tra persona. [ continuate.. se vi va] invita a tono basso quasi avesse timore di rompere il velo della magia che l'anima dei celti porta sempre con se.. lepfo non lo sa ma il valore spirituale di quell'arpa per il mannaro è molto molto molto grande.. [ suonate con l'anima non con le mani]

DRAUGCELEB [radura] Il cuore è pesante, la malinconia fin troppo schiaccia l'animo, per questo il canto e la musica rimangono lontani dal suo mondo, non è un modo per raccontare niente in modo piacevole, belle sono le voci che costellano i cori o le semplici nenie, ma le parole sono pesanti anche solo per il significato e di certo quelle ultime parole, distendono in un sorriso le labbra dell'elfo mentre ascolta qualcosa che di se sa già e che accompagna ogni gesto degli eterni in quel campo, e le agili dita continueranno a muoversi su quell'arpa per il tempo in cui l'animo dell'areldar, riuscirà a sopportarlo, ma recuperando qualcosa che da molto tempo l'isola non sente e che il vento di certo, e ogni singola stilla di vita, porteranno lontano verso molte leghe, verso quei cuori che come il suo battono secondo note scelte nelle notti in cui il risveglio era solo un evento lontano ancora e ben più alte creature si muovevano sul suolo secondo il volere dell'Uno. Canti di elfi, canti che nascono da ben altre terre e melodie e di cui per questa sera, anche l'uomo avrà la fortuna di far parte ascoltandole. Intercalato da semplici note e non solo da voce, ciò che percorre la foresta, sarà strumento di gioia e dolore per l'eterno, che lascerà che le sue note si concludano infine, ma non bruscamente, in un sussurro quasi, forse nemmeno udibile dall'altro. Non può andare più avanti, non può ricordare ancora, non può farlo, troppo cresce la sua natura e le sue inclinazioni con quell'arpa, troppo lo fa la voglia del mare che nell'animo si cela e lo sconquassa nel profondo. Un semplice sorriso questo, poi lascerà l'arpa alle mani del suo proprietario, con delicatezza. [Continuate voi, la mia anima...più non sopporta.] Non è la colpa il motivo, non lo è affatto, ma anche qualcosa di più doloroso che attanaglia quella coscienza antica. Poi, ritornerà a sedersi, rimanendo ancora in silenzio. Se per l'uomo è importante, non di meno lo è per l'elfo, e la convinzione di trovare di nuovo il silvano per cercare, per costruire, nasce e si fortifica in un eterno gioco di forza e debolezza, sempre se di debolezza a questo punto, si può parlare. (https://www.youtube.com/watch?v=LC3yxiinWCU)

