[DESCRITTIVO] *Una Vita senza Nodi!* [OK] [CA MASTER ALIAS]

.Melisande.
00mercoledì 11 novembre 2015 18:25
Riassunto: Una strana nebbia disegna tre sentieri: uno è per Roseline, Regina di Avalon e Sacerdotessa della Triade, uno è per la piccola Sylhel, fatina maledetta sin dal giorno del suo concepimento, e l’ultimo è per la Maga Fannith, che delle Fate è guida. I sentieri di nebbia, colmi di una musica che entrambe le fate conoscono bene, portano le nostre tre eroine nei pressi del cerchio di pietre sul Monte Sacro. Sylhel è costretta a fermarsi a circa 6mt dal cerchio di pietre, mentre Roseline l’attraversa senza problemi. Fannith arriva leggermente in ritardo: forse la nebbia si è persa, chissà. La mente della Sacerdotessa viene invasa dalla voce di colui che si manifesterà e si presenterà come Devlen, il Tessitore di Storie. L’immortale le parla, le spiega perché ha riunito tutti al Tor. Roseline è astiosa nei confronti del povero Tessitore, ma percepisce il tormento e la sofferenza di Sylhel per la situazione e, malgrado la presenza di Devlen, decide di aiutare la fata a liberare la sua Aura da quella sofferenza. Ma come fare? Dopo qualche attimo di meditazione Devlen suggerisce a Roseline di raccontare chi è la Dea, cosa rappresenta per lei e per l’Isola, perché ha scelto consacrare se stessa alla Dea. La Sacerdotessa abbozza una lezione veramente molto molto bella, semplice piena di sentimento. La comprensione comincia a farsi strada in Sylhel e più aumenta la consapevolezza, più l’avversione al Sacro si affievolisce. Mentre la Fatina vola verso il centro del cerchio di pietre illuminata dalla Luce della Stella di Roseline, Devlen dispiega il Filo della Storia della sua protetta: i Nodi si sciolgono davanti ai loro occhi, con la soddisfazione di tutti i presenti. E’ ora dei saluti, per tutti. Ma non è un addio questo.. la promessa è quella di rivederci, e presto!

Commento: Meravigliose, tutte quante! Mi sono divertita molto insieme a voi e spero con tutto il cuore d’incontrarvi ancora, insieme a Devlen che vi vuole bene (anche a Roseline, l’acidona!).

(***) Togliete l’avversione al Sacro a Syllll!!!! Ci siamo impegnate tantissimo per liberarla :D

Per i link di riferimento.. ehm.. ho solo questi! Magari Syl può inserirne altri?
- http://freeforumzone.leonardo.it/d/11021428/-MOSTRATI-Un-parto-diverso-per-Aihbill-att-ne-master-erebo/discussione.aspx?#idm128219222
- http://freeforumzone.leonardo.it/d/11014158/-O-Il-Sacro-e-il-Maledetto-O-OK-CA-EREBO-/discussione.aspx
Scheda PNG: http://freeforumzone.leonardo.it/d/11060350/Candidato-Master-Descrittivo-PHAEDRA-PROMOSSA-/discussione.aspx?idm1=129028815&pl=4

[ ATTENDERE RESPONSO ]

Eterna Primavera. Clima mite. Selene è alta in cielo: da pochi giorni ha perso la sua rotondità ma, grazie ai suoi pallidi raggi, illumina il Sacro Monte della Dea. La luce colpisce quelle pietre millenarie tra le quali è possibile percepire la presenza di Alba, Meriggio e Vespro. La Forza della Madre che è Bambina, Donna e Anziana. Colei che tiene le fila del mondo e che, a sua volta, concede agli uomini il libero arbitrio. Libero arbitrio: quanti ne abusano? Ma Lei è magnanima. E, uomini, nasconde anche un volto agghiacciante: quello della morte. Selene illumina il monte ma i suoi raggi non riescono del tutto a penetrare la notte perché fili spessi come sentieri di nebbia fitta che provengono da tre diverse direzioni si uniscono nel centro del cerchio di pietre. All’interno di questi sentieri l’aria è fresca e pulita, un dolce e dispettoso vento si agita seguendo il ritmo di una musica che alcuni di noi già conoscono [Musica: https://youtu.be/dNWoz_Rg8q8]. Uno di questi sentieri proviene dal Palazzo Reale: è andato a stuzziccare la Regina, il vento dispettoso. Roseline dell'Inverno vuoi seguirmi? Sembra quasi dire. L’altro sentiero, quello centrale, si è mosso per cercare Sylhel: ha raggiunto il bosco oscuro? O la foresta di luce? O la radura faerica? A noi non importa questa notte. Fatto sta che il vento vorticoso l’ha trovata e, giocando con le sue ali ha invitato anche lei a seguirlo, intonando una musica malinconica che la piccola fata ben conosce. Il terzo sentiero questa notte ancora non c’interessa: cerca, disperato, di raggiungere Fannith. Una promessa, Banshee, è una promessa.

Ordine alfabetico | Dichiarate la distanza che vi separa dal centro del Tor [GDR PLAY]


ROSELINE { Tor }{ FU }{ Questa collina è antica. Roseline può respirare la sua magia vetusta mentre risale il sentiero che si attorciglia come un budello attorno ai Menhir. Le grandi pietre erette dai popoli del mare che un tempo raggiunsero questa terra Sacra, questa terra che loro chiamarono Avalon, non sono distanti. Le basterebbe forse allungare un po' il passo per coprire in breve tempo la scarsa distanza, tre metri o poco più, che la separa dall'altare. L'ombelico del suo mondo, l'epicentro di ogni potere. Le vene di Drago rifulgono sotto la terra, la Stella del vespro ci cammina sopra come sul filo del rasoio, in bilico e sempre prossima alla caduta. Gli Spettri la seguono passo passo, inneggiando ora al baratro ora al cielo, presenza costante alle sue spalle, un corteo funebre di cui non è in grado di liberarsi. Cosa esattamente l'abbia spinta questa sera a raggiunge la cima della collina non è dato saperlo, ma donna e bestie hanno teso l'orecchio a quel richiamo e senza farsi troppe domande hanno seguito la scia, come un lupo che insegue l'odore del sangue attraverso i boschi, o il gatto che attratto da un cono di luce si fionda sul bersaglio }

SYLHEL_MAC_O (tor - 8 m dal centro) Quanto tempo ci ha impiegato a decidersi a tornare sull'isola sacra? Difficile a dirsi specialmente per chi come lei il tempo nemmeno lo capisce. Sa solo che prima era da qualche parte a piangere in preda al suo continuo dolore, alla sua stessa essenza, mentre ora si trova qui, guidata da una musica che già un tempo ha sentito. Ma questo non sembra spaventarla, ne avere importanza per lei. Trascina sui cieli dell'isola il suo spirito lacerato. La ferita inferta dal giorno in cui la Regina apparve nella fortezza ancestrale per portare sua madre sulla via del tempo è ancora aperta, troppo fresca per essere ignorata. E ora ha appreso che quella sua stessa madre è morta, una voce è rimbombata nella sua testa, chissà da dove veniva... Non c'è dolore in quella perdita tuttavia, la morte non è un evento drammatico per una fata. No, è ben altra la ferita. E' quella di chi è stato costretto a prendere una decisione orribile, di chi ha dovuto imparare l'amaro significato della caduta. I colori del suo corpo sono spenti, la sua aura rossa è a malapena un timido bagliore sulla pelle, specchio di ciò che si agita nel suo animo. Se è vero che le banshee vivono di dolore, vi sono sofferenze troppo forti persino per loro. Per questo vola quasi con fatica in quel sentiero di nebbia e vento che sembra averla catturata nel bosco. Una musica conosciuta e malinconica l'ha chiamata ed è riuscita a destarla quel tanto che basta da spingerla a mettersi in volo. Quella melodia porta con sè il ricordo di un particolare incontro. Il vento l'ha portata verso l'isola sacra e infine verso un luogo a lei proibito. Lo sente, man mano che si avvicina comincia a percepire il familiare senso di rifiuto. Perchè proprio lì? Non lo sa, sa soltanto che la paura e l'avversione le impediscono di entravi. E' costretta a fermarsi ad 8 metri dal centro del cerchio di pietre, fuori da esso. Rimane a svolazzare appena sopra terra, stancamente.

[ ATTENDERE RESPONSO ]

Quando Roseline entrerà nel Cerchio di Pietre, bella e misteriosa come sempre, una voce invaderà la sua mente. *Stella del Vespro.* sussurra la voce maschile, profonda, insinuandosi tra i pensieri di Roseline, cercando di spiazzare gli Spiriti che ella si trascina dietro. L’accarezza con la profondità dei suoi toni in cui non c’è scherno ma solo mistero. Una voce grave che non può mentire o che, forse, non vuole farlo. *Ti ho scelta, questa notte. Ho bisogno di Te, della tua Sapienza, della tua Forza. Ho bisogno del tuo aiuto per sciogliere i nodi di una storia in cui io non posso intervenire.* [//Telepatia -> Roseline] Lentamente avanza la fatina: le sue alucce frullano lentamente, come se non ci fossero più energie per lei in questo mondo. Eppure lei avanza e avanza, fermandosi lì dove la Maledizione della sua nascita le impone di restare. *Sylhel.* Ora è per lei la voce che, questa volta, rimbomba nel sentiero senza che Roseline possa tuttavia udirla: perché nel regno delle Ombre tutto è possibile a Devlen che segue i fili della Vita fino alla Morte. *Te l’ho promesso e io mantengo sempre le mie promesse. Ora lo sai. Tuttavia sai anche che non posso intervenire per sciogliere i Nodi dell’Esistenza: devi farlo tu. Ma non sarai sola in quest’avventura.* E’ divertita la voce del Tessitore di Storie. Qualcosa muta. Il fresco vento che profuma di pulito allarga il sentiero di Roseline e quello di Sylhel, fino ad unirli. E’ un processo lento che mostrerà alla Sacerdotessa la Fata e alla Fata la Sacerdotessa. Entrambe, poi, potranno vedere sull’Altare della Dea, ma sospesa a 50centimetri da esso, un’arpa che suona ancora quella musica che si abbassa di tono, diventando soltanto un sottofondo forse gradevole, forse no. Dipende tutto dalla predisposizione mentale dei protagonisti della storia.

[Distanza Fata-Altare: 8mt | Distanza Roseline-Altare: 3mt | Distanza Fata-Roseline: 5mt - La fata è destra di Roseline, in diagonale]

Stessi turni! [GDR PLAY]


ROSELINE { Tor }{ FU }{ Il corpo è un albero pallido e scarno che si erge contro il cielo stellato: da lì può vedere il lago e le Nebbie, e forse individuare il profilo distorto di Barrington dietro la bruma lenta, placida. Pare che ad allungare la mano si possa rubare un ricciolo bianco latte e portarlo alla bocca. E poi, poi che altro c'è? La Cordigliera con la sua sagoma austera, la Foresta di Luce con le chiome fitte delle sue fanciulle di legno e foglie, il Bosco delle Driadi con i suoi segreti, il Tempio poco lontano, la cittadella che riposa. Avalon si distende ai suoi piedi come un bambino addormentato, e lei è la madre che veglia sul suo sonno. Non c'è bisogno di una corona a ricordarle il compito alla quale è stata chiamata, proprio qui, una notte di qualche tempo fa, baciata dalla neve. La musica che credeva provenire dagli alberi tutt'attorno si fa intanto più tangibile, viva, vicina all'orecchio dell'animo; Roseline arresta il passo, e la notte si riempie di una voce. Una voce d'uomo, una voce che non conosce ma che vibra sicura e calda tra le costole e il cuore. Subito la Stella vorrebbe espandere i sensi, sondare la collina con lo sguardo e con lo spirito, analizzando ogni cosa nel suo campo visivo con gli occhi baciati dall'Oscura [sesto senso, riconoscere il sacro e il maledetto lvl5] } Chi parla? { La sua voce si leverà chiara e imperiosa, mentre sul volto scivolerebbe una maschera volitiva che copre ogni umanità [imperturbabilità lvl5]. Il corpo irrigidito assiste al mutare della realtà senza muovere un muscolo: vede il sentiero mutare e diventare scia da seguire, finoa quando le pallide iridi non si incastrano sulla figura minute della Banshee. La conosce. Oh si, la conosce. Piega un poco la testa a raccogliere l'immagine dell'arpa sull'altare per poi tornare a ghermire la fata, in religioso silenzio. Non si sono lasciate bene l'ultima volta. E la Regina non l'accoglie a braccia aperte, ma resta al suo posto come se avesse messo radici }

SYLHEL_MAC_O (tor - 6 m dal centro) Perchè lì? Perchè tra tanti posti proprio uno di quelli che le sono proibito. Il sacro non la vuole, la caccia, è sempre stato così e nulla è cambiato finora. Sa a chi dovrebbe chiere aiuto, ma ancora non l'ha fatto. Il perchè non lo sa nemmeno lei. Forse semplicemente perchè non riconosce il tempo quindi nemmeno la fretta, forse perchè il suo dolore era un tale abisso da non lasciare spazio ad altri pensieri. Svolazza lì incapace di proseguire, immobilizzata dalla sua paura per ciò che è sacro. Eppure vorrebbe entrare, qualcosa in lei la spinge a farlo, ma semplicemente non può seguire quel desiderio. Una voce si insinua nella sua mente, una voce maschile e familiare, un suono che nella sua testolina è strettamente legato alla musica malinconica dell'arpa. Non ne ha paura, ora sa che non ne ha bisogno. Promessa, sì ricorda di averne ricevuta una. Il Tessitore di Storie le ha promesso aiuto quel giorno nel bosco oscuro e a quanto pare non stava mentendo. ''Allora sei mio amico...'' pronuncia con quella sua vocetta stridula e mesta, parlando al vuoto. E' il sentiero a farle capire chi sarà quel qualcuno che dovrà aiutarla. Non c'è sorpresa nel vedere la figura di Roseline, ma solo perchè il suo animo ferito in questo momento non riesce a provarne. La vede facilmente poichè gli occhi di una banshee non temono l'oscurità [Scurovisione 18 m]. Vicino a lei c'è l'arpa magica, la stessa vista al bosco. Ma Devlen non si vede da nessuna parte. La voce imperiosa della Regina spezza il silenzio, causandole quasi un brivido. La fata si avvicina di più al cerchio di pietre allora, portandosi a 6 metri dal centro, ma non riesce ad avvicinarsi di più. L'avversione fa tremare il suo corpicino, l'aura scompare completamente. Non può andare oltre o forse solo non se la sente. ''Avevi ragione'' dice soltanto rivolta alla Sacerdotessa. Non aggiunge altro, non serve. Nessuna vergogna nel tono, lei non ha quel genere di orgoglio inutile, solo un'infinita tristezza.

[ ATTENDERE RESPONSO ]