VALSTAF [Radura centrale- homid- ] Ascolta lasciando che siano le note a parlargli di lui.. come tenere a freno l'eternità come possedere il tempo e lo spazio se poi, una semplice nota, un semplice canto porta l'anima a non reggere s imili dolori? Non lo sa e non l'ha mai saputo. inquieti. gli enimi dei primi a cui tutto è stato dato e tutto è stato spiegato, salvo il come vivere le emozioni, nemico perpetuo di un cuore che è troppo sottile, trasparente e fragile come cristallo che un non nulla, il diniego, il rifiuto, la nostalgia il dolore eprsino al gioia può uccidere.. Stavolta l'elfo canta con la lingua e la voce dei suoi avi, e canta di se stesso raccontando attraverso le note la sua storia intessuta a fili d'argento come la sua tunica. Il mannaro in silenzio ascolta la voce dei primi parlare. Lo ascolta fino alla fine.. poi quella supplica. che sanguinante, ferito e lacerato gli porta per liberarlo dal male della memoria.. alza appena in su il labbro in un lieve accenno un taglio graffiato nelal carne che poco ha di sorriso se non abbozzo. Riprende l'arpa tra le ginocchia e per un attimo la guarda in silenzio.. sospira. prende coraggio poi socchiude gli occhi e le dita quasi da sole cominciano a muoversi sulle corde di budello animale, lasciando nell'aria un'antica ballata carica di tutta la potenza di un addio alla terra, di un addio all'amore e alla casa.. come solo gli uomini del nord riescono a fare. E sono nte piu calde, di quelle fatte dall'elfo, sono piu profonde, ( piu dolorose? come artigli stiletti che trafiggono senza alcuna rimembranza di ciò che non va detto?) Sono note fatte dall'uomo, dalla neve macchiata da sempre troppo sangue, dalle case in fiamme per i barbari avidi di ricchezza, e sono note dell'addio guardato da una nave quando avalon sembrava la fine . il sogno di ogni viaggiatore.. un nuovo inizio per poi capire che certe cose. non si fermano..( //https://www.youtube.com/watch?v=4PJmzVE4yf8 ) ma sono note intessute degli autunni e delle estati della steppa, del calore dle fuoco d'inverno e delle storie, tante storie raccontate per scaldare l'anima e placarla dai terrori della notte che inghiottono ogni certezza nelle veglie di guardia ai limitare dlela foresta. Sono il canto del calore di un abbraccio amato, di occhi di un figlio mai avuto, e visto sprofodnare, è il calore del caldo di un corpo al quale aggrapparsi al quale afferrarsi nel tentativo di non cadere... è m il canto degli uomini del nord , che nascondono il fuoco delle vene dietro strati di un perenne inverno.. che un occhio attento se volesse scorgerebbe ma è troppo anche quello. meglio lasciare la certi demoni.. dolori simili nessuna montagna li racchiude..

DRAUGCELEB [radura] Ascolta osservando Valstaf, osservandolo tendere quelle note, parlare anche lui con quell'arpa, ad ognuno ogni cosa sembra più forte che non per l'altro, ma infondo così è, perchè ogni cosa scava solchi non indifferenti negli animi di ogni creatura, in un modo o nell'altro, lo fa. Ascolta, senza proferire parola, lasciando che anche quelle note passino nella foresta, attraverso la loro presenza, attraverso i loro occhi e i loro respiri, cose di cui fa dono alla natura, mentre ancora quelle melodie risuonano nell'abbraccio di quella radura. [Na 'Aear, na 'Aear! Mýl 'lain nallol, I sûl ribiel a i falf 'loss reviol. Al Mare, al Mare! I bianchi gabbiani chiamano, il vento soffia e le bianche schiume danzano.] Parole che sfuggono, in un sussurro recepibile ad orecchie fini come quelle elfiche ma non a quelle umane, per di più già riempite dalla musica dell'arpa. Hanno imparato bene gli uomini l'arte della musica, l'hanno fatta propria con buoni risultati, e ascolterà senza disturbare oltre, attendendo che tramite quell'arpa, anche l'altro abbia messo in gioco molto del suo essere, fino a quando ne sarà sazio o lo riterrà bastevole.

VALSTAF [Radura centrale- homid-] Le dita dle mannaro si muovono sull'arpa, quasi da sole , erano anni che non prendeva in mano quella che fino a poco prima era il centro di tutto.. ora molto è cambiatro ed erano anni che non la usava. Ma l'ha ritirata fuori per una buona ragione. Anche se ancora rimane sottintesa a quello strano duetto.. forse non volute sono quelle parole sfuggite al controllo dell'elfo stesso nella sua lingua antica . non capisce quel che dicono ma ora rialza la testa dallo strumento guardando diretto il cavaliere( sensi sviluppati ) [ continuate.. cantate con me ] lo incita e le note ora muterebbero forma come diramate di una tessitura che prende i contorni vividi di una veste assai strana che ha i toni crudi degli umani e quelli leggeri degli elfi forse troppo dolore per lui da essere impossibili da tenere a freno.. [ canta ] direbbe a tono basso e caldo mentre ora la melodia sfuma cambiando in un giro come una spirale di vento e foglie un nuovo tessuto verrà indirizzato verso draugceleb portato come goghi di fate, come goccie di luce verso l'elfo. ( // www.youtube.com/watch?v=040V49pn8x8 ) sono come pioggia che cade nel silenzio della foresta sussurrate dal vento agli alberi, e alla terra come fossero respiri. E attende che unisca la sua voce con quella del mannaro [ Dove sono le antiche sponde della Madre terra, dove sono i fuochi accesi nelle case d'inverno.. dove sono le voci degli eletti,.. dove la spada del guerriero.. dov'è la voce del bardo che ricordava.. più nessuno li vede.. sono spariti.. oltre le nebbie.. verso lidi sconosciuti. ] Dov'è l'abbraccio di una madre.. al pianto del figlio, dov'è la mano di un padre che rialza dalle fatiche.. dov'è il canto della neve e lo spirare del vento.. perduti.. oltre le nebbie. verso lidi sconosciuti. Non sono più e il mio cuore al ricordar si stringe..oltre le nebbie.. verso lidi sconosciuti..Torneranno i prati.. torneranno le madri a raccogliere quel che resta del giorno.. torneranno i guerrieri dalle braccia stanche, torneranno. e a loro la mia anima si unirà nelle aule degli dei, nella casa dei padri, a intonare ancora canti di guerra e di amore. Nelle aule dei padri.. la dove andranno la ove adrò.. la ove saranno.. la io sarò.. ] non canta. non usa la voce ma piuttosto un tono basso, unr acconto a tratti sussurrato come se stesse cantando a se stesso piu che all'elfo.. quando la musica sfuma nel silenzio.. rialza la testa verso di lui. l'ultima nota si perde nel silenzio e la foresta torna a respirare..

DRAUGCELEB [radura] E' un uomo diverso quello che ha di fronte a se questa sera, completamente diverso o forse solo se stesso più di quanto non lo sia mai effettivamente. Risponde a quello sguardo quando le sue parole finiscono, una coincidenza che abbia alzato il capo successivamente e la sua richiesta, non trova strani ostacoli a bloccare che quelle labbra segnate, ancora una volta lascino uscire il suono della voce dell'elfo, della sua anima a lungo sopita, seguendo quello che le mani dell'uomo adesso producono, seguendo quella sua singola parola, mentre gli da del tu, cose che l'elfo nota, mai si allontana dalla realtà, neppure quando quella torna a bussare a diversi anfratti della mente. Canta, segue le parole che vengono dette dall’uomo le sente nonostante i sussurri o il tono basso fino alla fine, fino a quando la musica si conclude e l’altro torna a guardarlo. (senso sviluppato) Lo sguardo cangiante si fissa in quello dell’uomo, vuole comprendere fin dove vuole arrivare questa sera e se effettivamente questo servirà a farli conoscere e dalle canzoni che ha cantato forse potrebbe vedervi parte della sua storia o forse no.