Indaga la Stella del Vespro con i Doni che la Dea le ha concesso. Indaga su quella voce che le ha violato i pensieri senza, tuttavia, leggerli. Oh no, Regina! Nessun pericolo per l’Isola o per te. Devlen non minaccia il Tempio o il Tor, non minaccia la Dea. Nessuna Maledizione in Devlen, ma il lui non c’è nemmeno il Sacro. Devlen è semplicemente OLTRE tutti questi umani stereotipi: non è né buono né cattivo, non è nemmeno umano in effetti. Lui, semplicemente, è! Ha abbandonato la sua umanità e quanto c’era di bello e terribile in essa per svolgere un compito importante: tessere le storie dei Protetti che le Parche gli raccomandano, giorno dopo giorno. Perché, purtroppo per noi, ogni giorno qualcuno muore. Per fortuna, però, ogni giorno qualcuno nasce. Chiede Roseline, si avvicina ancora la Banshee fino a sacrificare la sua aura, fino a perdere le forze. Immaginate una retta che parte dall’umana e raggiunge la fata. Immaginate di dividerla perfettamente a metà. Ecco. Adesso immaginate che nel punto esatto che segna la metà di quella retta cominci a formarsi un piccolo vortice di Nebbia. Sempre lei, la Nebbia! Ma che cosa ci sarà mai, in questa nebbia che ovatta la realtà intorno a noi? La fatina lo sa, la Sacerdotessa no. La musica si fa più intensa, con le corde dell’arpa celtica che sembrano muoversi da sole: le corde vengono pizzicate e sfiorate da mani invisibili ma molto abili, che conoscono bene lo strumento e la musica che può produrre, capace d'incantare anche gli animi più cupi e malinconici. Incanta anche te, Stella del Vespro? La Nebbia! Torniamo alla Nebbia! Si alza sempre di più quel vortice, modellando il corpo di un essere umano e donandogli, persino, le fattezze di essere umano. Come per una qualche antica magia il corpo di nebbia comincia ad acquistare ''colore'', caratterizzandosi e mostrando infine un uomo di circa 45 anni, alto almeno 197 cm: imponente, con gli occhi blu cobalto che spiccano sulla carnagione scura, calvo e mezzo nudo. Devlen indossa solo un paio di pantaloni di cotone nero, larghi, sorretti da una cintura di stoffa grigia che lasciano scoperto l'ampio e muscoloso torace. L'intero corpo dell'umano (viso, nuca e piedi compresi) è ricoperto di tatuaggi a forma di spirale blu cobalto. Le spirali sono composte da uno strano alfabeto, indecifrabile non perchè antico o per chissà quale altro arcano motivo, ma semplicemente perchè è d'invenzione dell'umano stesso. Tossicchia Devlen, sposta lo sguardo blu prima sulla fata. Sorride. Ruota la testa per incontrare anche Roseline. *Salve, Stella del Vespro!* La voce è chiaramente quella che ha la Sacerdotessa ha udito nella sua mente *Io sono Devlen e sono un Tessitore di Storie! Anche il tuo, per inciso. Ma questo è un discorso che affronteremo stasera o, al più tardi domani e.. in separata sede. Stasera sono il Tessitore di Storie di Sylhel! E… Sylhel?* Domanda, spostando per una frazione di secondo la testa verso la fata *Per favore dille che non sono cattivo: non ce la faccio a sopportare un altro interrogatorio stasera!* Ridacchia Devlen, dall’alto dei suoi quasi due metri. *Mi state facendo venire il torcicollo!* Ridacchia ancora, facendo un passo indietro e alternando lo sguardo tra umana e fata. (//Scheda PNG: http://freeforumzone.leonardo.it/d/11060350/Candidato-Master-Descrittivo-PHAEDRA/discussione.aspx).

[Distanza Fata-Altare: 6mt | Distanza Roseline-Altare: 3mt | Distanza Fata-Roseline: 3mt - La fata è destra di Roseline, in diagonale | Distanza Devlen-Entrambe: 1,5mt]

Ordine Syl - Rose [GDR PLAY]


SYLHEL_MAC_O (tpr - 6 metri dal centro) Continua a svolazzare ad appena una ventina di centimetri dal terreno, sempre con quel suo fare stanco che da molto tempo ormai la accomapagna. Lo sguardo vacuo è fisso su Roseline che si trova dentro al cerchio sacro, ma ben presto qualcosa si interpone tra loro. La nebbia comincia ad addensarsi esattamente a metà tra le due. La fata non mostra preoccupazione, l'espressione di vuoto sul suo visetto grigio rimane tale e quale. Del resto ha già visto quella scena, sa cosa sta accadendo e che non c'è alcun pericolo. Di nuovo quindi appare l'imponente uomo con gli strani disegni blu a forma di spirale sul corpo. E' lui ora il fulcro delle attenzioni della banshee, è su di lui che si ferma lo sguardo fisso e vacuo della piccola creatura. Stasera ha un Tessitore di Storie tutto suo, parola di Devlen. Perfino in quel suo stato d'animo la fata riesce ad avere un moto di orgoglio. Nulla potrebbe mai sopprimere del tutto la sua vanità e un eccesso di attenzioni ha solo l'effetto di risvegliarla. La richiesta dell'uomo non suona strana, lei stessa aveva avuto paura di lui all'inizio ed, ingenuamente, immagina che anche per Roseline possa essere così. ''E' vero... è mio amico. Non devi avere paura...'' dice. Una promessa mantenuta o almeno l'intenzione di mantenerla è molto importante per lei. ''E' un Alto buono e ha promesso di aiutarmi perchè ho tanti nodi'' spiega, parlando come i nodi fossero una cosa assolutamente ovvia e conosciuta da tutti. Torna a tacere poi, ma la sua attenzione è rivolta soprattutto a Roseline. Non si muove, svolazza a poca distanza da terra. I morsi dell'avversione si fanno sentire, il corpicino trema, ogni momento passato così vicina al cerchio le costa un piccolo sforzo di volontà. Ma se loro la aiuteranno, lei ha intenzione di sforzarsi e di restare lì. Ha già sbagliato in passato e non deve rifarlo.

ROSELINE { Tor }{ FU }{ Resta al suo posto, al posto che si è scelta, distante tre metri dalla fata ed un metro e mezzo da quuell'entità che si materializza, che non sa di sacro nè di profano, che non odora di santià o miscredenza. Devlen se ne sta davnti a loro come se fosse sempre stato, generato dalla collina sacra come un fiore che germoglia o un menhir che si erge. Gli occhi slavati danzano sulle spirali blu dei suoi tatuaggi, si soffermano su quell'alfabeto arcano e incomprensibile. Nella mente risuonano ancora le parole del Tessitore, eppure la Stella non sembra rilassarsi; non si rilassa la linea dura delle spalle, non si rilassa il taglio netto delle labbra che restano chiuse, serrate in una morsa che non lascia sfuggire neanche un sospiro. La voce di Sylhel non tarda ad aggiungersi al coro, lo fa in punta di piedi, trascinando con sè quelle note strazianti che ormai le sono note, che è solita associare a queste figurine minute a metà tra una falena e uno spettro che odora di tomba } Spiegatemi cosa sta succedendo { Dice quasi con rassegnazione, il tono meno imperioso ma lo sguardo non meno guardingo. Sente di non essere in pericolo per il momento, e questo basta adesso a dare agio alle due creature di poter illustrare la situazione }

Ordine Devlen - Syl - Rose | Distanze invariate [GDR PLAY]

DEVLEN [Tor] Il tuo sguardo blu cobalto, infine, si sposta su Roseline: è lei che, prima di tutto, deve convincersi che non sei un essere sbucato dal nulla senza arte né parte. O meglio.. Sei un essere sbucato dal nulla, ma hai l’arte sebbene tu non abbia una parte. Oh! E’ complicata la storia. Aspetti un responso della Sacerdotessa ma, essendo tu anche il suo Tessitore di Storie personale, di certo già sai che la ragazza non cederà così facilmente. E infatti… Sbuffi, rivolgendoti di nuovo alla fata. *Mi sa che non l’abbiamo convinta! Forse la storia dei nodi.. Sai! Così.. su due piedi è difficile da digerire* O forse solo da capire. Ma chissà se tu, Devlen, lo capisci. Forse l’eternità ti sta cominciando a far perdere colpi. Quanti anni ha? 45. Da quanto tempo hai 45 anni? Oh ma! Sul serio? Adesso imitiamo Twilight? Non stiamo forse esagerando Tessitore di Storie dei miei stivali? Suvvia, concentrati! *Un Tessitore di Storie, Stella del Tempio, è un uomo scelto per indole e stirpe che segue i fili delle storie di alcuni protetti che il Fato gli ha affidato e li aiuta a districare i nodi della loro esistenza. Almeno in parte, diciamo. Dammela per buona questa volta, non ho molto tempo! Ho un lavoro da fare, sai? La prossima volta mi farai tutte le domande del caso!* Sollevi la grande manona destra, piena di tatuaggi, e la agiti davanti al tuo stesso naso come se questo ora non fosse importante. *Io posso scorgere i Nodi che piegano un filo, allontanandolo dal giusto cammino, ma non posso intervenire per scioglierli. Non è il mio compito. Solo il protetto –in questo caso la graziosa fatina, qui presente-* e la mano destra si sposta per indicare Sylhel *può sciogliere i propri nodi. Adesso… diciamo che Sylhel ha bisogno di aiuto e tu, Roseline, potresti essere l’aiuto di cui ha bisogno.* Ecco fatto! La testa ruota verso la fata. Fatinnna? Devlen ti sta facendo l’occhiolino! E poi di nuovo su Roseline.

SYLHEL_MAC_O (tor - 6 m dal centro) Le sue spiegazioni non sembrano aver fatto presa sulla Sacerdotessa, su di lei l'espressione guardinga non è scomparsa e la banshee pone molta attenzione a certe cose, del resto una fata vive di sentimento. Le emozioni sono la base su cui interpreta tutto il mondo, la sua natura più profonda. Non può biasimare la Stella per essere diffidente, perchè lei stessa lo è stata, ha avuto paura. E' qualcosa che comprende o almeno così crede. E' lo stesso Devlen poi a cercare di instillare fiducia dove la giovane banshee non è riuscita. Non le suona nuova quella spiegazione, lei e Fannith ne ricevettero una simile in passato. Nodi... lei ha accettato quelle parole praticamente senza domande, senza trovarci nulla di strano. In effetti, a causa del suo vissuto, questa fata ha acquisito uno strano senso della stranezza, le è spesso difficile distinguere le cose normali da quelle che non lo sono. Dopo demoni corvo, esseri di energia e scie arcobaleno nel cielo cosa sarà mai un nodo nella sua vita? Infine sembra essere giunto per lei il momento di scioglierne alcuni. Questo pensiero non le causa gioia, una banshee non può provarne. Il suo dolore arretra per un momento, le lascia un breve attimo di respiro, ma questo viene ben presto cancellato dagli effetti dell'avversione. Devlen le fa l'occhiolino e la fata lo fissa. ''Ma io non so farlo...'' risponde. Non c'è più sua madre ad aiutarla ora, la ferita nel suo spirito brucia, ha perso un punto di riferimento che ha lasciato dietro di sè un senso di debolezza. Lo sguardo torna su Roseline. ''Mi avevi detto che sapevi come curarmi... anche Fannith lo dice'' riprende a parlare ''Ero arrabbiata, ma avevi ragione tu...'' nel dirlo gli occhi si riempiono di lacrime d'argento, piccole stille di luce pregne di un dolore troppo grande per dirlo. Cadono lentamente, sparendo nell'erba. ''Vuoi aiutarmi ora?'' chiede.

ROSELINE { Tor }{ FU }{ E' così pallida da poter passare per una statua di granito. Così sottile da assomigliare ad una lama nel buio. Una lama protesa verso il tessitore e i suoi occhi cobalto, pronta a ferire se necessario. Ma la lama ora si ritrae, cede terreno; picchettandosi con l'indice destro sulla piccola stella nera, Roseline dell'Inverno sorride beffarda, la bocca arricciata in una smorfia acre a nascondere quel piccolo passo indietro che fa } Conosco una sola Signora del Fato, ed è la Dea che io servo. Nessun filo si annoda o si snoda senza il suo volere, ma la tua venuta era scritta nelle stelle e io lo accetto, per ora. { ''Non ci saranno segreti, solo verità'' La voce di Callista le risuona dentro come una nenia che le si avvita attorno alle ossa, un mantra da stringere tra i denti ogni volta che la strada si perde nella bruma. Prima che le labbra della Sacerdotessa possano dar vita ad altre parole, la voce della Bean Sidhe torna a riempire la notte, in una sinfonia di specchi rotti e di unghie che stridono sui vetri. Il collo lungo e sottile della mutaforma si piega per affrontare la figurina minuta e impalpabile della fatina, e il dolore che trasuda quella creatura abbandonata a se stessa colpisce la Regina in viso come uno schiaffo. Come potrebbe non vederlo impresso sul visino smunto, dardeggiare nelle lacrime che minacciano di cadere oltre il confine delle ciglia? [empatia +3] Roseline dell'Inverno non è donna che esiti. Non è fatta per le indecisioni e gli indugi, ma ora se ne sta con le braccia distese lungo i fianchi e una domanda sul fondo delle iridi spente, annegata nell'indecisione. Dopo una manciata di istanti lunghi un'eternità i piedi scalzi della veggente si muoverebbero in direzione dell'oscura, desiderosi di annullare quei tre metri che le separano } Eri cieca, la tua mente alla deriva delle menzogne. Questo posso comprenderlo. { Non si dica che un cuore irto di spine, prigione d'Inverno, non sia capace di battere esattamente come quello di un essere umano } Conosco la cura e a te la donerò { Le parole suonano come una promessa mentre lo sguardo torna a Devlen } Dal momento che hai poco tempo, faresti bene a spiegarmi in fretta a cosa dobbiamo la tua presenza qui { Perchè niente accade per caso, giusto? Ma che modi Regina, che modi! }

[ATTENDERE RESPONSO]

Responso per Fannith: un filo di spessa nebbia ti viene a cercare, fatina, t’ingloba e con il suo vento fresco che profuma di pulito ti solletica le ali. Hai già visto quella nebbia, hai già saggiato quell’aria ma… soprattutto, hai già udito le note di un’arpa che suonano una musica che è perfetta solo per le Bean Sidhe [Colonna sonora: https://youtu.be/dNWoz_Rg8q8]. Musica malinconica, musica evocativa. Adatta al momento, comunque. Il sentiero di nebbia ti condurrà al Tor e solo quando disterai circa 6 metri dal cerchio di pietre la cortina di nebbia si allargherà e ti mostrerà una scena del tutto singolare: Devlen, che già conosci, se ne sta a circa 1,5mt da Roseline e da Sylhel (che distano tra loro 3mt). La fatina piange mentre la Sacerdotessa, con sguardo poco cordiale, osserva il Tessitore di Storie che ben conosci.

Ordine Fannith - Devlen - Syl - Rose [GDR PLAY]


FANNITH {**Tor**} Un richiamo. Un tuffo nel passato. Una tentazione cui cedere è fin troppo facile. La dolce melodia di una notte in cui una responsabilità ti fu affidata; la nebbia inconsistente e, al tempo stesso, avvolgente che ti culla al pari di piuma corteggiata dal vento. Non c’è volontà che possa resistere, non c’è desiderio che spingerebbe altrove le tue alucce di velluto. Il volo è sinuoso: nella notte e nelle tenebre, una lucina violacea che non conosce fretta lascia dietro di sé una scia luminosa. Brillante, rinvigorita dalla curiosità, l’aura ti avvolge in un globo di luce che raramente, nelle ultime lune, ha saputo essere così deciso. E i capelli d’inchiostro, nella loro lunghezza ritrovata, paiono onde spettrali di un mare in perenne tempesta: quello è il tuo quello è il tuo animo. Affitto dalla perenne mestizia, flagellato da un dolore senza fine, martoriato da uno sgomento opprimente. Con il favore della notte non dovrebbe essere difficile, per gli occhi, rendersi testimoni della scena che innanzi a essi si svelerebbe [scurovisione 18 mt]. La nebbia si dirada neanche fosse un palcoscenico e, nel bel mezzo del cerchio di pietre, lo stesso che ti ha chiuso nel proprio abbraccio quando con Callista ti offristi alla Vecchia, compare – prima tra tutto e tutti – colei che dell’angoscia è figlia. Sorella e vicina nel dolore, l’essenza di Sylhel ti colpisce con la stessa intensità di una mutilazione. Le sue lacrime diventano le tue e il visino opalescente è ben presto rigato da fiumi di odio e rancore, di preoccupazione e apprensione. Il volo si farebbe più concitato e, se ti fosse concesso, cercheresti di percorrere tutti i metri che ti separano da Sylhel per porti al suo fianco sinistro. Devlen se ne sta lì: come potresti non riconoscerlo? E la Regina, che fino a una notte prima era una sconosciuta, ha un cipiglio che non ti piace affatto. Quando la boccucia livida si schiude, è sinfonia di specchi infranti e dolenti note **Cosa succede, sorella mia?** Un sussurro: e l’essenza tua si spanderebbe per avvolger la sua.