VALSTAF [Radura - HOMID-] Le note dell'arpa sfumano nell'aria ancora una volta come quando era nella forma piu nobile, la voce angelica dell'elfo incanta , aggiungendo all'unisono corde che non credeva di riuscure a fare. alla fine quando l'ultima nota si perde nell'aria, il lycan alza la testa osservando serio in volto il cavaliere. Un muto cenno. poco più[ grazie] senza particolare taglio. quindi ritiura su il busto appoggiando l'arpa al tronco della quercia mentre si alza in piedi. [ voi elfi avete una voce non comune ] commenta.. un coimplimento? un po sghangherato per esselro ma questo ha e questo da. [ sapevo che ci saremmo intesi. spero non vi sia spiaciuto unire il vostro canto al mio.. ma vedete dovevo capire] cosa non è dato sapere..[ la nostra piccola scommessa è ancora valida in ogni modo. ma c'è un altro motivo per cui ho voluto incontrarvi. ] sospiro[ vedete.. dovrò stare un po di tempo fuori dall'isola ] mente.. tornerà per lisirya.. ma non si farà vedere.. deve prima sistemare le cose con varineil poi se rimane vivo, potrà riprender i suoi viaggi ma il padre ha la priorità.. per quanto non possa dirlo. [ vorrei affidarvi la mia arpa., e dovevo capire su che note eravate prima di farlo.. Prima che lo chiediate questo strumento ha per me un enorme valore.. tenetelo per me. Custoditelo se credete che vi soni meglio. Usatelo, suonate quanto e quando volete.. fatela vostra se volete.. ma vorrei che la teneste voi per adesso. ] non dice altro per ora.. [ dovò allontanaermi per un po e devo esser sicuro che ce l'abbia chi merita. p un pezzo di me. so che saprete farne buon uso.. ma ad una condizione lisirya non dovrà saèere nulla neanche che ce l'avete ] richiesta apaprentemente strana..[ al mio ritorno, avremo di che parlare ancora. ] lo guarda.. in silenzio..

DRAUGCELEB [radura] Con un cenno del capo rende il grazie reciproco, è stato un periodo di tempo strano ma in effetti importante per ricordare alcune cose, più di altre e per metterle al giusto posto. Sorride semplicemente in modo affilato alle parole sulla propria voce e non comprende fino in fondo quello che l'altro voleva capire e il capo, si inclina verso destra. [Non mi è dispiaciuto.] Afferma qualcosa di per se evidente, se gli fosse dispiaciuto davvero, non avrebbe preso l'arpa, non l'avrebbe suonata, nè avrebbe mai per davvero cantato, cosa che fa ormai raramente. Ascolta curioso i motivi che lo hanno spinto fino a lì e si, la loro scommessa è ancora valida e lungi dall'essere conclusa e sicuramente ci sono dei problemi che lo terranno lontano dall'isola ma non indaga, lascia all'uomo i suoi segreti, non gli importa di chiederglielo. L'arpa ha un valore molto profondo per l'altro, lo ha visto dal modo in cui l'ha suonata, dal modo in cui ha mosso quelle note eppure non comprende fino in fondo, o forse chi meglio di un areldar per custodire un tale oggetto? [Terrò l'arpa, lo farò, Lisirya non saprà nulla, potete esserne sicuro.] Acconsente a tenere quell'oggetto, lo terrà nel luogo più sicuro che conosca, e dal quale ormai poco si allontana, acconsente a che la ranger non sappia nulla ed anche questo lo trova strano. Di sicuro avranno di che parlare. [Lasciate una missiva alla fonte e mi farò trovare.] Ci sono strani silenzi in Valstaf, silenzi che di solito non sono propri dell'altro, e forse c'è altro ancora che deve dirgli ma lo fa nel suo modo.

VALSTAF [Radura - HOMID-] Osserva adesso la reazione dell'elfo, come prenderà la sua strana richiesta ? Socchiude le palpebre come se stesse cercando di catturare il non detto piu che l'ovvia risposta.. anuisce taglio e breve. [ intanto se volete potete usarla.. prendeteci confidenza, magari vi aiuterà a capire qualcosa di me in attesa che sia io a dirvela.. ci sono molti linguaggio a questo mondo, e non tutti fati di parole. ] un taglio in su graffio sul viso, in un accenno tacio quasi triste di sorriso che si arcua maggiormente [ non ditele nulla] fga un occhiolino per lasciar intender che c'è molto altro. ma che per adesso non dice.. [ ve ne soino grato. attendo vostre nuove ad ogni modo.. suonatela. e quando saprete qualcosa di piu su di essa e .. di me... avvisatemi. non appena tornerà vi farò sapere ma per adesso so che la terrete come vostra ] non c'è altro da parte sua da dire ma lascia all'altro se crede fargli domande o meno per lui il colloquio è finito. o quasi.