DEVLEN [Tor] Oh! Lacrime! *Oh no tesoruccio bello, non piangere! Vedrai che imparerai anche tu a fare l’occhiolino.. io ci ho messo un secolo per trovare la giusta coordinazione, ma tu sarai sicuramente più brava di me!* Sorriso 32 denti per la fatina. Una certa venefica di nostra conoscenza farebbe carte false per avere quelle due o tre lacrimucce argentee. E poi anche Fannith si unisce alla festa. Fai spallucce in sua direzione come a dire: non sono stato io a farla piangere, giusto! Poi lo sguardo cobalto si sposta su Roseline, con un sospiro rassegnato. Qualcuno le ha mai parlato delle Parche? Quelle tre rugose megere che sono Fato? Forse no, forse no. “Cloto e Lachesi e Atropo, che ai mortali / quando son nati danno da avere il bene e il male, /che di uomini e dei i delitti perseguono; / né mai le dee cessano dalla terribile ira / prima d'aver inflitto terribile pena, a chiunque abbia peccato”. Non rispondi alle prime parole di Roseline: avrete tempo di approfondire, risponderai ad alcune delle sue domande senza tuttavia sbilanciarti. Non sta bene diffondere troppe notizie sulla rara specie a cui appartieni: non che non ci si possa fidare della Regina.. ma l’umanità non deve sapere dell’esistenza dei Tessitori di storie. Anche se la Regina umana umana non lo è mica… E poi Roseline parla e… può aiutare la fata! Ah! Batti le mani, chiaramente deliziato dalla notizia, con un sorriso 32 denti niente male. Perfetto, perfetto! E poi si rivolge a te, la mutaforma, con un tono che fa un baffo all’acido solforico concentrato. La guardi dall’alto in basso, incrociando le braccia muscolose sul petto nudo e ricco di spirali. Inarchi un sopracciglio e ti pieghi leggermente in avanti con il busto. Ammazza quanto sei acida, reginella! Eviti di dirlo, ma lo pensi! Ah se lo pensi! La gravidanza non ha giovato al suo pessimo carattere. *Io sono amico della fata!* Ti limiti a comunicare, spostando lo sguardo su Syl, chiaramente in cerca di supporto morale. *E ora che ci siamo tutti e che ci sono stati anche i chiarimenti.. vogliamo cominciare?* Le inciti, sempre perché hai una certa fretta!

SYLHEL_MAC_O (tor - 6 m dal centro) L'aura rossa per un breve attimo ritorna a brillare, un lieve bagliore sulla pelle grigia della fata. Un piccolo cenno di sollievo forse oppure speranza, un debole spiraglio che si fa largo nel mare di dolore del suo animo, senza però poter scacciare del tutto quelle ombre. Nulla potrebbe farlo del resto, ma proprio per questo anche la più piccola stilla di pace ha un immenso valore. Le lacrime d'argento continuano a riempirle gli occhi, segni di una ferita ancora fin troppo fresca nel suo animo e del forte disagio dovuto alla permanenza in uno dei luoghi più sacri dell'isola. Restare qui le costa uno sforzo, deve imporselo, ma cerca di resistere e concentrarsi su altro. Un'altra sensazione infine si fa largo in lei, facendole vorticare la linfa. Di nuovo la sua aura ha un fulgore in risposta a quel sentimento. Un'altra fata è stata richiamata sulla cima del tor, una con cui condivide l'essenza di oscurità e morte. Non le serve vederla per sapere che sta giungengo, il legame che esiste tra loro trascende ciò che è fisico. Solo dopo qualche momento riesce a vederne anche con gli occhi la piccola figura avvolta nell'aura viola. Fannith le si porta vicino e la sua presenza è più rassicurante di qualsiasi altra cosa. ''Questo posto è sacro, mi fa male...'' risponde alla sorella ''Ma Roseline ha detto che mi guarirà'', lo sguardo torna poi prima su Devlen, di cui non capisce del tutto il discorso sull'occhiolino e men che meno la poesia, e poi su Roseline. L'allegria dello strano Alto le è ancora più estranea, non ci prova nemmeno a capirla. ''E' stato il Tempo'' solo dirlo le causa un'altra fitta di dolore. Forse il discorso suonerà senza senso alla Regina, ma non a Fannith. Il Tessitore le incita a cominciare poi e alla banshee non resta che mantenere il suo sguardo vacuo su Roseline. Ma stavolta non c'è soltanto il vuoto, ma un'aspettativa e una speranza che iniziano chiaramente a farsi vedere su quel visetto grigio.

ROSELINE { Tor }{ FU }{ Ah, Tessitore di Storie, come tutti coloro che guardano al disegno più grande anche tu rischi di perderti qua e là intrecci minuscoli della trama, tessuti con fili scuri e facili a nascondersi. Questa donna scarna, dall'aspetto di rapace, con le labbra sottili e gli occhi gelidi come lame di ghiaccio le Parche di cui parli le conosce, le conosce bene. [con. Religiose +3] E qualcuno potrebbe dire persino che quelle tre Dee dispettose e beffarde si nascosero un tempo tra le colonne del Tempio di Avalon, discendendo oltre il velo a baciare gli occhi di tre donne così diverse tra loro, eppure accomunate dallo stesso marchio. } Puoi usare parole antiche, ma i fatti non cambiano. Io so che la mano è una e che molti sono i nomi. { Le sue parole non hanno un tono: scivolano oltre la bocca con malagrazia e si disperdono nell'aria immobile senza trascinare con sè emozione alcuna [Imperturbabilità lvl5] Non c'è rabbia, nè disprezzo, nè paura, solo un vuoto infinito che appartiene a coloro che hanno guardato nell'Abisso per poi riemergere. Non ha tempo di aggiungere altro prima dell'arrivo di Fannith, ed è su di lei che si posano gli occhi slavati per lunghi istanti } Spirites Aveas, Perla degli Ancestrali. Forse la tua magia mi aiuterà a comprendere la sua natura { Dice, indicando con un cenno del capo Devlen } Adesso ascoltatemi. Quando tu mi hai donato le tue lacrime, Sylhel, io le ho usate per ottenere una visione. Una visione che mi desse la soluzione al problema che ti affligge. Nel sonno Rhiannon mi ha parlato, e un arcobaleno di particelle mi ha condotto ai piedi del corvo; lì ho capito che tu sei stata solo il mezzo per entrare in questo mondo, e che la sua magia non ti aveva intaccata. Quando è volato via è stato sostituito da una sfera color del sangue: quella sfera è esplosa e mi sei apparsa, ti vedevo muoverti libera e danzare nell'aria, senza più il peso della malattia a gravarti sulle ali. Io ho percepito la tua angoscia e la tua sofferenza, ho sentito quello che tu senti quando sei dinanzi al Sacro, e ho sentito che gli incontri fatti da te e Aibhill erano una cosa buona. Alla fine del sogno, al mio risveglio, ho compreso che ti sarebbe bastato incontrare chi il Sacro conosce per guarire dalla tua anomalia { E quindi tace, aspettando le reazioni degli altri }

Ordine Fannith - Devlen - Syl - Rose [GDR PLAY]

FANNITH {**Tor**} Acqua che scioglie inchiostro: la tua faccina è come una pergamena, stropicciata e sgualcita, consumata da occhi che hanno divorato le parole e lacrime che le hanno cancellate del tutto. Gli occhietti non sono parche di quelle gocce di energia, no. Le abbandonano, neanche questo fosse il momento giusto per lasciare andare quelle trattenute, lasciate dentro a marcire e a farprogredire astio e sgomento. La vocina di Sylhel è come una nenia – distorta – che ti riporta al consueto caos calmo. La linfa in subbuglio conosce una nuova lentezza, la rabbia una nuova ragion d’essere, concentrandosi verso quel Demone Corvo di cui troppo hai sentito parlare **Rehollys Tairisem e Arcane Imperia, Regina di Avalon** La tua vocina torna a rispondere al saluto prima che gliocchi si adagino su Devlan e la manina sinistra si posi sul medaglione che porti con te al collo – assieme al pentacolo degli ancestrali **Rehollys Tairisem, tessitore. Quanti fili di esistenza hai reciso, in queste notti, in queste terre?** Tu le hai sentite. Hai sentito le loro angosce, le loro disperazioni, l’improvvisa perdita di una meta e lo sconforto di ali spezzate e negate. Potresti annegare in quello stesso dolore, nel ricordo di colei che fu Sorella e intraprese la Via del Tempo. Ma la Regina parla di una visione: e Rhiannon compare al tuo orizzonte, portando con sé il ricordo di quando alla tua voce prestò orecchio **E quindi Sylhel deve stare qui con voi sacerdotesse al tempio?** l’intonazione potrebbe persino sembrare quella di una bambinetta piagnucolosa, se non non fosse roca e graffiante, neanche venisse da un abisso profondo. Chiedi così le sorti della sorella con la quale condividi martirio e punizione, avvertendoli nella tua stessa essenza. L’aura si incupisce: come un bimbo pauroso si nasconde dietro le tue spalle. La luce della speranza, quella, persino al Tor, in una notte stellata, brilla in lontananza e fin troppo fiocamente, per un’essenza incapace di bearsi dei suoi riflessi

DEVLEN [Tor] E insomma Devlen, pure tu! Hai capito perché Roseline è sempre così acida? Perché ha delle visioni terribili, perché è inseguita dagli spiriti e perché condivide la vita con un gatto, varie ed eventuali. Mica si può aspirare ad essere normali con un curriculum del genere, no? In ogni caso, regina, Devlen ti lancia uno sguardo torvo quando chiedi aiuto a Fannith per la sua identificazione, ma non replica. Ci sono altri problemi per il momento che necessitano di essere risolti. Sollevi il mento in direzione di Fannith, per salutarla.. Tuttavia non parli perché.. strano ma vero, stai cercando di decriptare le parole di Roseline. *No, non può vivere nel Tempio.. o vicino al Tor prima di risolvere il problema, ne soffrirebbe.* Ovvio, no? *Sylhel, cosa sai della Dea?* Chiedi alla fata *Magari la Regina potrebbe dirti cosa rappresenta la Dea per lei e per l’isola.. potrebbe funzionare, no? Perché Roseline ha scelto di servire la Dea.* Solo un suggerimento: qui siete tutti sulla stessa barca questa notte. *O magari assistere a qualche rito qui.. ora! Non sono certo un esperto, però!* Sollevi i palmi delle mani, come per distanziarti dalla tua stessa idea.