DRAUGCELEB [radura] Probabilmente la userà, probabilmente cercherà di comprendere l'altro tramite lei, gli oggetti nascondono molti e vari ricordi nella loro anima di essere. E Valstaf che fa quell'occhiolino lo sorprende e non poco, vede adesso in quel gesto, quel lato che tempo prima aveva chiesto di mostrargli di uomo per la donna, e che aveva negato. E' strano in effetti vederlo in quel modo, ma forse è il modo più naturale in cui possa mai vederlo e distende le labbra in un sorriso mostrando i denti bianchi e perfetti. [Perchè?] Un'unica parola per chiedere tanto, tutto di questa sera, adesso è l'areldar che vuole comprendere come mai l'arpa debba rimanere con lui ma nascosta, perchè ha fatto ciò che ha fatto, chiede di tutto e chiede di nulla, lasciando che sia l'altro a decidere se e come rispondere in effetti.

VALSTAF [Radura - HOMID-] Non gliela porge. lascia che sia l'areldar a prenderla per se adesso. mentre al contrario si addossa alla quercia. Il sorriso che nasce spontaneo a draugceleb è segno che ha colpito l'elfo sul vivo. [ perchè cosa? perchè la do a voi?] aggrotta appena le sopracciglia ma subito dopo il viso riprende il serio. [ a chi dovrei darla? la sola persona che potrebbe metterci le mani è il cavaliere della loggia a nessun'altro sarebbe concesso farlo. .. voglio qualcuno che la tenga e che sappia cosa tiene. e non c'è nessun fratello del nord adesso che sia qui ancora .. e se chiedete perchè a voi.. beh..] occhi alla foresta [ io non vi piaccio. non del tutto. ma.. lei si. lei vi piace. l'ho visto. ho visto che avete un rapporto particolare con Lisirya. .. più di una volta mi è persino andata contro per difender voi.. non negate] occhi su di lui, limpidi ma seri. non c'è astio. ne rabbia per adesso.. il lupo sta ancora studiando chi si aggira nei dintorni di lisirya deve ancora capire chi sa e cosa.. se amico o nemico. forse anche per quello vuole capirlo. [ quindi ho deciso di .. fidarmi per così dire. o quanto meno.. darvi possibilità di conoscermi e farvi conoscere . se lei vi è legata c'è un motivo.. è.. istintiva. Non si fida di tutti così ] e vuole capire perchè di lui si. ovvio.

DRAUGCELEB [radura] Ora comprende tutto quanto, non pensava Valstaf arrivasse fino a questo punto per quel sentimento, una cosa che non riesce a comprendere in effetti, nè riesce a capire come si possa arrivare a escogitare certi mezzi per poter conoscerlo. Ascolta divertito dalle azioni dell'uomo tutte le parole, serafico, con un mezzo sorriso, si sente preso in giro in qualche modo ma per questa volta lascerà correre. [Non nego che ho imparato a voler bene alla ranger. E' una buona allieva, una buona...amica.] Usa parole mirate, lasciando così, con lentezza che escano dalle use labbra, perchè l'altro ne soppesi il vero significato, le sue intenzioni che con quelle stesse parole non sono nascoste. Non aveva idea che la ranger potesse averlo difeso con l'uomo, una cosa che lo stupisce in effetti. Comprende adesso quella che è chiamata anche gelosia, forse paura di perdere la ranger da parte dell'altro, non può esserne certo, ma se il suo affetto di uomo è vero e non falso come per molti, allora si, dovrebbe rientrare anche quel sentimento. Si alza, si avvicina a prendere l'arpa, le mani adesso tastano di nuovo il legno. Lo sguardo si fissa sull'altro. [Se volete comprendere il perchè, e vorrete davvero farlo come dimostrate, io sarò ben disposto ad accontentarvi, ma...dovrete anche comprendere la profonda connessione che lei ha con la natura e così vale per me. Se comprenderete quello, comprenderete anche tutto il resto.] Non nega, anzi, gli offre le prime chiavi per comprendere il loro rapporto, per comprendere perchè la donna si fidi di lui, tutto passa attraverso la madre. Da lì si sviluppa tutto il loro rapporto da lì e dalla storia della ranger. [Ha avuto molti maestri prima di me, altri elfi che hanno segnato il suo percorso, quando ancora Avalon era meta di molta più gente.] Lo conduce a modo suo sui primi passi. I figli di Iluvatar sono i migliori maestri, specie i silvani, per comprendere la madre, e nella sua storia, Lisirya si è legata a loro e a quello che è il legame dei primi con essa. Dopo che quasi tutti sono andati via, dopo che gli immortali decisero di prendere strade diversa, l'arrivo di un areldar, ha ricreato quel rapporto che la giovane un tempo aveva avuto con altri come lui.

VALSTAF [Radura - HOMID-] Osserva adesso la sua reazione se anche non gli piace il modo in cui il lycan ha tentato avvicinamento.. è abbastanza educato da non farlo vedere ( empatia +2) ma il lycan ha solo pochi altri modi per farsi '' conoscere'' e quelli è certo non piacerebbero all'areldar tanto pulito e illuminato.. ma riman a braccia conserte in silenzio. ad ascoltarlo annuisce seppure alzi le spalle[ conosco bene lisirya da molto prima che voi arrivaste .. ] commenta. sa di che parla. quei rangers li ha conosciuti. Nephasto, yoroitsu, gahtor.. li ha visti li ha frequentati..[ so di chi parlate.. ] commenta a tono neutro e basso. assottiglia gli occhi. [ se non lo volessi credetemi. non avrei fatto una cosa del genere ] taglia corto. avrebbe fatto molto altro. e l'elfo non avrebbe portuto forse raccontarlo.. se draugceleb fosse stato '' classificato'' come pericolo probabilmente non sarebbero li. Parla di connessione con la natura. ma il mannaro non può dire quanto capisca. annusice quindi senza particolar enfasi alla cosa. Poi rinizia la storia della lezioncina.. proprio non ce la fanno gli elfi a non fare i maestrini .. anche quando non rischiesto. ma in questo caso lascia che lo faccia facendo buon viso a cattivo gioco.. rimane in silenzio. [ se ho voluto conoscervi così, draugceleb c'è un perchè. e forse lo capirete suonandola. ] sottinteso.. '' se lo vuoi capire '' allieva dice., e amica.. seppire qquel lasciato sospeso non gli piaccia tralascia per ora. [ fin ora avete sempre ascoltato ben poco.. cavaliere] e parlato troppo. ma non lo dice. [ fatelo con quella] cenno di mento [ vi chiedo di lasciarla fuori per ora quando tornerò.. potrebbe servirvi ancora quell'arpa e io aver alcune cose da dirvi. ] nuovo occhiolino.. lasciando intender con un mezzo sorriso tutto e nulla.. [magari quella sarà l'elemento di.. connessione con me ] riprende le sue parole. palesando solo una minima parte di quanto in realtà cela.. ma per adesso non svela altro. Sa che l'altro vorrebbe sapere di lui e della rangers ma per adesso lascia a lui le domande.. niente domande niente risposta per lui è fiato sprecato e di fiato glienbe servirà tanto altrove.. adesso.