SYLHEL_MAC_O (cerchio di pietre) Freme lo spirito della giovane fata in balia delle sue contrastanti emozioni. Se da un lato vi è la sofferenza di essere esposta a ciò che la repelle, la sacralità del tor, dall'altra la trepidazione si fa crescente. Sentire nuovamente nominare il Demone Corvo le causa un tremito che per un momento scuote il suo corpicino grigio. Troppi pensieri e ricordi sono legati a quel nome, al punto da sperare di non doverli sentire mai più. La sorella Fannith chiede se lei non debba stare al tempio con le Sacerdotesse. L'idea di poter entrare in uno dei luoghi che si dalla sua nascita le è stato negato le genera curiosità, ma allo stesso tempo paura. Ha conosciuto la repulsione al sacro sin dal suo primo momento di vita ed è difficile immaginare qualcosa di diverso. Ma Devlen ha ragione, non potrebbe mai andarci nel suo stato attuale. Roseline ha parlato di visioni, di sentimenti provati e infine di come potrebbe allontanare l'avversione. La banshee deve incontrare chi conosce il sacro. Deve ammetterlo, lei non sa davvero cosa sia il sacro, sa solo che lo rifugge e lo ama allo stesso tempo, lo odia come qualcosa che la stuzzica e la fa soffrire allo stesso tempo. ''Che cos'è una visione?'' inizia a chiedere infine. E' Devlen stesso poi a porle la domanda. ''La Dea?'' ripete ''Lei è la madre di tutte le fate. La Dea è la Natura, no? Tutto quello che esiste insomma'' prova a spiegare quel che ha imparato sulla Dea nella sua breve vita. ''Ma cosa centra con il sacro?'' chiede ''Il sacro è una cosa cattiva e ingiusta che mi cacci via anche se non ho fatto niente. E' una magia crudele'' dice con astio, mentre la linfa prendere a vorticare in preda alla rabbia ''Ha deciso che sono diversa dalle altre fate... La Dea non è sicuramente così ingiusta'' aggiunge con tono più basso. Ecco che vengono a galla le sue convinzioni, l'idea a cui col tempo è giunta non capendo la propria situazione. E' stata l'unica spiegazione che è stata in grado di darsi perchè anche conoscendo la definizione comune di sacro, non aveva senso alla luce della sua avversione. Troppe domande senza risposta, che forse adesso potranno trovarne una.

ROSELINE { Tor }{ FU } La mente di una donna è spesso un labirinto indistricabile di pensieri. la mente di questa donna in particolare, che condivide l'anima con beste più o meno argute e spiriti recalcitanti è un delirio in cui s'agitano i tentacoli della Dea. La stella nera incastonata sulla fronte come una gemma è la prova di quel legame. } Sono d'accordo con Devlen { strano a dirsi, decisamente } Soffrirebbe troppo al tempio { Lei che ha sentito la sua avversione sulla propria pelle può capirlo } E va bene... vediamo cosa posso fare { E farebbe dunque per sedersi a gambe incrociate per terra, invitando tutti gli altri ad avvicinarsi con un gesto della mano } No, no cara Sylhel. Quello che hai in testa è un groviglio di rovi senza senso alcuno. Più ti dibatterai tra le spine, più ne resterai ferita { Spiega, per poi andare a tracciare sul terreno, scavandolo con le mani, un solco che vorrebbe diventare l'immagine stilizzata di una luna crescente } La Dea è la madre delle Fate. La Dea è la Madre di tutte le creature viventi. La Dea è in ognuno di noi. Pensa alle donne umane: nascono, vivono i primi anni da fanciulle. Sono l'emblema della purezza, così come lo è il primo volto, quello di Arianrhod, la Vergine. Lei è portatrice di Speranza, e di una Luce grande e terribile. Lei è come la falce che cresce nel cielo, ancora piccola ma capace di rischiarare le tenebre { e così dicendo indica la mezzaluna alla fata. Quindi farebbe per continuare quel solco, chiudendo i vertici per formare quella che vorrebbe essere una luna piena } Le fanciulle diventano donne, e ogni donna, come la Dea, ha in sè il più sacro dei poteri: quello di donare la vita. Anche le Fate come te hanno questo dono, non è vero? E allora la donna diventa gravida e rotonda come la luna, come Cerridwen, il secondo volto. Sue sono le passioni e la battaglia! { Ancora una volta le unghie farebbero per portare a compimento il disegno, andando a disegnare all'interno del cerchio concluso una falce di luna calante } Tutte le donne diventano vecchie: è nella natura umana. Persino gli elfi luminosi abbandonano dopo lunghissimo tempo le loro spoglie mortali. La vecchiaia però assieme ai suoi mali porta in dono la Saggezza che appartiene a Rhiannon, l'ultimo volto, quello della Notte e degli Spiriti, della Morte e delle Ombre. Questo è il volto che mi ha scelto, ricordi la prima volta che ci incontrammo? Mi chiedesti della mia stella. Ecco, la mia stella è il simbolo sacro che mi lega alla Triade nostra Madre e Signora. Sacro è tutto ciò di cui ti ho parlato. Sacre sono le mie parole. Sacra sei anche tu, e lo siete anche voi, poichè siete Sue creature. Non si deve riconoscere la sacralità soltanto negli incensi del Tempio: sacri sono i boschi di questa terra e le acque che la bagnano, sacro è ogni sacrificio che compiamo in suo nome. Sacra è la sua voce che attraverso di me si manifesta. E si, il sacro può essere anche ingiusto a volte. La Dea può sembrarci crudele, come può esserlo il lupo che mangia l'agnello, l'uomo che miete il grano. Ma questo fa parte della Ruota che gira, e nulla può impedire alla vita di fare il suo corso. { [conoscenze religiose +3] E infine tace, conscia di averli probabilmente storditi con tutte quelle parole }

Solo Syl! [GDR PLAY]

SYLHEL_MAC_O (cerchio di pietre) La Regina si siede per terra e la fata la segue a suo modo. Le picccole ali da falena la portano a posarsi sul terreno, ma non con la consueta grazia che avrebbe di solito. E' quasi pesante il suo atterraggio, stanco, ma nessuno dei suoi movimenti sarà fluido fino a quando sarà in balia della propria avversione. Non ha ancora del tutto capito come farà Roseline a togliergliela, ma la sola prospettiva è più che motivante per farle compiere un altro sforzo di volontà ed impedirsi di fuggire lontano dal quel malessere che nel caso di una fata diventa altro dolore emotivo. Segue con lo sguardo il dito della Regina che traccia sulla terra un disegno che richiama chiaramente la luna nel cielo. Tante sono le cose vengono dette e spiegate dall'Alta, informazioni che si affollano in quella minuscola testolina. Vi sono cose che già conosceva, anche se solo a livello istintuale, come un uccellino che sappia come sopravvivere ma senza rendersene davvero conto. Il ciclo della vita... una fata impara a conoscerlo sin dal suo primo istante di vita, anche quelle che, come lei, sono nate per vivere al confine con la morte e il distacco. Gioventù, maternità e infine vecchiaia. Non lo vede forse tutti i giorni? Quindi la Dea è sempre lì, sotto i suoi occhi? ''Sì, anche noi diamo la vita'' risponde. Sacro è tutto, persino lei. Ed è questo pensiero quello più sconvolgente, quello che la fa bloccare. Se potesse trattenere il respiro ora lo farebbe. ''Io... sacra?'' dice lentamente ''Tutto... è sacro?'' fissa Roseline negli occhi. ''Ma se tutto è sacro e anche io... non può scacciarmi. Il buio non può scacciare il buio, no?'' continua. E' forse il seme di una nuova consapevolezza che si sta impiantando in quella sua testolina fatta di dolore? ''La morte non è crudele... è soltanto morte. E' natura'' risponde lasciando che tutta la sua natura faerica traspaia nelle sue parole, quel modo di vedere le cose che soltanto morte. E' natura'' risponde lasciando che tutta la sua natura faerica traspaia nelle sue parole, quel modo di vedere le cose che soltanto a loro appartiene. Tace poi immergendosi nel frullio dei suoi pensieri e sentimenti. Troppi forse per essere gestiti in un solo momento. Persino il mare di dolore per un momento si fa da parte, ora deve comprendere, per rimuginare sul passato avrà tutta l'eternità.