DRAUGCELEB [radura] Se quei dubbi diventassero voce, Valstaf potrebbe comprendere che l'incertezza nel definirla amica, nasce dall'incapacità delle parole umane per definire i diversi modi in cui considerare ogni cosa, ma così non è dunque rimane un qualcosa di sterile e che non trova nessuno svolgimento successivo. Sarà in ogni caso un lungo percorso, non tutti gli uomini sono capaci di comprendere il legame tra la natura e quegli animi che a lei si legano e forse per l'altro sarà più difficile di quanto in effetti non sembri. Non comprende come si possa fare tanto e in questo modo per una donna, più ci pensa e più la cosa lo lascia perplesso. [Va bene, farò come chiedete.] Osserva l'arpa, rigirandola con accortezza tra le mani. [E' un buon modo per cominciare. Quando ancora l'uomo non aveva la parola, fu la musica degli elfi a legarli a loro anche con i suoni più complessi e a mettere in realtà i pensieri e le intenzioni.] Ma non comprende cosa deve dirgli, di cosa dovrà metterlo a parte. [Ciò che potreste dirmi, sarà un bene o sono cattive notizie?] Ha trovato la chiave, la guardiana d'argento, dunque si aspetta di tutto.

VALSTAF [[Radura - HOMID-] Per lui c'è poco altro da dire per ora, deve concentrarsi sul confronto e sull'addestramento col padre, dire a Variniel di lisirya non sarà semplice e soprattutto non sarà indolore.. teme. ma per adesso si trattiene da dare paure o timori all'elfo. Sarà uan cosa tra lui e il padre, che non sa come finirà.. questo si ma sa che se non dovesse tornare lisirya è in buone mani. almeno protetta.. [ appunto] taglia corto. annuendo semplicemente di getto.. [ la musica è un linguaggio universale.. e parla piu delle parole visto che la mia razza e la vostra non hanno grandi simpatie per la seconda.. . magari tra me e voi sarà la prima a far si che ci capiamo] commenta.. [ cattive?] sogghigna.. un ghigno quasi coimpiaciuto.. [ perchè dovrebbero esserlo? avete una bassa opinione di me... ad ogni modo rasserenatevi non saranno cattive per voi] a meno che non venga a sapere di un tradimento.. in quel caso no garantirebbe ma per adesso non prende in considerazione eventualità che l'elfo possa soffiargli la donna.. crede di capire perchè si sia avvicinata a lui, ma seppure sitinto del lupo lo mette ina llarme per adesos è l'uomo a tener a feno il controllo( vol +3) [ adesso prendo congedo.. mi raccomando. che ea non sappia niente fin ora.] quindi si rimette il cappuccio e attende la sua risposta prima di andarsene..

DRAUGCELEB [radura] Non gli dice di ciò che ha trovato, non per il momento, perchè probabilmente se avesse avuto delle novità su questa nuova strana guardiana, probabilmente lo avrebbe informato o forse no ma fatto sta che in ogni caso, se non saranno cattive notizie per lui, di certo può stare tranquillo, almeno per il momento, questa nuova faccenda lo turba. [Magari.] Scuote la testa nel sentire le parole successive, ma lascia che vada via, non ci vede chiaro nella faccenda ma sicuramente dovrebbe farlo forse, in futuro almeno. E se ha detto che non lo saprà, non lo saprà. [Avete la parola dell'esploratore e specie, quella dell'areldar, che non saprà nulla. Aspetterò e cercherò di comprendervi.] Suonerà l'arpa, aspetterà, per ora non ha fretta, o almeno non troppa, si dirigerà verso la propria dimora dove per il momento, lascerà che l'arpa riposi la sua anima per essere pronta ad essere ancora una volta suonata.

ALIAS.ALIAS
00venerdì 2 settembre 2016 09:43
Avete passato il link a Lothrel? Passaggio avvenuto? Sollecitate e postatemi la risposta qui sotto pof favor.
Grazie
Valstaf
00venerdì 2 settembre 2016 12:20
Ho mandato una missiva a lothrel dopo la role ma non l'ho piu vista entrare .

l'arpa era quella normale dei mdm da viaggio. Ma se serve ve la ripasso non ho piu avuto notizia comunque.


ALIAS.ALIAS
00venerdì 2 settembre 2016 14:27
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