[ ATTENDERE RESPONSO ]

Il racconto di Roseline, così semplice e così lineare, colpisce Sylhel nel profondo della sua anima.. annodata. Lentamente la fatina assimila, comprende.. a modo suo s’illumina. Io riesco quasi a vedere la sua aura rifiorire, voi no? Riesco a percepire il peso di quel fardello divenire più leggero mando a mano che la comprensione aumenta. Devlen, nel silenzio e in mezzo ai dubbi della fata, ridacchia. Solleva, lentamente, le mani fino a portarle all'altezza del busto. Le avvicini tra loro. Immediatamente queste si riempiono di Nebbia che si espande in lunghezza per un metro circa davanti al tessitore. La nebbia svanisce per mostrare un filo che sembra di bianco cotone grosso che però sembra opalescente, ricoperto di nebbia. Il capo del filo che Devlen tiene nella mano destra è un nodo bello grosso, mentre il capo che tiene nella mano sinistra è diviso in due altri fili. Quel metro di filo è costellato di tanti nodi dalle dimensioni più disparate. [Capacità Speciali: Filo della Storia] *Riconosci il filo della tua Storia, Sylhel.?* Domanda con un sussurro il Tessitore, con lo sguardo fisso ora sul filo. *Sento che qualcosa sta cambiando!* Il Filo prende a fluttuare in aria, mentre il nodo iniziale sembra avere un tremito. Pare quasi allentarsi, come il peso sull’Anima della Fata che Piange. Mano a mano che la comprensione si fa strada nel cuore della piccola fatina Maledetta dalla nascita il nodo si allenta sempre di più, fino a sciogliersi completamente portando con sé anche altri piccoli nodi successivi e rendendo il filo più lineare. *Ah..* Sospira Devlen *Mi piace sciogliere i nodi!* Solleva lo sguardo, il Tessitore e sorride a tutti coloro che hanno preso parte a questa evoluzione ma il sorriso più grosso lo riserva a Sylhel *Suvvia, ora prova a raggiungere il Cerchi di Pietre!* La invita.

Ordine Syl - Rose - Fannith [GDR PLAY]


SYLHEL_MAC_O (cerchio di pietre) Cos'è questa strana sensazione che si sta impadronendo del suo animo? Non le capita spesso di sentirla di questi tempi. E' come se tanto fumo sparisse da dentro di lei e tutto diventasse improvvisamente chiaro e limpido. Ciò che prima apparirva misterioso e perfino minaccioso ora comincia ad avere un significato. E' come se si sentisse più leggera improvvisamente. Un odio che aveva accumulato in sè sin dal prirmo giorno di vita d'un tratto inizia a dissolversi. Perchè questa banshee non può odiare se stessa, ne le sue sorelle o la natura. Se tutte loro sono sacre, come Roseline stessa afferma, allora le ama così come sono. L'attenzione viene poi attirata nuovamente da Devlen, lo osserva mentre solleva le mani e il filo di cotone che già una volta ha potuto vedere appare dalla nebbia. E' il filo della sua storia, lo ricorda. Annuisce con la testolina a quella domanda. Con grande meraviglia osserva il nodo tremare e poco a poco sparire assieme a quel peso che si era sempre portata dietro. La strana sensazione si fa più intensa, nemmeno la presenza del filo, che normalmente la impressionerebbe, può impedire che cresca. Il dolore nel suo spirito arretra, si fa da parte. E' un senso di pace ad impadronirsi di lei, la cosa più vicina alla gioia che una banshee potrebbe mai provare. Sarà effimero, lo sa, breve come un battito di ciglia eppure vi si aggrappa come un assetato che sia stato benedetto da un sorso d'acqua. E infine viene invitata a fare quello che tanto aveva desiderato fare, eppure mai le era stato concesso: entrare in un luogo sacro. Per un attimo l'istintivo antico timore sembra voler fare capolino, ma questa volta non ha intenzione di cedervi. Le ali da falena iniziano a frullare e la fata si solleva da terra lentamente, quasi con prudenza. Poco a poco, facendosi forza tramite quell'effimera pace che fa di tutto per trattenere, si avvia verso il centro del cerchio di pietre. Questa è la prova che tanto attendeva.

ROSELINE { Tor }{ FU }{ La regina d'Inverno torna a sollevarsi ora, gli occhi ad osservare curiosi come quelli di una bestia i fili di cotone grezzo che Devlen tesse e scompone davanti a loro. Qualcosa dentro di lei si agita: sarebbe davvero divertente provare a dare qualche zampata a... Concentrati, donna. Ricorda ciò che sei, e ancor di più ricorda ciò che devi essere [volontà +3] Lo sguardo si fissa dunque sulla figurina minuta di Sylhel che si avvicina al cerchio sacro, e finalmente un sorriso riesce a incurvare la bocca severa verso l'alto. In un attimo, senza che ci sia il benchè minimo sentore del prodigio che sta per accadere, la stella nera sulla sua fronte vorrebbe mutare, passare dal nero delle ombre all'argentea luce delle stelle [Luce di stella lvl5] Dalla fronte della Veggente dovrebbe a questo punto diramarsi un bagliore fortissimo, segno in terra della grandezza divina. la sua è una luce cruda, fredda, ma chiarificatrice. E' la luce della saggezza e della sapienza, che tende le dita verso le ali da falena di Sylhel } Vuoi mostrarmi il mio filo, tessitore? { Chiede poi, illuminata dal suo stesso marchio; non chiede per favore, ma la voce è adesso più morbida, priva d'acredine }

FANNITH {**Tor**} La tua boccuccia resta chiusa. Stretta nel proprio livore, in quella perfetta linea retta incapace di trasformarsi in sorriso, spesso stropicciata in una smorfietta fastidiosa. Questa notte non esiste nulla. Null’altro che non sia il miracolo della Dea – o, almeno, così tu vuoi vederlo – che si materializza attraverso la bocca della Regina. Quella melodia è un inno alla sapienza della Triade, il racconto di come funzioni tutto il mondo. Il cerchio perfetto che si schiude, la nascita, la vita, la morte. I tre volti della divinità, la naturale affinità con quello che trovi più vicino alla tua natura. No, non ci sono parole. Ci sono solo orecchie pronte ad ascoltare, cuore a sussultare ed energia a pulsare. Il sollievo – fugace come la percezione della felicità emanata dalle energie delle sorelle di luce – giunge con le parole di Devlan. E quel nodo che lui stesso scioglie è come se sgretolasse tutta la preoccupazione e l’apprensione per la sorte di quella sorella che, da poco su questo piano di esistenza, aveva subito un martirio maggiore di quel che tu, nei lunghi anni di esistenza, avevi portato sulle tue spalle. il pensiero fa voli pindarici. Raggiunge l’irraggiungibile e sussurra alla notte **Il sacro più l’offende** Un sibilo che vorrebbe accompagnare il volo di Sylhel, sospingerla delicatamente, incoraggiarla. Mentre il corpo resta fermo, sospeso in volo, e l’anima si spande e si riplasma. In un abbraccio d’essenze.

[ ATTENDERE RESPONSO ]

Lo sguardo cobalto di Devlen segue il volo incerto della fata un tempo maledetta fino a dove ella vorrà andare, illuminata dalla Luce della Dea che scaturisce dalla Stella di Roseline. La Luce colpisce in pieno la fata che svolazza verso il centro di quel luogo Sacro che prima le era precluso: la luce non la danneggia, perché lei non è più avversa alla Sacralità. Ma neppure la fortifica perché, ancora, non ha compreso dove la porterà la sua anima. Ennesimo segno, qualora ce ne fosse ancora bisogno, del fatto che l’Avversione di Sylhel è svanita. *Sei libera, Sylhel. Libera di aprire il cuore, l’anima e la mente… Ora puoi scegliere di vivere la tua Sacralità come meglio credi, libera dalle Maledizioni della tua nascita. Con il tempo ti libererai anche dei fantasmi che la perdita delle tue sorelle ha evocato.* Predice Devlen, ora meno avvezzo allo scherzo. Esiste un tempo per i giochi e un tempo per essere seri. Con lo stesso vorticare di Nebbia che ha fatto comparire il Filo, Devlen lo fa svanire, trasportandolo nuovamente nel ''Regno delle Ombre'' dove lavorano i Tessitori di Storie, un regno protetto da potenti e antiche magie in modo da tenere protette le storie di tutti gli Esseri Viventi. Perchè ogni storia è importante. [Capacità Speciali: Filo della Storia.] Anche quella di Roseline dell’Inverno. I sentieri di Nebbia che vi avevano condotte sul Monte Sacro all’inizio di questa lunga notte cominciano a muoversi in spirali nebulose avvicinandosi al Tessitore di Storie: l’incontro è giunto finalmente al termine. La Regina sentirà nuovamente la voce del Tessitore violarle la mente “Tornerò da te, Roseline dell’Inverno. Ti mostrerò il tuo filo, se realmente vorrai vederlo e di mostrerò qualcosa che forse non ti stupirà, forse si.” [Telepatia -> Roseline] Quindi le Nebbie si addenseranno tutte sulla figura imponente di Devlen, avvolgendolo insieme alla musica. E lui sparirà, come sempre, in un vorticoso turbinio di spire. *E’ stato un piacere, Mie Signore. Vi auguro una Vita senza Nodi!*

ULTIMO POST! Ordine Syl - Rose - Fannith [GDR PLAY]


SYLHEL_MAC_O (cerchio di pietre) L'incoraggiamento di Fannith l'accompagna in questa sua sfida contro tutto ciò che prima temeva e odiava. Nulla è più motivante della fiducia e dell'affetto di una sorella. E' giunta all'interno del cerchio di pietre, il piccolo corpo ha superato per la prima volta quella barriera invisibile che fino a prima era stata del tutto insormontabile. Nulla la scaccia, niente la tormenta o la spaventa. Non odia e allo stesso non desidera più quel luogo. E' libera. Per la prima volta da quando è giunta a tor l'aura della giovane banshee torna ad espandersi avvolgendo il corpicino grigio in quella sua luce color del sangue. Pulsa per la pace di questo momento, per l'affetto che prova per la fata antica, ma anche per la gratitudine che riesce a provare ora che il dolore le ha dato tregua. Una luce poi la investe, spingendola a voltarsi verso Roseline e a socchiudere gli occhi sensibili. E' fredda e argentea e questa volta non la ferisce a differenza di quanto accadde in passato. Non vi sono esplosioni di gioia per una banshee ne segni di entusiasmo, nemmeno nel più bello dei momenti. C'è solo un non-dolore ed è in questo che la fata sguazza finchè può. ''Grazie Roseline'' dice poi, voltandosi verso la Regina ''Non dimenticherò mai che mi hai aiutato e dirò a tutte le nostre sorelle che di te possono sempre fidarsi'' dice, cercando allo stesso tempo il sostegno di Fannith. ''Grazie anche a te, non mi dimenticherò neanche di te'' aggiunge poi rivolgendosi al Tessitore dei Storie, il quale fa sparire il filo e fa per andarsene, ma non prima di aver fatto una sorta di predizione. Rievocare la madre perduta è più che sufficiente a riportare a galla il suo dolore, ma in fondo questa è la natura di una banshee. ''Rehollys tairisem'' saluta entrambi. Detto questo la fata vola verso la sorella, portandosi al suo fianco. ''Vieni alla radura con me'' le chiede ''Ora la vedrò anch'io'' aggiunge. Così, se non verrà trattenuta, la fata cercherà di librarsi di nuovo in volo con una nuova libertà nello spirito.

ROSELINE { Tor }{ FU }{ Roseline sorride definitivamente. Sorride nel vedere il viso della fata mentre la luce si affievolisce. Non c'è gioia, no, ma può leggere il sollievo [empatia +3] } Molto bene, Tessitore. Verro a cercarti. { Questo il suo saluto per la creatura che, come se non fosse mai venuta, svanisce nel nulla. } Sono felice di averti aiutata, Sylhel. Sono felice che tu ora sia libera. La mia casa sarà sempre aperta per il popolo fatato { E nel dirlo si rivolge certo anche a Fannith } Volate nella Notte fate oscure, e che lo sguardo di Rhiannon vegli sempre su di voi. Spirites Aveas! { Le saluta, per poi avviarsi lentamente giù dalla collina }

FANNITH {**Tor**} Ed è come se assistessi a una rinascita. Guardi la sorella del Buio entrare nel cerchio di pietre e rimanere incolume dinanzi alla forza di quella luce. I tuoi occhietti si socchiudono, ma l'anima si spande e partecipa di quella nuova venuta al mondo. Priva di maledizioni, di proibizioni, di ulteriore dolore che si accumula su quelle spalle troppo piccole e troppo giovani per sopportarlo interamente. Quando gli occhietti si riaprono, lo fanno perché la tua essenza sente la vicinanza della sua. Osservi il luogo, lasci che la sua naturale magia ti avvolga, che l'aura si spanda in un impeto di forza e che trovi un motivo per anelare, disperatamente, a un sollievo, foss'anche per un misero battito d'ali. Devlan scompare, ma qualcosa ti dice che ti troverà ancora, in un modo o nell'altro, in queste o altre terre. Il saluto della Regina giunge come una ventata fresca: ti carezza il viso, ti spinge a voltarlo in sua direzione e a donarle quello che vorrebbe davvero essere un sorriso, ma finisce per dar forma alla consueta smorfia. La voce è profonda e antica, roca e malinconica **Rehollys Tairisem e Arcane Imperia, Roseline della Dea. Tornerò a trovarti** E se solo l'animorph non conoscesse la purezza dell'animo delle fate, quella promessa pronunciata da una tal voce e da una creatura inquietante potrebbe persino suonare come una minaccia. Le alucce prendono a battere quel che basta a concederti un volo che non conosce fretta, come se non volessi abbandonare di corsa quell'atmosfera e quel paesaggio. Ma la Radura attende: e, di certo, anche la Regina delle Fate
Sylhel
00mercoledì 11 novembre 2015 18:41
In realtà dovrei postare tutte le giocate di Syl o quasi XD
Proviamo...

- Quest con master Nessuno dove a Syl e sua madre viene mostrata la strada per la guarigione della banshee:
http://freeforumzone.leonardo.it/d/11027055/Sylhel-e-Aibhill-al-bosco-delle-driadi-/discussione.aspx
http://freeforumzone.leonardo.it/d/11029162/-/discussione.aspx
http://freeforumzone.leonardo.it/d/11032292/Le-banshee-e-la-polvere-arcobaleno/discussione.aspx

- Hagall tenta di curare l'avversione di Syl: http://free_forumzone.leonardo.it/d/11033159/Il-sapore-della-notte-/discussione.aspx

- Syl chiede aiuto a Roseline e le dona delle lacrime: http://freeforumzone.leonardo.it/d/11041509/Un-segreto-per-una-lacrima-/discussione.aspx

- Syl e Rose litigano XD: http://freeforumzone.leonardo.it/d/11070952/-/discussione.aspx

- Syl decide di tornare dalle tesse: http://freeforumzone.leonardo.it/d/11180358/-/discussione.aspx

Insomma, mi sa che è meglio se ci credete sulla parola [SM=g27828] [SM=g27828]
Sylhel
00mercoledì 11 novembre 2015 18:43
E ovviamente grazie millissime per la quest, il Tessitore sarà il mio idolo in eterno *____*

ALIAS.ALIAS
00giovedì 12 novembre 2015 11:19
GDR APPROVATO

Sylhel, FINALMENTE, è libera dall'avversione al sacro. Raccomando una frequentazione attiva del tempio i primi mesi per rinforzare il legame.
Mi piace questo tessitore e spero di vederlo presto in movimento!!


Brave tutte [SM=g27824]
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